lunedì 28 luglio 2025

PER 75 ANNI DA ZURIGO ALLO STADIO MENTI

Forse questa potrebbe essere una delusione per l’imperdonabile promozione dalla serie B. Questa potrebbe essere la sottovalutazione di società nei confronti di oltre diecimila spettatori Questa potrebbe essere l’osservazione ad una citta che non riesce ad incanalare un po’ di aggregazione giovanile versa più spirabili auree. Niente di tutto questo, forse un po' di tutto questo. il sottoscritto Albino Michelin di professione missionario per gli italiani all’estero in Svizzera, classe 1932, sempre amante dei dieci chilometri al giorno, con tempo ventoso o piovoso, memore dell’antico adagio “mens sana in corpore sano” si permette di dire la sua esperienza. In principio vale a dire a 18 anni mi sono appassionato al calcio Vicenza, è nel giugno 1948 ho saltato il muro di cinta dello stadio per assistere al campionato di Vicenza-Livorno, vinto quattro a uno con una tripletta di Alfonso Santagiugliana. Ebbi da allora a conoscere stimati presidenti: il S Griggio, P Maltauro, D Giacometti, G. Farina, fino a PA Dalle Carbonare ed oltre. Ebbi la fortuna di conoscere altrettanti allenatori come A. Vicini, M, Campatelli, G.B Fabbri, R Ulivieri, F Guidolin. Ebbi la fortuna di apprezzare giocatori come quelli del museo storico: A Santagiugliana, S. Campana, L Vinicio, L Menti, GC. Salvi, P. Rossi, R, Baggio, M. Di Carlo e S. Schochw. Assistei a due grossi eventi: la seconda classificata LR dietro la Juve nel 1978. La vittoria della coppa Italia del 1987.contro il Napoli. La mia professione non è stata intaccata dalla mia passione. Partivo alla domenica dopo la messa delle ore 11.15 e coprivo 450 Vicenza km. Menti, talvolta con ritardo. Arrivavo a domicilio con 900 km nello stesso giorno. Circa 15 discese ogni annata. Il mio tempo libero non ne ha sofferto se è vero che ho potuto pubblicare nel tempo alcuni libri, duemila pagine in 20 fascicoli “Conoscere Sovizzo” ed un libro di teologia dal titolo “Interrogativi dell’esistenza umana”. Però il sano appetito viene mangiando. Trovai con il tempo che questo viaggio era troppo egocentrica e personalistica e non fosse totalmente a vantaggio sociale. Mi chiedevo come rendere possibile anche il fenomeno calcio attraverso altre attività periferiche socialmente utili. Così nel 1996 organizzai la prima marcia propiziatrice in favore della salute degli atleti. Mio aiutante era dal signor Torresan di Aargau, organizzatore degli stendardi. All’inizio del campionato si faceva una sfilata in campo, con circa una trentina di tifosi. Si trattava di una marcia l’incirca di trenta km-da S. Antonio di Padova, da Poleo, dalla Madonnetta di Lonigo sino a Monte Berico. Dal che momento che “motus in finem velocior” arrivava anche un’altra iniziata pure nel natale1996, chiamata appunto Natale biancorosso. L’organizzazione prevedeva un concerto natalizio, uno sport a misura d’uomo, con messa, alla fine cioccolata calda per tutti. E qui sarebbe da ricordare Roberto Fioretto direttore del coro ed alcuni collaboratori come: Marisa Terzo, Luigi ed Emmanuele Arena, M. Salamoni, Bruno Mietto, alcuni nel tempo defunti. Marce ed attività del buon Natale seguirono fino al 2020 causa il Covid, per ben 24 anni. Ma in futuro queste manifestazioni possono continuare. Questo articolo è stato scritto per l’ultima delusione endemica, l’ennesima mancata promozione. È vero che gli approcci decisivi sono stati sempre falliti. Anche per l’ambiente vicentino che sopravaluta questa squadra più del necessario. Sempre gasata e sempre un flop. O anche perché la società cosi è contenta di possedere una sua squadra Cenerentola in serie C.
 

Autore: Albino Michelin 23.06.2025
albin.michel@live.com

Nessun commento:

Posta un commento