Domenica 12 dicembre 2004 al posto della messa è stata
organizzato nella comunità cattolica di Affoltem, dove il sottoscritto opera,
il presepio vivente degli adulti con angeli, pastori, re Magi, Sacra Famiglia,
Giuseppe, Maria, Gesù (ultimo nato nell'anno) seguito dalla recita dei bambini,
dal titolo “Natale senza confini", cioè senza pregiudizi verso i popoli di
altro colore, di etnie diverse. Al posto del Babbo Natale si è presentato al
pranzo S. Nicolao, onde evitare il degrado di Gesù a mero oggetto commerciale e
consumistico. Tento di mettere subito le mani avanti in quanto qualche lettore
(lettrice) mi potrebbe accusare di prendermela anche contro i presepi, contro
Gesù Bambino e le nostre tradizioni cristiane, come ebbe a scrivere una
estimatrice di Buttiglione Melisenda Guido Ramstein che nell'ultimo numero di
"Rinascita" sballò denunciandomi di preferire Confucio a Gesù. Ciò
premesso è d'obbligo riprendere una breve cronaca della buriana presepi in atto
in Italia (non è uscire dal seminato) per metterla a confronto con la nostra
auspicata vendita d'armi alla Cina in onore o disonore al cantico angelico:
"Pace in terra agli uomini di buona volontà" incollato a tutte le
capanne di Betlemme costruite nelle nostre chiese e in molte scuole. Dunque a
Vicenza per sensibilità ai bambini di confessione diversa le direzioni
didattiche hanno deciso di abolire il presepio in classe. A Treviso presso le
elementari "Ciardi" al posto del presepe l'insegnante Gigliola
Zanalla appronta la favola di Perrault "Cappuccetto rosso". A
Viareggio, elementari Politi, il canto "Tu scendi dalle stelle" viene
sostituito con la canzone di Venditti "Stella" risalente agli anni
80. A Como presso l'Istituto Fogazzaro nei canti natalizi al posto della parola
"Gesù viene cantato "virtù". In materia furiosi contrasti
compaiono nella trasmissione "Porta a Porta" di giovedì 9 dicembre 2004.
A Cagliari i bambini di una scuola materna accanto alla stanza del presepio
danno vita anche a Babbo Natale, pupazzo in gomma piuma, barba di lana,
cappuccio e manto rosso. Seguono minacce in interpellanze parlamentari. A Napoli,
Istituto Bovi Colletta, presepio sì, ma multietnico con pastorelli e angeli
dalla pelle di diversi colori. Alla scuola 'Pavoni" di Roma il 14 novembre
venne festeggiata la fine del Ramadam islamico al quale i bambini musulmani
hanno invitato e spiegato la cosa agli amichetti cattolici, mentre più tardi
saranno i cattolici a presentare il presepio ai fedeli di Maometto. Infine, sparo
con il botto, la Lega Nord della Regione Lombardia intende creare un fondo in
favore degli istituti che continueranno a preparare la grotta di Gesù Bambino, mentre
magari a Betlemme accanto alle caverne della nascita bambini stanno morendo di
fame e di freddo!
Capro
espiatorio sempre gli immigrati.
Come abitualmente accade, in Italia c'è chi ha interesse
di strumentalizzare tutto e creare confusione. Anche in questo caso si è
trovato l'alibi degli immigrati se il nostro presepio corre pericoli di
estinzione. Ora è la volta di una samba attorno ad un altro simulacro, come qualche
anno fa attorno al crocefisso. Va chiarito subito che tutto il bailamme sorto
sul crocefisso è stato causato da un islamico che ne chiedeva la rimozione
dall'aula frequentata da suo figlio. L'accanimento invece pro o contro il
presepio è nato in seno al mondo cattolico stesso, merito o colpa nostra, e non
tanto per l'aggressione degli islamici. Nostro conflitto interno, destinato a
crescere, che qualche cattolico miope ha interesse ad eludere. Qualcuno per la
circostanza ha predicato che la chiesa deve essere custode eterna della verità
e perciò battersi per il presepio. Fanfaluche. La verità è una cosa, le sue
espressioni storiche un'altra. La verità ha l'età di Dio, il presepio solo 8 secoli,
quella di San Francesco. In pratica è spaccatura ormai aperta a tutto campo tra
il fronte dei veri battezzati (sempre in minor numero) che privilegiano i
contenuti del Vangelo ad onta dei nominalismi e dei vocaboli sacri, e l'altro
fronte che si accontenta di sbandierare questi ultimi ad onta dei contenuti
essenziali del messaggio cristiano. In effetti anche Gesù disse: "Non chi
dirà Signore Signore entrerà nel Regno dei cieli, ma chi avrà fatto la volontà
del Padre mio". Forse o senz'altro qui Gesù fa intendere di preferire gli
atei e laici di comportamento corretto, anziché i "religiosi" di
comportamento ambiguo e ondivago. “Sta guerra del presepio
in Italia non ha creato un problema, ma l'ha evidenziato come ritorno di un
neofondamentalismo cattolico”. Dobbiamo sinceramente riconoscere che il nostro
è in parte un cristianesimo postcristiano, che si ripara e si maschera
sul Bambinello Gesù in cartone e in terracotta, ma in fondo è un cristianesimo
senza il Gesù del Vangelo. Quindi una religione ridotta ad una identità
geopolitica.
Il Buon Natale del
Presidente Ciampi alla Cina.
Che queste affermazioni non siano solo degli slogan
pubblicitari lo dimostra il contenuto di alcune risposte acquisite dalle sedi
scolastiche indicate. Quelle più ripetute si ricollegano alla visita del nostro
presidente Ciampi in Cina. Egli il 6 dicembre accanto alla statua di Confucio
(quello che 5 secoli prima di Cristo raccomandò di non fare agli altri quello
che tu non vorresti gli altri facessero a te) perorava l’abolizione
dell'embargo di armi, cioè si augurò che l'Italia e l'Europa ritornino a
vendere al più presto possibile ordigni bellici a quel popolo. Indubbiamente il
nostro primo cittadino tiene tutta la libertà di esprimersi e di promettere
quanto crede opportuno, ma meraviglia che nessun partito né di Governo né
dell'opposizione, di destra o di sinistra, abbia posto un interrogativo.
Scandalizza anzi che nessun rappresentante dei media d'ispirazione e cultura
cristiana (in Italia lo si autodefiniscono tutti), abbia sollevato obbiezioni.
Silenzio totale, unanime concordia. Evviva il Presepio ... Pace in terra,
angioletti cari, e armi destinazione Cina! Qualche connazionale ebbe a dire che
questa faccenda dell'embargo non risponde a verità, e che dalla Tv non ebbe a
sentire nulla. Si può rispondere che la Tv divulga l'informazione che interessa
al manovratore e che l'embargo in Cina è stato storicamente imposto nel 1989 dopo
che l'esercito di quel Paese aveva soffocato nel sangue la protesta degli
studenti di Pechino (notte del 3-4 maggio), nota come massacro della Piazza di Tiennamen.
E per aggiornare meglio i telespettatori, laureati in storia e geografia alI’Isola
dei Famosi, va ricordato che la nostra legge 185 del 1990 suona così:"divieto
di espatrio di armi dove si violano i diritti umani". Ora ogni anno la
Cina esegue 5000 condanne a morte con situazioni a rischio sul Tibet. Ma non
diciamo in faccia ai cinesi che sono cattivi con i tibetani altrimenti addio
affari. L'industria bellica è in questo Natale il felice presagio di diventare
il volano per lo sviluppo e le relazioni internazionali. Questa è la nostra cooperazione
italiana con il Terzo mondo e con quello del Sol Levante. E così mentre in
superficie si ciancia e ci si accapiglia sui presepi e si decanta la cultura
della pace in sostanza si svendono i nostri valori umani. Sì, vi è stata
qualche reazione soprattutto da parte delle organizzazioni di base della nostra
chiesa. Per esempio "Beati i Costruttori di pace". In effetti al
pronunciamento del Cardinale Ruini rappresentante della cattolicità italiana,
che predica: "gli italiani si oppongano all'abolizione della tradizione
dei presepi nelle scuole”, tali organismi minoritari hanno raccolto domenica 12
dicembre a Caserta unitamente al Vescovo Mons. Nogaro un migliaio di firme per
inviarle al Cardinale Ruini affinché si faccia portavoce presso il Governo Italiano
della contraddizione: "Cultura del presepio-Commercio delle armi". E
che quest’ultimo, quale cultura della morte, venga bloccato immediatamente. E’
l’utopia Natale 2004 di una parte sana del nostro cattolicesimo e protestantesimo
italiano che noi vorremmo si trasformasse in realtà.
Autore:
Albino Michelin
17.12.2004
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