domenica 18 dicembre 2016

I CATTOLICI IMPARINO ANCHE DA LUTERO (PAPA FRANCESCO)

Il 31 ottobre 2016 Papa Francesco a detta di molti cattolici ne ha fatta un’altra delle sue, ma questa volta veramente grossa superando ogni limite. Ha accettato l’invito della Federazione chiese luterane (protestanti) che festeggiavano il settantesimo della loro riunificazione risalente al 1947, e iniziavano il quinto secolo della riforma avvenuta nel 1517. Allo scopo si è recato a Lund in Svezia, una città di 80 mila abitanti con una celebre università “città delle idee” con circa 40 mila studenti. Nella cattedrale romanica ha pregato insieme con una religione che egli chiama di fratelli e sorelle. Accolto all’ingresso dall’Arcivescovo, donna sposata con due figli, A.Jackele, (allorché nel cattolicesimo alla donna sia stata definitivamente interdetta il sacerdozio da Wojtyla il 22.5.1994). Conosciamo bene le motivazioni e i punti forza di questo papa:” la chiesa deve aprire strade e non occupare spazi. Non deve restare bloccata in posizioni rigide, non crescere per proselitismo ma per attrazione e testimonianza. “…Non è stato un viaggio di routine, ma un rendere grazie (parole di Bergoglio) per i doni spirituali e teologici della riforma di Lutero. Se ne può dedurre che il celebrato monolitismo secolare della chiesa se da una parte rappresenta la sua forza dall’altra è la sua debolezza. E su questa debolezza che egli desidera intervenire e chinarsi. I rapporti fra le due confessioni religiose, cattolici e protestanti sono stati per 5 secoli anche di guerre sanguinose, di diffamazioni e di calunnie. Dal momento che le idee su Lutero sono fra la gente molto confuse giova farne un cenno. Martin Lutero nacque ad Eisleben, Sassonia, nella Germania settentrionale nel 1483 e morì nel 1546 all’età di 63 anni per malattia biliare. Entrò da giovane in convento e si fece monaco agostiniano. Era profondamente religioso ma anche ansioso, tanto da ripetere e scrivere spesso:” dove troverò io un Dio misericordioso”. Appassionato della Bibbia, uomo fedele alla parola di Dio ci soffrì per l’abbandono di essa da parte della chiesa soprattutto per la corruzione e mondanità di quest’ultima. Una delle occasioni che fece saltare il banco fu la vendita delle indulgenze da parte di Papa Leone X e suoi predecessori. Significa grosso mondo che chi recitava una preghiera o compiva una pia pratica con il versamento di un obolo scansava l’inferno o si riduceva il purgatorio. In tal modo con tali entrate il papa si costruiva la basilica di S.Pietro. E fu così che l’11 novembre del 1517 Lutero affisse alla porta del duomo di Wittenberg le sue 95 tesi, in cui elencava le fuorvianze della “Babilonia” romana. La sua intenzione non era quella di fare un’altra chiesa, ma riformare quella esistente, di qui “Riforma” e riformati i suoi aderenti, vocabolo introdotto in questa occasione. Ovvio, il papa lo scomunicò e lo cacciò a bruciare nell’inferno. Tre anni più tardi il neo riformatore scrisse, il libro “Libertà del cristiano” citando la lettera di Paolo ai Romani: “l’uomo viene giustificato per la fede indipendentemente dalle opere” (3,28), quindi sottolineando l’importanza della coscienza personale. Il che gli costò l’accusa di eretico quando invece egli intendeva sottolineare che le opere buone fatte per obbligo, autoritarismo e formalismo, prive di amore di Dio non giustificano e non salvano un bel niente. Nel 1529 i principi cattolici organizzarono la dieta (assemblea) di Spira dove fu rinnovata la condanna all’eretico, ma i suoi seguaci protestarono contro tale ingiustizia, e di qui il nome di protestanti. L’Europa si spaccò in due, una decina di stati Norvegia, Svezia, Finlandia, Regno Unito con Scozia, Danimarca, Olanda, Lettonia, Germania, Svizzera si fecero protestanti secondo diverse denominazioni: luterani, zwingliani, calvinisti, anglicani ecc. e in nome dello stesso fondatore Gesù si odiarono a sangue. Una fioritura di santi comparve a salvaguardia delle nostre frontiere e tante apparizioni di Madonne quali castellane d’Italia per arginare l’orda di satana. Dal 1545 al 63 per 18 anni venne convocato il concilio di Trento che si autodefinì “Controriforma” e come tale con ostracismi e condanne durò fino ai nostri giorni. Nel frattempo Lutero a 42 anni si sposò con Caterina Von Bora, basandosi pure sulla bibbia che non impone il celibato obbligatorio ai preti, ebbe sei figli e addottò 4 orfani, sempre secondo l’insegnamento di Gesù che raccomandò cura ai deboli e agli orfani. Non ci interessano qui gli aspetti dottrinali della Riforma e Controriforma, quanto il coraggio di Papa Francesco di abbattere muri e steccati. E farci capire che nessuna delle due confessioni religiose deve vestire i panni del figlio prodigo verso l’altra, anche se i cattolici avrebbero bisogno di un innesto protestante. Basti pensare al senso civico così importante per loro e alla moda della furbizia mediterranea così comune fra di noi. Urgente comunque è approntare una serie di gesti comuni: e non solo religiosi. Cioè attività laiche come aiuto ai profughi, ai disoccupati, ai giovani, e a tutto ciò che tocca il sociale e l’umano. Auguriamo a Papa Francesco di non mollare non ostante critiche e frenaggi degli ultraconservatori. In effetti il Card. Müller lamentò che non c’è nulla da festeggiare in questa visita in Svezia, anzi da piangere. E lo scrittore ultracattolico A. Socci che il Papa non perda tempo a brindare con i luterani: dovrebbe invece consacrare l’Italia alla Madonna e metterla sotto il suo patrocinio.

Autore:
Albino Michelin
13.12.2016