Nelle
recenti elezioni italiane del 20-21 settembre 2020 a Malo, comune vicentino sui
15 mila abitanti è stato eletto per la prima volta un sindaco Islamico, Moreno
Marsetti con circa 45% di preferenze. Il primo assoluto in Italia è stato
Arturo Cerullo a Montario nel Grossetano e risale al 2008. Un articolo sul
Giornale di Vicenza del 23.9 (M. Carollo) descrive l’esultanza e il brindisi
dei maladensi che festeggiano il primo cittadino a bottiglie di spumante con
l’etichetta “non sono praticante”. Il tutto seguito dalla prima intervista in
cui il Marsetti ripete il suo logo agnostico. Ora che cosa c’entri questo
proclama nel momento dell’incoronazione lascia perplessi perché chiaramente fuori
luogo. Forse un lapsus che tradisce un fondo inconscio anti islamico. Ma è uno
schiaffo ai suoi quasi a significare il distanziamento da loro e dalla loro
religione, che è pure la sua (in linea materna), uno schiaffo ai cattolici
quasi a rimarcare che bigotto non è e quindi a garantire la sua indifferenza e
relativismo. Qui insomma non c’entrava, né Dio né Allah. Senso aveva soltanto
un ringraziamento a tutti i cittadini che l’avevano votato. Sembra una
quisquiglia ma è contagiosa e si presta ad una legittima riflessione. Tant’ è
vero che il Marsetti prosegue a slancio quasi profetico (v. internet) con degli
svarioni discutibili.” Sono musulmano, ma in Italia c’è una legge che impedisce
la costruzione di moschee” Di grazia quale legge? Il no ad una moschea da parte
di un’amministrazione comunale viola la costituzione (art.3 e19) e la carta
europea dei diritti dell’uomo Ma che cosa vuole interessi ai paesani maladensi
questo messaggio islamofobo? Un sindaco non ha da valutare i cittadini in base
alla religione ma in base all’onestà civica, al senso civico, all’etica civica
e su questi valori impegnare l’amministrazione comunale tutta. A tanto proclama
fantomatico” non sono musulmano praticante” ne segue un secondo:” In Italia
esiste una religione di maggioranza e va rispettata. La lega non è né razzista,
né xenofoba, la religione deve stare fuori dalla politica”. Ma qui si perde la
memoria. Anche se capo della lega locale un sindaco non rappresenta la lega ma
tutti i cittadini, anche quelli che non l’hanno votato cioè il 55% e quelli che
si sono astenuti dalle urne, il 33%. L’amministrazione della polis e della
civis, della città e della cittadinanza non ha nulla da spartire con
partitocrazia, ma mira al benessere di tutti, anche degli avversari di partito.
Da che pulpito viene la predica. Troppo comodo chiudere porte e porti e
lasciare “i negri feccia della società” annegare nel mare e non impegnarsi per
una integrazione in loco dei “negri” da tempo residenti. A Malo sembra
(internet) che solo la parrocchia si interessi di apprestare corsi di inglese e
spagnolo per stranieri, attività invece che competono all’amministrazione
comunale. E poi non estrometta la religione dalla politica se il suo guru
mentor Salvini traina e inebetisce gli italiani biascicando rosari, sbaciucchiando
santini di carta, vantando visioni e rivelazioni mariane da Medjugorje, tutta
una regia leghista per strumentalizzare la religione a scopo politico. Qui va
inclusa anche la difesa delle nostre tradizioni dai “barbari” stranieri: è il
mantra leghista. Pubblicamente strapazzato dal su citato leader che di origine
anagrafica cattolica vive una morale islamica con un harem di 4 donne, che non
giova qui elencare. E questo in un territorio da secoli monogamico. Meglio atei
che ipocriti. Nel programma elettorale il neo sindaco aveva presentato 75 punti
o progetti di lavoro. Lodevole impegno. Però ad esaminarli attentamente non vi
è un solo accenno all’attenzione e all’integrazione degli stranieri. Significa
che a Malo come in Italia gli stranieri devono loro integrarsi se no se ne
vadano a casa. Questa non è pedagogia né sociale, né politica. I primi immigrati
come i successivi vanno aiutati ad integrarsi con adeguati strumenti. Pare che
a Malo non esista nessun locale allo scopo e che il comune se ne disinteressi
tanto i musulmani hanno il loro centro a Bassano del
Grappa,25 km. di distanza e là se ne vadano. Lo scrivente che risiede in Svizzera
ricorda che nel 1960 il Cantone protestante (per 300 anni in guerra con i
cattolici) ha collaborato finanziariamente e robustamente per la costruzione
della missione cattolica italiana secondo il principio che se gli stranieri
vengono inizialmente aiutati a sentirsi un po’ a casa loro secondo tradizioni, aggregazioni,
religione saranno meno inclini a delinquere. Il Signor Marsetti professa ad
alta voce di essere un musulmano non praticante. Però giova sapere che al di là
dei nostri pregiudizi anche loro non soltanto Isis e che la “spiritualità“ del
Corano alla radice è simile e contigua alla cattolica, dal momento che Dio non
è ne’ cattolico né musulmano, ma tutto in tutti. Lo dimostra anche un piccolo
gesto del suddetto Centro islamico di Bassano che ha raccolto e donato
all’ospedale cittadino locale 4.000 euro a beneficio degli italiani contagiati
dalla pandemia Corona virus.
Autore: Albino Michelin 30.09.2020
albin.michel@live.com
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