Scherzi con i fanti e lascia stare i santi, cui aggiungiamo noi le salme sono le virtù dei trapassati. Deludente e quasi scandalistica è stata l’iniziativa di Fabrizio Corona ex paparazzo, esperto nelle cose di gossip, (da non con confondere la giornalista Berlinguer) destinato ai social ed all’opinione pubblica sulla morte e sepoltura di Papa Bergoglio. “Il Vaticano c’è l’ha tenuta nascosta.” Qui si tratta di una faccenda seria, seppure sbandierata ai quattro venti, sulla fine e l’occultamento di un sommo pontefice, ed è deviante. In questo caso c’è la carenza anche per quel senso di rispetto che a tutti conviene e che nessuno vuole che dopo la sua morte venga profanato. Diciamo che i complotti e le confabulerie si sono sempre state. E sempre per l’informazione agli accesi dibattiti fra i cardinali e gli addetti ai lavori di ipotizzare un papa secondo le loro aspirazioni. Basti pensare alla congiura dei Pazzi “1450 circa” quando venne ucciso un Medici e si optò per una persona di Girolamo Riario. O quando un secolo dopo venne preferito un Benedetto Accoldi, figlio illegittimo omonimo cardinale. E per venire verso di noi quando le bufere ed i conflitti vaticani venivano arrestati e sospesi per qualche tempo in vista dalle elezioni. Ma qui si trattava di una mancanza di pietas nei confronti di un Papa ammalato ma non da morir, si trattava di far morire una persona anzitempo. E nemmeno ci interessa qui il giudizio che si fanno sui diversi papi. Che per un cristiano i papi siano un Dio in terra, che per un laico si chieda quante divisione ha il Papa o che per un non credente il Papa sia un idolo cui vengano legati le mani affinché la gente gli baci i piedi. Che nel caso va fatto un discorso sulla storia dei papi. Il Papa che attualmente ha 87 anni, all’età di 21 anni è stato operato in un lobo polmonare ed è per quello che può essere soggetto a diverse crisi di bronchiti. Di fatto il Papa è stato ricoverato il 14 marzo all’ospedale Gemelli di Roma e si fece vedere in piazza S. Pietro per celebrare una messa a S. Marta il 6 di aprile. In fondo è la fede che il Papa vive ed è vivo. Si perché nelle ore del costante dubbio è la resa del complotto. Si passa più ore nel dibattito che nel dubbio. Si pretende che la morte di papa Francesco ci fa ripiombare a cinque anni fa, quando i negazionisti del covid sostenevano con convinzione che la pandemia fosse una strategia delle super potenze mondiali per controllare le masse, o peggio ancora un’invenzione per favorire gli affari milionari delle case farmaceutiche. L’abitudine di istillare il dubbio, a ritenere tutto o quasi, ad alimentare il sospetto per il puro gusto di sedersi dalla parte controversa della storia è la figlia dei media che sono totalmente in crisi soppiantati dall’anticonformismo più spinto e pericoloso. Non si crede più a niente e si finisce il credere a tutto. Il paradosso dei tempi moderni, per cui il Papa è morto ai Gemelli, e Moana Pozzi è ancora viva e si nasconde in qualche parte del mondo. Sacro e profano l’importante è dubitare. Dubitare sempre. Ed ecco qui la d’escalation a cui si abbandona Fabrizio Corona quasi a raccontare un suo mantra. Qualche giorno dopo che il Papa è stato ricoverato ecco il primo mantra “il Papa è morto ma il Vaticano lo vuole nascondere”. O dicono la verità o io mi dimetto. Dopo d’avere rilanciato il secondo mantra:” il Papa è vivo?” perché non parla? Il fatto è che il Papa si è riprodotto con l’intelligenza artificiale. Quindi è un sosia, un virtuale, un avatar. Quando il Vaticano avrà sistemato tutto comunicherà la morte. Lo ha detto il cinquantunenne amico del complotto. Il penultimo delirio è stato quando il Papa è comparso in piazza S. Pietro. Allora il terzo mantra. Se il Papa fra due mesi non dice la verità della sua figura papale io fra altrettanti mesi mi dimetterò. E qui per un po' di tempo si tacque il paparazzo. Una riflessione sulla pietà dei morti. Nella tradizione romana la pietas era la colonna portante del rapporto fra l’uomo ed i suoi simili e la dimensione divina. L’obbedienza che l’uomo dava al destino (che allora si chiamava il fato) riconoscendole come elemento più grande di lui erano le leggi che sfuggono per la loro intrinseca natura alla comprensione dei mortali. È che ciò nonostante bisogna rispettare. Poiché queste leggi hanno disciplinato in questa nostra dimensione dai primi uomini, sono state alla stella polare delle grandi civiltà che ci hanno tramandato gli elementi più nobili della nostra cultura e continueranno a condizionare quando non ci saremmo più. D’altronde non spetta all’uomo della tradizione degli esseri umani né condurre il popolo verso il sol dell’avvenire: deve vivere con pienezza il mondo che lo circonda, consapevole della presenza di un complesso di leggi che costituiscono la nostra esistenza. All’interno di queste leggi non scritte figura il rispetto dei morti. Sentimento che nasce dalla constatazione dell’inevitabile e dalla convinzione che, ferme, restando le legittime opinione che si debbono conservare nei confronti di quello che il defunto ho fatto in vita, egli sia passato oltre ed abbia compiuto il proprio destino. Il mito e la storia ci offrono una infinità di spunti al riguardo, testimonianze di rispetto verso la morte. Basti pensare ad Achille, che dopo avere fatto colpevolmente scempio del corpo di Ettore, pentito lo rende al re Priamo affinché venga sepolto con tutti li onori. O a Marco Aurelio che sui campi di Filippi copre il corpo di Bruto con la toga di porpora segno di rispetto. La morte impone gravitas, quel valore intraducibile nella nostra lingua che potremmo definire la sintesi della nostra dignità, serietà ed autocontrollo. Alcuni fra i cattolici infuriati ed anche fra i non credenti non perdonano che il proprio Papa venga così calunniato di vilipendi. Come in tanti casi di querele in cui ha superato il Rubicone e ha pagato le sue parcelle. Ma il papa buon uomo e “misericordioso” usa le parole di Striscia la Notizia.” Fabrizio, vamme a saluta’ tu sorella”.
Autore: Albino Michelin 16.05.2025
albin.michel@live.com
lunedì 2 giugno 2025
PIETAS UMANA SULLA MORTE DI PAPA BERGOGLIO PAPARAZZI E COMPLOTTI
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