"Una bella squadra cui auguro buon lavoro". Così ha salutato il
Cardinal T.Bertone, Segretario di Stato Vaticano, la compagine di Governo
presentata da Mario Monti il 16 novembre 2011. Un'accoglienza che non stupisce
considerando come la chiesa sia riuscita ad inserire molti suoi uomini nei
ruoli di primo piano. Super cattolico è lo stesso Monti che il 18 novembre si
premurò a correre a Fiumicino per salutare il Papa in partenza per il Benin. Anche se, prova tecnica di
"laicità", ha dato al Pontefice solo la mano senza genuflessione e
senza bacio dell'anello, come a suo tempo aveva fatto Scalfaro con Papa Wojtyla
scandalizzando un po' mezzo mondo cattolico. Bacio dell'anello e profusioni cui
invece è tornato l'ex capo di Governo Berlusconi. E’ una bella “squadra
cattolica”: basta citare C. Passera, ministro dello sviluppo, L. 0rnaghi
rettore dell'Università cattolica di Milano, ministro dei beni culturali, R.
Balduzzi esponente dell'Azione cattolica ministro della sanità, F. Profumo
ministro dell'istruzione, P. Severini ministro della Giustizia, A. Catricalà
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Ma in modo particolare A.
Riccardi, ministro della Cooperazione internazionale, icona di pace e
fratellanza fra i popoli, fondatore della comunità di Sant'Egidio. Ovvio che
tutta la stampa cattolica abbia intonato i suoi osanna. Come Famiglia Cristiana:
"Monti uomo giusto al posto giusto". Avvenire: "Stagione di
speranza", Olivero presidente delle Acli: "esecutivo convincente".
Insomma ministri cattolici doc, in maggioranza vicini all'Opus Dei e a
Comunione e Liberazione (movimento catto-fondamentalista). Ci mancava solo M.
Lupi, ventilato quale ministro dell’istruzione, e poi saremmo stati al top
ciellino. In ogni caso è più facile oggi alla gerarchia cattolica dettare l'agenda
al nuovo Governo.
La
delusione dei gruppi di solidarietà
Ciò che in tutto questo quadro ci lascia perplessi e legittima i nostri
interrogativi è il ruolo del ministro Andrea Riccardi. Non vorremmo che tutta
la nostra ammirazione, fino a qualche mese fa tributatagli, si sciogliesse come
neve al sole dopo il suo annuncio fatto il 23 dicembre seguente. Probabilmente
il ministro della difesa sarebbe stato a ciò più indicato, il portavoce più
opportuno, anche se in materia assai discutibile. Invece questo compito se lo
assunse e se ne incaricò il nostro Riccardi, ministro per la cooperazione
internazionale e per l'integrazione fra i popoli. Cioè al termine della
riunione del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre diede l'annuncio
dell'approvazione del decreto concernente i rifinanziamenti della
"Missione" militare all'estero. Non ci risulta che Riccardi si sia
opposto o abbia sollevato problemi di coscienza. E così ci troviamo di fronte
all'ennesimo bluff o papocchio della politica italiana. Nuovi bandisti banda
vecchia, vecchia musica di sempre. Ambiguità, incoerenza. E' andato deluso
quindi l'appello delle organizzazioni non governative italiane impegnate nella
solidarietà internazionale che denunciavano con forza i continui tagli alla
cooperazione e allo sviluppo da un lato e l'ingiustizia degli stanziamenti per
le armi e per le "missioni" militari dall'altro. Il loro ministro ha
confermato e benedetto tutto: nessuna riduzione alle missioni all'estero delle
forze armate: non si toccano. Acquisto di 131 aerei F-35, cacciabombardieri,
macchine di morte, aerei di attacco a 150 milioni di euro ciascuno per
l'ammontare di 17 miliardi. Programma più costoso della storia d'Italia
repubblicana senza nessun ripensamento. Incostituzionale ed insensato. Contro
la costituzione che permette solo armi di difesa, e controsenso dal momento che
viviamo in tempi di austerità. Nonché assurdo produrre armi investendo enormi
capitali mentre il grido dei poveri, interi popoli ci raggiunge sempre più
disperato. Con la comunità di S. Egidio però le cose si complicano. Ogni anno
il primo gennaio vengono organizzate le marce della pace in tutta Italia (nel
2012 a Milano, Genova, Firenze, Terni, Napoli, Roma) concludendo in Piazza S.
Pietro per ascoltare il messaggio del Papa nella giornata mondiale della Pace.
Ma Finmeccanica, ecco un'altra contraddizione, la prima industria armiera
italiana, nelle settimane scorse anche al centro di episodi di corruzione che
hanno coinvolto i suoi massimi vertici, è da sempre uno dei principali sponsor
del progetto Dream, un programma di prevenzione e lotta contro l'Aids avviato
dalla S. Egidio nel 2002 e oggi attivo in molti paesi dell'Africa. Finmeccanica
vende armi, ma poi tramite anche S. Egidio e Riccardi si rifà il trucco finanziando
progetti sanitari in quegli stessi territori e può scrivere con orgoglio nel
suo sito internet: "La solidarietà non ha confini né geografici, né
politici, né religiosi". Ma non c'è solo Finmeccanica fra gli sponsor del
movimento A. Riccardi. Finanzianti le sue attività tutta una lista di banche
"armate" che sostengono l'export di armi italiane e programmi
internazionali di riarmo. In passato inoltre la fondazione S. Egidio è stata
finanziata dalla Nestlé, quando la multinazionale era sotto il boicottaggio
internazionale per la violazione del codice di commercializzazione del latte in
polvere. Armi e solidarietà. Solidarietà con i soldi delle armi "Solidarietà
armata". Diceva Bonhoeffer: "le armi uccidono anche se non vengono
usate.” Allora perché Riccardi non si adopera all'interno del Governo affinché
questo prenda coscienza dell'assurdità di seguire una tale strada cercando
piuttosto altre di radicalmente alternative? E' questo che chiede il mondo del
volontariato e della solidarietà cui ci si vanta di appartenere?
Dove e quando l’obbiezione di
coscienza?
Non si vuole pensare che anche al Ministro Riccardi come a tanti politici
italiani il potere dia alla testa. Belle idee, sane contestazioni, legittime
battaglie che subito vengono dimenticate o addomesticate appena ci si siede
sulle poltrone parlamentari, sugli scranni del potere. Coerenza vorrebbe che si
avesse il coraggio di opporsi con l'obbiezione di coscienza. E questo va detto
specialmente al fondatore di S. Egidio, assertore, accalorato difensore della
vita umana dal concepimento alla morte. Nemico aperto senza se e senza ma
contro l'aborto. Le madri che interrompono la gravidanza sono tutte delle
"Erode che compiono una nuova strage degli innocenti". Di conseguenza
più volte si è schierato contro i medici che praticano l'aborto, colpevolizzandoli
perché dovrebbero optare per l'obbiezione di coscienza, e nonostante la legge
lo consenta, rifiutarsi di compiere l'eccidio dei feti e degli embrioni.
Il giardino degli
angeli. E la piazza di cadaveri accatastati?
A Roma il 4 gennaio 2012 nel cimitero
Laurentino è stato inaugurato uno spazio di 600 metri quadrati riservato per la
sepoltura dei feti abortiti e chiamato il "Giardino degli Angeli".
Non ci sembri una digressione al tema. Riteniamo sì che il feto sia un essere
umano (anche se S. Tommaso, dottore della Chiesa dal 1200 a tutt'oggi riteneva
che prima del quarto mese di· gravidanza non si tratti di embrione umano e
quindi di persona); ma esseri umani lo sono altrettanto le persone già nate,
quelle già uscite dal grembo materno, con qualsiasi età, dieci, venti,
cinquant'anni ... anzi ci azzardiamo di affermare che tali persone sono diverse
da quelle esistenti nell'utero materno. Da un punto di vista non qualitativo,
ma certo quantitativo. Nel senso che l'uccisione sotto le bombe o conseguenti
inquinamenti di esseri già dotati di autocomprensione, di autoriflessione, di
relazioni sociali, nel possesso delle proprie facoltà psichiche e intellettuali
fa soffrire molto di più di un feto abortito, perché lascia dietro di se una
serie di strazi, di dolore, in eredità anche ad altri, senza numero, come
genitori, figli, familiari, parenti amici. Vogliamo paragonare un aborto alle
centinaia di torturati, mutilati, morti che lascia sul campo un
cacciabombardiere F- 35? E sempre per parlare di coerenza: gli aborti in
Italia, dopo l'entrata in vigore della legge, sono diminuiti del 40% e tendono
a diminuire sempre di più man mano che avanza la cultura del preservativo. Non
ci pronunciamo qui sulla liceità o meno del metodo, affermiamo solo che per
molta gente è preferibile un male minore (preservativo) che non un male
maggiore (aborto). Ma anche su ciò il Ministro Riccardi non conviene. Gli
conviene invece sostenere i finanziamenti a strumenti di guerra e di morte che
colpiscono poi soprattutto innocenti, civili, incolpevoli. Ed è a questo punto
che ci chiediamo perché Riccardi abbia accettato il ruolo di Ministrò della
Cooperazione, perché non dia le dimissioni. O l'una o l'altra. O per la pace o
per la guerra. Ma è deplorevole continuare in contraddizione con se stessi è
con gli altri.
Autore:
Albino Michelin
17.02.2012
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