L'arbitro
internazionale Luis Lopez è stato diffidato dalla Federazione calcio spagnola
per aver messo in ridicolo non la categoria non degli arbitri, ma quella dei
cani. In effetti in una domenica di qualche tempo fa a Salamanca durante la
partita ha estratto pomposamente il cartellino rosso verso un cane
intrufolatosi in campo fra le risa di 15.000 spettatori. La domenica seguente in
un paese viciniore un cane, non bello a vedersi, dal muso a ruspa,
probabilmente un bull-dog, lasciato sciolto dalla proprietaria perché bravo,
intelligente scolarizzato si infilò in un branco di pecore, tre ne stracciò ed
una se la mangiò. Questa carneficina fece scalpore e la notizia si sparse in
tutta la zona. Ci fu chi permise di pronunciarsi "I cani? Li chiamo fido,
ma non fidarti mai. I cani sono peggio dei cristiani". La maggioranza
dell'opinione pubblica prese fa difesa della categoria canina s'intende. La
bestiola (non bestiaccia) avrà avuto un tiro da matto, un raptus, un ictus.
Rara eventualità da non mettere certo alla pari con le criminalità e immondezze
quotidiane compiute dagli uomini. Oggi bisogna misurare le parole e censurare le
espressioni come "Mondo cane, vita da cani, sei peggio di un cane, figlio
di un cane, nemmeno un cane si comporterebbe così...". Si potrebbe finire
in galera per diffamazione della categoria, sempre canina, s'intende. Si
dovrebbe anche incominciare a riflettere su alcuni comportamenti discriminatori
nei loro confronti, come quando si osa esporre dei cartelli all'ingresso dei
negozi e dei cimiteri con l'emblema del cane accucciato, depresso, all'orecchio
in giù, cui viene strappato di bocca la dichiarazione: "lo non posso
entrare". La chiesa? Evviva la chiesa, è molto umana con gli animali.
Difatti a Roma, nella parrocchia accanto ai fori imperiali, ogni anno la prima
domenica di marzo viene celebrata una messa per soli cani e gatti, quale segno
di buon auspicio e di benedizione per la primavera, allorché in tutti i quadrupedi
si manifestano i calori della stagione, il risveglio degli affetti, la
concupiscenza della carne, la sagra degli accoppiamenti. Si dice che oggi il
mondo, almeno un terzo patisce la fame, e che ogni giorno circa 30-40 mila
bambini muoiono di fame. Da noi invece cani e gatti sono ben pasciuti e con
prelibati menu. Anche nei supermercati si trovano scatole per le loro leccornie
spesso confondibili con le cibarie destinate agli uomini. In effetti io pure un
giorno fui ingannato da questo rito di omologazione. E alla Migros acquistai
una scatola convinto che fosse di tonno (ne aveva tutte le sembianze) e invece,
sedutomi a tavola e preparato il mio piatto, mi accorsi dallo strano sapore, trattarsi
di Wiskas, bocconi per il gatto. Fra le tante meravigliose favole a cartoni
animati di Walt Disney una si intitola ''Gli Aristogatti" e ruota attorno
ad una eredità lasciata ad una famigliola di gatti. E qui entriamo nel vivo del
discorso con il diritto civile e penale. In Svizzera furono presentate nel
93-94 due iniziative parlamentari con progetto di modifica di alcune leggi per
una migliore protezione giuridica degli animali, amici dell'uomo. La revisione
intendeva dare voce ad una mutata sensibilità della popolazione. Il diritto
romano considerava l'animale come una cosa, ma molte persone, è scritto in un
comunicato del Dipartimento Federale di Giustizia e Polizia, ritengono questo approccio
superato. Finora nominare nel testamento un animale quale proprio erede veniva considerato
nullo, in quanto un animale non possiede capacità giuridica. Un nuovo capoverso
del Codice civile prevedeva che in questo caso la persona erede o legataria si
occupasse in modo adeguato dell'animale citato nel testamento. I Cantoni devono
istituire un ufficio per gli animali smarriti, e chi ne trova uno deve
consegnarlo alla Polizia. Nuove norme disciplinano anche l'assegnazione di animali
in caso di comunità giuridica o di divorzio. Certo fa simpatia incontrare per strada
tutti questi bei cagnolini, barboncini, pechinesi, maltesi, bischon, chihuhaus
e altrettanto graziosi gattini o gattoni, chi a coda normale come l'angora, il bambiense,
il cinese o a coda corta come il siamese e il maltese, o senza coda come il di
man, in bella parure e frisure, con gioiellerie, campanelli e ninnoli tintinnanti
intorno al collo, magari con tanto di tailleur, frak e paltoncini multicolori a
seconda delle stagioni. Tutto ciò ingentilisce l'animo umano, è una scuola di sensibilità.
Chi non sa essere gentile con un animale, potrebbe anche non esserlo con gli uomini.
Ma attenzione
pure all'ambivalenza, perché accanto a questo aspetto positivo se ne può
nascondere uno negativo, cioè l'amore sostitutivo. L'essere umano è fatto per
amare; può succedere che tenda ad investire verso gli animali quell'amore che non
riesce o non vuole investire verso i propri simili. Con il rischio di fare di questa
terra un bel canile anziché un mondo a misura d'uomo.
Autore:
Albino
Michelin
28.03.1998
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