lunedì 28 marzo 2016

INDICE BLOG

Fornisce la lista di tutti gli articoli pubblicati sul BLOG fino alla data 28 marzo 2016 (Totale 381 articoli). Eventuali articoli pubblicati succesivamente sono elencati in “Archivio blog“.

La lista fornisce:
Nr. è il numero assegnato all’articolo dall’autore (non utilizzabile per la ricerca sul Blog)
Titolo Articolo è il Titolo dell’articolo così come riportato nel BLOG
Data è la data di prima pubblicazione dell’articolo sui media (giornali etc.)


Nr.             Titolo Articolo                Data      
1    Tutti gli uomini hanno una fede    15.06.1982      
2    Diritto di voto agli stranieri nella chiesa    01.05.1982      
3    Sulla confessione degli italiani    06.09.1982      
4    Inizia il centro stranieri di Uster    26.06.1982      
5    La rivalutazione di Lutero tra gli emigranti    12.11.1983      
6    Italiani del nord e italiani del sud    28.01.1984      
7    Benvenuto il papa in Svizzera    05.05.1984      
8    Enrico Berlinguer: L'Italia degli onesti    30.06.1984      
9    Sono svizzera o italiana    02.08.1985      
10    Perché non ho battezzato mio figlio    18.03.1985      
11    Convegno di chiesa in Italia    04.05.1985      
12    Reagan Gorbaciov piccolo passo per un lungo viaggio    30.11.1985      
13    Il segreto di Fatima    25.05.1991      
14    Chiesa e mafia    05.09.1992      
15    La Chiesa e Galileo    29.12.1992      
16    Chiesa e tangentopoli    27.03.1993      
17    La chiesa e la donna    29.05.1993      
18    C'era una volta la Democrazia Cristiana    04.09.1993      
19    I pentimenti della Chiesa    25.03.1994      
20    Tutti abbiamo una coscienza sporca    25.01.1995      
21    Guillot il vescovo degli omosessuali    28.01.1995      
22    Lo spretato    27.01.1995      
23    Amore e isteria verso la natura    02.09.1995      
24    La psicologia e la paura dello psicologo    09.09.1995      
25    Romanzo di un prete calabrese    27.01.1996      
26    Siciliani ribellatevi!    28.03.1991      
27    Morire senza prete    29.03.1997      
28    Le scuole dei preti e delle suore    31.05.1997      
29    Un giubileo del 2000 anche per i missionari in Svizzera    09.07.1997      
30    Non uccidere Caino    22.10.1997      
31    Tutti a Berna il 23 Novembre per l'Unità d'Italia    12.11.1997      
32    Prelati, Porporati e Babbo Natale    10.12.1997      
33    Clericalismo di ritorno    14.01.1998      
34    Il nuovo vescovo di Coira-Zurigo nelle mani dello Spirito santo    11.02.1998      
35    Diritti umani per tutti anche per gli ex preti    04.03.1998      
36    Diritti umani per tutti anche per gli ex preti (una testimonianza)    25.03.1998      
37    Diritti umani per tutti, anche per cani e gatti    28.03.1998      
38    Seconda guerra mondiale: la mia esperienza    09.05.1998      
39    Torino e la sindone:"lasciate che gli abortisti vengano a me"    15.05.1998      
40    A chi dovrebbe credere il cattolico?    01.04.1998      
41    A proposito di ex preti … intolleranza e solidarietà    27.05.1998      
42    Una chiesa di soli maschi    03.06.1998      
43    Contro le unioni matrimoniali tradizionali di fatto è ormai guerra santa    26.08.1998      
44    Al nuovo vescovo di Coira-Zurigo "Ricordati che sei un uomo"    09.09.1998      
45    Sulla lettera diretta al vescovo di Coira-Zurigo    16.09.1998      
46    Il caso del cardinale Giordano e il denaro del popolo di Dio    04.11.1998      
47    Gesù, un ebreo antistraniero?     28.11.1998      
48    L'italiano e i protestanti    02.12.1998      
49    Benessere della vita: il Vangelo come terapia    03.03.1999      
50    Dacia Valent la negra di Palermo    11.03.1999      
51    Servizi e disservizi    09.09.1999      
52    Rivoluzione non violenta    27.01.1990      
53    Anticomunismo e postcomunismo dei cattolici    17.03.1990      
54    Siamo tutti colpevoli    26.01.1991      
55    Italiani salviamoci la pelle (popolo in estinsione?)    15.10.1991      
56    La morale dei giovani    23.11.1991      
57    Sulla fede, dibattito tra credenti e laici    23.10.2009      
58    Io missionario cavaliere? No, grazie    24.03.1999      
59    Sacramenti e investimenti    02.06.1999      
60    Beati i costruttori di giustizia    30.06.1999      
61    L'importanza delle messe (se pagate?)    28.10.1999      
62    Perché non mi sono fatto svizzero    27.11.1999      
64    Italia cattolica e parità scolastica: patti chiari, amicizia lunga    20.01.2000      
65    Un occasione mancata: le dimissioni del papa    10.02.2000      
66    Incontro sul Giubileo 2000 a Zurigo. Valdesi e cattolici alla ricerca dell'unità    30.03.2000      
67    Dalla religione degli italiani all'Italia delle religioni    27.04.2000      
68    Ancora tabù e sessuofobia nella chiesa: i contraccettivi    11.05.2000      
69    Prete uomo di Dio o uomo fra gli uomini?    01.06.2000      
70    Convegno delle missioni e persistenza di chiese parallele    22.06.2000      
71    Manifestazioni omosessuali alla Roma del Giubileo 2000    07.09.2000      
72    Precedenza alla chiesa o alla propria coscienza?    19.10.2000      
73    Solo la chiesa cattolica è una chiesa DOC?    23.11.2000      
74    Il controgiubileo degli oppressi    30.10.2000      
75    Lettera aperta al cardinale Tonini    07.12.2000      
76    Abolito Dio dalla costituzione europea    18.01.2001      
77    Padre Pio di Pietralcina e le donne    25.01.2001      
78    L'intransigenza della chiesa garanzia di successo?    01.02.2001      
79    I preti dell'Irpinia alzano la testa    08.02.2001      
80    Casato e blasone genealogico di Gesù    12.02.2001      
81    Contro i musulmani un nuovo muro di Berlino    26.04.2001      
82    Che cosa sperare oggi: evoluzione o apocalisse?    04.05.2001      
83    Missionanarietà è anche linguaggio    15.05.2001      
84    Protestanti penuria di santi: deitrich Bonhoeffer    01.06.2001      
85    Il tempo della coscienza: I pirati della strada    15.06.2001      
86    Il prete oggi: vocazione o professione?    07.09.2001      
87    Electrosmog vaticano, invasione di campo    14.09.2001      
88    Milingo story: non solo telenovella    21.09.2001      
89    Perché sono andato a Genova social forum    12.10.2001      
90    Nel sud Italia preti cattolici sposati    19.10.2001      
91    Un'altra guerra per il crocefisso    07.12.2001      
92    Per non sentirsi stranieri nella chiesa zurighese    14.12.2001      
93    Buon Natale Afghani    21.12.2001      
94    Quando i talebani eravamo noi    01.02.2002      
95    Giovani e disaffezione alla messa    08.02.2002      
97    Berlusconi l'Italia sono io    22.02.2002      
98    Il vescovo di Caserta delegittimato da Cossiga    15.03.2002      
99    Preti pedofili traditori della Chiesa    19.04.2002      
101    Da Lourdes una contestazione    23.05.2002      
102    Shalom, quale pace fra Israele e Palestina    08.06.2002      
103    Gli 82 anni di Wojtyla: Dimissioni?    13.06.2002      
104    Don Oreste Benzi: un prete, Una Chiesa contro la prostituzione     20.06.2002      
105    Papa Giovanni tra fiction televisive ed esami di maturità    27.06.2002      
106    Tu sei Pietro e su questa pietra io edificherò la mia chiesa    21.08.2002      
107    Da Pietro a Ratzinger: Chiesa monarchia quasi inossidabile    05.09.2002      
108    La tradizione e le tradizioni della chiesa    19.09.2002      
109    Radio Maria tutto vero?    26.09.2002      
110    Fra gli italiani ritorna di moda il cattolico    10.10.2002      
111    Milingo e il Vaticano    18.10.2002      
112    Chi ha paura di un nuovo concilio ecumenico?    25.10.2002      
113    I bambini confrontati con la morte    15.11.2002      
115    Festa dei popoli e delle religioni: anche fra cattolici ed ebrei    29.02.2002      
116    Miss Mondo in Nigeria: una sfilata nel sangue    06.12.2002      
117    Il fascino ambiguo della magia    13.12.2002      
118    Pace sulla terra: la risposta è dentro di noi    20.12.2002      
119    Un natale con presepi provocazione    24.01.2003      
120    Sui preti pedofili: in difesa del cardinale Law    31.01.2003      
121    Padre Alex Zanotelli alle ACLI di Basilea    14.02.2003      
122    Come ti invento un mussulmano    21.02.2003      
123    In Puglia lo sciopero della messa    28.02.2003      
124    L'anno dell'acqua del rosario e della Bibbia    07.03.2003      
125    Quale digiuno per la pace?    14.03.2003      
126    Aborto individuale e omicidio di massa    21.03.2003      
127    Tra vangelo e denaro    04.04.2003      
128    Divorzio separarsi senza distruggersi    09.05.2003      
129    Padre Pio il Santo dei dollari e dei dolori    16.05.2003      
130    Ruolo della stampa italiana in Svizzera    25.05.2003      
131    Le mogli dei preti: un disagio, una risposta    06.06.2003      
132    Solo la Svizzera tedesca non ama i disabili?    13.05.2003      
133    Armi italiane verso gli "Stati canaglia"    20.06.2003      
134    Come parlare della guerra ai bambini    27.06.2003      
135    Preghiere per la Meteo    29.08.2003      
136    Siamo tutti intelligenti: ma la scienza non è sempre coscienza    05.09.2003      
137    Bentornato Marcel Lefebvre    12.09.2003      
138    Il papa in Svizzera, un'occasione da non perdere    19.09.2003      
139    La cacciata dei poveri dalla piazza dei signori    26.09.2003      
140    I cibi transgenici Veleni per tutti i gusti    03.10.2003      
141    Padre Puglisi. Una speranza per la Sicilia    16.10.2003      
142    Bambine chierichettate? Lontane dall'altare    24.08.2003      
143    A una donna islamica il Nobel per la Pace    31.10.2003      
144    Crocefisso: sfollagente degli islamici?    07.11.2003      
145    Sull'anima e sull'aldilà    14.11.2003      
146    Manipolazione di massa    21.11.2003      
147    Marco d'Aviano: un beato a difesa della friulianità    28.11.2003      
148    Dai martiri cristiani ai kamikaze mussulmani    05.12.2003      
149    Colpo basso al vescovo di Caserta    12.12.2003      
150    Non speculiamo sui morti di Nassiryah    12.12.2003      
151    Anche nel 2003 non ci fu posto per loro    16.01.2004      
152    Celibato e donne preti, il sinodo di Lucerna non demorde    30.01.2004      
153    Giornata della memoria fra vittimismo e discriminazioni    06.02.2004      
154    Alla ricerca della spiritualità perduta    20.02.2004      
155    "Il crac dei cattolici" Parmalat, Cirio, e Cragnotti    27.02.2004      
156    Guerre dimenticate    05.03.2004      
157    Preti per quale futuro?    12.03.2004      
158    Dal film la passione di Cristo alla messa cattolica    19.03.2004      
159    Ha senso parlare ancora di famiglia?    26.03.2004      
160    Le inquietudini morali del nostro tempo    02.04.2004      
161    Cattolici e protestanti, un rapporto dovuto    23.04.2004      
162    Fede oggi: convertirsi alla gioia    07.05.2004      
164    All'ostaggio Quattrocchi rispetto, ma senza retorica    04.06.2004      
165    Politica gradita alle chiese: proibita alle moschee    11.06.2004      
166    Il Papa in Svizzera: successore di Pietro o di Paolo?    18.06.2004      
167    Costituzione europea: radici non solo cristiane    25.06.2004      
168    Dalla forza della ragione alla violenza dell'insulto: Oriana Fallaci    03.09.2004      
169    Mettete fiori nei vostri cannoni    10.09.2004      
170    Insegnante di religione, licenziata perché ragazza madre    17.09.2004      
171    Ipotesi di pace: uccidere capi di governo?    24.09.2004      
172    Consumismo religioso    01.10.2004      
173    Bush un cristiano fondamentalista    08.10.2004      
174    Eroismo siciliano: La verità vive    15.10.2004      
175    Dal senso di colpa al senso di responsabilità    12.11.2004      
176    Cattolici con la sindrome di persecuzione    26.11.2004      
177    In Svizzera presto seminari per gli iman islamici?    10.12.2004      
178    La guerra dei presepi: cristianesimo identità cercasi    17.12.2004      
179    Maremoto nel Sud-est asiatico: guai a voi, poveri!    08.01.2005      
180    Giovanni Palatucci di Montella martire per la causa ebraica    11.02.2005      
181    Nell'anno dei rifugiati, a parma occupata una chiesa    25.02.2005      
182    Cari lettori di Rinascita, perché vi scrivo?    04.03.2005      
183    Berlusconismo: una filosofia di vita    11.03.2005      
184    Strumentalizzazione: restare in trincea?    18.03.2005      
185    Un parroco di Calabria: caro Papa, dimettiti    01.04.2005      
186    Confessione sacramentale e consulenza morale    08.04.2005      
187    Che cosa desiderare dal nuovo Papa    28.04.2005      
188    Quando la morte non è uguale per tutti    15.05.2005      
189    Referendum procreaziome assistita: l'astensione è pirateria    27.05.2005      
190    Manipolazione dello Spirito Santo    03.06.2005      
191    Oppido di Calabria, la protesta delle donne incatenate    10.06.2005      
192    Strategia della disinformazione    24.06.2005      
193    Per la chiesa italiana non tutti i bambini sono uguali    07.10.2005      
194    Il Codice da Vinci, bestseller del secolo    21.10.2005      
195    Sinodo dei vescovi: l'importanza di prendere la parola    07.11.2005      
196    Ai cattolici italiani ancora proibito capire    08.11.2005      
197    Natale: l'uomo prima di tutto    09.12.2005      
198    Natale 2005: Gesù nasce fra i mercanti del tempio    23.12.2005      
199    Come leggere la Bibbia senza perdere la fede    20.01.2006      
200    Radio Maria troppa maleducazione    30.02.2006      
201    A Berlusconi divorziato la comunione in mondovisione    17.02.2006      
202    I nipoti di Adami, figli di incesti?    03.03.2006      
203    Abuso della religione a scopo politico    07.03.2006      
204    Mafia e relativismo dei cattolici    24.03.2006      
205    Cattolici Islamici e la reciprocità    14.04.2006      
206    Persistenza della religione malgrado tutto    05.05.2006      
207    Noi siamo il nostro corpo    26.05.2006      
208    La sinistra al potere: clericalismo di ritorno    08.06.2006      
209    Utili le provocazioni del Codice da Vinci?    21.06.2006      
210    Lo scandalo dell'estate 2006: Zapatero non va alla messa del Papa    07.09.2006      
211    La pace sia con voi    29.09.2006      
212    Papa Ratzinger nella polveriera islamica    13.10.2006      
213    La dodicenne stuprata dal marocchino    27.10.2006      
214    La dodicenne stuprata: di chi la colpa?    17.11.2006      
215    Dopo la morte sopravvivenza o fine delle illusioni?    01.12.2006      
216    Preti sposati figli di un Dio minore    15.02.2007      
217    Papa Ratzinger sulla dittatura del relativismo    09.03.2007      
218    Prima di alzare la voce contro gli omossessuali    23.03.2007      
219    In Italia ricca la chiesa povero lo stato    19.04.2007      
220    Gesù di Nazaret: vangelo secondo Joseph Ratzinger    18.05.2007      
221    Quando la prima comunione divide la famiglia    01.06.2007      
222    Disfattismo le critiche alla gerarchia cattolica?    15.06.2007      
223    Ai giovani cosa interessa di Gesù Cristo    29.06.2007      
224    Cara chiesa cattolica organizzaci un fisco-day    14.09.2007      
225    Il ritorno alle messe in latino: meglio credere senza capire    05.10.2007      
226    Dignitas: morire con dignità    19.10.2007      
227    Sotto assedio la chiesa di papa Ratzinger    02.11.2007      
228    L'uomo amico o re degli animali?    16.11.2007      
229    La nuova Bibbia a Zurigo    30.11.2007      
230    Il beato Rosmini e le cinque piaghe della chiesa    14.12.2007      
231    La cultura della pace    02.01.2008      
232    Università la Sapienza: oltraggio al Papa?    31.01.2008      
233    Beati 498 spagnoli, una memoria di parte    14.02.2008      
234    Trasferito il vescovo Bregantini. Un'altra Calabria è ancora possibile    23.03.2008      
235    Le spoglie di Padre Pio lasciatele in pace    13.03.2008      
236    Elezioni italiane: votare per il partito dei vescovi?    28.03.2008      
237    L'islamico Magda Allam si converte con un battesimo show    18.04.2008      
238    Papa Ratzinger, gli USA, la pena di morte    09.05.2008      
239    A Zurigo con il nuovo vescovo nuove tensioni    06.06.2008      
240    Divorziati, la chiesa usa misericordia con voi?    20.06.2008      
241    Il cardinale Martini sulla vanità della chiesa    04.07.2008      
242    Ogni sei ore nel mondo un libro su Gesù Cristo    01.09.2008      
243    Compie più di 60 anni la carta dei diritti umani    25.09.2008      
244    Nella civiltà del benessere portare la propria croce    09.10.2008      
245    Quanti i popoli distrutti dall'Europa cristiana? Una recenzione    24.10.2008      
246    Croce e delizia: beato anche papa Pio XII?    07.11.2008      
247    I miracoli? Li fanno anche i comuni mortali    05.12.2008      
248    Le Sante Messe che Dio ignora    19.12.2008      
249    Le ragioni del malcostume italiano    23.01.2009      
250    La chiesa toglie la scomunica a Lefebvre e seguaci: una delusione    06.02.2009      
251    Terremoto in Abruzzo, ricostruzione e considerazioni morali    29.05.2009      
252    Igiene mentale: dal rosario al mantra    12.06.2009      
253    Nella Bibbia di tutto e il contrario di tutto?    26.06.2009      
254    A 500 anni dalla morte di Calvino: attualità    25.09.2009      
255    In Italia crisi tra chiesa e politica    09.10.2009      
256    Dagli atei devoti ai credenti: tutti siamo religiosi    23.10.2009      
257    Quando il parroco annuncia di avere un figlio    06.11.2009      
258    Corrado Alvaro: da San Luca un riscatto per la Calabria    20.11.2009      
259    Europa dalle radici cristiane e commercio delle armi    04.12.2009      
260    Nascita, vita, morte dei simboli. Faziosa polemica sul Crocifisso    08.12.2009      
261    Papa Ratzinger nella sinagoga ebraica: malintesi    29.01.2010      
262    Mafia, tra vangelo e lupara    05.03.2010      
263    Perché accusare Dio del male del mondo?    26.03.2010      
264    Chiesa e pedofilia del clero: lunghi silenzi, interventi tardivi    16.04.2010      
265    Il "dilagare" della sessualità: repressione o formazione?    30.04.2010      
266    Adro ci fa paura. In Italia non diminuisce il razzismo    21.05.2010      
267    Se Dio non esiste, tutto è permesso: proprio vero?    04.06.2010      
268    Tonache nere in aumento, preti in calo    18.06.2010      
269    Cari cattolici, riconosciamo i nostri peccati    02.07.2010      
270    Siamo esseri spirituali o frutto del caso?    30.09.2010      
271    Papa Ratzinger denuncia il carrierismo nella chiesa    19.02.2010      
272    Bestemmie in TV la chiesa fra testo e contesto    26.11.2010      
273    La coscienza prima di tutto    17.12.2010      
274    Comunione e liberazione: la lobby di Dio    18.02.2011      
275    Il parroco di Affoltern a.A. (Zurigo) lascia: "scelgo la famiglia"    11.03.2011      
276    Atei anche per sfiducia verso la chiesa    01.04.2011      
277    Terremoto e Tsunami in Giappone. Ipotesi cattolica: La vendetta di Dio    29.04.2011      
278    Papa Wojtyla santo subito: perché tanta fretta    20.05.2011      
279    Moralità e moralismo    10.06.2011      
280    Cominciare prima dalla terra e poi dal cielo    29.06.2011      
281    Prossima la fine del mondo? Madonne misericordiose, Madonne minacciose    25.11.2011      
282    Tempo di crisi o di benessere: la chiesa rinunci ai suoi privilegi    09.12.2011      
283    Prima viene l'etica poi la religione    23.12.2011      
284    Don Verzé, l'elogio dell'ambiguità    27.01.2012      
285    Neo ministro Ricciardi: non c'indurre in contraddizione!    17.02.2012      
286    Celentano cantante e predicatore    09.03.2012      
287    La Madonna e le donne    30.03.2012      
288    L'Italia è ancora cattolica?    27.04.2012      
289    Quando le religioni sono creazioni degli uomini    09.06.2012      
290    Un Vaticano per chi e per cosa? Corvi e fuga di documenti    29.06.2012      
291    La spiritualità degli atei    29.09.2012      
292    L'infedele Gad Lerner veste i panni del fedele    17.10.2012      
293    Cinquantenario del concilio ecumenico. 2400 maschi, 23 donne    19.12 2012      
294    Sul sacerdozio delle donne discorso superfluo    02.01.2013      
295    L'ipocrisia cattolica die parlamentari comunione e liberazione    01.02.2013      
296    Costantino imperatore: libertà religiosa solo per i cristiani (313-2013)    15.02.2013      
297    Rinuncia o denuncia? Le dimissioni di papa Ratzinger    08.03.2013      
298    Papa Francesco, forse è la volta buona    28.03.2013      
299    Civiltà di cambiamento    19.04.2013      
300    Maternità: un figlio a tutti i costi?    24.05.2013      
301    Un linguaggio pubblico ironico ed offensivo    06.11.2013      
302    Maradona, il fisco, il gesto dell'ombrello    15.11.2013      
303    Parità dei sessi: donne cardinali    20.11.2013      
304    Non rubare allo stato per dare alla chiesa    27.11.2013      
305    Figli di mafiosi: due reazioni opposte    04.12.2013      
306    Dalle Filippine alla Sardegna: castighi di Dio?    11.12.2013      
307    Le guerre si fanno per vendere le armi    18.12.2013      
308    L'uomo non separi ciò che Dio ha unito    08.01.2014      
309    Con Papa Francesco è scomparso il peccato?    15.01.2014      
310    Sparito il titolo di monsignore    22.01.2014      
311    Il bisogno di eroi quotidiani    29.11.2014      
312    Aumentano gli esorcisti e gli scocciadiavoli    05.02.2014      
313    Suor Roxanna: "mi sento più mamma che suora"    12.02.2014      
314    La devozione degli omossessuali alla madonna di Montevergine    19.02.2014      
315    Dal Veneto alla Svizzera per il suicidio assistito    30.02.2014      
316    In memoria di G.Bruno    05.03.2014      
317    Matrimoni falliti per causa del mammismo    12.03.2014      
318    La legge sull'aborto non obbliga nessuna donna ad abortire    19.03.2014      
319    Hoeness, leggenda del calcio tedesco evasore pentito    26.03.2014      
320    L'ultimo libro di Ferrara    02.04.2014      
321    I parlamentari italiani alla messa del Papa    09.04.2014      
322    Scuola italiana sotto tutela confessionale    16.04.2014      
323    L'indipendenza del Veneto: una storia dimenticata    23.04.2014      
324    Per il battesimo di un bambino: intervento della corte europea    30.04.2014      
325    Qualche interrogativo sui due papi santi Roncalli e Wojtyla    07.05.2014      
326    La chiesa non perseguiti i suoi profeti    14.05.2014      
327    Funzione sociale della religione    21.05.2014      
328    Ecoambiente, dopo di noi il diluvio?    28.05.2014      
329    Una basilica romana occupata dai senza tetto    04.04.2014      
330    Orgoglio veneto: si dimettano corrotti e corruttori della serenissima    11.06.2014      
331    La tragedia di Cevo: disabile schiacciato dalla croce di papa Wojtyla    18.06.2014      
332    Don Milani: una riabilitazione tardiva ma dovuta    25.06.2014      
333    A Padova ritorna la contesa sul crocifisso    02.07.2014      
334    Centenario della prima guerra mondiale: rielaborare l'inutile strage    09.07.2014      
335    L'inchino della Madonna ai mafiosi ha precise origini    16.07.2014      
336    Berlusconi assolto: festa nazionale, elogio all'indecenza    23.07.2014      
337    26 donne chiedono l'abolizione del celibato dei preti    30.07.2014      
338    Plati, cuore della 'ndrangheta semi di speranza    20.08.2014      
339    Cronache celesti: inflazione di apparizione mariane    20.08.2014      
340    Perdonare fa bene anche al cuore    27.08.2014      
341    Spaventi e rumori notturni    03.09.2014      
342    Donne martiri anonime    10.09.2014      
343    Sulla famiglia: 5 cardinali in aperto dissenso con papa Francesco    17.09.2014      
344    Assassini hanno ammazzato l'orsa Daniza    24.09.2014      
345    "Chi sono io per giudicare un gay?"    01.10.2014      
346    La chiesa sta cambiando linguaggio    08.10.2014      
347    L'abbazia di Einsideln alloggia gli asilanti eritrei    15.10.2014      
348    L'Islam condanna l'Isis    22.10.2014      
349    Bergoglio provocazione: io papa comunista?    29.10.2014      
350    Lettera aperta al cardinale A.Scola di Milano    05.11.2014      
351    Vito Mancuso a Zurigo: ripensare la teologia cattolica    12.11.2014      
352    Sessualità non è solo provocazione    19.11.2014      
353    L'ignoranza dei cattolici italiani: qualche motivo    26.11.2014      
354    Giornata della violenza contro le donne    03.12.2014      
355    Slot machine, i prezzi per messe e sacramenti    10.12.2014      
356    Inaugurata a Berna la casa delle religioni    17.12.2014      
357    Il burqa delle islamiche offende il diritto delle donne    24.12.2014      
358    Strage di Parigi e libertà di satira    14.01.2015      
359    Quando l'aereo diventa "l'ex cattedra" papale    21.01.2015      
360    Gigi Buffon: "L'Italia un paese di bigotti"    04.02.2015      
361    Io sto con Stacchio: ha sparato in nome dell'Italia    18.02.2015      
362    Quaresima, Ramadam, digiuno e benessere mentale    18.02.2015      
363    Francesco un Papa per il nostro tempo    25.02.2015      
364    ROM siete la feccia della società    04.03.2015      
365    Resto cristiano anche se scelgo di morire    11.03.2015      
366    Confessione e conversione    18.03.2015      
367    La violenza nella Bibbia e nel Corano    01.04.2015      
368    Disoccupazione e precariato: malattie dell'anima    08.04.2015      
369    Santi e meritocrazia    15.04.2015      
370    Dio ci ha creato gratis    22.04.2015      
371    Anno santo 2016: da Roma alle periferie del mondo    29.04.2015      
372    Europa unita: Rivedere gli inni nazionali    29.05.2015      
373    Oscar Romero: "Risorgerò nel mio popolo"    30.05.2015      
374    Matteo Salvini: un populismo diseducativo    31.05.2015      
375    I corpi dei santi nelle urne, i corpi dei profughi in fondo al mare    31.05.2015      
376    Irlanda cattolica: lo strappo omosessuale    03.06.2015      
377    Miracoli: possibili anche senza impegnare i santi    10.06.2015      
378    Odifreddi:"Il cattolicesimo è la religione dei poveri di spirito"    17.06.2015      
379    Corruzione: in Italia ci è mancato il protestantesimo    24.06.2015      
380    Ingresso in chiesa vietato ai razzisti    25.08.2015      
381    Frenesia di visibilità: video dell'omicidio sul WEB    28.08.2015      
382    Karol, gli eroi stranieri non fanno notizia    29.08.2015      
383    Bagarre istituzionale per la preghiera dell'alpino    30.08.2015      
384    Dal Natale cattolico al Natale multietnico: stordito anche il bambino Gesù    07.12.2015      
385    La salma di padre Pio a Roma: fascino di santi o strategia?    01.03.2016      
386    Al Comites di Zurigo:dopo la delusione la proposta    18.03.2016   

AL COMITES DI ZURIGO: DOPO UNA DELUSIONE UNA PROPOSTA

Sabato 12 marzo u.s. ha avuto luogo a Dübendorf nel locale della Colonia Libera Italiana una conferenza su “Mafia e Antimafia”, già tenuta nelle serate precedenti nella Svizzera Romanda. Il sottoscritto ha appreso la notizia da un breve e minuscolo annuncio apparso su di un settimanale italiano in Svizzera. Considerando l’importanza del tema si è fatto i non eccessivi 40 km di distanza e ha voluto parteciparvi.
Delusione totale. Oltre ai 4 relatori, due dei quali provenienti dall’Italia come Monica Usai e dalla Francia come Fabrizio Rizzoli, certamente meritevoli di ben altro uditorio, eravamo nove intervenuti quali uditori. Non facciamoci la solita ironia del “pochi ma buoni.” A domicilio ho voluto più tardi nell’internet controllare il sito Comites, ma a sorpresa costatai non esservi acclusa nessuna notizia concernente questa serata.
Personalmente ritengo vadano molto apprezzate le attività del Comites in favore degli italiani, specie degli anziani per quanto riguarda assicurazioni, tasse, previdenze sociali, escursioni, soggiorni marini, le varie sagre del radicchio, della polenta e baccalà, della porchetta, della castagna, delle spaghettate, della taranta, delle associazioni regionali, ma sembra riduttivo non assumersi in prima persona un adeguato impegno, sensibilizzazione e pubblicità per le varie tematiche culturali di più ampio respiro come la su citata. Al limite una rappresentanza del Comites alla serata avrebbe testimoniato un interesse anche al di là delle manifestazioni tradizionali e scontate. Tanto più che i referenti non si sono dilungati sulle solite filippiche e condanne contro crimini mafiosi, metastasi diffuse in tutto il mondo, Svizzera compresa, da Frauenfeld, Zurigo fino al Vallese. Quanto piuttosto hanno condotto un discorso in positivo, ciò come educare ed educarsi dalla base e nel quotidiano contro la malavita sia essa mafia, ‘ndrangheta, camorra, sacra corona unita, e quant’altro. Purtroppo lo spirito mafioso e furbesco aleggia in parte quale smog nel nostro DNA italico, anche se nessuno di noi accetterà mai di essere definito boss, picciotto, affigliato alle cosche.
In riferimento a ciò è piaciuto il taglio scelto dai relatori: rendere visibile ciò che di positivo si fa per creare una vera coscienza sociale. Di conseguenza faccio mia, e modestamente rilancio la loro proposta per renderla di pubblico dominio. Il Comites, magari iniziando da quello di Zurigo, non potrebbe organizzare di tanto in tanto o annualmente nelle varie Case d’Italia o Centri italiani una mostra di prodotti provenienti dai territori confiscati alla mafia e metterli in commercio o almeno alla visibilità di tutti? Magari una mostra itinerante, a turno fra i diversi Comites in tutta la Svizzera, non tanto per riempire i supermercati, ma un modo, più efficace delle conferenze teoriche, più coinvolgente per partire dal basso e creare una sensibilità collettiva anticrimine e anticorruzione. Allo scopo di supportare tale progetto invio per conoscenza una decina di articoli, che io pure ho divulgato sulla stampa da un ventennio a questa parte, anche ai quattro relatori e a due intervenuti che hanno contribuito con proposte di interesse comune. Ciò a supporto del loro lavoro, affinché non rimanga solo accademico e velleitario. Inoltre a nostra riflessione, per non restare unicamente in atteggiamento di disinteresse o di vaga condanna. Si sorriderà alla solita utopia, tanto il mondo è sempre stato, e sempre sarà dei corrotti, dei corruttori e dei corruttibili. Nulla cambierà. Ma questo è una resa alla connivenza, un’autoconsegna all’omertà. Lo dimostrano ad esempio anche le 1.600 associazioni aderenti a “Libera” esistenti in Italia ed una oggi anche in Svizzera, e la loro decisione di riservare il 21 marzo come giornata della memoria dei sin ora 900 assassinati dalle varie mafie. Come pure la prospettiva di costruire “Ponti della memoria e luoghi di impegno”. Siamo in troppi ad andare in giro con le mani pulite solo perché le teniamo in tasca. Spargere anche qualche piccolo seme di speranza forse sarebbe la strada giusta per migliorare, sia pure nel poco, la nostra difficile realtà attuale nell’ambito Mafia e Antimafia. Con gli auguri di una felice primavera.

Autore:
Albino Michelin
18.03.2016

DAL NATALE CATTOLICO AL NATALE MULTIETNICO: STORDITO ANCHE IL BAMBINO GESÙ

Ogni anno in Italia nel periodo natalizio deve innescarsi una polemica da ring circa i simboli religiosi, e non tanto per il loro riferimento a Gesù Cristo (che a molti interessa poco o non interessa più), quanto per mettere all’angolo le minoranze etniche e religiose nel nostro paese. Come dicono tanti bravi cattolici:” non bisogna darla vinta a quelli là.” E’ il nostro virus ideologico a scadenza annuale fissa. Forse vale la pena questo problema “integrazione” metterlo a confronto con esperienze della vicina Svizzera, con il suo 22% di stranieri, (in cui lo scrivente risiede da anni), e il processo avvenuto, non ancora terminato dal dopo guerra 1950 circa ad oggi. Questo non tanto per sterile concorrenza, quanto per uno scambio di esperienze. Per evitare dispersione conviene limitarsi al “Natale nelle scuole”, tralasciando presepio e crocefisso e relativa celebrazione nelle chiese. E qui va subito fatta una premessa: la scuola in Italia è laica e tale deve restare. Ma organizzare una conferenza in una struttura parrocchiale su questo tema si arrischia grosso, perché il pubblico ti si solleva contro ribattendo:” falso, la scuola in Italia è cattolica perché cattolico è lo Stato italiano”. Dispiace, ma qui siamo sul falso del falso.  In effetti la Costituzione italiana promulgata il 27.12.1947 dice:” Tutti i cittadini hanno pari dignità senza distinzione di sesso, razza, religione (art.1). Lo Stato e la chiesa cattolica sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani (art.7)”. Bisogna ritornare a Benito Mussolini, pieno fascismo, 11 febbraio 1929, in cui il nostro capopolo decretò:” la religione cattolica apostolica romana è la sola religione di Stato. ” Ovvio il nostro presidente del tempo aveva in testa la purezza della razza italiota, e quindi con le sue leggi antisemite bando agli ebrei, e bastardi barbari del genere. Peccato che anche Papa Pio XI ci cascò e sottoscrisse con il concordato. Ma la Costituzione italiana 18 anni più tardi invalidò tale decreto. Scuola laica non significa abolizione del sacro, ma aperta e accogliente a tutte le varie espressioni del sacro. E qui già salta fuori un equivoco: la scuola italiana ha nel suo programma un’ora di religione (anche se libera a certe condizioni), nella quale l’insegnante è pagato dallo stato ma scelto e controllato dalla chiesa: deve insegnare catechismo cattolico o altre problematiche attraverso l’ottica cattolica. Indicato per una integrazione delle minoranze sarebbe invece un’ora obbligatoria di „Cultura delle religioni” in cui ogni etnia e confessione senza proselitismo apprende quella degli altri, diversa dalla sua, così si impara a conoscersi, rispettarsi e lentamente integrarsi. Invece per gli aspetti specifici della propria religione in altro orario i cattolici potranno andare in chiesa, i musulmani nella moschea, gli ebrei nella sinagoga, i buddisti nella pagoda. Ma la scuola deve dare voce a tutte le religioni, paritaria anche per quelle delle minoranze.
                                               I casi di Sassari e di Padova.
Per quanto riguarda le mani sulla scuola da parte dell’autorità ecclesiastica, scalpore ha fatto il diniego degli insegnanti al Vescovo Paolo Atzei di fare la visita pastorale natalizia 2015 a San Donato di Sassari. Motivo addotto: gli scolari cattolici sono 128, gli stranieri 124. Gli insegnanti sono riusciti a raggiungere un certo equilibrio multietnico per non radicalizzare la reciproca convivenza, ed un prelato cattolico potrebbe metterlo a rischio o richiedere magari la visita paritetica del rabbino, dell’iman, e di altri ancora, e la processione non finirebbe più. La risposta del Vescovo:” un becero modo di pensare che appartiene a decenni ancora fermi a 50 anni fa”. La difficoltà di questo Pastore a recepire la laicità e l’autonomia della scuola e il suo ruolo per l’integrazione. Un secondo motivo per il diniego al Natale multietnico risiede nella reciprocità. Così espressa: questi stranieri e arabi vengono qui da noi e vogliono abolire le nostre tradizioni religiose. Ma a noi nei loro paesi non è concesso altrettanto, anzi ci proibiscono tutti i simboli e ci perseguitano. Si risponde che il paragone non tiene più di tanto. Nel senso che loro sono venuti qui perché noi avevamo bisogno di mano d’opera specie per i lavori più umili (pulizie), inquinanti (concerie), pesanti (raccolta di agrumi). E perché questi lavori noi non li si voleva fare, ma specialmente perché con loro si aumentava il nostro benessere economico. Per i soldi insomma, braccia sì uomini no. Gli arabi invece non ci hanno mai chiamati a lavorare nei loro territori, noi ci siamo andati a colonizzare, convertire, sfruttare. Magari ci abbiamo stretto anche amicizia che continua bellamente ancora con molti stati per venderci le armi e acquistarci il petrolio. Non si dimentichi che il mercato d’armi in quei paesi ammonta a oltre 8 miliardi e che noi siamo i primi esportatori d’armi alla Siria, che poi per contrabbando vengono rivendute all’Isis. E così il terrorismo ci viene in casa nostra e ci sbanca con le nostre armi. Quale reciprocità? Ed ancora “no al Natale multietnico” causa le moschee. Perché loro vogliono costruirsi le moschee dove predicano l’odio contro di noi? Intanto venirci incontro permettendo loro preghiera e ramadan è un modo per non peggiorare i reciproci rapporti. E’ premessa per una migliore convivenza. Anche i mussulmani pagano le tasse, anzi non le evadono come gli italiani, aumentano il nostro Pil. Non dimentichiamo che molte missioni cattoliche italiane in Svizzera sono state costruite anche con i soldi dei cantoni locali, vedi Basilea ed altre. Nelle moschee predicano l’odio? La cosa va controllata. Ricordo che negli anni 1975-80, nel periodo delle brigate rosse in Italia, gli svizzeri temevano ci fosse qualche infiltrazione segreta fra loro e noi italiani di qui. La Sicurezza elvetica ha programmato una serie di controlli nelle associazioni e nelle missioni cattoliche, intercettazioni telefoniche comprese. Ad esempio ogni domenica per un certo periodo venivano due operatori alla messa che si celebrava in italiano per rispetto alla nostra cultura, con registratori, documentavano tutto dalla A alla Z e riportavano nei loro uffici per la traduzione. Io stesso alla fine venni a sapere che alla mia messa per due anni fui controllato dal segno di croce iniziale all’andate in pace. La stessa cosa andrebbe fatta nelle moschee italiane, dove per rispetto alla loro cultura va predicato in arabo. Per la traduzione si possono assumere degli interpreti a conoscenza dell’arabo, e non dei nostri politici prevenuti. Chi semina odio lo si manda a casa. Ma le generalizzazioni a sproposito sono solo polemica pretestuosa, intolleranza del diverso, sono razzismo. Il seme ideologico in versione cattolica del terrorismo Isis. Chiarite tali premesse si arriva agli episodi contro il Natale multietnico del dicembre 2015. Tutto orchestrato ovviamente dagli adulti, dai genitori i cui bambini, puri da equivoci, imparano già il virus dell’intolleranza. Un mal di pancia continuo nei media e in TV fomentato da certa politica. Quelli là vogliono azzerare le nostre tradizioni, questa è un’altra guerra santa, non dobbiamo tradire il nostro passato, guai a fare passi indietro. Altro caso va qui citato: il neo vescovo di Padova Claudio Cipolla ebbe a dire:” nelle nostre tradizioni natalizie possiamo fare anche qualche passo indietro per non urtare eccessivamente la sensibilità dei nostri ospiti”. Subito il governatore del Veneto Zaia, novello Mosè e l’Unto del Signore, a bacchettarlo e tentare di indurlo a ritirare, come se il vescovo non conoscesse il vangelo o la parabola del Buon Samaritano o le parole di Gesù alla straniera Siro-fenicia.
                         I casi di Rozzano (Milano) e di Romano d’Ezzelino (Vicenza)
A Rozzano in provincia di Milano il preside non permette che durante la pausa del pranzo a che due maestre insegnino ai bambini canti religiosi natalizi. Subito dei genitori danno l’allarme, qualche giorno dopo si raduna davanti alla scuola mezzo parlamento italiano, con l’on. Gelmini cantare con voce garrula al cancello “Tu scendi dalle stelle”, l’on. Salvini, supporter della Lega (nata pagana nel dio Po, invecchiata vaticana a scopi elettorali), distribuire minipresepi e ruspette, donne regalare a tutti un bambinello Gesù di peluche. Sembrava la famiglia Brambilla, il coro meneghino, una macchietta in cui ci mancava solo la buon’anima di Totò. Loro mestiere invece sarebbe se costoro protestassero perché nella scuola di Rozzano i bagni sono senza porte, e le pareti mancano di intonaci. A Romano d’Ezzelino(Vicenza), peggio ancora. Ritorno ai tempi dell’inquisizione, sorta con Papa Lucio III al concilio di Verona, ma in pieno medioevo nel 1186, mica l’altro ieri. La preside delle Medie Montegrappa decide per un Natale multietnico sul tipo dell’anno precedente. Un canto italiano, uno arabo, uno ungherese, uno ebraico, uno africano. Incontro musicale multicolore che ai bambini piace un mondo e ai ragazzi delle medie pure, se ancora non completamente istigati e aizzati dai genitori. Siamo stati spettatori delle solite risse tra i fondamentalisti cattolici e gli altri aperti ad una sana laicità. Il sindaco Rossella Olivo chiede la scaletta dei canti e, quale neopapessa delle crociate natalizie, qua censura, là mette all’indice, là depenna, là concede il nulla osta. Difficile introdurre il concetto che un Natale multietnico nelle scuole non significa gettare il guanto e resa di fronte ai bambini stranieri, ma condivisione con loro di un’esperienza canora musicale, dal momento che Gesù non è nato solo per i veneti e i lombardi, ma per tutti gli uomini del mondo. Da rimarcare: non si rinuncia a nulla, nessun passo indietro, ma si condivide. Se non ora, a questa età, quando si preparerà all’integrazione? Ciò non esclude un concerto di Natale confessionale che i bambini cattolici e di altre etnie disponibili possono eseguire nella chiesa parrocchiale davanti al grande crocefisso e al presepio con genitori, familiari e il paese tutto.
                                                          Il caso di Monza.
Presso l’Ente cattolico professionale frequentato da fedi diverse il parroco don Marco Oneta decide di tralasciare la messa di Natale e programmare un incontro di riflessione con preghiere, canti, proiezioni a contenuto religioso. Passo indietro non digerito da alcuni insegnanti che parlano di deriva natalizia a cui il parroco risponde che la messa sta diventando un atto di culto troppo forte anche per dei cattolici che a messa ci vanno sempre meno, o non ci vanno proprio più. Quindi meglio una sostituzione più significativa. In definitiva la polemica di molti italiani che gli stranieri “devono” integrarsi sa di neocolonialismo. La nostra identità nel futuro globale che viene non sta nell’arroccarsi nel proprio mondo antico, ma conviverci che l’identità è inclusiva del “diverso” e che l’integrazione del diverso va preparata e accompagnata anche con qualche nostra rinuncia. Non è rinnegare il passato, non è privazione, ma condivisione e arricchimento.

Autore:
Albino Michelin
07.12.2015

KAROL, GLI EROI STRANIERI NON FANNO NOTIZIA

Sabato 29 agosto 2015 due malviventi fanno irruzione presso un supermercato a Castello di Cisterna in provincia di Napoli a scopo rapina e si avvicinano alla cassa, armi in pugno. Uno fra gli innumerevoli clienti lì vicino, certo Karol Anatoly, operaio edile di origine ucraina, si precipita per immobilizzarli e salvare l’impiegata. Al che i due gli sparano, gli affibbiano due coltellate e lo stramazzano al suolo. Accanto aveva con sé il carrello della spesa e insieme la figlioletta di due anni, spettatrice terrorizzata. L’operaio lascia la moglie e un altro figlio di 14 anni. Partito anche lui anni fa dalla sua terra in cerca di speranza è stato barbaramente derubato dei sui progetti e dei suoi sogni. E’ morto da eroe mostrando quel volto dell’emigrazione che fingiamo di non voler vedere, o al quale non sentiamo il bisogno di conferire attenzione, ma al quale dobbiamo tributare un profondo omaggio. E’ morto da eroe quando avrebbe potuto tornarsene a casa e passare il fine settimana con la famiglia, a farsi i fatti suoi. A parte qualche veloce lancio in TV e qualche riga sui giornali, nessun commento importante. Certo il paese di quello spicchio di Napoli ha dimostrato più cuore di quanto si pensasse: subito una sottoscrizione per la costituzione di un fondo a favore della famiglia, una raccolta di firme per il conferimento della medaglia d’onore al valore civile, una giornata di lutto cittadino in sua memoria. Desolante però è il pensare che se a rapinare fosse stato un ucraino, un profugo, un extracomunitario saremmo ancora lì a sbraitarci contro per settimane in tutti i canali televisivi. Non andiamo troppo lontano con il tempo. Quando agl’inizi di febbraio di quest’anno nel paese di Nanto in provincia di Vicenza un giostraio vicentino, Alberto Cassol, appartenente ai rom, tentò una rapina in una gioielleria e la vita dell’impiegata correva seri pericoli, certo Stacchio benzinaio accanto gli sparò col fucile da caccia e lo tolse dalle spese. Non si disse che il criminale fu un vicentino, ma un rom, cioè la feccia della terra. Una sarabanda mediatica che dura ancora oggi. Si precipitarono a congratularsi con il salvatore della patria i politici per la maggiore, Salvini, Meloni, Zaia, Moretti. Il sindaco di un paese vicino, Joe Formaggio detto sceriffo, organizzò turbolenti riunioni con gli amministratori del territorio e cortei di protesta a dimensione regionale. E tutto perché l’assassino era un rom, un extracomunitario, secondo la loro ignoranza, chiedendo venia per l’attributo. Vicino a Karol accostiamo anche un altro degli innumerevoli casi di stranieri che salvano degli italiani. E cioè a Lendinara di Rovigo il 21.7.2015 prese a bruciare la casa di una coppia di novantenni. Due giovani maghrebini si sono lanciati tra le fiamme per salvarli e ci riuscirono. Ma i vicini di casa non mossero un dito. Eroismo sobrio, ma innegabile. Però solo qualche straccio di notizia. Il “Resto del Carlino” di Bologna si limitò a titolare a mezza voce: ”merito di una sorta di miracolo questo salvataggio ”. Cioè merito del Padre Eterno e non dei due stranieri: miopia inaccettabile. Lunga sarebbe la serie di immigrati eroi. Tempo fa Dragan Cigani bosniaco ti va a salvare due bambini italiani che stavano per annegare nel mare di Jesolo, capitale della Lega. Lui purtroppo muore ma i bambini vengono tratti alla riva. Nessuno ne ha parlato, neanche il prete in chiesa si è ricordato di una preghiera per il povero defunto. Si sa, era uno straniero, ha compiuto un atto dovuto. Iris Palacio, ventisettenne badante honduregna, nel mare dell’Argentario mette in salvo un bambina affidata alla sua custodia, ma lei non ce la fa, scompare tra i flutti. All’inizio di quest’anno una donna in auto sbanda e finisce nel fiume Bacchiglione di Vicenza. Un rom accortosi si tuffa vestito invernale nella corrente gelida e limacciosa e la estrae. Ai tentativi di ringraziamento risponde:” era un mio dovere come uomo”. Ma per lui solo un trafiletto nel quotidiano locale. Però quando a compiere un gesto insano è uno straniero, allora sono guai. Lo si suona e lo si canta, si fa parlare la pancia nazionale e montare l’odio collettivo, non la si smette più. Vedi il caso di Palagonia di Catania, successo recentemente, dove un diciottenne ivoriano uccide una coppia di pensionati, all’anagrafe Solano. Non solo la figlia Rosita, e lo si può capire, ma tutti i politici con a capo il ruspante Salvini al ritornello:” Colpa dello Stato assente, qui deve rispondere”. Più convincente invece il discorso del Vescovo Peri alla cerimonia funebre:” Quando il male arriva è perché gli onesti dormono”. E di un caso come questo la fantasia popolare si sbizzarrisce e caccia su internet siterelli tipo:” Tutti i crimini degli immigrati”, inventando le bufale più impensate come quella di uno straniero che stupra una bambina di 7 anni, il padre gli taglia i testicoli e glieli fa ingoiare. Tutto fa brodo per amplificare o inventare notizie che mettono in cattiva luce lo straniero, nascondendo invece quelle che dimostrano le ricchezze e i valori da lui apportati. Un’osservazione non ci deve sfuggire: vi è una buona parte dell’opinione pubblica che di fronte a casi come quello di Karol alza le spalle:” poteva farsi i fatti suoi”. Il farsi i fatti propri talora può essere segno di viltà di fronte al bene comune, perché non aiuta a ribaltare l’immagine negativa. Queste sono testimonianze che vanno valorizzate. Il farsi carico degli altri è costitutivo della sensibilità e dell’etica umana. Dio alle origini ha chiesto a Caino dove fosse suo fratello Abele. Al che la risposta:” sono forse io il custode di mio fratello”? (Gen.4,9). E nella parabola del samaritano (Lc.9,26) su quel tale caduto nel fosso, Gesù dice che un sacerdote lo scorge, passa oltre e fa i fatti suoi. Così un secondo, un religioso passa e va oltre per i fatti suoi. Ma un terzo, uno straniero, ha compassione, si ferma, lo carica sul cavallo e lo porta all’albergo. Non ignoriamo certo che gli immigrati sono maggiormente tentati alla micro e macro criminalità dei residenti, e che nelle carceri il 36% dei detenuti sono stranieri a fronte del 7% di connazionali. Lo stesso però succedeva a New York da parte dei primi immigrati italiani alla fine del 1800. Ma con adeguate leggi e con il necessario tempo di convivenza le due etnie sono diventate un solo popolo solidale.

Autore:
Albino Michelin
29.08.2015

FRENESIA DI VISIBILITÀ: VIDEO DELL'OMICIDIO SUL WEB

Mercoledì 26 agosto nella cittadina di Moneta in Virginia (Usa) il reporter V.Falmagan ha ucciso con otto colpi di arma da fuoco la giornalista A. Parker mentre eseguiva un’intervista per una trasmissione in diretta nella TV locale, e il suo cameraman A.Ward. L’assassino ha ripreso il doppio omicidio con lo smartphone per rilanciarlo su FB e Twitter. Quindi è fuggito, si è autoripreso ancora con il suo smartphone e si è suicidato. Così omicidio e suicidio hanno fatto il giro del mondo. Inutile e quasi impossibile trovare le motivazioni: forse una resa di conti con gli ex compagni di lavoro, forse una vendetta contro quel bianco che il 17 giugno precedente aveva compiuto la strage di Charleston massacrando nove neri in una chiesa del Sud Carolina, forse delusione come afroamericano della politica verso la gente di colore da parte del presidente Obama pure afroamericano. Un mix ed un melange di motivazioni, tutti pezzi di un mosaico importante: la TV, la rete, i selfie, i social, il razzismo, la diretta, il narcisismo, la paranoia. Il vero movente probabilmente è nella convergenza di tutti questi elementi, che i delitti di questo tipo cercano pubblicità e notorietà. Per affermare ciò si collega anche ad altri episodi del genere. Come quello di Tolosa in Francia nel 2013 dove i killer avevano acquistato una videocamera indossabile per immortalare i colpi esplosi verso le vittime. Oppure quello di Parigi nel gennaio di quest’anno quando Coulibaly ha assaltato il supermercato ebraico dopo la strage di Charly Hebdo. Il nostro omicida-suicida della Virginia era consapevole che il suo film dell’orrore avrebbe toccato tutti, sarebbe arrivato ovunque, tanto più oggi che tutti hanno un cellulare con la videocamera in tasca. L’assassinio in diretta TV racconta il tempo della follia esibizionista, c’è una ricerca patologica di pubblicità in un massacro del genere. Non basta uccidere, si vuole condividere con tutti il misfatto, la bravata. Voglia senz’altro, non solo di apparire ma di sincerarsi di essere al centro della scena. Questo si desume dal fatto che V.Flamagan si è creato tutto questo montaggio con lo smartphone. Se avesse voluto semplicemente vendicarsi non lo faceva con tutto questo apparato pubblicitario. L’episodio spogliato dalla sua efferatezza estrema e non comune può rappresentare però la punta dell’iceberg ed essere emblematico anche per il nostro mondo quotidiano comune, dove la visibilità sta diventando non tanto un bisogno, ma una psicosi. Non ci interessa qui la visibilità quale fattore normale biologico, professionale, culturale-religioso. Cioè escludiamo quella della psicologia evolutiva: ogni bambino tende a salire sulla sedia ed essere il centro dell’attenzione degli adulti. Escludiamo quella professionale: ogni artigiano ha bisogno di réclame e di pubblicità per non venir tagliato fuori dalla concorrenza. Escludiamo anche quella culturale–religiosa, cioè attinente alla diffusione di una cultura o di una religione secondo il consiglio di Gesù quanto vi ho detto all’orecchio voi annunziatelo sopra i tutti (Mt.10,27). Oppure l’altro: “andate il tutto il mondo e predicate ad ogni creatura … “(Mc.16,15). Ci riferiamo qui e ci limitiamo alla visibilità personale legata alla tecnologia moderna. La convinzione che se qualcosa accade o passa in TV o nei media è più vero del vero, più vero della vita stessa, meglio della vita reale. E quindi se vuoi essere qualcuno, se vuoi valere, se vuoi influire devi diventare visibile in questo tipo di tecnologia. Ai tempi nel 1600 Cartesio diceva: “penso quindi, sono, esisto “. Oggi no: “sono visibile, quindi esisto”. Un tempo si diceva: non è importante avere, ma essere. Oggi si ribalta: “non è importante essere, ma essere visibili “. La nostra è una società dell’esibizione, dove il sapere, la cultura è diventata farsi vedere.
La visibilità investe tutto, nessuno ne resta immune. Dagli adolescenti fino alla terza e quarta età la visibilità attraverso i media, TV, twitter, blog e altri canali di rete ti fanno sentire vivo, attivo, influente. Per gli adolescenti, periodo fragile, disponibile a tutte le dipendenze e trasgressioni, è vetrina per mettersi in mostra e nel modo più becero. Ingstram dove le ragazzine 12-14 anni „postano„ le loro foto per farsi giudicare, per vincere una estenuante gara di bellezza. Se vengono cancellate si apre una piaga per tutta la vita. Con il cyber bullismo sempre in agguato, quel tipo di attacco continuo, ripetuto e sistematico, attuato mediante la rete, dove in breve la propria reputazione può uscirne danneggiata. “Maschietto nasconditi, sei senza muscoli. Femminuccia, sei già troppo grassoccia e chiattona, sparisci “. E talvolta con il cyber bullismo gli adolescenti finiscono anche per gettarsi dalla finestra o impiccarsi in cantina: conseguenze della mancata visibilità. Siamo in un mutamento antropologico che investe tutto e tutti. Anche e soprattutto i politici. Specie in Italia dove i politici (vedi Berlusconi) fanno persino i comici, e i comici (vedi Grillo) fanno i politici. E tutti sgomitano per farsi largo e trovarsi uno spazio. E poi in TV o nella rete, traboccanti di visibilità, non ti propongono un progetto politico che sia tale, ma basta loro garantirsi la notorietà. Basta che si parli, purché si parli, comunque si parli di loro. Anche i malandrini, carcerati, mafiosi, prostitute, attori di cento amori, pornostar, tutti in fibrillazione per essere intervistati ed acquisire visibilità. La voglia di apparire non conosce limiti alle volgarità nella esposizione delle proprie emozioni, sentimenti, del proprio corpo. L’uscita dalla scena mediatica per molti è la morte civile. Unica eccezione sembra quella di Papa Ratzinger, che sia pure dopo le dimissioni a vita privata, passa ancora sugli schermi, forse perché ha infranto le regole della ritualità. Un pericolo tuttavia in questo culto della propria immagine e visibilità oggi resta sempre in agguato ed è l’emulazione: cioè la voglia, il bisogno, la frenesia di ripetere per se stessi e a se stessi quanto si vede sia nel bene come nel male realizzato dagli altri, creando così nuove dipendenze a scapito della propria libertà e dei propri valori.

Autore:
Albino Michelin
28.08.2015

martedì 15 marzo 2016

LA SALMA DI PADRE PIO A ROMA: FASCINO DI SANTI O STRATEGIA?

Nella prima settimana di marzo di quest’anno 2016 la salma di P.Pio da Pietrelcina è stata trasportata a Roma da S. Giovanni Rotondo per assecondare la devozione popolare in occasione dell’anno giubilare della Misericordia. Unitamente ai resti di San Leopoldo Mandic di Castelnovo, pure cappuccino sepolto nel convento di Padova, entrambi avendo dedicato molta parte della loro vita alla distribuzione della misericordia attraverso la confessione privata. Dal 3 al 12 febbraio u. s. moltitudini di gente ovviamente sono andate in delirio, specie alla vista delle reliquie di P.Pio, strofinando sulla teca santini, indumenti, banconote, per ottenere prodigi e miracoli. Da premettere subito che nessuno mette in discussione il rispetto dovuto a queste figure, testimoni della loro vocazione e del loro dovere. Discussioni invece e reazioni parecchie sono sorte circa l’idea, il modo, la gestione di questa sacra tournée. Anzitutto l’idea si inserisce nel quadro più ampio del giubileo della misericordia, indetto da Papa Francesco nel marzo del 2015, con inizio l’8 dicembre e chiusura il 20 novembre 2016. Anche per evitare emotività da entrambe le parti di segno opposto, cioè dagli adoratori e dai contestatori, va detto che papa Francesco ha annunciato l’iniziativa espressamente come giubileo diffuso. Cioè non si tratta di una sagra romanocentrica, ma un’occasione di far passare l’evento a tutte le periferie del mondo. In effetti, secondo sue precise intenzioni, il giubileo o indulgenza plenaria si può lucrare ovunque anche davanti alla porta di casa, in tutte le diocesi e santuari ad hoc deputati. Un giubileo centrifugo e non centripeto. Tant’è vero che la prima porta santa non è stata aperta in San Pietro, come da ormai millenaria tradizione, ma nel Centro dell’Africa il 29 novembre, cioè una settimana prima dell’inizio ufficiale. In coerenza con il suo pontificato ciò significa che egli volle dare un segnale chiaro, di non ripetere sfarzi e folclore dell’anno santo 2000 sotto papa Wojtyla. Bergoglio diede anche l’incarico di coordinare il tutto a Mons.Fisichella, presidente della “nuova” evangelizzazione. Questi, non ostante il desiderio di Bergoglio di decentralizzare, annunciò subito a tutto il mondo via etere che la città eterna è pronta e apporterà nuove adeguate strutture per accogliere pellegrini dai quattro angoli della terra. Così Roma, mafia capitale infetta ne approfitterà per rifarsi dal malaffare e dal collasso. Che avrebbe dovuto fare Bergoglio? Molti su twitter hanno fatto circolare espressioni le più svariate, di cui una sintesi: ”trovo di dubbio gusto questa esposizione romana (siamo tornati alle superstizioni medievali di rivalsa antiprotestante). Molto dispiaciuto del teatro attorno a P.Pio e al suo cadavere: indegno, superstizione, maleducazione per i credenti. Da Papa Francesco mi aspettavo di meglio. Fa dubitare che il suo rinnovamento sia solo fumo che cerca il consenso della gente e facile popolarità”. Tentiamo una risposta che ci sembra più consona alla coerenza di Francesco. Si sa che non si possono fare riforme subito, tutte e su tutto. Bisogna pur concedere qualcosa per non rompere e non perdere tutto. Sono noti i dissensi all’interno della Curia vaticana (lo disse più volte egli stesso) nei confronti delle sue riforme, come dei cardinali, di molti vescovi, di buona parte del clero e dei tanti cattolici integralisti. Bergoglio certo vuole fare la sua strada, ma in modo soft senza irritare la parte conservatrice della chiesa. Ciò premesso, la commissione Fisichella escogitò forme di richiamo, la prima quella di organizzare una sacra passerella-corteo con le due salme imbalsamate per le vie di Roma e nel massimo tempio della cristianità. Frutto anche di una pressione dei gruppi di preghiera di P.Pio, sparsi un po’ in tutto il mondo, che coordinati dal cappuccino P.Morra lanciò per primo l’idea di un “Padre-Pioday”. Certo, il papa se l’aggregò e ovviamente la caldeggiò come propria. Ma anche qui che cosa avrebbe dovuto rispondere? Deludere tutti questi cattolici osannanti e gasati? Consigliarli di pellegrinare nel luogo della sua tomba in quel di S.Giovanni Rotondo? Ovviamente esiste anche una rilevante aliquota fra gli stessi devoti del Santo, come sopra accennato, i quali hanno considerato inopportuno disturbo questa iniziativa. Scherza con i fanti e lascia stare i santi. E qui osservazioni e critiche si sprecano.
                                      Rischi di feticismo e mercato delle reliquie
Per allargare la visuale, un po’ di sobrietà sarebbe necessaria su questa infinità di teschi, crani e mandibole sotto gli altari delle chiese, della lingua di S.Antonio, del sangue di S.Gennaro, dei trecento chiodi della croce di Gesù, delle centinaia di spine del suo capo sparse nel mondo, del latte della Madonna e delle piume dell’angelo Gabriele conservate nella chiesa di Misinto, in provincia di Milano, e chi più ne ha più ne metta. Spesso un mercato irriverente. Forse una strategia per trattenere i creduli e le anime semplici? Sarebbe uno stato di salute del cattolicismo un po’ precario. Lutero, di cui il prossimo anno si celebra il quinto centenario della sua riforma, pure sfavorevole a reliquie e indulgenze, non aveva poi tutti i torti. Nemmeno tutti i torti aveva lo scrittore della Bibbia (Esodo 20,6), quando ingiungeva: ”non ti farai idolo e immagine alcuna che è lassù nel cielo e quaggiù sulla terra. Non ti prostrerai davanti a loro perché io sono il tuo Dio, un Dio geloso”. Una seconda motivazione, che potrebbe sottostare al richiamo di pellegrini a Roma con l’esposizione della salma dei nostri due santi confessori, potrebbe essere appunto il ricupero e il rilancio della confessione e della figura del prete in quanto confessore. Tutti costatano che il ruolo di quest’ ultimo è in calo e la confessione lo è ancor di più. La gente oggi preferisce o non confessarsi a nessuno, eccetto in TV, o confessarsi direttamente a Dio, o preferisce conversare dei propri problemi di coscienza con un psicologo o con un teologo, in quanto si sente maggiormente capita e a proprio agio, senza giudizi e senza rampogne. E nella indizione dell’anno della Misericordia di Papa Francesco da parte di molti si tende a fare un decalage. Cioè mentre egli sottolinea soprattutto di passare dalla misericordia di Dio verso di noi alla misericordia nostra verso i poveri, gli sfruttati, i profughi, gli emigrati, i disoccupati, i torturati, i senza tetto, contro le guerre, cc. Una certa parte di chiesa tende a ridurre tutto questo alla confessione privata presso un sacerdote e connessa con l’indulgenza plenaria che si acquisterebbe alla visita di una chiesa o santuario. Papa Francesco disse che pure lui si confessa spesso, ma qui è legittimo fare una distinzione tra confessione libera scelta a scopo devozionale ad incremento della propria spiritualità e confessione obbligata al raggiungimento di uno scopo, sia esso il perdono dei peccati o l’acquisizione dell’indulgenza. Anziché confessione oggi si preferisce chiamarla riconciliazione, però è solo cambiamento di vocabolo, di contenitore, mentre i contenuti rimangono gli stessi. In effetti questa sarebbe una decisione che permette pure qualche domanda: che senso avrebbe per quest’anno un perdono a sottoprezzo, quando si viene dal passato o si ritornerà l’anno prossimo ad un perdono sovraprezzo? Esempio tipico: la donna che ha abortito, cioè la scomunicata (canone ecclesiastico 1398) per ottenere l’assoluzione prima del giubileo doveva presentarsi al vescovo o ad un suo incaricato, entro un mese. Quest’anno invece basta si confessi al primo pretino o fraticello per sentirsi assolta, senza tanto pellegrinare dal vescovo o da chi per lui. Ma terminato il giubileo dovrà tornare a ripetere la maratona di sempre. Come si può concepire una remissione degli stessi peccati a, oggi a tutto sconto, domani con una sovrattassa? Questa autoreferenzialità della chiesa non lascia un po’ perplessi sul ruolo ridimensionato della propria coscienza, sullo spazio sottratto a Dio, che solo può perdonare, e sulla mediazione indispensabile del clero in materia? E’ una domanda che si pongono pure molti teologi qualificati, di cui già è nota la risposta. Anzi c’è di più: Papa Francesco potrebbe decidere quest’anno (cosa che curia e clero non gli consentirebbero) di ritenere valida e sacramentale l’assoluzione comunitaria prima di ogni messa, o alla fine di riunioni penitenziali di gruppo in cui si premette un esame e una formazione di coscienza, dopo di che il prete impartisce l’assoluzione generale come rappresentante della comunità. E chi fosse pentito viene perdonato, e chi non lo fosse se ne ritorna a casa come prima. Questa forma penitenziale un vantaggio ce l’ha: quello di riscoprire l’importanza della coscienza, che specie per i cattolici italiani è un’araba fenice. In effetti per molti è più semplice una confessione dal prete, una recita mnemonica di routine e si ritorna e vivere bellamente con i propri vizi e virtù di sempre. Quando Gesù disse “a chi rimetterete i peccati saranno rimessi” (Giov.20,23) intendeva anche l’assoluzione di gruppo oppure un tribunale privato (definito poi così dal concilio di Trento nel 1560), in cui il penitente diventa il reo e il prete diventa il giudice? Anche questa è una domanda che si potrebbe indirizzare all’autoreferenzialità della chiesa. A conferma di ciò non si dimentichi che lo stesso Canone ai nr.961-2-3 ammette l’assoluzione generale in casi di necessità, come potrebbe essere, e non solo, a un battaglione di soldati prima di un assalto al fronte. In mancanza di tempo il cappellano militare impartisce come in passato l’assoluzione comunitaria. Certo il giudizio di necessità è soggettivo, basterebbe anche il giudizio di opportunità come su citato. Nel qual caso potrebbe anche essere concesso dai singoli vescovi, tanto che Bergoglio nella sua “Evangelii Gaudium” prospetta una maggiore decentralizzazione delle diocesi e considera i vescovi muniti anche di autorità dottrinale.
Questi potrebbero essere (fra gli altri) tre motivi dell’esposizione della salma di Padre Pio a Roma, per cui da un giubileo per le periferie voluto da Bergoglio si è tornati ad un giubileo romanocentrico: la rivalutazione della città eterna e papale, che attende escursioni a gogò, il ricupero della confessione, il ruolo del prete. Applicazioni un po’ troppo riduttive per un anno giubilare dalla dimensione di misericordia universale.

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Albino Michelin
01.03.2016

SUOR ROXANNA: "MI SENTO PIÙ MAMMA CHE SUORA"

Oggi nel mondo nascono migliaia di bambini, miracolo della natura che non fa notizia. Notizia invece ne ha fatta molta e circolata in tutta Italia, un po’ secondo il nostro stile, il caso di Suor Roxanna, una religiosa del Convento delle piccole discepole di Gesù a Rieti, che qualche settimana fa diede alla luce un bambino cui pose il nome di Francesco Sandrino. E poi tutto il contorno di fantasia e realtà: non sapeva di essere incinta, le consorelle non avevano mai notato la sua gravidanza, stante la struttura corporea grossa e piccola di statura. Arrivata in Italia da oltre 13 anni da San Salvador, forse aveva conosciuto il padre del nascituro laggiù quando era scesa nel marzo 2013 per un periodo di vacanza. Il giorno successivo al parto le consorelle le portarono borsoni di biancheria e poi scomparvero dalla scena. Il parroco dell’ospedale voleva benedire il bambino, ma la neomamma rifiutò di riceverlo. Forse vergogna, forse reazione a tabù sessuali ancestrali, sensi di colpa, sessuofobia, profanazione di un corpo “consacrato” dal voto di castità, o altre motivazioni inconsce che non sarà mai dato conoscere. Comunque caso chiuso. È stato invece riaperto in forma eclatante il 25 gennaio nella trasmissione “Le amiche del sabato”. Avrebbe potuto essere un dibattito culturale religioso, invece si trasformò in una rissa o giù di lì. Invitati dalla conduttrice Lorella Landi: da una parte certo Don Mario, rappresentante di una Chiesa che non esiste più o sempre meno. Vociante, aggressivo, ogni momento ad interrompere l’interlocutore e togliergli la parola di bocca. Dall’altra Vittorio Feltri, editorialista, scrittore, pacato e discorsivo con le sue assennate argomentazioni anche se ateo dichiarato. Anziché dare un resoconto a frammenti del concitato dialogo, vale la pena citare le posizioni complessive e conclusive dei due opposti schieramenti, che poi rappresentano la mentalità attuale della nostra società. Posizione Feltri: anzitutto tanto rumore perché si tratta di una suora, che se fa l’amore, il frutto finisce in modo visibile in una culla. Diversamente invece per un prete che può deviare tutte le conseguenze. È una forma di maschilismo che ancora esiste e fa le sue vittime. Poi si deve notare che Gesù aveva fra i suoi apostoli anche degli uomini sposati. Inoltre S.Paolo affermava che è meglio sposarsi piuttosto che bruciare. Da non dimenticare il fattore umano: certo uno può fare i suoi tre voti di povertà, castità, ubbidienza convinto di restare fedele a questa decisione. Ma possono comparire più tardi problemi e situazioni nuove, diverse, conflittuali, del tutto impreviste ed inattese. Il percorso di maturazione della persona non è mai arrivato a termine. Da non dimenticare poi situazioni di stanchezza, di una routine che ha perso lungo la strada le motivazioni iniziali. Per cui nessun tradimento. Dopo tutto il primo comandamento di Gesù è l’amore del prossimo. Questa suora poteva pure abortire per salvare la faccia, e non l’ha fatto. Dall’altra parte dell’emiciclo Don Mario che professa le sue verità…di fede. Per lui Gesù non era sposato, gli apostoli erano tutti celibi, Pietro era vedovo. Gesù disse che chi pone mano all’aratro e poi si volge indietro non è degno di lui e della sua chiesa. I tre voti di povertà, castità, ubbidienza fatti dalle suore e dai religiosi sono un giuramento, chi si volta indietro e li trasgredisce compie un tradimento. Suor Roxanna ha compiuto un grave peccato, anche se non bisogna inveire contro il peccatore, in questo caso contro la peccatrice. I presenti alla trasmissioni hanno cercato di intervenire con qualche diversa opinione e dall’esterno con il sottoscritto si permettono delle precisazioni. Non sappiamo se Gesù era sposato o meno, probabilmente no, perché la sua scelta di diffondere il regno di Dio non gli consentiva altre scelte aggiuntive. Si sa che Gesù aveva avuto dei contatti con la setta degli Esseni, un gruppo di digiuno che praticava il celibato, ma non ha mai simpatizzato con esso, né mai arruolato da questo gruppo qualche seguace o apostolo. Gli scrittori del Vangelo non si sono mai preoccupati dell’anagrafe e dello stato civile degli apostoli, se singel o sposati, né se questi seguivano Gesù con mogli, figlie e bambini. Tutto è possibile perché il Vangelo guardava al cuore e non allo status sociale. Gratuito affermare che Pietro era vedovo, perché Marco e Luca parlano della suocera ammalata e mai di una eventuale moglie scomparsa, defunta o rapita. I tre voti sopra citati non sono stati imposti da Gesù, ma introdotti e istituzionalizzati nel tempo, specie con Papa Gregorio VII, Ildebrando verso il 1000 d.C. In modo particolare quello del celibato e della castità è sempre stato in discussione perché, anche se non contro natura, è un mettere la natura in una specie di parcheggio a rischio. In effetti il matrimonio è secondo natura, mentre la sua rinuncia va oltre la natura. E si sa che la natura non perdona, la corda troppo tesa salta. L’affermazione poi che ”chi pone mano all’aratro e dopo si volta indietro è un traditore”, va oltre il pensiero di Gesù, il quale in pratica voleva dirci a tutti e non solo alle suore, ai preti, ai seminaristi di non fare le banderuole, provare tutto e non scegliere nulla, mordi e fuggi: ma decidersi e impegnare la vita per un progetto utile. Non ritornare sempre a piangersi addosso! E poi su S.Paolo va dato pienamente ragione a Feltri, il quale Paolo nella prima lettera a Timoteo rincara addirittura la dose quando esorta i vescovi ad essere mariti di una moglie soltanto. È affronto alla Bibbia sostenere che il celibato “obbligatorio” dei preti e delle suore sia stato voluto e imposto da Gesù. La trasmissione su Roxanna si concluse con uno scambio di epiteti: Feltri che dà del fondamentalista e maleducato a don Mario, perché arrogante che non sa ascoltare le opinioni degli altri. Don Mario invece che dà dell’ignorante a Feltri perché non conosce la Bibbia e vuole parlare di religione, cui non crede affatto e si vanta di non essere iscritto al club cattolico. Professa la sua fedeltà alla chiesa cattolica, l’unica vera, quando parla lei è Cristo che parla. Si proclama cattolico, credente, praticante. Un consiglio però alla Rai nazionale sia lecito dare: quando si organizzano dibattiti su cultura, fede, religione vanno pure invitati studiosi preparati. In Italia come esistono gli album dei giornalisti, dei medici, degli architetti ecc., esiste anche un album dei teologi, dei biblisti, uomini, donne, laici, non necessariamente aderenti al magistero, ma ricercatori della verità che spesso più tardi diventerà pure patrimonio comune del magistero. Anche per evitare che una trasmissione come quella del 25 gennaio 2014 su Suor Roxanna si trasformi in un teatrino gossip e in una rissa da circo.

Autore:
Albino Michelin
12.02.2014

CIVILTÀ DI CAMBIAMENTO

Oggi molti si sentono smarriti per la velocità con cui cambiano le tradizioni, i costumi, le ideologie, la morale, le religioni, le comunicazioni via internet e tutto il resto. Non si sa se ci troviamo di fronte ad una civiltà in cambiamento o ad un cambiamento di civiltà. Altri al contrario si sentono orgogliosi perché sembra loro che l'uomo sia diventato il padrone del mondo, del suo destino, capace di forgiare e di rendere attuale attraverso la scienza quanto di utopico e di sognato nel passato. Gli stessi pensatori cattolici parlano di teologia assiale, cioè con spostamento dell'asse di riferimento, di rottura con il passato. Una civiltà è scomparsa o al tramonto, un'altra si è instaurata o sta affacciandosi. Un'esperienza del genere per esempio si è verificata la prima volta nel sesto-quinto secolo avanti Cristo, quando in tutto l'arco dall'Asia, alla Persia, al Medioriente, alla Palestina, alla Grecia, a Roma fece irruzione una grande mole di nuove religioni, culture, filosofie, libri sacri, ed altro. Pensiamo a Budda, Zaratustra, la formazione della Bibbia, filosofi come Platone e Aristotele, la configurazione dell'impero romano. E possiamo dare qualche esempio. Per semplificare chiamiamo cambiamento d'epoca anche se di evoluzione potrebbe in qualche caso trattarsi. E premettendo che l'analisi dei fenomeni non significa sempre giustificazione o accettazione acritica degli stessi da parte nostra.
                                                   1) Fine del geocentrismo
Un tempo si sosteneva il geocentrismo e l'antropocentrismo. Cioè la terra al centro dell'universo, l'uomo al centro di tutto. Con due pilastri a sostenere la terra stessa: uno situato allo stretto di Gibilterra, l'altro verso il sorgere del sole. Un mondo creato direttamente da Dio, secondo la Bibbia, circa sette mila anni or sono. Oggi invece siamo passati al cosmo centrismo, al centro vi sta il creato, l'universo, in cui la terra è un granellino, e l'uomo un pulviscolo di stelle. Un mondo che risale a 15 miliardi di anni fa, la vita a 4 miliardi. Cento miliardi di galassie con miliardi di stelle ciascuna, non si sa quante lune e quanti pianeti. Inoltre non si dimentichi che la creazione non è ancora terminata, ma in continuo processo. Sta esplodendo in forma accelerata, ogni giorno muoiono migliaia di astri e altrettanti ne arrivano. Il 70% dell'universo è costituito da energia oscura, di esso conosciamo solo il 4%. Cambiamento d'epoca: l'uomo non è più il padrone del mondo, ma solo il suo inquilino, cui si impone il rispetto della natura e dell'ecosistema.
                                                2) Dal monogenismo al poligenismo.
Monogenismo significa che l'umanità avrebbe origine da una sola coppia di capostipiti (Adamo ed Eva) e questa direttamente creata da Dio. Col fango della terra il maschio, dalla costola di quest'ultimo la femmina. Oggi invece si sostiene il poligenismo, cioè l'umanità proverrebbe da diversi ceppi, in Asia i gialli, in Africa i neri, in Europa i bianchi. Teoria questa condannata nel 1943 da Pio XII, perché verrebbe a negare il dogma del peccato originale compiuto dalla prima coppia. Il poligenismo è un cambiamento d'epoca.
                                                       3) Il peccato originale.
Disubbidienza di Adamo ed Eva che mangiarono il frutto proibito e che Dio condannò alla morte e alla sofferenza con tutti i loro discendenti, quindi noi compresi. Oggi si ritiene che il peccato originale sia una descrizione mitica metaforica della Bibbia. Tentativo di spiegazione dei mali nel mondo. Metafora dell'egoismo umano persistente. Anche qui cambiamento d'epoca.
                                                        4) Altri mondi abitati
Per la dottrina della chiesa impossibile la vita umana negli altri mondi. Perché se Gesù è venuto sulla terra a salvare i discendenti di Adamo, è impossibile che sia sceso o salito anche altrove in altri mondi. Una sola incarnazione di Gesù, una sola salvezza, una sola religione. Questa teoria era stata ritenuta possibile da Giordano Bruno (1600), ma come eretico mandato al rogo. Oggi scienza e teologia sono possibiliste, anche altri umani possono esistere fra galassie e pianeti. Anche qui cambiamento di pensiero, di modelli.
                                                        5) Bibbia e scienza
A differenza della religione la scienza è più umile. Per secoli la rivelazione di Dio era il libro sacro: Bibbia, Veda, Corano. La Bibbia veniva considerata parola di Dio, uscita dalla sua stessa bocca, trascritta dall'autore sacro come dettata da Dio. Miti, leggende, episodi epici, generi letterari, tutto veniva preso alla lettera. Giosuè gridò "fermati o sole" per prolungare alla luce del giorno la sua battaglia? Allora significa che è il sole a girare attorno alla terra. Parola di Dio. E nel caso la scienza (astronomia) dica il contrario, che la terra gira attorno al sole? Galileo va imprigionato quale eretico. Oggi invece si osserva che la prima vera rivelazione di Dio è la natura, la creazione, e quindi la scienza come loro interpretazione. Certo la scienza può sbagliare, non perché Dio la inganna, ma perché l'uomo ne comprende le scoperte attraverso tentativi. Per cui oggi anche senza libri sacri, senza chiesa, ma con telescopio e microscopio l'uomo può dichiararsi "credente", anche solo attraverso le scoperte della scienza. Che poi l'uomo ne faccia cattivo utilizzo, colpa sua e disgraziatamente peggio per lui. Anche in questo caso abbiamo un cambiamento d'epoca.
                                      6) Interventismo e silenzio di Dio nella storia.
Ieri si diceva: "non cade foglia che Dio non voglia". E si aggiungeva che Dio non è solo creatore, ma anche programmatore del mondo. Dio può operare con interventi puntuali, con gesti più o meno miracolosi e mirabolanti. Dio può far piovere e darci il sole anche contro le previsioni meteo. Può fermare un asteroide affinché non piombi sulla terra, sulla testa della gente. Basta la fede e la preghiera. Oggi si è maturato un altro concetto. Dio è sì il creatore del mondo, ma il programmatore ne è l'uomo. Dio sostiene l'evoluzione del cosmo dall'interno di esso, verso un orientamento globale, sostenuto dal suo spirito, cieli nuovi e terre nuove. Dio non programma tutti i dettagli, questi sono in mano alle creature secondo le loro potenzialità. Quindi tsunami, terremoti, inondazioni sono fenomeni di natura, delle sue leggi, sulle quali Dio non interviene. Non fa il tappabuchi. Non salta sul convoglio in corsa a sostituire il manovratore. Anche qui cambiamento d'epoca, altro piano di idee.
                            7) La morte di Gesù in Croce, come espiazione dei nostri peccati.
Il nostro Dio veniva presentato come adirato con l'umanità a causa del peccato di Adamo. Manda suo figlio sulla terra, a morire sulla croce, per redimere l'umanità, e da questo sangue versato sentirsi risarcito e riconciliato con noi. Come dire, non è stato Giuda o Pilato a mandare Gesù in croce, ma Dio Padre. La descrizione sembra blasfema, ma basta leggere la lettera di Paolo ai Romani e agli Ebrei. D'altronde anche la Messa è sempre stata presentata come la rinnovazione del sacrificio di Gesù sulla croce. Vittima immacolata, offerta ancora ogni giorno e ogni domenica in remissione dei nostri peccati. L'azione di Cristo sostitutiva di quella degli eventuali colpevoli, che siamo noi. La predicazione cristiana ha insistito sempre su aspetti espiatori e sacrificali. Ma oggi si obbietta: la mentalità di Paolo rispecchia quella del suo tempo e delle antiche civiltà. Era abitudine acquistare le grazie del sovrano con donazioni, sacrifici di animali e talora di persone umane, figli inclusi. Ricorda il mito di Abramo che immola il figlio Isacco. Tutto ciò contraddice anche al comportamento di Gesù che curò ogni dolore umano e disse: "misericordia voglio e non sacrifici". Anche qui altro cambiamento di modelli.
                                                        8) I morti e la morte
Il culto dei morti è sempre esistito fin dai primordi dell'umanità. Ma un tempo lo si faceva per difendersi da un loro ritorno e dalle loro minacce, più tardi con il Cristianesimo venivano ricordati con il suffragio affinché potessero riposare in pace. Oggi invece si ha paura non del dopo morte, ma della morte. Perciò si tende a rimandarla più tardi possibile con accanito giovanilismo, fitness, sport, escursioni, crociere. Altro cambio di modelli.
                                                    9) Matrimonio e sessualità
Nel 1139 al Concilio Laterano lI il matrimonio venne incluso come settimo nella lista dei sacramenti. Sacerdoti celebranti erano i due contraenti con un rito di famiglia e tra famiglie. Ogni popolo vi aveva portato il suo contributo: i romani il consenso, i franconi il contratto. Ma in fondo una realtà sempre di gestione maschilista e a scopo procreativo. La numerosa prole era simbolo di potere e di benedizione divina. La coppia sterile veniva considerata con disprezzo. Il divorzio metteva sulla strada la donna e quindi essa si guardava bene dall'alzare la testa. Ogni atto sessuale veniva permesso solo a scopo dei figli. Sant'Agostino consigliava ai coniugi la preghiera: "Signore non fo faccio per amor mio, ma per amor di Dio". Oggi invece assistiamo ad un enorme spostamento di accenti. L'idea è: meglio l'amore senza matrimonio che il matrimonio senza amore. Da legittimare anche l'unione fra coppie dello stesso sesso perché anche se non si fonda sul matrimonio, si fonda sempre sull'amore. Diminuiscono le unioni dal prete con la stola, e dal sindaco con la fascia tricolore o rossocrociata, aumentano le coppie di fatto. Anche qui un cambio di modello.
                                                 10) Schiavitù e libertà dell’uomo.
La schiavitù è esistita da sempre. Presso i romani il padrone aveva sugli schiavi diritto di vita e di morte. Si vendevano al mercato come forza lavoro. Utilizzati per costruire opere faraoniche in Egitto, la Roma imperiale, la Roma dei papi. Anche nel Cristianesimo la schiavitù era legittimata, tant'è che S. Agostino sostiene che gli schiavi sono necessari per l'equilibrio sociale. Il tutto fino al 1926 quando la schiavitù venne abolita dalla Convenzione di Ginevra, anche se continua a resistere qua e là come residuato sociale. Oggi dopo la Carta dell'Onu del 1948 è sancita la dignità dell'uomo, indipendentemente dalla razza, colore, censo, religione. Diritto primo ed inviolabile, sino al punto che se un genitore si permette di dare una sberla al figlioletto, questi può anche denunciarlo alla polizia. Anche qui cambiamento di un'epoca, di un modello. Se volete chiamatela evoluzione e non rottura assiale, ma siamo lì.
                                                        11) Bioetica e fine vita
Bioetica significa etica comportamentale o morale nei confronti di certi passaggi obbligati della vita. La nascita, la generazione dei figli, il testamento di fine vita. Si sosteneva che la vita umana era sacra indipendentemente fosse cosciente, incosciente, terminale, vegetativa. Per cui l'aborto veniva considerato omicidio (ancorché S. Tommaso sosteneva che l'embrione riceveva l'anima dopo 40 giorni circa), che la maternità non era un diritto in quanto dipendeva dalle possibilità generative della coppia, che la malattia andava accettata fino alla fine se non altro come espiazione dei propri peccati. Celebre l'intervento di papa Gregorio XVI (1832): "grave disordine morale ricorrere al vaccino per curarsi una malattia infettiva". Oggi più della vita e del rispetto ad essa dovuto, si parla della "qualità" della vita. Perciò se un concepito è malformato, indesiderato o inaccettabile si ricorre all'aborto. Se una coppia sterile desidera un figlio ricorre alla fecondazione in vitro, al seme eterologo, utero in affitto. Se una persona si considera fuori uso, in coma irreversibile, in stato vegetativo permanente, può mettere fine alla sua esistenza o per testamento biologico, o per stacco di spina o per suicidio assistito. Anche qui cambio di modello, di un'epoca.
                                                12) Dogmi e libertà di ricerca.
I dogmi sono dei principi, religiosi o morali, eterni, immutabili validi per tutti gli uomini e per sempre. Quindi religione e scienza si basavano su questi. Estratti dalla Bibbia o dal libro sacro, spesso imposti pure sotto pena di morte. Ogni chiesa ha i suoi dogmi che si sosteneva provenissero da Dio, per esempio la Trinità: "Dio, una natura e tre persone. Gesù una persona due nature (umana e divina). Chiesa società perfetta. La legge di natura è eterna. Paradiso, purgatorio, inferno". Per cui fonte di verità è l'autorità della chiesa. Se essa ti impone di credere che il sole gira attorno alla terra (come citato sopra) la verità è quella e tu sei obbligato ad aderirvi. La verità viene dall'alto. Oggi invece le nuove religioni sono senza dogmi, considerate proposizioni provvisorie, rispecchianti la mentalità dei tempi passati. Nonché anche la filosofia del mondo degli antichi. La verità oggi nasce dal basso, dalla realtà, dal di dentro del mondo. Per cui se essa realtà si permette una discussione nei confronti dell’autorità di un dogma, ad essa si deve la precedenza, facendo ovviamente seguire (non anticipare) un giudizio etico o meno sulle conclusioni. Celebre e incomprensibile l'espressione di S. Ignazio: "se l'autorità della chiesa mi dice che quest'oggetto è bianco, io devo aderirvi anche se in realtà fosse nero." Per questo le religioni hanno causato ritardi e sofferenze. Intelligenza, scienza, coscienza sono oggi in pool position, mentre l'autorità viene posta in seconda fila a discernere Le nuove religioni oggi preferiscono ricercare il senso della vita, anziché precise verità astratte e prefabbricate, provenienti dall'alto e dall'esterno. Oggi non si rifiutano a priori i principi ma si sostiene che i principi, molti o pochi, vanno evoluti e sostituiti con altri principi. Cioè sono modificabili. Anche qui un cambiamento di modelli.
Ho su elencato dodici esempi fra molteplici altri in cui si sono verificati dei cambiamenti di pensiero, di civiltà: due epoche diverse. Fra le due vi può essere un'evoluzione oppure una rottura. Qui non c'interessa il modo. La realtà è che non ci si deve né spaventare, né perdere la fede, né entrare in stato confusionale. A domande diverse, risposte diverse, ma indubbiamente sensate e motivate.

Autore:
Albino Michelin
19.04.2013