Non
è una espressione irriverente, né provocatoria, ma una possibile tentazione di
rilassamento e di appagamento dopo la destituzione dalla diocesi di Coira del
Vescovo W. Haas, causata da una gestione pastorale autoritaria, verticistica,
priva di dialogo costruttivo. Né vale la pena ritornarci sopra, acqua passata
non macina più ... Tutti i coinvolti nella vicenda tirano ora un sospiro di
sollievo, magari un po' egoista ed incurante della nuova destinazione
nell'orticello del Liechtenstein, elevato ad hoc agli onori di arcivescovado,
con un implicito messaggio ai cattolici di quel territorio: "mors tua,
vita mea". Dunque cattolici zurighesi meno stressati e più distesi,
convinti in ogni caso che peggio di prima non potrà più andare e che tutto sarà
nelle mani dello Spirito Santo. Orbene che lo Spirito di Dio accompagni la
comunità dei credenti, sia quelli che stanno in alto come quelli che vivono
alla base, nessuno ne dubita. La realtà però è che tale Spirito passa e agisce
attraverso la testa della gente. Al limite anche il Vescovo Haas era stato
scelto e possedeva la pienezza dello Spirito Santo: allora come mai tutto (o
tanto) è andato a rotoli, come mai tanto strazio? La conclusione sta in una
espressione di Gesù. "Siate sempre vigilanti..." che per l'uomo della
strada potrebbe tradursi in "boia chi molla!" o in una parafrasi del
nostro inno patriottico: "Fratelli di Coira-Zurigo, la nostra diocesi s'è
desta! "Lo Spirito Santo bisogna anche saperselo meritare non solo con la
preghiera, ma anche con l'azione. Discorso un po' inusitato per i nostri
cattolici italiani, abituati come sono "all'obbedienza" di chiesa e
alla delega alle autorità romane, mentre domestico fra i cattolici svizzeri più
formati ad una corresponsabilità di chiesa. In base a questi principi nel
territorio della Missione cattolica italiana di Affoltern a. A. si sono
organizzate cinque serate nei cinque diversi gruppi di paese affrontando
l'argomento, con l'esigenza di stendere un documento unitario da inviare al
Nunzio vaticano di Berna Mons. O. Quilici e per conoscenza, ovviamente alla
stampa di emigrazione. Ecco il testo steso con il Consiglio Pastorale:
“La Missione cattolica italiana di Affoltem
(Zurigo) pure essa porzione del popolo di Dio corresponsabile nella scelta del
proprio Vescovo, in occasione della sua assemblea annuale a votazione unanime
si permette di esprimere alcuni desideri circa le sensibilità pastorali alle
quali il successore di Mons. W. Haas è gentilmente invitato a porre attenzione.
1) Operatore
di pace e capacità di mediazione fra le troppe divisioni emerse nell'ultimo
periodo in seno alla nostra diocesi e alle nostre parrocchie
2) Sensibilità
ecumenica fra cattolici ed altre confessioni religiose per l'avvento di un
unico ovile sotto un solo pastore, Gesù Signore.
3)
Promozione del laicato per un servizio pastorale di emergenza e quale
diritto-dovere proveniente dallo stesso battesimo e dal sacerdozio universale
dei fedeli.
4)
Promozione della donna nei vari ministeri ecclesiali e negli incarichi
pastorali.
5)
Verso la famiglia e soprattutto verso i divorziati una normativa ecclesiastica
meno punitiva e discriminatoria.
6) Impegno
per la fondazione e l'affermazione di una Conferenza Episcopale Svizzera con
diritto di autodeterminazione in tutte quelle iniziative concernenti la chiesa
locale che non ledano i fondamenti essenziali della cattolicità chiaramente
espressi dal suo Fondatore.
7) Collaborazione
con le minoranze etniche e straniere, che in alta percentuale compongono la
comunità diocesana indigena per una integrazione reciproca im modo particolare
a favore delle nuove generazioni.
La
ringraziamo per l'attenzione che potrà dare che ai nostri desideri e inviamo i
più distinti saluti.”
Autore:
Albino
Michelin
11.02.1998
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