domenica 18 dicembre 2016

I CATTOLICI IMPARINO ANCHE DA LUTERO (PAPA FRANCESCO)

Il 31 ottobre 2016 Papa Francesco a detta di molti cattolici ne ha fatta un’altra delle sue, ma questa volta veramente grossa superando ogni limite. Ha accettato l’invito della Federazione chiese luterane (protestanti) che festeggiavano il settantesimo della loro riunificazione risalente al 1947, e iniziavano il quinto secolo della riforma avvenuta nel 1517. Allo scopo si è recato a Lund in Svezia, una città di 80 mila abitanti con una celebre università “città delle idee” con circa 40 mila studenti. Nella cattedrale romanica ha pregato insieme con una religione che egli chiama di fratelli e sorelle. Accolto all’ingresso dall’Arcivescovo, donna sposata con due figli, A.Jackele, (allorché nel cattolicesimo alla donna sia stata definitivamente interdetta il sacerdozio da Wojtyla il 22.5.1994). Conosciamo bene le motivazioni e i punti forza di questo papa:” la chiesa deve aprire strade e non occupare spazi. Non deve restare bloccata in posizioni rigide, non crescere per proselitismo ma per attrazione e testimonianza. “…Non è stato un viaggio di routine, ma un rendere grazie (parole di Bergoglio) per i doni spirituali e teologici della riforma di Lutero. Se ne può dedurre che il celebrato monolitismo secolare della chiesa se da una parte rappresenta la sua forza dall’altra è la sua debolezza. E su questa debolezza che egli desidera intervenire e chinarsi. I rapporti fra le due confessioni religiose, cattolici e protestanti sono stati per 5 secoli anche di guerre sanguinose, di diffamazioni e di calunnie. Dal momento che le idee su Lutero sono fra la gente molto confuse giova farne un cenno. Martin Lutero nacque ad Eisleben, Sassonia, nella Germania settentrionale nel 1483 e morì nel 1546 all’età di 63 anni per malattia biliare. Entrò da giovane in convento e si fece monaco agostiniano. Era profondamente religioso ma anche ansioso, tanto da ripetere e scrivere spesso:” dove troverò io un Dio misericordioso”. Appassionato della Bibbia, uomo fedele alla parola di Dio ci soffrì per l’abbandono di essa da parte della chiesa soprattutto per la corruzione e mondanità di quest’ultima. Una delle occasioni che fece saltare il banco fu la vendita delle indulgenze da parte di Papa Leone X e suoi predecessori. Significa grosso mondo che chi recitava una preghiera o compiva una pia pratica con il versamento di un obolo scansava l’inferno o si riduceva il purgatorio. In tal modo con tali entrate il papa si costruiva la basilica di S.Pietro. E fu così che l’11 novembre del 1517 Lutero affisse alla porta del duomo di Wittenberg le sue 95 tesi, in cui elencava le fuorvianze della “Babilonia” romana. La sua intenzione non era quella di fare un’altra chiesa, ma riformare quella esistente, di qui “Riforma” e riformati i suoi aderenti, vocabolo introdotto in questa occasione. Ovvio, il papa lo scomunicò e lo cacciò a bruciare nell’inferno. Tre anni più tardi il neo riformatore scrisse, il libro “Libertà del cristiano” citando la lettera di Paolo ai Romani: “l’uomo viene giustificato per la fede indipendentemente dalle opere” (3,28), quindi sottolineando l’importanza della coscienza personale. Il che gli costò l’accusa di eretico quando invece egli intendeva sottolineare che le opere buone fatte per obbligo, autoritarismo e formalismo, prive di amore di Dio non giustificano e non salvano un bel niente. Nel 1529 i principi cattolici organizzarono la dieta (assemblea) di Spira dove fu rinnovata la condanna all’eretico, ma i suoi seguaci protestarono contro tale ingiustizia, e di qui il nome di protestanti. L’Europa si spaccò in due, una decina di stati Norvegia, Svezia, Finlandia, Regno Unito con Scozia, Danimarca, Olanda, Lettonia, Germania, Svizzera si fecero protestanti secondo diverse denominazioni: luterani, zwingliani, calvinisti, anglicani ecc. e in nome dello stesso fondatore Gesù si odiarono a sangue. Una fioritura di santi comparve a salvaguardia delle nostre frontiere e tante apparizioni di Madonne quali castellane d’Italia per arginare l’orda di satana. Dal 1545 al 63 per 18 anni venne convocato il concilio di Trento che si autodefinì “Controriforma” e come tale con ostracismi e condanne durò fino ai nostri giorni. Nel frattempo Lutero a 42 anni si sposò con Caterina Von Bora, basandosi pure sulla bibbia che non impone il celibato obbligatorio ai preti, ebbe sei figli e addottò 4 orfani, sempre secondo l’insegnamento di Gesù che raccomandò cura ai deboli e agli orfani. Non ci interessano qui gli aspetti dottrinali della Riforma e Controriforma, quanto il coraggio di Papa Francesco di abbattere muri e steccati. E farci capire che nessuna delle due confessioni religiose deve vestire i panni del figlio prodigo verso l’altra, anche se i cattolici avrebbero bisogno di un innesto protestante. Basti pensare al senso civico così importante per loro e alla moda della furbizia mediterranea così comune fra di noi. Urgente comunque è approntare una serie di gesti comuni: e non solo religiosi. Cioè attività laiche come aiuto ai profughi, ai disoccupati, ai giovani, e a tutto ciò che tocca il sociale e l’umano. Auguriamo a Papa Francesco di non mollare non ostante critiche e frenaggi degli ultraconservatori. In effetti il Card. Müller lamentò che non c’è nulla da festeggiare in questa visita in Svezia, anzi da piangere. E lo scrittore ultracattolico A. Socci che il Papa non perda tempo a brindare con i luterani: dovrebbe invece consacrare l’Italia alla Madonna e metterla sotto il suo patrocinio.

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Albino Michelin
13.12.2016

martedì 22 novembre 2016

RIFONDARE RADIO MARIA: SOSTITUIRE IL DIRETTORE LIVIO FANZAGA. LETTERA APERTA AI VESCOVI ITALIANI

Il 30 ottobre 2016 il frate domenicano G. Cavalcoli nella sua consueta catechesi mensile dai microfoni di Radio Maria si peritò di divulgare che il recente terremoto nel Centro Italia è conseguenza del peccato originale e punizione di Dio nei confronti delle coppie di fatto e omosessuali. Mons. Beccia, assistente allo Stato vaticano insorse definendo tali affermazioni offensive ai credenti e scandalose per i non credenti. E Mons. Galantino segretario dei Vescovi italiani il 5 novembre intervenne pure comunicando essere questa una dichiarazione di un paganesimo senza limiti. E obbligò l’emittente a sospendere il predicatore, la quale emittente non ebbe diversa soluzione che scusarsi. Ma in pratica il predicatore altro non disse se non il verbo che da sempre ribadisce il suo direttore. E’ l’occasione questa per aprire gli occhi e intervenire, in quanto tale soluzione è un‘astuzia tipica di P. Livio Fanzaga, di Brembo(BG), religioso della Congregazione Scolopi, anni 76. I referenti di Radio Maria, teologi o laici, sono tutti accuratamente scelti e vaccinati da lui, con obbligo di interpretare la voce del padrone, nel caso la sua, pena essere corretti pubblicamente dopo una relazione non confacente al suo magistero, che egli, sempre astutamente identifica con quello della chiesa. Il sottoscritto, interessato allo studio della cultura religiosa italiana e alla sua diffusione, dal 2002 ha seguito e registrato conversazione di questa emittente soprattutto quelle del venerdì sera ai giovani e le sue sintesi della stampa ripetute poco dopo la mezzanotte. Si permette quindi di elencarne qualcuna, perché non si tratta di farlocche anticlericali, ma oggettive offese di un “irriverente”. Il 15.8.2002 sbeffeggiava i protestanti perché concedono il sacerdozio alle donne. E definiva Lutero e Calvino dei cornuti. Chissà cosa direbbe Papa Francesco. Che oggi talvolta quindi il Fanzaga li debba accettare come “fratelli” sembrano piroette di salvataggio per accreditarsi di fronte agli alti vertici. Il 6.1.2005:” Chi ha letto il Codice da Vinci la pagherà’”. Questo sa proprio di vendetta. Un altro venerdì sera:” i giovani che vanno al dancing vanno in una porcellaia e chi fa l’amore prima del matrimonio è un porco”. Ma saltiamo a tempi più recenti. Il 7.3.2009 in occasione del terremoto dell’Aquila, capitato durante la settimana di pasqua, disse che è un invito di Dio ai malcapitati dell’Abruzzo per partecipare alla sofferenza della passione di Gesù. Il 27.12.2012 in occasione del tsunami nell’oceano indiano con centinaia di migliaia di morti, il nostro sentenziò che Dio lo mandò per rendere gli uomini casti e purificarli. Ma questo religioso che non sia per caso un po’ complessato in materia? L’ 8.11.2015 ai due giornalisti GL. Nuzzi e E. Fittipaldi che avevano pubblicato documenti del Vaticano concernenti ricchezze e carrierismo della chiesa, inviò l’epiteto “siete sterco e letame e io vi impiccherei”. Il 3.2.16 la povera Cirinà è stata chiusa anzitempo nella cassa da morto. Aveva proposto e fatto passare in parlamento la legge sulle coppie di fatto. Il Fanzaga neo artista del malocchio la tramortì: “brindi pure con il prosecco alla vittoria, ma si ricordi che arriverà anche per lei il funerale e molto presto”. Ma signora Cirinnà per la sua dignità e per quella di tutti lo citi al tribunale, costituendosi parte civile, come dovrebbero fare tanti umiliati e offesi. Basta così, ma fiorellini del genere ve ne sono a centinaia. Ed ogni condanna ai peccatori il nostro l’accompagna con sorrisini, risate, sghignazzate, cachinni, sbruffonate istrioniche, arroganti e astiosi disprezzi, gridolini con l’urlo nella strozza, gasato di sicumera. E soprattutto con intimidazioni psicologiche, purgatori e inferni a non finire, fondamentalista, leader Isis terrorista di una religione becera e medievale, spacciatore di droga religiosa Perché francamente con tante panzane e fandonie il troppo storpia. Aprire la radio, sentire, registrare per credere. Ovvio che le persone fragili ed emotive ci cascano dentro. Ed il nostro sa intercettare bene le paure e la pancia della gente. Talvolta vale la pena prendersi un po’ di relax ed ascoltarlo come una macchietta di Totò. Ma attenzione, il tutto ammorbidito con “amici cari, amici miei, la regina della pace, dell’amore…” A lui forse la Madonna è apparsa a Medjugorje così, ma questa, la sua, non è la regina della pace, è la regina della maleducazione e delle divisione. Un cattolicesimo senza galateo e buona educazione non è testimoniare l’amore del prossimo, cioè il massimo comandamento del Vangelo. E non si salvi in calcio d’angolo tirando fuori continuamente la frase della Bibbia: “Vi perseguiteranno e derideranno a causa del mio nome” (Mt.10,17). Non si faccia passare per martire e santo subito, prima del tempo. Lo attaccano e lo manderebbero in galera non in nome di Gesù, ma in quanto maleducato. In Italia abbiamo altre emittenti che sanno proporre il Vangelo con sane motivazioni senza imporre e senza offendere morti, terremotati, disgraziati della terra. Pensiamo a TV 2000 (Sky 140), Telepace (Sky 515), Tele Padre Pio (Sky 852), Radio Mater, Radio Oreb, ecc. Sono utili per eventi, aiuto alla preghiera, accompagnamento agli anziani, musica sacra, meditazione. Questo lo fa anche Radio Maria, ma quando arrivano le rubriche Fanzaga con i sui teologi va proprio tutto alla malora. Altro che radio cristiana nelle famiglie, è radio pagana. Ha ragione il segretario dei vescovi italiani, sopra citato. E così Radio Maria diventa “Setta di Maria”. Non vogliamo qui sottovalutare la capacità manageriale del religioso Scolopio: sui 3 milioni di ascoltatori in Italia,75 ripetitori, impianto in 70 paesi,18 milioni di offerte annue, ragion per cui il nostro batte cassa due volte al giorno, 800 mila euro di sovvenzioni statali più o meno all’anno, migliaia di addetti stipendiati o volontari. Qui non ci interessano queste discussioni, potremmo peccare di imprecisione. In data 11.12.2005 Giuseppe Zenti, allora vescovo di Vittorio Veneto ed oggi di Verona, scrisse una lettera aperta in cui accusava (o meglio pregava questa emittente) di: a) diminuire lo spazio a satana, perché solo Dio è il Creatore e la Provvidenza del mondo b) di collocare Maria nel giusto ruolo, essa non è colei che ferma il braccio di Dio perché non scagli le sue vendette c) di non insinuare la figura di Dio come la causa di tutte le nostre sofferenze. Che effetto fece questa lettera aperta? Nessuna. A Padre Livio Fanzaga è come lavare la testa all’asino. Per cui vale la pena una sua sostituzione, che egli di buon grado dovrebbe accettare in coerenza con le sue catechesi, secondo cui l’obbedienza va fatta con gioia perché ci unisce al sacrificio di Cristo sulla croce. E’ opportuna una rifondazione della conduzione, un programma di evangelizzazione fondato su un nuovo linguaggio. Si, perché missionarietà ed evangelizzazione è anche linguaggio.

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Albino Michelin
16.11.2016  

lunedì 17 ottobre 2016

LA "TABERNULA" DI SOVIZZO: CHIAREZZA SUI BENI DELLA CHIESA CERCASI

Un piccolo chalet, costruito sulla piazza della chiesa per celebrare la sagra del baccalà in occasione della festa patronale agli inizi di settembre, ha fatto il giro del mondo. Sì perché è finita anche in TV. Qui non ci interessa ricercare le ragioni nell’una o nell’altra parte del contendere, quanto allargare il discorso sull’appartenenza dei beni di una parrocchia, di una curia, della Chiesa in genere. Per situare il lettore diremmo, anticipando subito, che anche se la proprietà giuridica è del parroco o della curia, la proprietà morale è della comunità. Preti e vescovi se ne vanno ma la comunità resta. In succinto una dilucidazione sull’origine: è successo a Tavernelle, frazione di Sovizzo, un borgo a 8 km da Vicenza, attraversato dalla statale Postumia. Conta circa 1.370 abitanti, con una chiesa istituita parrocchia nell’agosto del 1964, qualifica di Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto conferita nel giugno del 1986. Il paese ha da sempre espresso una forte identità, sia fra i singoli membri sia con la “sua” chiesa. Denaro, sudore, sacrifici spesi anche per costruire la Casa parrocchiale del Giovane e sostenere ogni tipo di iniziativa non possono essere quantificati. Persino la costituzione della Pro Loco si è iscritta in questo clima di solidarietà. Nel 2012 in forma di donazione viene eretta sulla piazza della chiesa la tabernula chalet, quale punto di riferimento per l’organizzazione e il coordinamento, e anche come simbolo storico, in quanto Tavernelle deriva dall’antico latino “tabernula”, a significare taverna di ristoro per i sudditi dell’Impero romano. Per divergenze sorte dopo tre anni dall’impianto si disse che lo chalet della Pro Loco era abusivo ma che si poteva salvare con una sanatoria che il parroco incaricato non diede o non credette opportuno concedere. Di qui la frattura con la popolazione. Intervenne la curia vescovile a decidere la contesa: la tabernula donata sarebbe stata smontata, o distrutta e al suo posto la curia o la parrocchia ne avrebbe costruita una di nuova a sue spese. Il che significa demolire con i soldi della comunità e ricostruire con i soldi della stessa: spreco di denaro della gente di buona volontà e dei benefattori. Un bel harakiri. Il che vorrebbe significare: cari parrocchiani o pro loco, non vogliamo la vostra tabernula, vogliamo la nostra. A voi l’utilizzo con contratto di comodato. Questo è il messaggio recepito dalla gente: “Qui i padroni siamo noi, voi tappatevi la bocca e stop”. Una pacificazione imposta. Una toppa peggiore dello sbrego. Con tale premessa possiamo ampliare il discorso. Viene in mente la favola di Fedro del leone e Co. Un bel giorno andò a caccia con una vacca, una capretta, una pecora. Catturato un cervo i quattro soci si misero alla spartizione. Disse il leone: “la prima parte è mia perché io sono il re della foresta. La seconda è mia perché io sono socio della compagnia. La terza è mia perché io sono il più forte. E la quarta è pure mia perché anche se non volete io me la prendo”. Il discorso va ampliato secondo la sensibilizzazione inaugurata da Papa Francesco concernente la gestione dei beni di chiesa: povertà, solidarietà, trasparenza. Allo scopo ci si potrebbe confrontare anche con altri modelli. Ad esempio in Svizzera nel canton Zurigo, dove lo scrivente risiede, vige il modello di U. Zwinglio, (+1531), che introdusse il concetto di Chiesa del popolo. Non si continui a contrastare i protestanti, quasi fossero pecore nere, ma anche da loro prendere quello che secondo il Vangelo di Gesù sarebbe oggi più appropriato. In questo contesto finanziario la tassa del culto (in Italia l’8 per mille), non viene inviata alla centrale nazionale Opere di religione, ma rimane alla parrocchia e gestito dalla Commissione finanziaria della stessa, eletta dai cattolici del luogo ogni anno, e con valore giuridico. Per cui la comunità attraverso questa commissione è la proprietaria degli immobili sacri e connessi. Il prete e gli incaricati di chiesa non possono gestire nulla, nemmeno un mattone, sono degli stipendiati. Tutto il resto, dal pavimento al tetto, dalle lampadine alle campane vengono gestiti attraverso la commissione. Litigate sui soldi e sulle proprietà di chiesa come nel caso di Tavernelle, di Vicenza e dell’Italia, con tante critiche da parte dei nostri cattolici all’estero e in patria, dove il Consiglio affari economici è solo paravento con valore consultivo, firmatario quale cassa di risonanza, in sintesi storie del genere non capiterebbero. Certo anche il modello sopra citato andrebbe rivisto e forse in parte corretto, ma sarebbe molto già più pulito e trasparente. Non è impossibile uscirne, anche se un po’ difficile. Basti pensare che il codice di diritto canonico ecclesiastico (promulgato a Papa Wojtyla nel 1983) contiene ben 587 articoli sulla gestione dei beni chiesa nel totale di 1752, addirittura un terzo e tutti a impronta salvaguardia economica dell’istituzione. La quale istituzione chiesa possiede nel mondo due mila miliardi di immobili (fonte internet), in Italia un 20% e 500 mila ettari di superficie agraria, a Roma un quarto del patrimonio cittadino. Se non si pubblicano i bilanci e l’ammontare dei possedimenti in trasparenza tutto può essere vero ciò che di falso in materia si dice delle ricchezze chiesa. Il caso “Tabernula” dovrebbe quindi aprirci gli orizzonti e non dividerci nel piccolo mondo casalingo a suon di decreti fra parroci, vescovi e parrocchiani. Qualcuno obbietterà come mai un singolo si permette simili osservazioni alla chiesa. Subito detto: Papa Francesco consiglia di esprimere la propria opinione anche se non fosse in sinergia con la sua (ma la presente è perfettamente in linea con il suo pensiero circa ricchezza e povertà della chiesa). In secondo luogo fra tante contestazioni in materia che circolano a causa delle sue aperture, (si pensi allo scrittore e conduttore televisivo, cattolicissimo Antonio Socci, membro Opus Dei, Comunione e Liberazione, mezzo miracolato di Medjugorje, che diffonde libri apocalittici sostenendo essere invalida l’elezione di Papa Francesco, essere questo Papa un insulto alla tradizione e ai dogmi della chiesa), ci sia consentito non di predicare sopra i tetti, ma di divulgare tramite stampa, media, internet opinioni diverse, cioè di supporto al nuovo corso della chiesa cattolica.

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Albino Michelin
11.10.2016

domenica 4 settembre 2016

BIKINI E BURKINI: RIEMERGE IL MASCHILISMO

Con tutti i problemi che ci assillano nell’estate 2016, come la disunione europea, il Brexit, i profughi del mare di cui 2.500 annegati nei primi 5 mesi, con il terremoto del Centro Italia ad accumulare morti e disagi, toh che dalla Francia si alza anche un polverone sul bikini e burkini, e tutta l’Italia a fare da bordone. Burkini si, burkini no, con il tentativo di farlo scivolare sul piano politico e su quello religioso fra cristiani europei e arabi musulmani. Soprattutto dopo che alcuni sindaci hanno emesso ordini di multare le donne che nelle loro spiagge indossino il burkini. Sui nomi e loro origine conosciamo tutto: bikini è un costume femminile considerato sconvolgente dagli arabi, e deriva da Bikini, isola corallina giapponese, dove si iniziarono le prime esplosioni della bomba atomica, in occasione della seconda guerra mondiale. Burkini è un costume che copre tutto il corpo ed inaugurato recentemente in Australia usato dalle musulmane, cui per completezza va aggiunto il facekini, costume per proteggere il volto dalle abbronzature invasive e indossato dalle cinesi. Per prima cosa va fatta chiarezza dal punto di vista religioso in quanto molti si appellano alla Bibbia e alla 1a lettera di Paolo ai Corinti (11,3-10) da una parte, o al Corano(sura,2,228) dall’altra. S.Paolo sostiene una gerarchia piramidale. La donna è sottoposta all’uomo, l’uomo è sottoposto a Cristo, Cristo è sottoposto a Dio. La donna deve coprirsi il capo in segno di accettazione dell’autorità maschile. La donna che prega a capo scoperto manca di rispetto all’uomo perché è come se fosse rasata. Se una donna non vuole coprirsi si tagli i capelli. Ma se per lei questo è una vergogna, allora si copra. Non è l’uomo che deriva dalla donna, ma la donna dall’uomo, essa è la gloria dell’uomo. Non è l’uomo fatto per la donna, ma la donna per l’uomo. L’uomo invece quando prega non deve coprirsi il capo perché egli è l’immagine e la gloria di Dio. L’Islam con il Corano ripresenta la medesima impostazione. Affermata chiaramente la supremazia dell’uomo sulla donna e che gli uomini si situano su un gradino più alto, sostiene che gli uomini sono preposti alla donna perché essi donano un parte dei loro beni per mantenerle. Le disobbedienti vanno ammonite, lasciate sole nei loro letti e battute. Ma se ubbidiscono non si maltrattino. E in paradiso donne belle e giovani saranno sempre a diposizione dei credenti maschi. Di qui come in S. Paolo discende il tipo di abbigliamento da indossare e a cui deve conformarsi il corpo femminile. L’abbigliamento non è quindi una questione di tradizione e di buon gusto ma un obbligo di sottomissione alle decisioni dell’uomo. Dietro al bikini, burkini e a qualsiasi velo in testa in primo luogo c’è l’idea che la donna è inferiore all’uomo e a lui sottomessa. E anche in chiesa per 1950 anni la donna fu obbligata a portare il velo. In un certo senso l’abbigliamento delle suore cattoliche ha la stessa origine. Soltanto che l’islam tende a fare suore tutte le donne. Cristianesimo e Islamismo sono strumento di oppressione contro le donne? Il primo in parte lo è stato, il secondo lo è ancora. Ma da quando le legislazioni laiche dichiararono uguali diritti uomo-donna, allora anche in occidente e nella chiesa la donna timidamente iniziò a togliersi il velo, le gonne ampie a nascondere le forme, i bustini rigidi ad proteggersi il seno. Ovvio che da parte cattolica si leverà qualche obbiezione: “ma come S. Paolo fa questi discorsi? Allora la bibbia non è più parola di Dio?”. La risposta può essere semplice. Va distinta l’ideologia dalla teologia. L’ideologia è quando si cita un’usanza del tempo e la si considera irriformabile, teologia quando si afferma che quella usanza è volontà di Dio e rivelazione divina. Ma in questo caso, come nel nostro, è anche l’evoluzione e i segni dei tempi a dare il loro giudizio morale. Tocca quindi alle donne decidere in libertà se andare in spiaggia in bikini, burkini o facekini. Che una sia araba, europea, nera, bianca, suora, zoccola, dei pezzi di stoffa che coprono il suo corpo decide lei. E per libertà non va inteso fare ciò che si vuole, ma cioè che è giusto, liberare il proprio corpo dalle decisioni del maschio è sempre un bene, come ogni liberazione dalla schiavitù. Che poi ci debba entrare anche una riflessione morale, come ad esempio il significato del pudore, senz’altro: ma questo deve essere il frutto di una riflessione di coscienza comune, paritetica fra uomo e donna. Che le autorità francesi o di qualsiasi stato quindi in nome del presunto adeguarsi ai “valori” dell’occidente e all’emancipazione vadano a proibire il burkini nelle spiagge è un gratuito attacco alla comunità araba, un pretesto per fomentare guerre contro l’islam, un saldo-conti contro gli attentati terroristici dell’Isis,(di cui la stragrande maggioranza degli arabi non ha nulla da spartire), una rivalsa inconscia che ci riporta al medioevo, un rigurgito di nostalgie virili e autoritarie nei confronti della donna o un po’ di tutto questo. Che il burka e il niqab, che negano il volto femminile alla società vengano proibiti per legge è cosa logica, è un diritto dovere di ciascuno esibire e mostrare il proprio volto. Il resto può chiamarsi zuffa per il controllo del corpo femminile e questo è il punto in cui siamo agli inizi del 2000 inoltrato, non ostante una congerie di gravi problemi planetari da cui non riusciamo a venirci fuori.

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Albino Michelin
02.09.2016

domenica 28 agosto 2016

GIOVANI, LA VITA È BELLA, MA ATTENTI AI DELIRI DI ONNIPOTENZA

Tutti siamo consapevoli ed esperimentiamo oggi che il nostro è un tempo molto inquieto e travagliato, una società molto conflittuale, una civiltà posta ad uno spartiacque che tenta di dimenticare il passato, ma non sa costruirsi il futuro. Il fatto del terrorismo è un aspetto, ma non l’unico. Non vale la pena citare tutti i casi successi negli ultimi dieci mesi dal novembre 2015 all’agosto 16, quanto piuttosto notare che sta avverandosi un cambio generazionale, cioè molti crimini vengono compiuti da giovani, e anche le menti di molte organizzazioni criminali sono gestite dai giovani. I più gravi vale la pena elencarli: l’ideatore del massacro del Bataclan 13 novembre con 130 morti era un giovane di 32 anni, insieme con un gruppo di complici di cui 4 ragazzi dai 18 ai 23 anni. Il camionista di Nizza che il 6 giugno falcidia 84 persone nel viale del lungo mare aveva 29 anni. La strage di Orlando in Florida contro un bar di omosessuali con 50 morti pure perpetrata da un ventinovenne. La strage di Monaco del 22.7 in un centro commerciale con 9 morti fu opera di un diciottenne 19 e 20 anni l’età dei due giovani terroristi che il 26.8 sgozzarono a Rouen in Francia un prete ultraottantenne mentre celebrava messa. Qui va subito premesso che non si tratta solo di stragi di matrice islamica, di Isis, e dei militanti di Allah. Se no si arrischia di spostare sempre il problema contro gli altri per innocentare la nostra gioventù, e cadere nel solito equivoco di invocare la guerra di religioni, che a quanto pare c’entrano sempre meno, in quanto la religione viene strumentalizzata per coprire altri interessi. D’accordo che alcuni attentati vanno addebitati all’Isis in quanto operati da emissari appartenenti all’organizzazione. E qui prendiamo atto di molti giovani europei che si arruolano ed emigrano in Siria. Un giovane italiano residente nel Cantone di Sangallo lasciò detto che egli entrava nell’Isis, perché voleva vivere e morire per un nobile ideale, per qualcosa di grande. E che qui la vita è troppo piatta. Ovvio vi sono stragi compiute da emissari del terrorismo. Altre vanno addebitate ad alcuni simpatizzanti e forse candidati, ma molti altri giovani compiono efferatezze solo perché influenzati da questi esempi. A loro guerra santa, uccidere tutti gli infedeli, morire per Allah interessa proprio niente. In effetti le vittime dell’Isis sono 90% musulmani, cioè dei loro, e solo un 10% di cristiani. Questo anche per consigliare i cattolici europei di non gonfiare ad arte le cifre, e fare del vittimismo, quasi che gli altri ce l’abbiano contro di noi perché cattolici, anziché perché difensori dei nostri privilegi, del nostro benessere, storici predatori del loro petrolio in cambio di armi e rapitori delle loro risorse coloniali. E qui ben disse Papa Francesco quando sottolineò che non si tratta di guerra di religione, ma guerra di interessi. Dall’Isis però e dal terrorismo il discorso va ampliato nel senso che ciò che fa paura oggi è la radicalizzazione dei giovani. Cioè da una parte vi è molta gioventù senza idee, molle, indifferente, godereccia alla giornata, dall’altra però esiste una gioventù che non tradisce se stessa. In fondo la gioventù è sempre stata totalitaria, nel bene o nel male, nel mondo del vuoto o in quello delle conquiste. La gioventù è il tempo più esposto alla crisi: passata l’infanzia controllata dai genitori, non ancora intrapresa la vita degli adulti moderata dall’esperienza. In molti giovani sia in quelli che si aggregano a gruppi terroristici, sia a gruppi di bullismo e del branco specie se adolescenti è molto impellente il senso dell’onnipotenza. Allah non è la causa ma la giustificazione a posteriori di una volontà di potenza, di affermazione, di lasciare il segno di sé. Altra opinione che circola è quella di pensare che i giovani di oggi siano fragili, psicologicamente deboli e labili. Certo che l’Isis arruola più facilmente questo settore perché proprio nelle persone interiormente fragili può scattare il bisogno di eroismo che sa di compensazione. Noi siamo convinti che i dittatori siano sempre persone interiormente forti, di diamantina convinzione, invece ti può succedere che sentono il bisogno di camuffare la loro debolezza interiore con atteggiamenti rigidi e disumani. Chi ci assicura che Mussolini e Hitler fossero degli uomini interiormente ferrei? Nelle loro pose e decisioni esteriori senz’altro. Per il resto ogni dubbio è legittimo. Gesù disse “Beati i miti perché possederanno la terra”. Ovvio, ci vuole più forza interiore a dimostrare comprensione, pazienza e umanità che non governare nella sopraffazione e nella dittatura. Altra spiegazione del radicalismo giovanile può essere l’emulazione, il bisogno di ricopiare, di ripetere per essere accettati nel gruppo e per sentirsi parte di una certa casta. E qui ci si domanda se per esempio i mass media, l’internet, non abbiano la loro responsabilità, causa ed effetto ad un tempo. Escludere dalla comunità dei giovani via twitter e deridere una ragazza perché cicciottella o un maschietto perché brufoloso può portare a delle conclusioni e reazioni, istinti di difesa-offesa, azione-reazione impensate. Altra causa della radicalizzazione giovanile si può riavvisare nel bisogno di oltrepassare limiti e frontiere. D’altronde questo è un po’ il nostro peccato originale al di là se il racconto su Adamo ed Eva sia storico o mitico. Il desiderio e l’abbrezza di infrangere ogni tabù. E viene in mente un personaggio del romanziere francese André Gide che dal marciapiede getta sotto il treno un anziano per il ribrezzo di vedere dilaniata una persona. Ed anche quello recente che avvenne la notte del 6 marzo u.s. a Roma quando due giovani si mettono a cercare per la città un coetaneo di 23 anni, portarlo in casa, e finirlo a coltellate. Alla polizia che investigò sul movente, Mario Follo, uno dei due omicidi rispose:” in un mondo che muore di noia la curiosità di vedere come si uccide e che cosa si prova.” Infine anche la musica rap: così ricercata dai giovani con quei giochi di parole ritmate esprime sentimenti, racconta storie, si autocelebra. Un genere che si divide in varie correnti, gangster rap, hardcore rap, alternative rap, ma, sostengono i criminologi, con l’effetto di fomentare in molti soggetti l’odio verso tutto e tutti. All’apparenza non sembra, ma se studiosi affermano, forse va preso atto. Tutto Il problema comunque sta nel domani. La vita che noi consegniamo ai nostri figli è fatta di nulla, e di qui nasce ogni trasgressione e violenza, ogni fondamentalismo, ogni delirio di onnipotenza per affermarsi: “noi ci siamo”. Arrivati alla fine del mondo? No di certo, forse alla fine di un mondo. Come è finito il mondo e la civiltà dei romani e poi rivitalizzato da forze nuove e fresche, così potrebbe essere del nostro. Intravedere e costruire un futuro diverso è opera di tutti e di ciascuno.

Autore
Albino Michelin
26.08.2016

mercoledì 27 luglio 2016

VECCHIA EUROPA, PRETI EXTRACOMUNITARI CERCASI

Un fenomeno che va sempre più evidenziandosi è quello del calo delle vocazioni in Europa, Italia compresa. I seminari sono sempre più deserti e disertati, molti sono stati adibiti ad altre attività, alcuni alienati o riciclati, preti di casa nostra una specie sempre più rara. Per un analisi ci limitiamo solo all’Italia. Quella che nei secoli e nei decenni passati era considerata un laboratorio per l’evangelizzazione dei popoli e che esportava missionari in tutto il mondo sembra si sia prosciugata. Assistiamo ad una controtendenza. L’Italia ha bisogno non soltanto di immigrati economici, di braccia lavoro, ma anche di immigrati preti. Su 225 diocesi ben 208 registrano la presenza di ecclesiastici di colore e in continuo aumento. Nel 2005 se ne contavano 1.800, nel 2016 invece 2.500 con un aumento di ben 40%. Le parrocchie italiane sono 25 mila, quindi un 10% accolgono preti di colore. Con una distribuzione che va dal 54% al Centro 26% al nord e 20 % al sud. Con una provenienza del 30 % dall’Europa dell’Est, (Rumeni, Polacchi e paesi limitrofi), 21% dall’Asia (India, Cina, Filippine) e un 16% dall’America Latina e centrale. Età media dai 40 ai 50 anni. Con motivazioni alquanto diverse. Quelli dell’Europa dell’Est ci arrivano perché nei loro paesi il clero è sovrabbondante e quindi preferiscono impegnarsi all’estero. Quelli dell’Africa a motivo di miseria, povertà e soprattutto guerre. Quelli dell’America Latina anche per il desiderio di scambi culturali, di farsi altre esperienze. E qui qualcuno potrebbe chiedersi perché uscire dai loro paesi, impoverirli culturalmente e moralmente, anziché rimanere con la propria gente e garantire un certo cammino di acculturazione e di civile convivenza. Non mancano coloro che obbiettano se la loro scelta sia dovuta a vocazione oppure al desiderio di sistemazione. Altri confessano di essere venuti da noi a studiare e poi tornare al loro paese a fare i vescovi: beato carrierismo. Il periodo di permanenza si dovrebbe aggirare sui 9 anni a seconda degli accordi con i vescovi locali, ma talvolta si finisce per incardinarsi, stanti le grosse difficoltà di ritornare in patria causa le crisi politiche, vedi Congo. Osservando il fenomeno nel suo complesso vi è anche del positivo. Ad esempio si sperimenta l’universalità della chiesa, nel senso che non si rimane legati ad un luogo ma ci si sente al servizio degli altri oltre ogni confine e frontiera. D’altra parte non si possono ignorare anche diverse difficoltà, come problemi inerenti alla lingua, usi e costumi, rapporti con mentalità differenti, relazioni sociali. Però aprendo gli orizzonti, guardando più lontano e oltre il presente, questo del ripiegamento della pastorale religiosa europea verso preti stranieri non è una soluzione ma un tampone. La risposta dovrebbe provenire dal di dentro della nostra società e della nostra istituzione chiesa. Cioè noi siamo abituati da secoli e da quasi due millenni ad una civiltà clericale. Dappertutto e per ogni caso un prete. Liturgie di chiesa, oratori per ragazzi, classi di catechismo, assistenza malati, turismo religioso: sempre e dovunque un prete. Non si ha il coraggio di riforme radicali. Si continua a parlare di commissioni di studio che vanno alle calende greche a finire nel nulla fra contrapposizioni della “chiesa alta”. Anche recentemente Sandro Vitalini, intelligenza riconosciuta e non improvvisata, teologo professore all’università svizzera di Friburgo, provicario generale del Ticino con 200 preti ci cui la metà stranieri, terra elvetica di matrice italiana, sostiene la necessità di concedere il servizio sacerdotale anche a uomini sposati, e che la chiesa dovrebbe reinventarsi e non continuare a parlare di nuova evangelizzazione ripetendo vecchi schemi e metodi superati. Abbiamo bisogno, sostiene di una chiesa domestica, modello famigliare, magari sia pure con numero di partecipanti limitato, animato però da laici sposati. Come pure una soluzione sarebbe, sempre Vitalini, il diaconato femminile, dal momento che il sacerdozio delle donne sembra ancora tabù. Papa Francesco ha gettato l’idea di una commissione per studiare l’eventualità di concedere il diaconato alle donne. Ma dubitiamo, dal momento che Roma è eterna, campa cavallo. Non si pensa che tutto oggi è velocizzato e che certe riforme un tempo dibattute all’ infinito oggi devono essere celeri e messe in cantiere in tempi brevi, in riferimento alle urgenze che da tutte le parti ci pressano. Certo che l’internazionalizzazione della chiesa è segno di vitalità però non è nemmeno opportuno impostare la conservazione e la crescita del messaggio religioso a forze esterne e lontane. Nessuno di noi sventola lo slogan xenofobo: “Padroni a casa nostra”, ma risolvere i problemi di casa nostra attivando la nostra responsabilità è nella logica di ogni organismo vitale. Perciò va studiata una migliore distribuzione del clero italiano anche se in calo, un minor spreco in ambiti quotidiani ed una maggiore liberazione e promozione dei laici, soprattutto donne, che finora sono rimasti ibernati anche perché lo spazio loro concesso è sempre stato limitato e tenuto sotto stretto controllo.

Autore:
Albino Michelin
24.07.2016

venerdì 3 giugno 2016

MARCO PANNELLA: NON CONVERTIAMOLO IN "ARTICULO MORTIS"

Il 19 maggio 2016 è morto Marco Giacinto Pannella all’età di 86 anni, indubbiamente un protagonista della vita politica e civile italiana degli ultimi 60 anni. Ai suoi funerali civili di Piazza Navona al canto del Requiem di Mozart venne omaggiato da tutti i rappresentanti delle associazioni politiche, ovviamente con immancabile ipocrisia, da innumerevoli cittadini, nonché dai carcerati e dai monaci tibetani. Definito il guerriero e il leader dei diritti civili, a lui l’Italia deve molto se tanti di questi son stati acquisiti anche nel nostro paese. Aveva un carattere vulcanico, tumultuoso, aggressivo, logorroico, retorico, sceriffo, giamburrasca, don Chisciotte, mattatore, leonino, protervo, istrionico nella difesa dei valori in cui credeva. Libero, liberale, libertario, libertino. Si lasciava chiamare frocio, drogato, visionario Anticlericale, esibiva a tracolla uno dei tanti slogan:” il clericalismo è una realtà, l’anticlericalismo una necessità.” Le sue battaglie sono a tutti note: introduzione della legge sul divorzio 1974, sull’aborto 1981, da sempre a difesa delle coppie di fatto, ed omosessuali, contro la pena di morte, contro il proibizionismo delle droghe leggere, contro la malagiustizia (lo testimonia la sua difesa a Enzo Tortora), contro ogni guerra, contro le pessime condizioni delle carceri, contro il finanziamento ai partiti, contro il respingimento dei profughi e dei rifugiati politici, contro l’esilio dei Tibetani in India, (ricorda il suo incontro con il Dalai Lama nel 2008 e il suo cagnolino battezzato con nome Tibet), pro aperture verso il Medio Oriente. I suoi bavagli:” cittadini difendete i vostri diritti”, accompagnati da gesti eclatanti, attrazioni da avanspettacolo, come i digiuni della fame e della sete, il bere la propria urina, il vestirsi da babbo natale per distribuire hascisc e canne, tutti gesti bizzarri per affermare però i diritti umani, che per la chiesa erano quasi tutti discutibili. E qui si può rispondere ad esempio che la legge sull’aborto non obbliga le donne ad abortire, ma concede il diritto di non ricorrere alle mammane con il rischi della vita o all’estero per chi ha la grana di auto sovvenzionarsi. Per cui il diritto per tutti, non toglie nulla a me, non diventa un dovere per me, non mi interessa. A Pannella non mancarono le contraddizioni e molti lo definirono incoerente. Come l’aver posto ad europarlamentare nel 1983 Toni Negri delle brigate rosse, nell’87 Ilona Staller pornodiva Cicciolina a Montecitorio, e nel 94 essere passato dalla parte di Berlusconi, che in quanto a diritti difendeva quelli dei propri interessi. Comunque le battaglie giuste restano tali anche se il suo profeta accusava colpi. Una considerazione non ultima che a qualcuno potrebbe sembrare marginale non va taciuta. E’ bastato che Pannella chiudesse gli occhi per l’ultima volta e già uscirono fuori diversi prelati ed ecclesiastici pronti ad insinuare a mezza bocca che il grande mangiapreti si era convertito in articulo mortis. Questa psicosi di inneggiare ad una conversione in extremis non rispetta la dignità di una persona e il diritto di morire atei, sostituendosi a Dio che solo conosce il cuore dell’uomo al di là delle etichette di circostanza, e che nulla ha da spartire con questa bramosia di conversione alla causa cattolica in zona Cesarini, in extremis, come si trattasse del ladrone sulla croce del Calvario. Il tutto lo vorrebbero comprovare con la lettera che il 12 aprile, un mese prima della morte, Pannella scrisse a papa Bergoglio e che qui giova riportare.” Caro Papa Francesco, ti scrivo dalla mia stanza all’ultimo piano vicino al cielo per dirti che ti stavo vicino a Lesbo quando abbracciavi la carne martoriata di quelle donne e di quei bambini, di quegli uomini che nessuno vuole accogliere in Europa. Questo è il Vangelo che io amo e che voglio continuare a vivere accanto agli ultimi, quelli che tutti scartano. In questo tempo non posso più uscire, ma ti sto accanto in tutte le uscite che fai tu. Un pensiero fisso mi accompagna ancora oggi. Spes contra spem. Caro Papa Francesco sono più avanti di te negli anni, ma anche tu ti trovi a vivere spes contra spem. Ti voglio bene davvero. Tuo Marco. Ps: ho preso in mano la croce che portava Mons. Romero e non riesco a staccarmene”. L’espressione latina è una citazione del testo di Paolo ai Romani. Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli e scrive riferendosi ad Abramo. Pannella come Giorgio La Pira la usa per riferirsi all’ottimismo della volontà alla capacità di sperare contro ogni speranza, spinto da un ideale e da una fede. Pannella qui contrappone la vera speranza all’essere speranza. Un Pannella dalle idee vaste e universali, non cattoliche, non religiose, ma profondamente spirituali, cioè con fede nell’immanenza più che nella trascendenza. Ma lasciamolo cosi, ateo, non voliamolo catturare alla causa cattolica. Diversamente ci fa venire alla memoria l’inquisizione del medioevo che quando un eretico veniva bruciato al rogo, gli si presentava un frate incappucciato brandendo un crocefisso e porgendolo o sbattendolo sulla bocca del condannato intimava: “pentiti anima dannata.”
Ci riporta al Conte Benso di Cavour, massone e promotore dell’Unità d’Italia che sul letto di morte nel 1861 si vide una folla di frati pronti a contendergli l’anima lottando contro il diavolo oppure a Renato Guttuso, grande pittore e del 900, comunista, che 15 anni dopo la morte avvenuta nel 1987, un monsignore lo celebrò convertito perché prima di spirare teneva in mano un santino di Teresa del Bambin Gesù. Oppure a Oriana Fallaci (+2006), rissosa anti-islamica, che il vescovo Fisichella disse convertita sul letto di morte perché cercava Dio. Oppure a Indro Montanelli, (+2001) giornalista scrittore da sempre ateo professo, che il Card. Ravasi dichiarò aver sfiorato la conversione. Oppure a qualche direttore di radio cattolica che accalappia il testamento della pia vecchierella moribonda per “le opere buone”. Ci basti pensare a Benedetto Croce, filosofo letterato, (+1952), che considerava ripugnante la strategia dei preti di dare l’assalto all’uomo in pericolo di morte e perciò si tutelò per tempo raccomandando alla moglie cattolica di non approfittare dell’infermità per strappare ad un uomo una parola che da sano non avrebbe mai pronunciato. Appellarsi al proverbio: “quando l’uomo si frustra, l’anima si aggiusta”, potrebbe essere una tentazione di marketing clericale. Di dubbio gusto è stato il regalino della corona del rosario a Pannella in fin di vita da parte di Massimo Gandolfini, promotore del Family-day e del matrimonio tradizionale cattolico fra uomo e donna. Sa di ironia.
La morte di Pannella va rispettata come atea, con il suo funerale civile e con il requiem di Mozart: non facciamoci una kermesse cattolica. Marco continui le sue battaglie. Lo spirito di Dio è molto più grande di quello dei mangiapreti, e degli anticlericali e degli stessi sacramenti in articulo mortis.

Autore:
Albino Michelin
25.05.2016

martedì 26 aprile 2016

FALLIMENTO DELLA BANCA VICENTINA: UN PARROCO INTERPELLA LA COSCIENZA DEL PRESIDENTE

Ogni anno Vicenza assurge agli onori della cronaca per la fiera dell’oro con espositori ed acquirenti da tutto il mondo. Ora è nell’occhio del ciclone e nell’abbominio di oltre 110 mila italiani messi sul lastrico per il fallimento della Banca Popolare Vicentina, causa il suo presidente Gianni Zonin, dottore, esimio enologo, re dei vini omonimi, proprietario di immensi vigneti sparsi in tutto il territorio nazionale. Si pensava che la sarabanda dei fallimenti bancari fosse limitata all’Etruria, Marche, Chieti, Ferrara, Centro Veneto. Pia illusione, la corruzione si è propagata a macchia d’olio. Vicenza fin’ora isola felice del Veneto bianco, sagrestia d’Italia, dove sempre affari, politica, partiti si sono stretti in amoroso abbraccio fra sacro e profano. In questo ambiente è nato, cresciuto, si è arricchito con un ventennio alla presidenza della Banca Gianni Zonin, tipico esemplare cattolico, sempre prono al bacio dell’anello delle varie eccellenze, delle riverenze verso gli ecclesiastici che contano, e che imbonì con beneficenze pro chiese ed oratori. I termini del suo delinquere sono a tutti noti: nel 2015 annus horribilis della Banca sono spariti 5 miliardi di risparmi. I titoli hanno perso il 90% del valore. Se un titolo valeva 62 euro, nel settembre scorso è caduto al 48%, ed ora al 6% o qualcosina di più. In media i soci hanno perso 42 mila euro a testa. Famiglie rovinate, aziende distrutte, pensionati alla carità. E pensare che nel 2014 Gianni Zonin lanciava un proclama: ”fuori c’è la crisi, ma le nostre azioni salgono. In Italia i titoli delle banche hanno perso il 60% del loro valore, mentre quello nostro è cresciuto delle 33%. Abbiamo avuto ragione e i nostri 110 mila soci ce ne sono grati”. Una faccia di tolla da mandare a quel paese con il gesto dell’ombrello. In dissesto una banca storica sorta 150 anni fa, agli albori dell’unità d’Italia, quando contadini e braccianti del territorio si aggregavano fra di loro per investire e mettere al sicuro i propri soldini. Diventata poi una fra le 120 banche più importanti d’Europa e l’ottava assoluta in Italia. Il bravo presidente indagato dalla Procura per associazione a delinquere si è dimesso il 23.11.15 con la modica parcella di un milione tondo tondo, alla faccia dei poveri bidonati, becchi e bastonati, derubati dei risparmi di una vita. Lo slogan da sempre rivendicato dai leghisti: ”Vicenza ai vicentini” si è purtroppo deteriorato in “Vicenza ai vicentini corrotti e corruttori”. Una reazione e presa di coscienza coraggiosa l’ha pubblicamente lanciata un parroco della città, don Marco Bedin, il quale nel frontespizio del foglietto domenicale del 3 aprile u.s. divulgò la seguente lettere aperta.
*Signor Zonin, Le racconto una storia.
Un giorno Gesù passò a Gerico e alzando gli occhi al cielo vide un uomo arrampicato su un sicomoro. Lo fissò e lo autoinvitò a mangiare a casa sua. Durante il pranzo questo ricco, ma non tanto onesto signore di nome Zaccheo, si alzò e disse: ”ecco Signore, io dò la metà dei miei beni ai poveri, e se ho frodato qualcuno restituisco quattro volte tanto”. Vede, Signor Zonin, la soluzione a tutti i Suoi guai è semplice. Lei è ricco, ricchissimo per la precisione. E siamo tutti abbastanza smaliziati per capire che può cedere quote, reintestare, riassettare, ma Lei da questa storia non ne esce comunque povero. Restituisca un po’ dei suoi soldi a chi ne ha persi tanti per colpa Sua. Non lo faccia perché glielo impone la giustizia di uno Stato, ma perché nella Sua coscienza è maturato qualcosa. Stia tranquillo: facendo quattro conti da massaia anche restituendo tutto ai piccoli risparmiatori che avevano creduto nel titolo della Banca Popolare (proprio perché popolare), Lei non andrà mai a finire a vivere con mille euro al mese. E’ un’avventura che non fa per Lei, lo sappiamo, ma vuole continuare a vivere nella Sua città camminando a testa alta? Restituisca quello che con la menzogna ha rubato. Scelga Lei se passare alla storia come un farabutto o come un uomo con un minimo di dignità. Non guardi alle porticine che i potenti di questo mondo aprono e chiudono sentendosi come Dio in terra, al di sopra del bene e del male. Lo sa che le porte del regno dei cieli le aprono i giusti e i poveri. Se li faccia amici finché può. Quello che Lei sente nei suoi confronti dalla gente che ha frodato non è odio: è senso della giustizia e viene direttamente da Dio, non si lamenti e lo ascolti. La soluzione è semplicissima, è scritta da duemila anni nel vangelo: ”Signore io dò la metà dei miei beni ai poveri, e se ho frodato qualcuno restituisco quattro volte tanto. ”Solo così potranno risuonare e finalmente per la prima volta alle sue orecchie e in mezzo ai suoi sterminati vigneti le beate parole di Gesù a Zaccheo: ”Oggi la salvezza è entrata in questa casa-“.(Vicenza 3.4.2016 Don Marco Bedin).

Fra tante prediche dorate e devote ecco un annuncio dirompente come sono tutti quelli del vangelo e che in questo caso diventa denuncia. Però attenzione: troppo comodo depistare le responsabilità della crisi italiana sui profughi, sugli extracomunitari, sugli immigrati. Ancora una volta si dimostra che essa ha una sola causa: la corruzione dei settori pubblici, della politica, delle banche, del fisco e di tutti quei cittadini che, in tale sistema complici, volentieri ci guazzano.

Autore:
Albino Michelin
13.04.2016

lunedì 28 marzo 2016

INDICE BLOG

Fornisce la lista di tutti gli articoli pubblicati sul BLOG fino alla data 28 marzo 2016 (Totale 381 articoli). Eventuali articoli pubblicati succesivamente sono elencati in “Archivio blog“.

La lista fornisce:
Nr. è il numero assegnato all’articolo dall’autore (non utilizzabile per la ricerca sul Blog)
Titolo Articolo è il Titolo dell’articolo così come riportato nel BLOG
Data è la data di prima pubblicazione dell’articolo sui media (giornali etc.)


Nr.             Titolo Articolo                Data      
1    Tutti gli uomini hanno una fede    15.06.1982      
2    Diritto di voto agli stranieri nella chiesa    01.05.1982      
3    Sulla confessione degli italiani    06.09.1982      
4    Inizia il centro stranieri di Uster    26.06.1982      
5    La rivalutazione di Lutero tra gli emigranti    12.11.1983      
6    Italiani del nord e italiani del sud    28.01.1984      
7    Benvenuto il papa in Svizzera    05.05.1984      
8    Enrico Berlinguer: L'Italia degli onesti    30.06.1984      
9    Sono svizzera o italiana    02.08.1985      
10    Perché non ho battezzato mio figlio    18.03.1985      
11    Convegno di chiesa in Italia    04.05.1985      
12    Reagan Gorbaciov piccolo passo per un lungo viaggio    30.11.1985      
13    Il segreto di Fatima    25.05.1991      
14    Chiesa e mafia    05.09.1992      
15    La Chiesa e Galileo    29.12.1992      
16    Chiesa e tangentopoli    27.03.1993      
17    La chiesa e la donna    29.05.1993      
18    C'era una volta la Democrazia Cristiana    04.09.1993      
19    I pentimenti della Chiesa    25.03.1994      
20    Tutti abbiamo una coscienza sporca    25.01.1995      
21    Guillot il vescovo degli omosessuali    28.01.1995      
22    Lo spretato    27.01.1995      
23    Amore e isteria verso la natura    02.09.1995      
24    La psicologia e la paura dello psicologo    09.09.1995      
25    Romanzo di un prete calabrese    27.01.1996      
26    Siciliani ribellatevi!    28.03.1991      
27    Morire senza prete    29.03.1997      
28    Le scuole dei preti e delle suore    31.05.1997      
29    Un giubileo del 2000 anche per i missionari in Svizzera    09.07.1997      
30    Non uccidere Caino    22.10.1997      
31    Tutti a Berna il 23 Novembre per l'Unità d'Italia    12.11.1997      
32    Prelati, Porporati e Babbo Natale    10.12.1997      
33    Clericalismo di ritorno    14.01.1998      
34    Il nuovo vescovo di Coira-Zurigo nelle mani dello Spirito santo    11.02.1998      
35    Diritti umani per tutti anche per gli ex preti    04.03.1998      
36    Diritti umani per tutti anche per gli ex preti (una testimonianza)    25.03.1998      
37    Diritti umani per tutti, anche per cani e gatti    28.03.1998      
38    Seconda guerra mondiale: la mia esperienza    09.05.1998      
39    Torino e la sindone:"lasciate che gli abortisti vengano a me"    15.05.1998      
40    A chi dovrebbe credere il cattolico?    01.04.1998      
41    A proposito di ex preti … intolleranza e solidarietà    27.05.1998      
42    Una chiesa di soli maschi    03.06.1998      
43    Contro le unioni matrimoniali tradizionali di fatto è ormai guerra santa    26.08.1998      
44    Al nuovo vescovo di Coira-Zurigo "Ricordati che sei un uomo"    09.09.1998      
45    Sulla lettera diretta al vescovo di Coira-Zurigo    16.09.1998      
46    Il caso del cardinale Giordano e il denaro del popolo di Dio    04.11.1998      
47    Gesù, un ebreo antistraniero?     28.11.1998      
48    L'italiano e i protestanti    02.12.1998      
49    Benessere della vita: il Vangelo come terapia    03.03.1999      
50    Dacia Valent la negra di Palermo    11.03.1999      
51    Servizi e disservizi    09.09.1999      
52    Rivoluzione non violenta    27.01.1990      
53    Anticomunismo e postcomunismo dei cattolici    17.03.1990      
54    Siamo tutti colpevoli    26.01.1991      
55    Italiani salviamoci la pelle (popolo in estinsione?)    15.10.1991      
56    La morale dei giovani    23.11.1991      
57    Sulla fede, dibattito tra credenti e laici    23.10.2009      
58    Io missionario cavaliere? No, grazie    24.03.1999      
59    Sacramenti e investimenti    02.06.1999      
60    Beati i costruttori di giustizia    30.06.1999      
61    L'importanza delle messe (se pagate?)    28.10.1999      
62    Perché non mi sono fatto svizzero    27.11.1999      
64    Italia cattolica e parità scolastica: patti chiari, amicizia lunga    20.01.2000      
65    Un occasione mancata: le dimissioni del papa    10.02.2000      
66    Incontro sul Giubileo 2000 a Zurigo. Valdesi e cattolici alla ricerca dell'unità    30.03.2000      
67    Dalla religione degli italiani all'Italia delle religioni    27.04.2000      
68    Ancora tabù e sessuofobia nella chiesa: i contraccettivi    11.05.2000      
69    Prete uomo di Dio o uomo fra gli uomini?    01.06.2000      
70    Convegno delle missioni e persistenza di chiese parallele    22.06.2000      
71    Manifestazioni omosessuali alla Roma del Giubileo 2000    07.09.2000      
72    Precedenza alla chiesa o alla propria coscienza?    19.10.2000      
73    Solo la chiesa cattolica è una chiesa DOC?    23.11.2000      
74    Il controgiubileo degli oppressi    30.10.2000      
75    Lettera aperta al cardinale Tonini    07.12.2000      
76    Abolito Dio dalla costituzione europea    18.01.2001      
77    Padre Pio di Pietralcina e le donne    25.01.2001      
78    L'intransigenza della chiesa garanzia di successo?    01.02.2001      
79    I preti dell'Irpinia alzano la testa    08.02.2001      
80    Casato e blasone genealogico di Gesù    12.02.2001      
81    Contro i musulmani un nuovo muro di Berlino    26.04.2001      
82    Che cosa sperare oggi: evoluzione o apocalisse?    04.05.2001      
83    Missionanarietà è anche linguaggio    15.05.2001      
84    Protestanti penuria di santi: deitrich Bonhoeffer    01.06.2001      
85    Il tempo della coscienza: I pirati della strada    15.06.2001      
86    Il prete oggi: vocazione o professione?    07.09.2001      
87    Electrosmog vaticano, invasione di campo    14.09.2001      
88    Milingo story: non solo telenovella    21.09.2001      
89    Perché sono andato a Genova social forum    12.10.2001      
90    Nel sud Italia preti cattolici sposati    19.10.2001      
91    Un'altra guerra per il crocefisso    07.12.2001      
92    Per non sentirsi stranieri nella chiesa zurighese    14.12.2001      
93    Buon Natale Afghani    21.12.2001      
94    Quando i talebani eravamo noi    01.02.2002      
95    Giovani e disaffezione alla messa    08.02.2002      
97    Berlusconi l'Italia sono io    22.02.2002      
98    Il vescovo di Caserta delegittimato da Cossiga    15.03.2002      
99    Preti pedofili traditori della Chiesa    19.04.2002      
101    Da Lourdes una contestazione    23.05.2002      
102    Shalom, quale pace fra Israele e Palestina    08.06.2002      
103    Gli 82 anni di Wojtyla: Dimissioni?    13.06.2002      
104    Don Oreste Benzi: un prete, Una Chiesa contro la prostituzione     20.06.2002      
105    Papa Giovanni tra fiction televisive ed esami di maturità    27.06.2002      
106    Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia chiesa    21.08.2002      
107    Da Pietro a Ratzinger: Chiesa monarchia quasi inossidabile    05.09.2002      
108    La tradizione e le tradizioni della chiesa    19.09.2002      
109    Radio Maria tutto vero?    26.09.2002      
110    Fra gli italiani ritorna di moda il cattolico    10.10.2002      
111    Milingo e il Vaticano    18.10.2002      
112    Chi ha paura di un nuovo concilio ecumenico?    25.10.2002      
113    I bambini confrontati con la morte    15.11.2002      
115    Festa dei popoli e delle religioni: anche fra cattolici ed ebrei    29.02.2002      
116    Miss Mondo in Nigeria: una sfilata nel sangue    06.12.2002      
117    Il fascino ambiguo della magia    13.12.2002      
118    Pace sulla terra: la risposta è dentro di noi    20.12.2002      
119    Un natale con presepi provocazione    24.01.2003      
120    Sui preti pedofili: in difesa del cardinale Law    31.01.2003      
121    Padre Alex Zanotelli alle ACLI di Basilea    14.02.2003      
122    Come ti invento un mussulmano    21.02.2003      
123    In Puglia lo sciopero della messa    28.02.2003      
124    L'anno dell'acqua del rosario e della Bibbia    07.03.2003      
125    Quale digiuno per la pace?    14.03.2003      
126    Aborto individuale e omicidio di massa    21.03.2003      
127    Tra vangelo e denaro    04.04.2003      
128    Divorzio separarsi senza distruggersi    09.05.2003      
129    Padre Pio il Santo dei dollari e dei dolori    16.05.2003      
130    Ruolo della stampa italiana in Svizzera    25.05.2003      
131    Le mogli dei preti: un disagio, una risposta    06.06.2003      
132    Solo la Svizzera tedesca non ama i disabili?    13.05.2003      
133    Armi italiane verso gli "Stati canaglia"    20.06.2003      
134    Come parlare della guerra ai bambini    27.06.2003      
135    Preghiere per la Meteo    29.08.2003      
136    Siamo tutti intelligenti: ma la scienza non è sempre coscienza    05.09.2003      
137    Bentornato Marcel Lefebvre    12.09.2003      
138    Il papa in Svizzera, un'occasione da non perdere    19.09.2003      
139    La cacciata dei poveri dalla piazza dei signori    26.09.2003      
140    I cibi transgenici Veleni per tutti i gusti    03.10.2003      
141    Padre Puglisi. Una speranza per la Sicilia    16.10.2003      
142    Bambine chierichettate? Lontane dall'altare    24.08.2003      
143    A una donna islamica il Nobel per la Pace    31.10.2003      
144    Crocefisso: sfollagente degli islamici?    07.11.2003      
145    Sull'anima e sull'aldilà    14.11.2003      
146    Manipolazione di massa    21.11.2003      
147    Marco d'Aviano: un beato a difesa della friulianità    28.11.2003      
148    Dai martiri cristiani ai kamikaze mussulmani    05.12.2003      
149    Colpo basso al vescovo di Caserta    12.12.2003      
150    Non speculiamo sui morti di Nassiryah    12.12.2003      
151    Anche nel 2003 non ci fu posto per loro    16.01.2004      
152    Celibato e donne preti, il sinodo di Lucerna non demorde    30.01.2004      
153    Giornata della memoria fra vittimismo e discriminazioni    06.02.2004      
154    Alla ricerca della spiritualità perduta    20.02.2004      
155    "Il crac dei cattolici" Parmalat, Cirio, e Cragnotti    27.02.2004      
156    Guerre dimenticate    05.03.2004      
157    Preti per quale futuro?    12.03.2004      
158    Dal film la passione di Cristo alla messa cattolica    19.03.2004      
159    Ha senso parlare ancora di famiglia?    26.03.2004      
160    Le inquietudini morali del nostro tempo    02.04.2004      
161    Cattolici e protestanti, un rapporto dovuto    23.04.2004      
162    Fede oggi: convertirsi alla gioia    07.05.2004      
164    All'ostaggio Quattrocchi rispetto, ma senza retorica    04.06.2004      
165    Politica gradita alle chiese: proibita alle moschee    11.06.2004      
166    Il Papa in Svizzera: successore di Pietro o di Paolo?    18.06.2004      
167    Costituzione europea: radici non solo cristiane    25.06.2004      
168    Dalla forza della ragione alla violenza dell'insulto: Oriana Fallaci    03.09.2004      
169    Mettete fiori nei vostri cannoni    10.09.2004      
170    Insegnante di religione, licenziata perché ragazza madre    17.09.2004      
171    Ipotesi di pace: uccidere capi di governo?    24.09.2004      
172    Consumismo religioso    01.10.2004      
173    Bush un cristiano fondamentalista    08.10.2004      
174    Eroismo siciliano: La verità vive    15.10.2004      
175    Dal senso di colpa al senso di responsabilità    12.11.2004      
176    Cattolici con la sindrome di persecuzione    26.11.2004      
177    In Svizzera presto seminari per gli iman islamici?    10.12.2004      
178    La guerra dei presepi: cristianesimo identità cercasi    17.12.2004      
179    Maremoto nel Sud-est asiatico: guai a voi, poveri!    08.01.2005      
180    Giovanni Palatucci di Montella martire per la causa ebraica    11.02.2005      
181    Nell'anno dei rifugiati, a parma occupata una chiesa    25.02.2005      
182    Cari lettori di Rinascita, perché vi scrivo?    04.03.2005      
183    Berlusconismo: una filosofia di vita    11.03.2005      
184    Strumentalizzazione: restare in trincea?    18.03.2005      
185    Un parroco di Calabria: caro Papa, dimettiti    01.04.2005      
186    Confessione sacramentale e consulenza morale    08.04.2005      
187    Che cosa desiderare dal nuovo Papa    28.04.2005      
188    Quando la morte non è uguale per tutti    15.05.2005      
189    Referendum procreaziome assistita: l'astensione è pirateria    27.05.2005      
190    Manipolazione dello Spirito Santo    03.06.2005      
191    Oppido di Calabria, la protesta delle donne incatenate    10.06.2005      
192    Strategia della disinformazione    24.06.2005      
193    Per la chiesa italiana non tutti i bambini sono uguali    07.10.2005      
194    Il Codice da Vinci, bestseller del secolo    21.10.2005      
195    Sinodo dei vescovi: l'importanza di prendere la parola    07.11.2005      
196    Ai cattolici italiani ancora proibito capire    08.11.2005      
197    Natale: l'uomo prima di tutto    09.12.2005      
198    Natale 2005: Gesù nasce fra i mercanti del tempio    23.12.2005      
199    Come leggere la Bibbia senza perdere la fede    20.01.2006      
200    Radio Maria troppa maleducazione    30.02.2006      
201    A Berlusconi divorziato la comunione in mondovisione    17.02.2006      
202    I nipoti di Adami, figli di incesti?    03.03.2006      
203    Abuso della religione a scopo politico    07.03.2006      
204    Mafia e relativismo dei cattolici    24.03.2006      
205    Cattolici Islamici e la reciprocità    14.04.2006      
206    Persistenza della religione malgrado tutto    05.05.2006      
207    Noi siamo il nostro corpo    26.05.2006      
208    La sinistra al potere: clericalismo di ritorno    08.06.2006      
209    Utili le provocazioni del Codice da Vinci?    21.06.2006      
210    Lo scandalo dell'estate 2006: Zapatero non va alla messa del Papa    07.09.2006      
211    La pace sia con voi    29.09.2006      
212    Papa Ratzinger nella polveriera islamica    13.10.2006      
213    La dodicenne stuprata dal marocchino    27.10.2006      
214    La dodicenne stuprata: di chi la colpa?    17.11.2006      
215    Dopo la morte sopravvivenza o fine delle illusioni?    01.12.2006      
216    Preti sposati figli di un Dio minore    15.02.2007      
217    Papa Ratzinger sulla dittatura del relativismo    09.03.2007      
218    Prima di alzare la voce contro gli omossessuali    23.03.2007      
219    In Italia ricca la chiesa povero lo stato    19.04.2007      
220    Gesù di Nazaret: vangelo secondo Joseph Ratzinger    18.05.2007      
221    Quando la prima comunione divide la famiglia    01.06.2007      
222    Disfattismo le critiche alla gerarchia cattolica?    15.06.2007      
223    Ai giovani cosa interessa di Gesù Cristo    29.06.2007      
224    Cara chiesa cattolica organizzaci un fisco-day    14.09.2007      
225    Il ritorno alle messe in latino: meglio credere senza capire    05.10.2007      
226    Dignitas: morire con dignità    19.10.2007      
227    Sotto assedio la chiesa di papa Ratzinger    02.11.2007      
228    L'uomo amico o re degli animali?    16.11.2007      
229    La nuova Bibbia a Zurigo    30.11.2007      
230    Il beato Rosmini e le cinque piaghe della chiesa    14.12.2007      
231    La cultura della pace    02.01.2008      
232    Università la Sapienza: oltraggio al Papa?    31.01.2008      
233    Beati 498 spagnoli, una memoria di parte    14.02.2008      
234    Trasferito il vescovo Bregantini. Un'altra Calabria è ancora possibile    23.03.2008      
235    Le spoglie di Padre Pio lasciatele in pace    13.03.2008      
236    Elezioni italiane: votare per il partito dei vescovi?    28.03.2008      
237    L'islamico Magda Allam si converte con un battesimo show    18.04.2008      
238    Papa Ratzinger, gli USA, la pena di morte    09.05.2008      
239    A Zurigo con il nuovo vescovo nuove tensioni    06.06.2008      
240    Divorziati, la chiesa usa misericordia con voi?    20.06.2008      
241    Il cardinale Martini sulla vanità della chiesa    04.07.2008      
242    Ogni sei ore nel mondo un libro su Gesù Cristo    01.09.2008      
243    Compie più di 60 anni la carta dei diritti umani    25.09.2008      
244    Nella civiltà del benessere portare la propria croce    09.10.2008      
245    Quanti i popoli distrutti dall'Europa cristiana? Una recenzione    24.10.2008      
246    Croce e delizia: beato anche papa Pio XII?    07.11.2008      
247    I miracoli? Li fanno anche i comuni mortali    05.12.2008      
248    Le Sante Messe che Dio ignora    19.12.2008      
249    Le ragioni del malcostume italiano    23.01.2009      
250    La chiesa toglie la scomunica a Lefebvre e seguaci: una delusione    06.02.2009      
251    Terremoto in Abruzzo, ricostruzione e considerazioni morali    29.05.2009      
252    Igiene mentale: dal rosario al mantra    12.06.2009      
253    Nella Bibbia di tutto e il contrario di tutto?    26.06.2009      
254    A 500 anni dalla morte di Calvino: attualità    25.09.2009      
255    In Italia crisi tra chiesa e politica    09.10.2009      
256    Dagli atei devoti ai credenti: tutti siamo religiosi    23.10.2009      
257    Quando il parroco annuncia di avere un figlio    06.11.2009      
258    Corrado Alvaro: da San Luca un riscatto per la Calabria    20.11.2009      
259    Europa dalle radici cristiane e commercio delle armi    04.12.2009      
260    Nascita, vita, morte dei simboli. Faziosa polemica sul Crocifisso    08.12.2009      
261    Papa Ratzinger nella sinagoga ebraica: malintesi    29.01.2010      
262    Mafia, tra vangelo e lupara    05.03.2010      
263    Perché accusare Dio del male del mondo?    26.03.2010      
264    Chiesa e pedofilia del clero: lunghi silenzi, interventi tardivi    16.04.2010      
265    Il "dilagare" della sessualità: repressione o formazione?    30.04.2010      
266    Adro ci fa paura. In Italia non diminuisce il razzismo    21.05.2010      
267    Se Dio non esiste, tutto è permesso: proprio vero?    04.06.2010      
268    Tonache nere in aumento, preti in calo    18.06.2010      
269    Cari cattolici, riconosciamo i nostri peccati    02.07.2010      
270    Siamo esseri spirituali o frutto del caso?    30.09.2010      
271    Papa Ratzinger denuncia il carrierismo nella chiesa    19.02.2010      
272    Bestemmie in TV la chiesa fra testo e contesto    26.11.2010      
273    La coscienza prima di tutto    17.12.2010      
274    Comunione e liberazione: la lobby di Dio    18.02.2011      
275    Il parroco di Affoltern a.A. (Zurigo) lascia: "scelgo la famiglia"    11.03.2011      
276    Atei anche per sfiducia verso la chiesa    01.04.2011      
277    Terremoto e Tsunami in Giappone. Ipotesi cattolica: La vendetta di Dio    29.04.2011      
278    Papa Wojtyla santo subito: perché tanta fretta    20.05.2011      
279    Moralità e moralismo    10.06.2011      
280    Cominciare prima dalla terra e poi dal cielo    29.06.2011      
281    Prossima la fine del mondo? Madonne misericordiose, Madonne minacciose    25.11.2011      
282    Tempo di crisi o di benessere: la chiesa rinunci ai suoi privilegi    09.12.2011      
283    Prima viene l'etica poi la religione    23.12.2011      
284    Don Verzé, l'elogio dell'ambiguità    27.01.2012      
285    Neo ministro Ricciardi: non c'indurre in contraddizione!    17.02.2012      
286    Celentano cantante e predicatore    09.03.2012      
287    La Madonna e le donne    30.03.2012      
288    L'Italia è ancora cattolica?    27.04.2012      
289    Quando le religioni sono creazioni degli uomini    09.06.2012      
290    Un Vaticano per chi e per cosa? Corvi e fuga di documenti    29.06.2012      
291    La spiritualità degli atei    29.09.2012      
292    L'infedele Gad Lerner veste i panni del fedele    17.10.2012      
293    Cinquantenario del concilio ecumenico. 2400 maschi, 23 donne    19.12 2012      
294    Sul sacerdozio delle donne discorso superfluo    02.01.2013      
295    L'ipocrisia cattolica die parlamentari comunione e liberazione    01.02.2013      
296    Costantino imperatore: libertà religiosa solo per i cristiani (313-2013)    15.02.2013      
297    Rinuncia o denuncia? Le dimissioni di papa Ratzinger    08.03.2013      
298    Papa Francesco, forse è la volta buona    28.03.2013      
299    Civiltà di cambiamento    19.04.2013      
300    Maternità: un figlio a tutti i costi?    24.05.2013      
301    Un linguaggio pubblico ironico ed offensivo    06.11.2013      
302    Maradona, il fisco, il gesto dell'ombrello    15.11.2013      
303    Parità dei sessi: donne cardinali    20.11.2013      
304    Non rubare allo stato per dare alla chiesa    27.11.2013      
305    Figli di mafiosi: due reazioni opposte    04.12.2013      
306    Dalle Filippine alla Sardegna: castighi di Dio?    11.12.2013      
307    Le guerre si fanno per vendere le armi    18.12.2013      
308    L'uomo non separi ciò che Dio ha unito    08.01.2014      
309    Con Papa Francesco è scomparso il peccato?    15.01.2014      
310    Sparito il titolo di monsignore    22.01.2014      
311    Il bisogno di eroi quotidiani    29.11.2014      
312    Aumentano gli esorcisti e gli scocciadiavoli    05.02.2014      
313    Suor Roxanna: "mi sento più mamma che suora"    12.02.2014      
314    La devozione degli omossessuali alla madonna di Montevergine    19.02.2014      
315    Dal Veneto alla Svizzera per il suicidio assistito    30.02.2014      
316    In memoria di G.Bruno    05.03.2014      
317    Matrimoni falliti per causa del mammismo    12.03.2014      
318    La legge sull'aborto non obbliga nessuna donna ad abortire    19.03.2014      
319    Hoeness, leggenda del calcio tedesco evasore pentito    26.03.2014      
320    L'ultimo libro di Ferrara    02.04.2014      
321    I parlamentari italiani alla messa del Papa    09.04.2014      
322    Scuola italiana sotto tutela confessionale    16.04.2014      
323    L'indipendenza del Veneto: una storia dimenticata    23.04.2014      
324    Per il battesimo di un bambino: intervento della corte europea    30.04.2014      
325    Qualche interrogativo sui due papi santi Roncalli e Wojtyla    07.05.2014      
326    La chiesa non perseguiti i suoi profeti    14.05.2014      
327    Funzione sociale della religione    21.05.2014      
328    Ecoambiente, dopo di noi il diluvio?    28.05.2014      
329    Una basilica romana occupata dai senza tetto    04.04.2014      
330    Orgoglio veneto: si dimettano corrotti e corruttori della serenissima    11.06.2014      
331    La tragedia di Cevo: disabile schiacciato dalla croce di papa Wojtyla    18.06.2014      
332    Don Milani: una riabilitazione tardiva ma dovuta    25.06.2014      
333    A Padova ritorna la contesa sul crocifisso    02.07.2014      
334    Centenario della prima guerra mondiale: rielaborare l'inutile strage    09.07.2014      
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AL COMITES DI ZURIGO: DOPO UNA DELUSIONE UNA PROPOSTA

Sabato 12 marzo u.s. ha avuto luogo a Dübendorf nel locale della Colonia Libera Italiana una conferenza su “Mafia e Antimafia”, già tenuta nelle serate precedenti nella Svizzera Romanda. Il sottoscritto ha appreso la notizia da un breve e minuscolo annuncio apparso su di un settimanale italiano in Svizzera. Considerando l’importanza del tema si è fatto i non eccessivi 40 km di distanza e ha voluto parteciparvi.
Delusione totale. Oltre ai 4 relatori, due dei quali provenienti dall’Italia come Monica Usai e dalla Francia come Fabrizio Rizzoli, certamente meritevoli di ben altro uditorio, eravamo nove intervenuti quali uditori. Non facciamoci la solita ironia del “pochi ma buoni.” A domicilio ho voluto più tardi nell’internet controllare il sito Comites, ma a sorpresa costatai non esservi acclusa nessuna notizia concernente questa serata.
Personalmente ritengo vadano molto apprezzate le attività del Comites in favore degli italiani, specie degli anziani per quanto riguarda assicurazioni, tasse, previdenze sociali, escursioni, soggiorni marini, le varie sagre del radicchio, della polenta e baccalà, della porchetta, della castagna, delle spaghettate, della taranta, delle associazioni regionali, ma sembra riduttivo non assumersi in prima persona un adeguato impegno, sensibilizzazione e pubblicità per le varie tematiche culturali di più ampio respiro come la su citata. Al limite una rappresentanza del Comites alla serata avrebbe testimoniato un interesse anche al di là delle manifestazioni tradizionali e scontate. Tanto più che i referenti non si sono dilungati sulle solite filippiche e condanne contro crimini mafiosi, metastasi diffuse in tutto il mondo, Svizzera compresa, da Frauenfeld, Zurigo fino al Vallese. Quanto piuttosto hanno condotto un discorso in positivo, ciò come educare ed educarsi dalla base e nel quotidiano contro la malavita sia essa mafia, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita, e quant’altro. Purtroppo lo spirito mafioso e furbesco aleggia in parte quale smog nel nostro DNA italico, anche se nessuno di noi accetterà mai di essere definito boss, picciotto, affigliato alle cosche.
In riferimento a ciò è piaciuto il taglio scelto dai relatori: rendere visibile ciò che di positivo si fa per creare una vera coscienza sociale. Di conseguenza faccio mia, e modestamente rilancio la loro proposta per renderla di pubblico dominio. Il Comites, magari iniziando da quello di Zurigo, non potrebbe organizzare di tanto in tanto o annualmente nelle varie Case d’Italia o Centri italiani una mostra di prodotti provenienti dai territori confiscati alla mafia e metterli in commercio o almeno alla visibilità di tutti? Magari una mostra itinerante, a turno fra i diversi Comites in tutta la Svizzera, non tanto per riempire i supermercati, ma un modo, più efficace delle conferenze teoriche, più coinvolgente per partire dal basso e creare una sensibilità collettiva anticrimine e anticorruzione. Allo scopo di supportare tale progetto invio per conoscenza una decina di articoli, che io pure ho divulgato sulla stampa da un ventennio a questa parte, anche ai quattro relatori e a due intervenuti che hanno contribuito con proposte di interesse comune. Ciò a supporto del loro lavoro, affinché non rimanga solo accademico e velleitario. Inoltre a nostra riflessione, per non restare unicamente in atteggiamento di disinteresse o di vaga condanna. Si sorriderà alla solita utopia, tanto il mondo è sempre stato, e sempre sarà dei corrotti, dei corruttori e dei corruttibili. Nulla cambierà. Ma questo è una resa alla connivenza, un’autoconsegna all’omertà. Lo dimostrano ad esempio anche le 1.600 associazioni aderenti a “Libera” esistenti in Italia ed una oggi anche in Svizzera, e la loro decisione di riservare il 21 marzo come giornata della memoria dei sin ora 900 assassinati dalle varie mafie. Come pure la prospettiva di costruire “Ponti della memoria e luoghi di impegno”. Siamo in troppi ad andare in giro con le mani pulite solo perché le teniamo in tasca. Spargere anche qualche piccolo seme di speranza forse sarebbe la strada giusta per migliorare, sia pure nel poco, la nostra difficile realtà attuale nell’ambito Mafia e Antimafia. Con gli auguri di una felice primavera.

Autore:
Albino Michelin
18.03.2016