DA NERONE A SALVINI: TROVATO UN CAPRO ESPIATORIO
Lo storico romano Tacito
(55-120 d. C) nei suoi Annali scrive che l’Imperatore Nerone non riuscendo a trovare
la causa dell’incendio di Roma avvenuto nel 64 la attribuì ai cristiani,”
stranieri”, capro espiatorio, e cosi dare inizio a 250 anni di persecuzione
contro di loro. Nel prosieguo poi degli anni i romani e loro imperatori erano
sconcertati dai diversi gruppi di cristiani che in nome del loro Messia Gesù si
opponessero ad ogni distinzione fra uomo-donna, ricchi-poveri, schiavi-liberi, locali-stranieri.
I cristiani praticamene facevano obbiezione di coscienza contro le leggi dello
Stato basate anche su distinzioni sessuali, distinzione sociali, distinzioni
razziali. Il rifiuto di bruciare l’incenso agli imperatori era di secondaria
importanza. Per documentazione leggasi uno studio critico del tempo di G. Starr,
Editori Riuniti. La storia non gli ha insegnato nulla se il nostro Ministro
degli interni Salvini dopo 2000 anni ha ravvisato negli immigrati il capro
espiatorio, per renderli colpevoli di tutte nostre le disgrazie, della mafia, della
corruzione, dell’evasione fiscale, dei mancati investimenti, del debito
pubblico, della disoccupazione, della fuga dei giovani, della decrescita
economica. Con la conseguenza di fomentare l’odio e il rancore contro di loro. Un
tempo Diocleziano mandava i cristiani al circo per essere sbranati dalle fiere,
oggi Salvini per decreto Sicurezza bis penalizza e mette in ostracismo con 3.500-4.500
euro di multa chi salva uno straniero in mare e condanna gli onesti che in
obbiezione di coscienza alle sue disumane leggi salvano naufraghi destinati
alla morte. Non interessa qui se il decreto è stato approvato, lo sarà o meno,
ci interessa stigmatizzare il cinismo del nostro rappresentante. Meraviglia la
furberia e la scaltrezza, nulla a che vedere con l’intelligenza, del comiziante
che ti va a sventagliare e sbaciucchiare sulle piazze bibbia, madonne, santi,
rosari sbeffeggiando Bergoglio contro Wojtyla, un papa contro un altro, il
quale Bergoglio in fondo non è mai stato per un’accoglienza indiscriminata ma sostenibile.
Il nostro che si riferisce sempre alle radici cristiane, di grazia conosce il
suo fondatore Gesù? Gesù non è stato condannato a morte perché si è dichiarato
figlio di Dio (titolo che vita natural durante ha sempre rifiutato) ma perché
per amore dei sofferenti, dei poveri, dei discriminati, degli ultimi ha fatto
obbiezione di coscienza contro le leggi ebraiche-romane del tempo. Qualche caso:
la legge proibiva di accostarsi ai lebbrosi obbligati a finire la loro vita
lontani dall’abitato in mezzo ai cespugli con gli insetti? Gesù si avvicina e
si prodiga per guarirli. La legge proibiva di lavorare e di guarire gli infermi
nei giorni di festa? Gesù invece si danna l’anima per soccorrerli
indipendentemente dai giorni del calendario. La legge proibiva di difendere una
donna adultera dalla lapidazione? Gesù invece affronta i mastini della legge
che se andavano coda fra le gambe, dando così speranza a lei e a tutte le
persone sconfitte dall’iniquità del potere. Viene in mente qui l’elettricista
cardinal Bolletta (polacco dal nome impronunciabile) andato a metà maggio a, riattaccare
la luce a 400 romani che da tempo vivevano nel buio. Chi ci viene a dire che Gesù
è stato condannato a morte per obbedire alla volontà di Dio e placare il padre
irato per i peccati del mondo, fa il fuorviante dall’amore del prossimo. Gesù è
stato fatto fuori perché non osservava molte leggi di Mosè e di Pilato, cui non
importava nulla della dignità di “ogni” uomo. Per il resto non si è mai posto
contro le prescrizioni statali anzi le ha rispettate con “date a Dio a ciò che
è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare”. Si obbietterà che nel nostro caso del
26 maggio 2019 come in tanti altri lungo la storia la chiesa ha fatto politica Sì
ma con le dovute distinzioni: che la chiesa per i suoi interessi talvolta l’abbia
fatto è vero. Però quando Bergoglio, così contrastato deriso, vituperato da
molti leghisti nel comizio milanese (25.5.19) ha difeso, come difende, come difenderà,
i poveri, gli immigrati e gli sfruttati, non è un entrare in politica, non è
difendere né la chiesa, né il cattolicesimo, ma riportarci tutti alle radici
cristiane, cioè a Gesù, persona su cui Salvini in base all’operato è totalmente
analfabeta. E quando il nostro e la Lega sostengono che lungo i secoli la
chiesa ha usato i simboli religiosi per dare in testa ai musulmani, agli eretici,
ai comunisti, è vero. Salvini però e molti cattolici non devono assentarsi dal
mondo, ma ricordare che lo spirito di Dio di cui è pieno l’universo ci ha
portato al rispetto dei diritti dell’uomo (1948). E anche questa è parola di
Dio, della quale la chiesa nella sua umiltà è grata e professante. La parola di
Dio non si identifica né con il papa, né con la chiesa, né il con il cattolicesimo,
li supera tutti perché si identifica solo con Gesù. Molti partner leghisti
giornalisti e sostenitori ritengono che il papa dovrebbe dare udienza anche a
Salvini, rappresentante della maggioranza del popolo italiano. Come udienza ha dato
all’ateo Feltri, all’abortista Bonino, al comunista Morales, alla minorenne
Greta, scioperaiola scolastica illusa di salvare il clima e ad innumerevoli
altri star. D’accordo, giusto tenere relazioni fra i vertici cattolici e la
Lega, ma per questo sarebbe sufficiente un rapporto col Card. Parolin
segretario di Stato. Però qui Salvini sentirà fischiarsi le orecchie. Con la
differenza poi che il papa rappresentante di oltre un miliardo di cattolici (e
non solo di nove milioni di leghisti italiani su 51 milioni aventi diritto al
voto), deve scremare le sue udienze soprattutto in riferimento alle conseguenze:
l’ipocrisia strumentale di Salvini. Gli ipocriti: l’unico genere di persone che
Gesù rifiutava, perché le loro azioni erano solo strumentali alla propria pubblicità.
“Non chi dirà Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma chi avrà fatto
la volontà del Padre mio”. Cioè fatti non ciance piazzaiole. Vangelo di Matteo:
“ero forestiero e mi avete accolto” …” Lo avete fatto a me,” sta esposto in un
lenzuolo sulle finestre di un convento di suore in clausura a S. Benedetto del
Tronto. Giustamente il papa preferisce occuparsi dei rom e dei profughi, magari
sporchi nel corpo, meno nell’anima e nelle intenzioni. Giova qui per evitare
ironie umorali ricordare i punti programmatici di Salvini negli ultimi dieci anni
1) Contro gli stranieri, sparare alle
carrette del mare 2) Rom feccia della
società, buttarli fuori con le ruspe 3)
Gli stranieri, vengono qui a farsi le crociere e a delinquere, la pacchia è
finita. 4) Stiano a casa loro,
chiudere i porti, se annegano uno, cento di meno in Italia. 5) Multe sonanti a chi salva un profugo in mare…Ovvio
che un papa deve accogliere tutti ma non può accettare chi fa professione di
divulgare odio e rancore a scopo elettorale. Pericoloso che in Vaticano ci
entri un buffone del genere, ti strumentalizza anche il Padre eterno. Con ciò nessuna
animosità contro Salvini nostro Ministro dell’Interno. Complimenti per il 34% (non
dimenticando che il 42% degli italiani si sono astenuti). Ma qualche consiglio:
restituisca i 49 milioni i della Lega rubati agli italiani, scherzi con i fanti
e lasci stare i santi, non gonfi gli stupri degli stranieri sulle nostre donne
ignorando quelli dei nostri maschi sulle straniere, un esame di coscienza al
suo staff che investe una barca di milioni per il fb, (il suo guru Luca Morisi si
intasca 85 mila euro all’anno ), ringrazi i lavoratori stranieri che ci versano
14 miliardi di euro all’anno di cui sette soltanto ritornano a loro e sette
vanno ai pensionati italiani. Cessi le risse con Di Maio, riducendo il Governo ad
una carnevalata e ad una sceneggiata da Grande Fratello, finisca di bighellonare
per l’Italia a farsi self e comizi contro ogni etica professionale disertando
le sedute parlamentari, si addomestichi quella faccia truce e il me ne frego
contro l’Europa, dove dopo le ultime elezioni conta meno di prima, e impari a
dialogare, diversamente scelga per l’Italexit. Investa sull’integrazione e
sull’accoglienza sostenibile degli stranieri anziché lasciarli cani sciolti per
le strade e aumentare razzismo e xenofobia da parte degli italiani nei loro
confronti. In una parola: Salvini non ritorni a Nerone e si liberi dal complesso”
dello straniero capro espiatorio”.
Autore:
Albino Michelin
27.05.2019
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