Può darsi che articolo del genere non godano il più ampio dei consensi, perché potrebbe essere anacronistico. La bibbia è senza dubbio uno dei libri più letti al mondo. Tramandato di generazione in generazione, ha un valore storico, altre volte religioso altre volte letterario da quando Gutenberg ha stampato il primo libro il 23 febbraio 1453. Nei secoli ha subito subito moltissime modifiche che lo fanno più complesso. Scopriamo anzitutto chi ha scritto la bibbia e perché le risposte più comuni (Dio, Gesù, gli apostoli) siano errati. È ben distante dalle mani di un solo uomo e di un’epoca soltanto. La bibbia è ispirata da Dio (Timoteo 3.16) ma non è stata dettata da Dio, perciò è espressa in modi umani, quindi limitata. Nel caso viene ritratto colui che ordina guerre (Dio), pianifica gli stermini, che ordina i genocidi (sempre Dio). Tutte queste ignominie vengono attribuite a Dio in quanto la mentalità del tempo gli si addebitava tutto, anche le più orrende iniquità. Progressivamente ci si è accorti che la nequizia umana era di ciò responsabile. Non è che poi la bibbia si la porti avanti con questi discorsi. La maggior parte riguardano la libera guarigione, la grandezza di Dio, la liberazione da ogni tormento umana che erano in suo potere. Non si dimentichi, come detto, che la bibbia è stata scritta nell’arco di 1500 anni. Che è stata redatta in grande spazio di tempo, in aramaico, in ebraico, in greco, in Koinè. Che alcuni sono in pubblicati in contesto storico, altre in contesto euforico per le gesta compiute da Israele in epoca preistorica, altre in contesto apocalittico, altre contesto sapienziale. Quando di parla di bibbia non si può mettere tutto nello stesso sacco. Per molti credenti è un dogma di fede, è autorevole, e capace di profonda interiorità. Ma anche con un certo margine di errore. Di trascrizione, di traduzione, per esempio di dittografia (notte per note), per omofonia (l’oro invece di loro), per metastasi (torta per trota). Talvolta per difficoltà di traduzione, per esempio in Samuele 24, si legge che per accampamento vengono spesi 600 sicli, mentre nelle Cronache si legge per 50 Scicli. Ed un altro esempio di città storiche che in Giosue sembravano 29, mentre nelle Cronache risultavano 26. Altre volte si devono mettere in conto qualche pisolino che prendevano gli amanuensi stanchi del proprio lavoro. Si trovano nella bibbia circa 82 parole sconnesse, ma che Adel Schmidt ne abbia trovato 500, forse per una questione di prestigio. È per una ricerca equilibrata ci sono 98.5 di vocali imprecise. Il mondo fino alla nostra epoca (verso il 1950) non ha cambiato l’idea di Dio perché egli camminava con le gambe della gente. E’ stata proibita la lettura biblica da parte della chiesa fino ad epoca recente, quando un Papa Bergoglio si mette a parlare di un Dio misericordioso. Prima la bibbia era tabu dei libri proibiti, e da quando Dio si era pentito da aver fatto l’uno e la donna già nel Paradiso terreste. Ed ecco allora alcune espressioni pronunciate da Dio (o a Dio “violento” messigli in bocca) tolte da libri dell’antico Testamento Gioele, Samele, Numeri e Cronache. Dice il Dio di Israele: “ognuno di voi si metta la spada al fianco, percorrendo l’accampamento dall’uno all’altro verso, e uccidere ciascuno il suo fratello, ciascuno il suo amico, il suo vicino. I figli di Levi eseguiranno nell’ordine. In quel giorno caddero del popolo circa tremila uomini. Cosicché egli ha posto oggi su di voi la sua benedizione… Ogni maschio tra i bambini, uccidete ogni donna che ha avuto rapporti sessuali, ma tutte le fanciulle che non hanno avuto rapporti sessuali con uomini lasciatele in pace Dice il Signore: prendi tutti i capi del popolo e fagli appendere in faccia al sole per il Signore e l’ira del Signore si ritirerà da Israele. Ed ecco la nascita di Gesù. Che cosa rappresenta? Un aggiustamento, una virata, un completamento? Egli si presenta alla sinagoga e compare la bontà e l’umanità del Santo di Dio, come lo chiama l’evangelista. Sono venuto a portare la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, la libertà ai prigionieri e grazia per tutti. Il tempo della misericordia è iniziato. E venne la buona novella. Ci ha parlato in genere dell’inferno che ci pare una grave antinomia e che fa pensare (Vangelo 25-41 di Matteo). Quado disse: avevo fame e non mi avete dato da mangiare, avevo sete e non mi avete dato da bere, ero prigioniero e non mi avete visitato, andate voi pure nel fuoco eterno dove è stato preparato dagli angeli suoi e dal diavolo. E qui nasce il grande dibattito sull’inferno. Alcuni dicono che si tratti di un inferno simbolico, il fuoco che bruciava nella valle di Gerusalemme per smaltire i rifiuti. Il fatto si è che anche sul credo è rimasto il dogma di fede. Sull’inferno molta gente pensa che si tratti di qua, così per Sartre per cui l’inferno sono gli altri. O come tanti teologi che parlano si che l’inferno c’è ma è vuoto. O che l’inferno c’è come intensità ad tempus ma non come continuità nel tempo. Altri teologi che parlano dell’ultima opzione in cui Dio si manifesterà dopo la morte proponendo l’inferno l’ultima scelta e nessuno vi aderir, perché un ergastolo eterno sarebbe impensabile. Altri pensano alla pecora smarrita o il l’adrone sulla croce. Se noi siamo figli di Dio l’inferno eterno non ha senso. Se lo fosse, rappresenterebbe una sconfitta di Dio. Allora non vale parlare del castigo eterno di Dio, perché Dio sarà misericordioso e tutta l’umanità sarà salvata.
Autore: Albino Michelin 29.03.2025
albin.michel@live.com
domenica 20 aprile 2025
LA PARABOLA DAL DIO "VIOLENTO" AL GESÙ MISERICORDIOSO
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