La domenica
27 aprile in occasione della canonizzazione dei due santi Roma ha conosciuto
una giornata storica, oltre un milione di partecipanti, una cerimonia cattolica
fastosa e spettacolare. Impegnando la sua infallibilità pontificia il Papa li
ha dichiarato santi, cioè degni di culto universale e assunti fra le schiere
del paradiso. Senza turbare le convinzioni di molti cattolici, non vanno tuttavia
sottovalutate le osservazioni di altri, senza volerne quantificare o
qualificare le componenti. In effetti si è letto e seguito in TV motivazioni di
credenti rimasti indifferenti all’evento. Che ad esempio le persone buone non
hanno bisogno della certificazione di qualità. Nel Vangelo Gesù da’ atto ai
giusti di averlo sfamato e aiutato in altre necessità. Non hanno calcolato ogni
opera buona per sentirsi vicini al cielo, ma compiuto gesti di affinità e condivisione
alla fratellanza umana, perché bisognosa. Nella canonizzazione vi sarebbe una
procedura imbarazzante in cerca di miracoli che svaluta il vero miracolo di una
vita spesa per gli altri. Presente questo spesso fra la gente comune, e non
sempre fra gli addetti delle istituzioni alte. Per non parlare dei santi indegni
canonizzati dopo di aver causato morti e sofferenze nelle inquisizioni. Fra gli
altri il caso di San Roberto Bellarmino gesuita che nel 1600 mandò al rogo Giordano
Bruno, frate domenicano. Per di più emergono degli interrogativi negli stessi
processi di canonizzazione. Si passerebbe da un eccesso di burocrazia pignola
ad una semplificazione sommaria, come certe beatificazioni di massa dei circa
500 beati spagnoli, avvenute qualche anno fa. Dalla condizione indiscutibile di
un miracolo per il beato, di due per un santo ad altre santificazioni
effettuate senza miracolo alcuno. Si richiederebbe l’esercizio eroico delle virtù,
fede speranza carità, ma poi si fanno indulti su qualche miseria umana immancabile
pure nei santi. Certo i silenzi di papa Wojtyla sui pedofili e la quasi santificazione
di Marcel Marcial, fondatore dei legionari
di Cristo, ancor prima delle morte, se depone in favore del rispetto all’onore
della chiesa istituzione, un po’ meno lo depone in favore delle persone
abusate. Osservazione non offensiva o anticlericale, ma legittima. Discutibile sarebbe
pure il fenomeno del furore o consenso popolare “santo subito”! Allorché nell’autunno
2013 venne fatta un’intervista al campione calcistico Maradona egli si giustificò
di avere evaso oltre 30 milioni al fisco, anzi sembrò vantarsene con il gesto
dell’ombrello. Fu un applauso scrosciante, il popolo italiano lo celebrò come
un eroe e poco mancò gli gridasse: “santo subito”! Come poi in genere suscita problema
la condizione dei miracoli per diventare santi. Come se Dio dovesse stare a
bacchetta secondo le pretese dei devoti. Sa di magia. E perché i favori a lui
si, all’altro no? E a questo proposito escono anche delle obbiezioni singolari.
Ai due papi sarebbero stati riconosciuti tre miracoli: due a Wojtyla, uno a
Roncalli. Tutti e tre ricevuti da donne. Mora Diaz costaricana, Suor Maria
Simon francese con il Parkinson, Suor Caterina Capitani italiana. Sono le donne
preferite dal Signore? Fatti inspiegabili sono sempre avvenuti nella storia e
al di fuori anche delle religioni. Si ricordino i prodigi ad Epidauro in Grecia
quattro secoli prima di Cristo, dove avvenivano persino risurrezioni dai morti
ad opera di Asclepiade. Oppure fino a qualche anno fa in Riva al Gange in India
ad opera di Sai Saba. Paralitici che gettavano in aria le loro stampelle e si mettevano
a camminare. In quanto poi alle donne, un’opinione dalla psichiatria potrebbe
aiutarci a risolvere qualche dilemma. In effetti il teologo J. Lang (di Wettingen-CH)
rappresentante di questo settore
scientifico, che pure assistette ad una guarigione inspiegabile e senza medicine
di una sua paziente malata grave e religiosamente indifferente, sostiene che la
psiche della donna è emozionalmente più ricca e variata di quella dell’uomo. E
che la forza della mente e dello spirito, anche se non sempre identificata con
la fede cattolica, può compiere prodigi. Cose che aveva già anticipato Gesù nel
Vangelo. Mentre dunque una parte del mondo cattolico esalta e giustamente i
prodigi di alcuni, un’altra parte pone la santità al di fuori dagli incensi e
dal consenso popolare: in ogni gesto del quotidiano. E qui i santi sono
innumerevoli.
Autore:
Albino Michelin
07-05-2014
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