mercoledì 26 febbraio 2025

S. PAOLO APOSTOLO DELLE GENTI O ENFANT TERRIBLE

 Chi si mettesse alla ricerca delle opere su Gesù sotto forma di libro, di un fascicolo, di documento non sarebbe il caso perché infinite sono le opere su Gesù. La produzione che riguarda Paolo non sarebbe molto distante. Nell’antichità l’identità delle persone era legata a tre fattori: il genere sessuale, la discendenza e la provenienza che dava direttamente il diritto all’istruzione a patto di essere di famiglia agiata, libera, non schiava. E se possibile in zone scolastiche perché la è il luogo degli scambi culturali. Inoltre bisognava pure che i genitori fossero ambizione e disponibile ad investire nella formazione dei loro figli. Andava un po’ meglio nel giudaismo che sempre ha mirato a crescere i figli nella conoscenza della Torah. Per fare parte di questa élite bisognava ipotecare che molte condizioni favorevole si realizzassero contemporaneamente. Sesso giusto, figli giusti, genitori giusti. Paolo Ha goduto di tutta questo. Cittadino romano di nascita, tutta una formazione di qualità, Tarso era una città con scuole rinomata. Nell’impero romano il pensiero scolastico comprendeva una istruzione elementare, ginnastica, retorica, ritmica, letteratura e scrittura. Al vertice di questo sistema scolastico, oggi noi diremmo a livello universitario, si trovavano le scuole filosofiche e Tarso era orgogliosa di possedere una scuola stoica di grande prestigio. E Paolo ha ricevuto una formazione comprendente i due primi livelli che li teneva lontano da influenze pagane, una sorta di scuola privata della diaspora. Egli pensava in greco e scriveva in greco. Questa scritta torrenziale eccelle in uno stile stringato. Ricco di formule stringate, di stile forse agitato come il personaggio, ma mai volgare e pesante. La scelta di scrivere questa lingua, l’inglese dell’epoca, invece dell’aramaico che egli pure parlava, denota da parte sua la volontà di diffondere il vangelo nella lingua di tutti e non in linguaggio ecclesiastico. E a Tarso in Turchia nacque Paolo nel 4 a.C. morto a Roma decapitato sotto Nerone nel 67 d.C. Di origine ellenista, greco, fariseo, zelota, persecutore dei cristiani e poi missionario. Nel corso della vita ha cambiato il nome di Paolo in Saulo che vuole dire di piccola statura. Divenne cittadino romano perché sembra abbia venduto armi all’impero. E leggendo la sua corrispondenza noi avremmo le nostre informazioni su Paolo? Dalle lettere degli atti degli appostoli di Luca e dalle sue lettere. Ma quali lettere? La questione è complessa, sette lettere possono essere senza esitazione attribuibili a Paolo: Romani, Corinti, Galati, Filippesi, Efesini, Filemone. La seconda parte: Colossesi, Tessalonicesi, Timoteo, Tito, Ebrei. Sono tardive, ma nessuno contesta il loro valore teologico. Paolo è un convertito. Probabilmente nel 37 d.C. cambierà le sue convinzioni sulla grazia di Dio, ma non cambierà la questione della Toràh, legge del vecchio testamento. Ciò nonostante quando si parla di conversione abitualmente si racconta come è passato dal bene al male o come si è abbandonato una religione per un’altra. Ora nulla di tutto questo è avvenuto a Paolo. Egli non passa dal vizio alla virtù. Paolo non esita ad affermare di essere giunto ai massimi livelli della devozione farisaica ed è per questo che ha perseguitato i cristiani a quell’epoca come una setta marginale della grande varietà di opinioni nel giudaismo. Ciò che egli va fare a Damasco è stabilire delle misure di epurazione teologica allo scopo di bandire la parte il giudaismo superato. Il cadere dal cavallo è simbolo della sua caduta suo dal sistema dei valori. Ed ecco la prima lettera di Paolo: ai Tessalonicesi. ”False voci sulla fino del mondo. Respira soddisfazione per i suoi fedeli. Lettera ai Galati ” È la libertà interiore che Dio ci giustifica, non perché siamo buoni ma perché Dio è buono. “Lettera ai Romani, salvezza di tutta l’umanità. Come dalla venuta di Adamo è arrivata a noi la perdizione, così dalla venuta di Cristo è venuta la nostra redenzione. Lettera ai Corinti:“ la messa finestra sul mondo. Famosa per il suo tempio di Afrodite e del malcostume sociale. Dogma sulla resurrezione sulla morte. Chi va al di la si porta dietro quello che aveva al di qua. Divieto alle donne di parlare in pubblico”. Lettera agli Efesini : “in Dio è la mia pienezza. “Lettera ai Filippesi: “ringraziamenti per la cura nei confronti di Paolo. Invito alla testimonianza. “Lettera ai Colossesi: prime lettere tardive. ”Polemizza con gli eretici. ”Lettera a Timoteo: “è una pastorale. Come si conduce la chiesa che diventa istituzione. Voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio. Preghiera per i governanti. Lettera a Tito: “fedeltà all’insegnamento della chiesa. “lettera a Filemone: “il diritto alla proprietà privata. Filomone è pregato di lasciare libero lo schiavo Onesimo. “lettera agi Ebrei: la più tardiva di Paolo. “Gesù non compie il sacrificio della croce per togliere i nostri peccati ma per nostro amore. “1200 della Bibbia novanta sono lettere di Paolo. La sua autorità è ormai consolidata. Da l’impressione di essere un po' autoritario, dottrinario, conservatore, intransigente, perfino anti femminista. È lo è parte in quanto la sua foga lo porta in quella direzione, quanto Dio non distrugge le caratteristiche ed i talenti umani. Per esempio a restare in questo argomento egli dice “agli stolti galati chi mai gli ha ammaliati ….” Ai Romani:” per questo Dio vi ha abbondati a passioni infami” Ai Corinti “proibisco alle donne di parlare in pubblico. “Agli Ebrei” così ho giurato nella mia vita, non entreranno nel mio riposo.”
Gesù è l’uomo della campagna e della Palestina, Paolo l’uomo della città e dei grandi spazi. Da queste figure nascerà il cristianesimo. Gesù è l’uomo del movimento cristiano, Paolo è il suo agente sacro.
 
Autore: Albino Michelin 20.01.2025
albin.michel@live.com

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