Abitualmente quando si va a Roma in
Piazza S. Pietro o in Vaticano è per uno scopo religioso, devozionale, un
pellegrinaggio, una curiosità di vedere il papa, partecipare ad una udienza, benedire
qualche icona sacra. Martedì 28 ottobre 2014 invece si è assistito a qualcosa
di insolito: Papa Begoglio che si incontra con un centinaio di rappresentanti
dei movimenti social-popolari dei 5 continenti: Zapatisti, indignados, contadini,
femministe, Sem Terra, Cartonneros, Campesinos, Centro protestante cubano M. Luther
King, E. Morales presidente simbolo boliviano. In maggioranza del Sud America,
ma anche italiani: il Centro autogestito Leoncavallo, Genuino Clandestini,
Banca Etica, alcuni gruppi di estrazione marxista. Strano, un convegno sotto la
croce di Cristo, citando Marx insieme con Gesù. Il tutto organizzato dal
Cardinale Turkson. Ovviamente non è stato un sinodo ecclesiale, come quello
sulla famiglia terminato tre giorni prima, ma un incontro sociale. In questo
contesto papa Bergoglio con il suo stile genuino e franco fece delle affermazioni
all’apparenza sconcertanti. Parlando dell’importanza della terra, del lavoro, di
un tetto aggiunse anche una battuta ad effetto: ”Mi dicono, questo papa è
comunista. Trovo strano. Terra, lavoro, tetto sono parole importanti. L’amore
ai poveri non è un’ideologia, ma il centro del Vangelo. Voglio dare voce a
coloro che non vengono ascoltati. Per questo si deve lottare, il sistema di
sfruttamento va combattuto con tenacia senza fanatismo, con intelligenza senza
odio, con passione senza violenza. Farò tra breve un’enciclica sull’ecologia, perché
è lo sfruttamento della terra che causa la povertà. A queste espressioni ovvio
che vi sia una risonanza immediata e contrastante. Ad esempio M. Malerba dice: ”non
pendo dalle labbra del papa, ma come marxista se vedo aprirsi uno spiraglio cerco
di sfruttarlo.” Dall’altra parte però abbiamo i cardinali di Curia in fibrillazione,
fra i quali Burke allarmato: ”la chiesa è oggi una barca senza timone”. Il che
significa che il discorso del Papa non è finito lì e per diverse ragioni. La
prima, per secoli la chiesa istituzionale è rimasta lontana dalla purità del
Vangelo. Quando nel 1200 sorsero i movimenti pauperistici, valdesi, catari, albigesi
che intendevano ritornare alla povertà del Vangelo contro l’opulenza degli
ecclesiastici del tempo furono condannati come eretici. E quando S. Francesco
scrisse la sua regola per i frati mendicanti, vestendoli con il saio dei
contadini dell’epoca, Papa Onorio III gliela approvò nel 1223 dopo avergliela
fatta riscrivere più volte con lunga anticamera. Ma anche oggi c’è da fare i
conti con le resistenze di coloro che concepiscono papato e alto clero come un
potere regale, quindi ammantato di orpelli e privilegi che caratterizzano i
sovrani. E quando Lutero nel 1517 si permise di criticare il mercato della chiesa
per la vendita delle indulgenze fu cacciato e scomunicato e si vide costretto a
fondare un’altra confessione cristiana dei riformati, dai cattolici bollati come
protestanti. E quando Marx nel 1867 scrisse il *Capitale* nel quale fra l’altro
sostenne che la religione è l’oppio dei popoli, usata come sfruttamento dei
poveri che devono portare pazienza per l’aldilà a beneficio di ricchi gaudenti
nell’aldiqua, fu subito seguito nel 1881 dall’enciclica *Rerum Novarum* di
Leone XIII contro il socialismo falsa soluzione. E nel 1949 Pio XII scomunicò i
comunisti, che analfabeti nulla sapevano di Marx, lo votarono a motivo di fame
arretrata e prolungata. Ovvio che il comunismo ha un limite metafisico, come d’altronde
il capitalismo, con il quale però la chiesa istituzione fu sempre tentata di
fare l’occhiolino. E quando nel 1968 in Brasile per la sensibilità di alcuni religiosi
come Gutierres, Frei Betto, L. Boff si è iniziato nel Sud America a parlare di
Teologia della Liberazione, che al di là degli inevitabili eccessi intendeva
proporre il Vangelo anche come liberazione dalla miseria, il tutto fu messo a
tacere con la condanna di Papa Wojtyla del 1978. Motivo: ideologia comunista, manipolazione
dei poveri per interesse politico. E quando nel 1980 ai piedi dell’altare fu
ucciso il Vescovo di S.Salvador Oscar Romero dai miliziani governativi perché
difendeva il diritto della terra per i contadini la chiesa istituzionale gli
stese un pietoso velo di oblio. Questi i diversi motivi storici per cui Papa
Francesco viene equivocato ed in parte ostacolato quando pronuncia espressioni
come quelle del 28 ottobre. Ma lui ha un’altra logica: la vera tradizione è quella
che si riallaccia a Gesù, il Magistero della Chiesa non è fatto di soli documenti
da esibire come fiori all’occhiello, ripetibili di anno in anno, di secolo in
secolo, inflessibili e dogmatici, ma è fatto prima di tutto di gesti. Da iniziare
ogni giorno in riferimento alle esigenze religiose, morali, sociali del tempo in
cui si vive. Per Papa Francesco la fedeltà prima ancora che alle varie tradizioni
della chiesa, (degne di rispetto, ma da contestualizzare e da evolvere), significa
fedeltà genuina al messaggio del Vangelo di Gesù a favore dei poveri del mondo.
Autore:
Albino Michelin
29.10.2014
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