sabato 31 luglio 2021

STIPENDI DEI CALCIATORI E STAR TV: URGE UN VACCINO

Da questa pandemia ci siamo in parte usciti grazie anche ai diversi vaccini posti in circolazione. Vi è però un‘altra pandemia da cui è molto più difficile liberarci ed è la sperequazione, lo scandalo degli stipendi dei campioni del calcio e dello spettacolo. Pure qui ci vorrebbe un vaccino considerando lo scippo che questi superpagati compiono ai danni di un mondo di poveri, di sottosviluppati, vittime di diverse discriminazioni. Discorso un po’ difficile per noi italiani il cui fanatismo pallonaro supera ogni limite e siamo da sempre malati di enfatite: cioè l’enfasi all’inizio di ogni campionato, per cui siamo al 100% sicuri che noi solleveremo la coppa Europei 2021 ancora prima di iniziare le competizioni. Specialmente ora che usciamo da un anno di sentimenti repressi e crisi di astinenza. Forse vale la pena di inquadrare l’argomento facendo una lista dei maggiori stipendiati nel calcio, del tennis, della box del basket, dei conduttori Tv, e showgirl. Non sottovalutando i casi di beneficenza, perché non tutto questo mondo è corrotto. E per concludere la domanda: come lo stato e gli stati dal momento che sanno mettere dei limiti ai comportamenti umani dove vogliono non possano intervenire in questo settore? Gli emolumenti vengono ricavati dall’ internet, per cui vi possono essere oscillazioni in quanto non sempre viene distinto lo stipendio dai diritti d’immagine, sponsor bonus vari ecc. In tutti i casi cifra molto vicino a quanto entra nelle tasche di questi signori. Non entriamo in merito al problema tasse o evasione fiscale perché allora non ci raccapezzeremo più. Iniziamo dal calcio: Messi 94 milioni, Ronaldo 92, Neumayr jr.76, Mgappè 24. Con 20 Oezil, Pobga, Salah, Lewandoski, Bale, De Gea, Griezmann, Verratti. Con 10 Ramos, Oblak, Emerson. Con 8 Donnarumma, con 5 Chiellini, Bonucci, Insigne, Immobile, Bernardeschi. Calciatrici: Morgan 4 milioni. Le italiani qui hanno invece uno stipendio magro, in testa la B. Bonansea con 40 mila annui. Tennis: R. Federer 106.milioni. Box: Gregor 84. Ortiz 46. Basket: Lebron72, Curry 45, Gallinari 22, Bellinelli 6. Automobilismo: Hamilton 40. Ciclismo Fromm 5. Nibali 2. Attori: St. Accorsi 58. Nuoto: F. Pellegrini 2. Passando alla TV: Bonolis 10 milioni, B. D’Urso 6, Belen R.4, Fazio 2, R. Carrà 100 mila per comparsa. Sono a tutti noti i gesti di ostentazione dei poveri diventati ricchi, si sa che la ricchezza è come l’acqua del mare che più se ne beve e più si ha sete. E’ nota la tentazione di voler impressionare i poveri col prestigio sociale ostentando Lamborghini e beni di lusso. Per l’etica dell’informazione bisogna anche citare alcuni di costoro che hanno costituito delle fondazioni, fanno beneficenza, o rilevanti versamenti per sostegno alle varie necessità. E non lo fanno tutti per detrazione tasse, come molti cinici della cultura del sospetto insinuano. Non tutti conclamano come l’attaccante dell’Arsenal Adebayor: i soldi me li guadagno io e me li spendo a piacere mio. O come in modo larvato Donnarumma che invita a dare un sorriso a chi ha bisogno. C’è chi offre un po’ di più dell’obolo evangelico della vedova. Si sa che lo sport dovrebbe portare con se’ tutta una serie di valori che vanno dall’etica all’attenzione verso il prossimo. Come Federer che investe 50 milioni per l’Africa dove ha costruito 81 scuole materne. Neumayr jr, nato nelle favelas di S. Paolo Brasile, che come riscatto personale gestisce una fondazione per bambini. Ronaldo che ha venduto la sua scarpa d’oro a 1,5 ml per costruire una scuola a Gaza in Palestina. Totti e Messi attivi a sostegno nell’Unicef. Cannavaro e Ferrara in una fondazione a Napoli per il disagio giovanile. Vialli, Mauro, Borgonovo con una fondazione contro sclerosi e malattie rare. Anche le partite di beneficenza fra cantanti, artisti, vecchie glorie dello spettacolo sono socialmente importanti come risonanza mediatica. L’aver testimonial nella moda e nello sport è un vantaggio che va oltre il mero incasso economico. Però pure plaudendo a questi rari gesti umanitari andrebbe studiata a livello globale un tetto sugli stipendi dei settori su citati. E’ rimasto inascoltato il reclamo di Craxi quando nel 1984 alla Rai aveva consigliato di decurtare lo stipendio della Carrà. Un discorso che andrebbe ripreso capillarmente, a piccoli passi e con lungimiranza a livello italiano e quindi europeo. Si pensi ad esempio all’incontro del 22.6.21 a Cinecittà di Roma fra Il capo del governo Draghi e la Van der Leyen presidente della Commissione europea per l’OK al piano nazionale ripresa e resilienza (PNRR): discorsi sulla ripartizione delle risorse. E’ in queste occasioni che bisognerebbe iniziare ad elaborare un piano per una maggior giustizia sociale e quindi un tetto anche a questi stipendi. Draghi ha già fatto del suo rinunciando dal 5 maggio scorso al proprio stipendio annuale di 80 mila euro. E di seguito una sensibilizzazione che parta dalle associazioni, dalle chiese, dalla Caritas internazionale, dai discorsi papali. Il defunto teologo Hans Küng ha scritto un libro dall’ apparenza utopico intitolato “Per un’etica mondiale” in cui cita come punto di rilievo anche questo. Se la nostra società oggi non vuole aiutare i molti poveri non deve nemmeno proteggere questa minoranza irricevibile di ricchi. Civiltà dello spreco, della sperequazione, non si può vivere in un isolotto contornato di tanta povertà. Dai campionati di calcio europei 2021 urge anche qui un vaccino.

Autore: Albino Michelin 28.06.2021
albin.michel@live.com

venerdì 30 luglio 2021

SUL SACERDOZIO DELLE DONNE MESSA UNA PIETRA TOMBALE

Si dubitava, ma ora non si dubita più, partita chiusa almeno per un trentennio. Appunto quanto il tempo necessario a rivedere il codice della chiesa, ufficialmente chiamato del diritto canonico. Come noto agli addetti ai lavori, l’attuale è composto di sette libri, con 1752 canoni, approvato il 25.1.1983, avviato ad una revisione da Ratzinger nel 2007, e rifuso nel libro sesto, quello che ci riguarda, con debita promulgazione papale recente di Bergoglio il 23.5.21. Va detto subito che alcune modifiche concernenti il delitto penale sono importanti. Si ammette la mutata sensibilità del nostro tempo e quindi l’esigenza di qualche spostamento dei canoni concernenti l’abuso sessuale sui minori, la pedopornografia, e altre violenze simili dal capitolo delitti contro obblighi particolari generici a quello dei delitti contro la vita, la dignità, la libertà della persona. D’accordo sullo spostamento come anche la giustificazione di queste norme necessarie quando si riferiscono alla “salute delle anime”, secondo l’affermazione nell’ultimo numero 1752 del codice stesso. Questa modifica che passa sotto il nome di Costituzione” Pascite gregem Dei” (Pascete il gregge di Dio”) è stata presentata ai media il 1.6.21 dal presidente del Consiglio Testi Legislativi, il carmelitano Mons. F. Jannone. Oltre ai dettagli di cui sopra la vera sorpresa, choc per le donne, è stato l’aggiunta del canone con scomunica automatica della donna che si fa ordinare prete e contro colui che la ordina. Tale atto viene considerato delitto contro il sacramento, riservato solo ai maschi e vietato alle femmine. Si sa che i sacramenti sono “propter homines”, a vantaggio degli “uomini”, ma sorprende che si sia ritornati ad insistere su di un’accezione discriminatoria ed assolutamente estranea all‘intenzione di Gesù, quasi che quando egli parlava di salvezza degli uomini intendesse riservarla a quelli dai genitali maschili escludendo quelli dai genitali femminili. Ma quella di fine maggio è stata una settimana concitata per la chiesa. In effetti il 4 giugno esce pubblica notizia delle dimissioni del Cardinale di Monaco R. Marx, membro del gruppo dei 7 consiglieri di Bergoglio, personalità di grande cultura e di profonda dedizione alla causa. La Lettera di dimissioni al Papa era stata inviata già il 21 maggio. Motivazione:” La chiesa è ad un punto morto”. Non si tratta di dimissioni segretamente pilotate dall’alto o punitive per il suo comportamento, per altro sempre stato integerrimo ed ineccepibile. No, egli aggiunge che oltre ai fallimenti di carattere personale già noti come la pedofilia e adeguati interventi si tratta di fallimenti istituzionali e sistemici. Egli stesso si augura che questo punto morto divenga un punto di svolta. Dichiara di non essere stanco della carica e nemmeno demotivato, ma convinto che questa società abbia bisogno della voce del vangelo e di una chiesa che si rinnovi. In quanto a lui si rende disponibile anche tornare a fare il prete di campagna. Praticamente queste dimissioni sono collegate con l’emanazione della scomunica alle donne preti. E qui non si tratta di una coincidenza fortuita, ma di un nesso causale. Non bisogna dimenticare che la chiesa tedesca aveva inaugurato il suo sinodo già il 31.1.20 con 250 delegati dalle varie comunità e avrebbe dovuto tirare delle conclusioni in autunno del presente anno. Indubbiamente una corresponsabilità di base, da sognarsela in Italia dove ancora la costituzione di un sinodo permanente pare utopia. Fra gli argomenti di studio e di dibattito appunto il sacerdozio delle donne, che l’attuale presidente dell’episcopato tedesco G. Bätzing ritiene la domanda più urgente del futuro. Ma a metà dell’opera esce la Costituzione penale su citata che blocca il tutto. Di qui sono da collegarsi le dimissioni altrettanto choc del Cardinale di Monaco. Che poi Bergoglio le abbia respinte era da aspettarselo, ma anche la confessione di questi che la chiesa debba chiedere perdono di certe catastrofi e a della crisi con “un sentimento di vergogna guaritrice” non risolve nulla sulla vessata questione. Anzi ci si chiede dove sono andate a finire le ventilate aperture di Papa Francesco sul ruolo delle donne, che dopo 2000 anni dovrebbero essere accettate nella chiesa come esseri umani. La concessione a queste (vedi Spiritus Domini del 10.1.21) di leggere nella messa la bibbia o di distribuire la comunione sa di restauro estetico. In molti si pensa che essendo Bergoglio anche un carattere sensibile ed emotivo senta sul collo il fiato di Woytjla, ritenuto predecessore potente a guisa dei papi medievali, che con il suo intervento de 22.5.1994 ha dichiarato chiuso il discorso sulla donna prete perché così voluto da Dio. Ma su questa affermazione i teologi non cessano di studiare in quanto la considerano autoreferenziale. Viene qui in mente il tentativo coraggioso della teologa di Basilea Monika Wyss, prima sacerdotessa cattolica ordinata il 24.6.2006. Madre di quattro figli difese da sempre il diritto della donna al sacerdozio, da quando dodicenne voleva diventare prete ed amava in famiglia organizzare una specie di messa domestica. Ovviamente venne scomunicata dall’allora papa Ratzinger, al primo anno del suo pontificato e insieme con lei anche il vescovo argentino R. Braschi, che la ordinò. In questa crisi di preti maschi forse serve a poco fare novene e pregare per le vocazioni maschili, c’è un popolo di donne in lista di attesa e questa è tanta grazia di Dio. Grande opportunità, affinché il punto morto della chiesa divenga risorsa del futuro

Autore: Albino Michelin 22.06.2021
albin.michel@live.com

mercoledì 28 luglio 2021

SULLE AFFERMAZIONI DI TEOLOGI CHE GESÙ NON VOLEVA SACERDOTI

Si fa troppo presto oggi ritenere che nell’opinione comune il ruolo e la figura del prete sia superata. La triade autoritaria nei nostri paesi di qualche decennio fa (sindaco, dottore, prete) esiste ancora nell’inconscio collettivo. Non è da molto che un giovane curato arbitrando una partita di calcio sia intervenuto in una mischia minacciando: “quando fischio io fischia dio”. Esperienze che restano nella memoria oltre che nel gozzo. Una lunga storia secolare con ripetuta educazione e l’attribuzione del ruolo di ministro di Dio gli ha contagiato la tentazione di sentirsi Dio. Da tempo però i dati cominciano ad evidenziare la crisi del sacerdozio cattolico. Tutto ciò che la chiesa ufficiale ha intrapreso per fronteggiarla non ha sortito alcun effetto. Mancanza di clero, comunità senza eucarestia, celibato maschile, ordinazione delle donne sono i problemi che accanto ad altri caratterizzano l’attuale difficoltà della chiesa cattolica. Di conseguenza molte iniziative vengono chieste e affidate ai laici. E qui è doveroso uscire allo scoperto con una domanda che pare sovversiva ma non lo è: Gesù che sacerdoti ha voluto? E li ha voluti? Si sa che lui non era prete, preti non erano gli apostoli, prete non era Paolo di Tarso. Nessuno di costoro aveva ricevuto l’incarico di celebrare la messa, ma di andare, insegnare, guarire, evangelizzare, testimoniare. E qui vale la pena citare un teologo, rappresentante di una scuola attuale, per nulla contestatrice, Herbert Haag (1915-2001), svizzero tedesco fra i più noti interpreti della Bibbia, Antico Testamento. Nel 1997 scrisse un libro che continua a porre a tutti delle riflessioni:” Da Gesù al sacerdozio”. Fece e fa tutt’ora scalpore. Questa corrente di pensiero ritiene che gli ecclesiastici di oggi sono una creazione della chiesa e non di Gesù, sviluppatisi nel corso dei secoli, ed essa può decidere di mantenerli o di modificarli. L’affermazione sembra avventata ma la crisi della chiesa durerà fino a quando non deciderà di darsi una nuova costituzione in cui non ci sia posto per due classi: sacerdoti e laici, consacrati e no, e stabilire che un incarico affidato dalla chiesa è sufficiente per condurre una comunità e celebrare la messa. Incarico affidato a uomini e donne, sposati e celibi, come d’altronde era prassi nei primi secoli della chiesa. Ovvia la reazione della chiesa attuale, che allorquando appare all’orizzonte una nuova ricerca e proposta interpretativa si arrocca e toglie al caposcuola, come nel caso ad Haag il diritto di definirsi teologo cattolico. Ed è ovvia la risposta dell’altra parte. In effetti nell’ aprile del 2000 una novantina di teologi, biblisti, collaboratori ecclesiali firmano una dichiarazione diretta ai vescovi svizzeri in cui sostengono di non riconoscersi nelle accuse rivolte ad Haag e quindi la necessità di discutere la questione per ulteriori approfondimenti. In effetti bisogna prendere atto che lungo la storia il sacerdozio ha preso questa forma solo dopo 200 anni dalla morte di Gesù, con i noti santi padri Origene e Cipriano. Ma subito dopo la morte di Gesù e per due secoli l’Eucarestia veniva celebrata con semplicità nelle abitazioni dei cristiani, da tutta la comunità, come frazione del pane. Solo a partire dal quinto secolo con S. Agostino il sacerdozio viene definito sacramento, mentre prima non era necessaria l’ordinazione sacerdotale. Nel contempo assumendo scrupolosamente le categorie dell’impero romano, infule, abbigliamenti, tube, zucchetti in testa e titoli nobiliari che imperversano a tutt’oggi. Si pensi ad esempio che nel 1948 la costituzione italiana decise di non riconoscere più tali titoli come eccellenza ed altri, mentre la chiesa nonostante il concordato con l’Italia continua con don, reverendo, monsignore, eccellenza, eminenza, santità. Papa Bergoglio si è spogliato di tutto e si fa chiamare Francesco: ma è un uomo solo al comando. Aumenta il fossato clero-laici, non ostante Gesù avesse detto:” voi siete tutti fratelli” (Mt.23,8). Finché tutto si codifica, si fissa, si arresta con il Concilio di Trento (1563), fondazione dei seminari e preti standard. E qui si inserisce la definizione di Papa Wojtyla del 22.5. 1994 in cui dichiara che il sacerdozio delle donne è capitolo chiuso, la chiesa non ha il potere di modificare questa legge. Tale definizione è stata pronunciata tre anni prima dell’uscita del libro di Haag “Da Gesù al sacerdozio”, ma queste idee circolavano da tempo nell’aria e quindi l’intervento di Wojtyla intendeva prevenire e bloccare in anticipo il discorso. Cosa che invece non è avvenuta, in quanto questo movimento teologico di Haag è intervenuto proprio a porre l’attenzione sul fatto che non è stato Gesù a fissare questi paletti, se ci limitiamo al sacerdozio femminile, ma la chiesa del maschilismo. E qui è legittimo dare una risposta a doppia uscita: d’accordo, la chiesa non può mutare assetto se quanto stabilito è sviluppo implicito del messaggio di Gesù. La seconda opposta: se Gesù avesse ritenuto essenziale questo assetto lo avrebbe egli stesso espresso. Non avendo nulla detto significa che tale impianto è riformabile secondo le esigenze storiche e quindi attuali. Senza sposare definitivamente questa soluzione della scuola Haag, non andrebbe interrotto lo studio e la riflessione. Invece lascia perplessi la decisione del Card. Bassetti, presidente della Conferenza vescovi italiani, che dopo tante spinte papali iniziando il sinodo nazionale, partecipazione quale antidoto alla chiesa piramidale, espressione delle istanze della base ecclesiale, il 25.5.21 disse” si parlerà di argomenti urgenti, non di donne preti, né di clericalismo” Alla fine una delle solite autocelebrazioni. Aveva ragione il Card, di Monaco Marx quando nello stesso mese diede le dimissioni, anche se rientrate, motivandole:” questa chiesa è ad un punto morto.”

Autore: Albino Michelin 16.06.2021
albin.michel@live.com
 

domenica 25 luglio 2021

CATTOLICI CHE NEGANO LA BENEDIZIONE AGLI OMOSESSUALI

 Siamo tornati ad un altro caso Galilei, o quasi con il conflitto scienza-fede. Pare dato scientifico oggi l’esistenza di persone con un corpo biologico maschile e psicologicamente femminile come d’altra parte con corpo biologico femminile e psicologicamente maschile. Sarà un incidente di percorso della natura, ma anche questo appartiene alla natura come esistono mongoloidi (ci si perdoni l’irriverenza) irriformabili, ma degni di rispetto. La presente riflessione non riguarda né dibattiti politici, né DL Zan ma la posizione di molti cattolici che affrontano il problema con acrimonia e disprezzo, basandosi a sentir loro sugli insegnamenti della chiesa, paracadute di sicurezza. Allora ci sia consentito senza spirito di riformatori, ma allo scoperto, tentare una spiegazione di questa posizione parassitaria che ignora ogni approfondimento storico, teologico, interpretativo affermando che la chiesa non può stravolgere il suo magistero tradizionale, non può benedire il peccato, e che il matrimonio resta quello della coppia originale, padre madre figlio dai due generato. Crociata che nulla ha da spartire con Gesù e il suo Vangelo cui la Chiesa reclama di riferirsi. Di motivi ne citiamo sei e tentiamo di dettagliarli 1) infallibilità papale ad personam. Mentre invece è garantita in solido alla chiesa in quanto comunità di Gesù Vero che Gesù disse a Pietro:” Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa” (Mt.16.15). Ma glielo disse in quanto rappresentante collegialmente dei dodici apostoli. Personalmente invece poi Gesù chiama Pietro Satana (Mt.16,23) perché dimostra intendimenti di prestigio laico. I dodici non erano delle belle statuine di contorno ma cogestori coinvolti. A conferma attuale vedasi anche il nr.22 L.G. del Concilio Ecumenico 1965, rimasto però inoperoso. Nel caso del diniego benedizione omosessuali la decisione non è stata presa in modo condiviso.) Stratificazione bimillenaria del potere chiesa Basti pensare al “Dictatus Papae” di Gregorio VII (1020-1085). Citiamo tre dei 27 precetti: “Al papa tutti i principi sono tenuti di baciare i piedi…Solo al papa è lecito deporre gli imperatori…la chiesa romana non ha mai errato e mai errerà in eterno. ”Questa concezione ovviamente pare superata, però inconsciamente fa capolino in tutte le decisioni, che essa si arroga in forma autoreferenziale come nel nostro caso. A conferma vedi il nr.333,3 del Diritto canonica edito nel 1983.-3). L’equivoco del consenso universale. Esso consiste nel fatto che spesso l’istituzione chiesa alla richiesta di innovazioni come il sacerdozio alle donne, agli sposati, il libero matrimonio ai preti o nel caso la benedizione agli omosessuali risponda che in questi ambiti si richiede il consenso di tutta la chiesa. Domanda: come mai i preti cattolici di rito orientale, gli attuali parroci di Firmo, Castroregio (CS) e Piana degli albanesi (Pa) hanno il privilegio di sposarsi quale premio pe essere passati nel 1596 dalla religione ortodossa alla cattolica? E ugualmente i pastori anglicani che si fanno preti cattolici.? E’ stato chiesto il consenso a tutta la chiesa o fatto un regalino per l’abiura della precedente religione all’incremento numerico alla nostra? Non si dà l’impressione di due pesi e due misure.? E’ veramente volontà di Gesù che le donne siano interdette dal sacerdozio o che i preti non possano sposarsi o gli omosessuali siano considerati banditi.? 4) Mancanza di sinodalità. Significa che prima di prendere decisioni importanti l’istituzione chiesa dovrebbe operare una consultazione alla chiesa universale attraverso i sinodi di ogni nazione. Pure premesso che la verità (quella del vangelo si chiama Amore) non può essere posta a votazione né dal papa né da qualsiasi credente. Sinodi esistono in Germania, Austria, Olanda, in molti paesi del nord. Papa Bergoglio ha sollecitato anche l’episcopato italiano a formare un sinodo nazionale, il suo presidente Card. Bassetti risponde che l’Italia non è ancora pronta (? I). Ovvio che le altre chiese dopo matura riflessione partono anche da sole. Che in Germania i preti diano la benedizione agi omosessuali motivando” l’amore vince, “oppure riferendosi a Paolo (Rom 12,14) “benedite e non maledite” oppure consigliando la chiesa alla coerenza e di non benedire le armi, vero peccato perché ordigni di morte, molto più grave che benedire gli omosessuali in cerca di un amore per quanto difficile. La maggioranza del clero fuori d’Italia non agisce per ribellione al papato ma per amore verso la gente. Vedi le innumerevoli lettere di studiosi cattolici inoltrate con rammarico. Il caso di A. Rosmini (1797-1885), prete teologo condannato due anni dopo la morte, riabilitato 112 anni più tardi, fatto beato nel 2007, dovrebbe far riflettere la chiesa di non perseguitare i suoi profeti e poi riabilitarli post mortem a nuvole d’incenso. 5) Sessuofobia secolare. Da sempre la chiesa ha paralizzato i credenti con l’incubo del peccato sessuale. Il più grave di ogni tipo di aberrazione. Inferno eterno senza scampo: sesso solo per la procreazione.  Vedasi dall’internet il” Manuale dei confessori” a cura del vescovo francese Bouvier 1857 per rendersi conto della dovizia di dettagli erotici che soprattutto le penitenti dovrebbero accusare in confessionale. Ovvio che il diniego della benedizione agli omosessuali sia ancora frutto di questo incubo. 6) Attuali tensioni fra Papa Bergoglio e Clericalismo curiale. La conflittualità esiste e non si scoprono misteri. Non ci si deve meravigliare. Nel senso che noi crediamo alla chiesa non ostante la chiesa, perché all’origine c’è Gesù e a Gesù ci si può sempre riferire. Ma dopo che questo papa ha “tentato” di riformare la curia addirittura allontanando alcuni cardinal, ultimo Becciu, o per motivi finanziari o per pedofilia, Bergoglio non può avere vita facile e quindi deve anche accettare la parte conservatrice, come in questo caso approvando il decreto della Dottrina della fede del 16. 3. 21, ancorché egli verso il mondo omosessuale sia stato da sempre rispettoso e aperto. Queste alcune considerazioni che si possono indirizzare ai cattolici ossequienti, allo scopo di rendere motivata e riflettuta l’appartenenza alla chiesa, evitando di ritornare alle crociate e di erigersi orgogliosamente dalla parte dei vergini, dei puri e casti.

Autore: Albino Michelin 07.06.2021
albin.michel@live.com

sabato 24 luglio 2021

CRESCETE E MOLTIPLICATEVI. I RISCHI DI ESTINZIONE E GENOCIDIO

Spesso si incontrano ancora delle donne, specie se provenienti da tradizioni popolari di qualche decennio fa, esprimersi iraconde nei confronti del clero che le obbligava ad “accettare tutti i figli che il Signore mandava” pena la negazione della assoluzione in confessionale e la condanna anticipata all’inferno. Si sa che quel sentimento veniva veicolato dalla predicazione dei preti riferentesi al primo passo della Bibbia:” Crescete e moltiplicatevi e dominate la terra”. (Gen. 1,27-28). Oggi però causa la rapida crescita demografica ci si domanda dove andremo a finire, se ci sarà posto e sostentamento per tutti, se lo lo scarto inaccettabile fra sovrappopolazione (quando si supera la capacità di sostentamento) e sottosviluppo (quando non si riesce a mantenere il sistema economico), scarto unito alla nostra arroganza ambientale non distruggeranno la casa comune. O si deve interpretare Bibbia e la parola di Dio in rispondenza alle mutate situazioni attuali? Fatto sta che il problema si fa serio. In quanto alla popolazione mondiale vi sono oggi stime abbastanza significative e non del tutto utopiche divulgate dagli antropologi. Ci basti una tabella indicativa. Gli uomini vissuti nel nostro pianeta da circa 3 milioni di anni fino ad oggi sarebbero circa 110 miliardi. Al tempo di Gesù e quindi dell’impero romano circa 200 milioni. Negli anni 1000 circa 400 milioni. Nel 1500 circa 500 milioni. Nel 1800 circa un miliardo e mezzo. Nel 1950 circa due miliardi e mezzo. Nel 2000 circa 6 miliardi. Oggi 7,8 miliardi. Come si vede, crescita rilevante si è avuto negli ultimi due secoli dell’era industriale. Si sono riscontrate anche delle pesti come quella al tempo dell’imperatore Giustiniano con cifra enorme fra 50 e 100 milioni di morti, e la peste nera del 1300 con circa 20 milioni di vittime. E le previsioni? Potrebbero essere più facili. Abbiamo dei continenti come quello africano emergenti e giovani ed altri come il nostro europeo calanti e invecchiati. L’Africa attuale conta un miliardo e 200 milioni di abitanti, ogni donna ha in media 6 figli e le aspettative per l’anno 2 mila sono di popolazione raddoppiata. L’Europa conta 750 milioni di abitanti, l’Italia 59 milioni con un calo in uno degli ultimi anni di 380 mila persone, con la media di 1,3 figli per ogni donna. Per il 2000 si prospettano nel nostro globo 10 miliardi di abitanti. Niente d’impossibile che vi sia un’invasione dei più deboli sui territori dei più forti come avvenuto nel corso degli ultimi millenni in Italia. In effetti essa può essere paragonata ad un mosaico con tanti puzzle: popolo fatto di arabi, bizantini, greci, irpini, sanniti, peligni, piceni, latini, paleoveneti, insubri, camuni, celti, longobardi. Avversari gli uni contro gli altri, una volta integrati hanno fatto questa nostra Italia. Oppure ipotesi peggiore può succedere che i paesi affamati si rivoltino contro gli opulenti e con ordigni sofisticati di morte spazzino via la nostra civiltà. Per cui blindarli nei loro continenti o chiudere loro la porta in faccia sarà utopia e discorso casalingo. Non si fermerà una valanga con le mani. La storia insegna, non sarebbe la prima volta. Vi è però anche l’altro risvolto altrettanto importante della medaglia e si tratta del versetto biblico su citato:” dominate la terra”. I due aspetti son correlati. La nostra arroganza mentale non conosce limiti. Il pianeta però non accetta più di essere sfruttato. L’antropocentrismo, l’uomo al centro di tutto, sta rovinando il nostro habitat.” A dire il vero, specie nel passato, la terra non è stata mai dal cattolicesimo amata, valle di lacrime, fu piuttosto svalutata perché la vera patria si riteneva il cielo. Ed è così che una sbagliata teologia portò ad una sbagliata ecologia. Le prove sul nostro DNA dimostrano che noi siamo parenti non solo con il primo animale, e anche con le scimmie, ma fino all’ultimo cavolfiore. L’homo sapiens non deve dimenticare che tutti siamo interdipendenti dalla natura inanimata fino al più insignificante insetto. Non vale la pena ripetere i soliti discorsi sul clima, inquinamento ambiente, desertificazione, disastri ecologici. Vi sono tanti dettagli da noi sottovalutati. Esempi: i combustibili fossili stanno provocando il riscaldamento globale e aumentano i bollettini sanitari sulla qualità dell’aria. Costringiamo il terreno a produrre finché si esaurisce, concimiamo la terra con una serie di fertilizzanti chimici, abbiamo inventato mungitrici elettriche per ottenere dalle mucche maggior quantità di latte, costruito climatizzatori per combattere il caldo e il freddo, motori a combustione per auto, aerei, trattori, monopattini. Elettrificato la vita per cucinare lavare, gestire i rifiuti. Sistemi d’irrigazione utilizzando riserve d’acque come se fossero illimitate. Spedito prodotti inquinanti nell’atmosfera perché lo spazio ci sembra infinito. Sviluppato alimenti geneticamente modificati e metodi scientifici per incrementare la produzione del bestiame. Castrato bovini e suini per rendere più tenere le loro carni. Rinchiusi in recinti e mattatoi per la mattanza e riempire mercati di bistecche e braciole. Sostanze chimiche per produrre quantità di grano si trovano nel latte materno e stanno avvelenando i bambini. Gli antibiotici per bovini e pecore cominciano a indebolire le nostre barriere immunitarie. Stiamo sospingendo il mondo e l’umanità al genocidio, cioè all’estinzione attraverso la distruzione. Anziché regno di Dio sulla terra stiamo costruendo la nostra tomba sulla casa comune E qui non bastano leggi, commissioni, europe unite, recovery plan. Serve una nuova coscienza, una rilettura dei primi versetti della bibbia per il nostro tempo. Ed è in questa emergenza che le religioni potrebbero avere un ruolo importante per la costruzione di un’etica mondiale e comune.

Autore: Albino Michelin 01.06.2021
albin.michel@live.com