Dio, patria, famiglia, sono diventati oggi uno slogan in cui i partiti dell’estrema destra dovrebbero fare una certa circospezione e rispetto a parlarne. Se volessimo fare l’origine diremmo che c’è stata una mutilazione da parte di Benito Mussolini il 19 settembre 1919 che ha tradotto il motto di Giuseppe Mazzini (1805-1872) da “DIO, UMANITA’, PATRIA. FAMIGLIA “in Dio, patria, famiglia”. Per quanto fosse un libero pensatore egli di fatto sosteneva che oggi Dio con umanità andava adorato per sottrarsi alla prepotenza degli uomini. Con la preghiera venga il tuo regno sul mondo. Per la patria auspicava leggi uguali per tutti. Per la famiglia parola del cuore affinché fosse rispettata la donna. Ci interessa di meno se sia stata una furbata o una frode del gerarca per negare le ragioni della sua universalità. Interessa di meno se il nostro vagheggiasse la gloria imperiale della monarchia romana fatta di littorio, fascio di bastoni con un’ascia per il cittadino turbolento. Attualmente non va oltre a qualche “bella ciao” e di qualche manganellata dall’altra parte. Per quanto si nasconde sempre il fuoco sotto la cenere. Restiamo per un istante sul quadrinomio diventata ipnotico trinomio (DIO PATRIA FAMIGLIA) e qui viene stravolto il significato. Viene abolita l’introduzione di umanità, di una fratellanza universale, di un cattolicesimo ecumenico stile Paolo di Tarso. Bisogna andare a rileggere le radici della bibbia ove si tratta della fondazione del genere umano e l’origine patriarcale. E ci si accorgerà che il mondo va a rilento, né ci si può attendere una accelerazione improvvisa. Ci sono state affermazioni delle estreme destre fra i paesi sudamericani, nei paesi Balcani e negli Anglosassoni tradotti nelle proprie lingue. E inizialmente per alcune dittature che avevano creduto opportuno fare con la chiesa una certa non belligeranza e che chiamavano il nostro gerarca come l’uomo della provvidenza e Franco il Caudillo benedetto dal Signore. All’inizio della bibbia si parla sullo sfruttamento della terra e degli esseri sulla terra. Sulla proliferazione incontrollata dell’uomo. Sulla soggezione della donna che non è nominata da Dio, ma da Adamo con la nominazione che da il potere sulle cose. Sul patto tra Dio ed il maschio di turno, con i padri della patria Noè Abramo e Mosè. Sulla centralità delle famiglie come origine del clan. Sulla falsa promessa che non ci sarebbe stato alcun diluvio, mentre il riscaldamento globale è già un nuovo diluvio. Sul razzismo verso i discendenti di Cam. Sui Neri che devono essere schiavi dei Bianchi. E colui per cui la patria doveva essere appannaggio dell’uomo e la famiglia umana fosse una fraternità fra tutti gli esseri fu crocifisso. Per analizzare più da vicino parliamo di Dio. Fra tutti sono convinti che esiste un Dio solo? Ne esiste uno diverso per ogni interpretazione della sacra scrittura. Nemmeno all’interno di una sola religione ne esiste uno soltanto. Pensiamo che il Dio vendicatore di padre Fanzaga e del cardinale Viganò sia lo stesso del misericordioso papa Bergoglio o del cardinale Becciu ed amici dei burocrati di Curia? In quanto alla patria: confini di chi vince o di chi perde che vanno e vengono a secondo per esempio dell’Istria. Dove fino a ieri l’Italia si chiamava la patria, sicché bisognava essere uccisi ed uccidere per l’Italia. Ma ora si chiama Jugoslavia sicché bisogna essere uccisi ed uccidere per la Jugoslavia. Lo stesso slogan, Dio Patria Famiglia meccanicamente ripetuto da chi ha paura e deve aggregarsi ad una identità è la fede di coloro che vogliono la guerra. La stessa affermazione è citata dai loro nemici ortodossi. Non c’è cosa migliore del paradosso. La storia è piena di questi documenti e reperti fino dai tempi antichi quando si parla di Patria da parte di Mileto, fondatore della colonia dell’Egeo, e quella di Socrate messo a morte per le leggi della patria. Ed oggi si vive secondo la cultura del tempo: quella presunta unitaria e stereotipata del Mulino Bianco, o di quella fondata sull’amore e rispetto non propriamente conforme al dettame religioso? E qui sarebbe importante conoscere il messaggio di Gesù di Nazaret al proposito. Al ché bisognerebbe interrogare i teologi. Nel senso che egli è molto più profondo nei riguardi del Padre Suo. Non usa e non abusa di Dio per bloccare le coscienze, e per limitare lo spirito di iniziativa, per complessi di colpa difficilmente da guarire. Dio è colui che non toglie la vita ma la dà. La patria simboleggia il luogo sacro, in cui si protegge l’abitante, educato ai valori che contano, da nessun nativo messo al bando. Allorquando Gesù dice:” vi cacceranno in galera, vi flagelleranno, vi trarranno davanti ai governatori” (Luca 21.16). Gesù precisava l’ora della propria morte ma difendeva i suoi cittadini costretti ad abbondonare la patria. La Famiglia: e qui Gesù va allo scoperto “i genitori tradiranno i loro fratelli e parenti e gli metteranno a morte” (Matteo 10.21) anche il luogo basato sull’amicizia può diventare un covo di insoddisfatti. Ed è qui che egli propone di fare un passo verso DIO Padre, un REGNO, una COMUNITÀ. Meta verso cui mirare anche se di lungo cammino. Spesso viene oggi in discussione “questi valori sacri non negoziabili e indistruttibili e per i quali varrebbe la pena dare la vita”, a che cosa si dovrebbe pensare? A Dio fonte della vita ma sconosciuto. Alla patria che annega i suoi figli nel mare. Ad una famiglia che sparge inutilmente il sangue delle proprie spose e figlie…Così declinabile DIO-PATRIA-FAMIGLIA non sono più valori ma crimini.
Autore: Albino Michelin 15.09.2024
albin.michel@live.com
martedì 10 dicembre 2024
DIO PATRIA FAMIGLIA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento