Il
titolo non è mio ma di Ferruccio Pinotti, il quale nell'autunno del 2010 ha
pubblicato una voluminosa documentazione in merito. Dirò subito che l'autore
guarda le cose dal di dentro, quindi scrive non tanto contro ma "su" questo
movimento che negli ultimi 50 anni, specialmente negli ultimi 30, guida la
costellazione dei cosiddetti gruppi integralisti cattolici (legionari di
Cristo, Opus Dei, neocatecumenali, focolarini, ecc.). Trecentomila aderenti nel
mondo, di cui 140 mila militanti, dalla Corea al Sudamerica, ovviamente la
maggioranza in Italia. Presenti in 70 Paesi, 41 sedi in Italia, dalla Sicilia
al Piemonte. Per la precisione 14% nel Sud, 8% nel Veneto, la maggioranza in
Lombardia. Mille associazioni, 70 miliardi di fatturato. Non per niente oggi
viene chiamato il Business di Dio, fede e affari in felice connubio. Senz'altro
conviene farci un po' di storia, e nel primo ventennio, dalle origini io pure
modestamente ne ho avuto una sufficiente e positiva esperienza. Il fondatore fu
Luigi Giussani, prete milanese nato a Buccinasco nel 1922 (deceduto il
22.2.05), all'età di 83 anni, cui è succeduto l'attuale Y. Carron. Nel 1954 è
insegnante di religione al liceo Berchet di Milano e fonda un gruppo chiamato Gioventù Studentesca (GS), accanto a
Gioventù Lavoratrice (GL). Conobbi don Giussani personalmente nel 1965,
quando al tempo avevo costituito a Basilea in Svizzera un gruppo giovanile
chiamato "Club culturale italosvizzero", in cui facevano parte anche
alcuni GS provenienti dal milanese e assunti nelle ditte farmaceutiche come
l'attuale Novartis. Ed è così che don Giussani venne più di una volta da me
invitato a parlare al club. Tipo deciso e carismatico, aveva una voce un po'
roca, convincente, ogni due parole intercalava con "Dio bono",
vestiva maglioncino grigio, un po' liso, scarpe vecchie. Ma ciò che convinceva era
il suo messaggio evangelico: 1) Gesù non è un sistema di dottrine, ma
un'esperienza personale. 2) Questa esperienza va tradotta nella vita in ogni
suo aspetto: sociale, culturale, solidarietà, scuola, istituzioni, lavoro, impresa.
Il tutto basato in un rapporto di amicizia, di cui ovviamente i giovani avevano
ed avranno sempre bisogno e nella quale si sentono rassicurati. E ci raccontava
che GS a Milano faceva pure "missione", cioè nella bassa, nella
campagna ad aiutare i bambini per le lezioni e doposcuola, la gente nei lavori
domestici, nel trasporto degli anziani ecc. Insomma un ambiente fresco,
genuino, una primavera dello Spirito. Ebbi ancora ulteriori contatti con il
movimento a Friburgo, quando dal 65 al 70 ero iscritto all'Università, e quindi
modo anche di conoscere due animatori di GS, cioè Corecco, assistente alla Facoltà
di Diritto (più tardi vescovo di Lugano) e Angelo Scola (poi divenuto cardinale
di Venezia), studente in filosofia. E rammento che ci si riuniva alla sera
presso il Caffè Plaza per la "scuola di comunità". Conversazioni e
dialoghi. Aggiungo che sempre in quel periodo noi del club di Basilea si
organizzava le ferie di agosto a Rimini-Riccione con GS. Ed ebbi l'occasione di
incontrare pure ragazzi che poi sarebbero diventati emergenti nell'alta
politica e finanza attuale. Uno per tutti R. Formigoni, di Lecco del 47, poi
anche governatore Regione Lombardia, e R.Buttiglione, pugliese anno 48 (Parlamento
Europeo), Chieffo, autore di molti canti che al tempo entrarono nelle liturgia di
chiesa e tutt'ora in vigore, all'ondeggiare del corpo e al battere le mani.
1969:
da movimento a istituzione.
Dopo
le contestazioni giovanili studentesche del 68 nella scuola e nel mondo
operaio, Don Giussani intervenne con una chiarifica di fondo: il suo movimento
doveva essere e restare anticomunista, così nel 1970 GS e GL divennero
"Comunione e Liberazione" (CL), e i suoi aderenti da allora si
chiamano ciellini. Il fondatore spiegava che non esiste liberazione senza
comunione, e che ogni liberazione (da quella interiore individuale a quella
politica sociale) non può avvenire senza l'originalità del fatto "Gesù’".
E' da quel momento che io mi distanziai dal gruppo, non tanto per i suo
contenuti evangelici, ma in quanto cominciava a prendere una certa piega.
Allora embrionale ma che poi si sarebbe sviluppato verso un'involuzione
strutturale. Mondo autoreferenziale, a se stante, quasi una setta, al di fuori
della quale non c'è salvezza. Embrionale ma verso una finalità ben precisa.
Cioè notai che dal messaggio iniziale: "influire sulla vita, sul sociale,
sulla cultura, sulla politica ecc." stava diventando una scalata, un vero
assalto ai primi posti dei poteri forti e della finanza con tutti i rischi di
malsana contiguità che ciò comporta. Insomma lo squillo di tromba che segnava
la prima reazione alle aperture del Concilio Ecumenico chiusosi 5 anni prima.
O sei qualcuno che conta o non sei nessuno
Dagli
anni 70 in poi per CL è una vera escalation. Mano a mano si sviluppa in diverse
famiglie, ciascuna con un nome specifico, ma sempre facente capo all'unica
matrice. Abbiamo cosi: 1) Fraternità
CL o base allargata. Come già
accennato 300 mila aderenti, adulti, in genere sposati e famiglie. C'è chi
versa alla fonte un 10% dello stipendio. 2) Fraternità
San Giuseppe, laici consacrati. 400 membri circa. Pare versino 55 euro
al mese. 3) Fraternità sacerdotale San
Carlo, composta da ecclesiastici, il cui numero oscilla, in quanto
molti sono aderenti non iscritti. 4) Suore
della Carità dell’Assunzione, con scopi assistenziali. 5) Memores Domini, sorta già nel 64,
significa "coloro che fanno memoria del Signore". La vera élite.
Monaci laici sullo stile di S. Benedetto, dei veri guerrieri, praticano la
castità, crociati della lobby di Dio. Rappresenta il carattere fondamentalista
dell'organizzazione. Sono maschi e femmine, che vivono in piccole comunità,
premettono 5 anni di noviziato, fanno i tre voti, lasciano lo stipendio ai
dirigenti. Mentre la "Fraternità" ricevette il riconoscimento
ufficiale da Wojtyla l'11.2.1982, i “Memores” furono riconosciuti 18.12.1988
come "associazione pontificia universale". Il loro leader attuale è
Roberto Formigoni, detto il "celeste, il presidentissimo, il
vergine". Segretezza assoluta sulla loro identità, non devono dichiarare
la loro appartenenza, ohibò quasi fossero un'organizzazione massonica o
mafiosa. Ma nei posti che contano sono tutti di loro o si attende il momento
per piazzarli. E quando impugnano il microfono della televisione ti piantono
dei duelli senza scampo, vedi la Santaché.
6)
Compagnia delle Opere(CdO)
E’
la sesta famiglia, e qui siamo all'esplosione: Comunione e fatturazione. La
loro massima è: meno stato, più società. Quando invece sarebbe più corretto
dire: più stato onesto a servizio della società. Cioè, secondo CL lo Stato deve
sovvenzionare con il denaro pubblico le loro attività private che possono essere
senz'altro utili, ma vogliono rimanere confessionali, cattoliche, quindi
partigiane. Intendiamo asili, scuole, ospedali, cliniche, imprese, trasporti,
TV. E non rendere conto a nessuno, solo a se stessi. Di qui si capisce perché
CL è in sintonia totale con B.B. Cioè con Berlusconi (e la sua filosofia, ognuno
è regola a se stesso) e con Bossi (Roma ladrona, la lega non perdona). Chi è
amico di CL un buco lo trova sempre, chi non lo è viene licenziato senza tanti
diritti sindacali, o se in parte disabile non viene assunto e lasciato sulla
strada. E questa si chiama in gergo CL "amicizia operativa". Un
breve, brevissimo elenco delle opere CL? Ospedale maggiore di Milano, presidente
G. Cesana. Expo 2015 amministratore M. Lupi, parlamentare. Jor banco vaticano
presidente Gotti Tedeschi. Direttore Radio 24 G. Fabi, G. Fratta Pasini potente
banchiere. Direttore Studio Aperto P. Liguori. In Svizzera: l'Università di
Lugano (USI) sotto il loro controllo, Scuola "Piccolo Principe" di
loro gestione, ecc. Nelle cliniche CL i medici sono invitati a fare obbiezione
di coscienza, ad esempio sull’interruzione di gravidanza, non ostante la legge
la permetta (quando per coerenza questi medici dovrebbero rinunciare a questa
professione), per cui una donna che secondo la legge italiana vuole abortire, dai
ciellini non le viene concesso. Un po' come l'Islam, per il quale il Corano, il
Vangelo, la Chiesa è legge dello Stato. O ti adegui o compi un reato. Per non
parlare poi del sotterraneo maneggio politico come nel Veneto in cui il
presidente CL G. Debellini ti manda in carrozza il leghista Zaia a Governatore
della Regione. Ma la grande Kermesse in cui CL allaccia relazione con
personaggi di spicco, o lancia i suoi è il Meeting di Rimini, dove ogni anno
alla fine di agosto, si danno convegno per una settimana circa 40-50 mila
ciellini a udire ogni verbo. Uomini di chiesa, della sinistra, della destra,
della scienza, di tutti e di nessuno. Una globalizzazione acchiappatutto. Da
Wojtyla, al Dalai Lama, a Berlusconi (4 volte) a Bersani, a Murdoch (padrone
Sky), tutti sul palco, tutti in orbita perché CL deve conquistare il mondo. In
tanto folklore o fanatismo però un aspetto encomiabile: il meeting viene
gestito dai giovani volontari che rinunciano alle vacanze e si autofinanziano.
Inchieste giudiziarie e moralismo.
Inevitabile
che questa grande galassia di affari ad un certo punto ceda alla tentazione
degli illeciti finanziari. Il problema è come CL, organizzazione cattolica, ne
esce e con quale logica. Qui è inutile dilungarsi nell'elenco. Sulla gestione
illecita del denaro pubblico e dei fondi europei CL compare 66 volte.
L'amicizia operativa "vogliamoci bene" ha coinvolto e coinvolge persone
ed imprese all'apparenza insospettabili. Don Giussani, il fondatore, si
rivolterebbe nella tomba. Solo a Padova dieci rinvii a giudizio con l'accusa di
truffa aggravata nella gestione delle mense di ristorazione. Nel Meridione A.
Saladino, Presidente di CL, condannato in primo grado per truffa e collisione
con la malavita. Cosi dicasi in Sicilia per rapporti con Micciché e Cuffaro,
quest'ultimo finito in prigione.
Il
metodo di CL, di piazzare ovunque gli amici degli amici, perpetua il sistema
del sottobosco di illegalità. A suo tempo don Giussani disse che Berlusconi è
l'uomo della Provvidenza (perché sovvenzionava la rivista CL il Sabato ed altre
attività). Fa venire in mente Papa Pio XI quando nel 1929 era stato lui ad
anticipare l’elogio che Mussolini era l'uomo della Provvidenza. Questo fa
capire come la scelta politica di oggi da parte di CL sia per il centro destra,
per il conservatorismo, per chi garantisce privilegi e "sgancia". Il
loro potente-protettore di turno può avere qualsiasi comportamento pubblico,
tangenti, sesso, leggi ad personam, illegalità, e chi se ne frega, sarà sempre
da CL prediletto, difeso, assolto. Quando il nostro Berlusconi ebbe a dire
"io amo le belle donne", R.Formigoni, Governatore CL della Lombardia,
e della cattolicissima Nicole Minetti, sorrise e batté le mani all'unisono con
l'assemblea. E chi si permette di reagire a questo andazzo viene definito
"moralista". Resta comunque un discorso della base CL che non sempre per
fortuna viene coinvolta in questa doppia vita. I ciellini si innamorano fra di
loro, fondano la loro famiglia, programmano i loro figli con il metodo della
temperatura basale della donna, della castità, dell’astinenza sessuale, almeno
così dicono loro. Di figli ne hanno sempre più di due, e spesso 4-5. Conosco
una coppia con 9 figli. Vivono nella loro cerchia ristretta, fedelissimi al
Papa, e al magistero della chiesa, diffidenti delle "eresie" dei
preti moderni. Negli incontri il loro sorriso è sempre artificiale e omologato.
Oggi è più facile comunicare con il gruppo "Testimoni di Geova" che
non con il Movimento CL: diffidente ed impenetrabile allorché ci si imbatte
sulla tradizione cattolica: chiaramente sulla linea di Lefebvre. Tuttavia i
ciellini trovano qui il loro senso di vita e in ciò vanno rispettati. Il loro
futuro è quello di conquistare il mondo, e per quanto riguarda l'Italia, quello
di preparare il nuovo Capo del Governo nella persona di Formigoni e il nuovo
Papa nella persona del Cardinale Angelo Scola. Chi vivrà vedrà.
Autore:
Albino
Michelin
18.02.2011
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