L
'espressione "Monsignore" non avrebbe nulla di prestigioso, un
francesismo dal significato "mio Signore” titolo in vigore ai tempi dei
Papi di Avignone {1315-78} e attribuito ai cittadini benemeriti. In seguito
divenne il primo gradino per la carriera ecclesiastica. Cosi il "Don”
spagnolismo baroccheggiante, dal latino "dominus” signore. Ovvio che anche
ai parroci si potrebbe dare l'appellativo di "Signor parroco", come
d'altronde vige un po’ in tutta l'Europa del nord. Agli ecclesiastici invece
appartenenti ad un Ordine religioso si conferisce l'appellativo di "Fra”,
fratello o anche "Padre", significativo in quanto ha attinenza con
una paternità spirituale. Tv e stampa informano che domenica 5 gennaio 2014
Papa Francesco ha abolito il titolo di "Monsignore", eccezion fatta
ad tempus per gli ultrasessantacinquenni. E'nella sua logica quella di
ritornare al Vangelo nel quale Gesù disse:"Chi di voi vuole essere il
primo sia l'ultimo ... Vi ho scelti per servire e non per essere serviti".
Una logica però che ha già incontrato le prime resistenze specialmente da parte
dei cattolici doc, abituati ad una chiesa potente, imperiale, ricca, sempre
vincente. Costoro andrebbero aiutati, spiegando come all'origine e secondo il
progetto del fondatore non era così. Gesù non è venuto per distribuire commende
e privilegi, ma per chiamare alla condivisione e alla testimonianza. Titolo e
privilegi gli ecclesiastici dell'istituzione lungo la storia se li sono
attribuiti, assegnati o rivendicati. Appellarsi a Gesù non ha senso. Vale la
pena fare una breve rassegna? Il titolo di "Vicario di Cristo in
terra" se l’è inventato Costanzo l’imperatore d'Oriente nel 1340, ripreso
da Papa Innocenzo lII nel 1200. Il titolo "Sommo Pontefice, Pontefice
Massimo" era riservato agli imperatori romani. Uno di loro, Graziano, nel
380 lo ha passato al Papa, e nel 445 Leone Magno se lo attribuì definitivamente.
Il titolo "Sua Santità: così si fece chiamare nel 560 Papa Pelagio,
versione sacra e definitiva di "Servo dei servizi di Dio" adottata da
Paolo Il nel 1470, aggiungendovi l'obbligo del baciamo e del bacio della sacra
pantofola. Il primo tuttora esistente e resistente, il secondo abolito per
motivi igienici. Il Ministero delle Poste Italiane nel marzo del 2013 mise in
commercio un francobollo "Sua Santità Papa Francesco " non ha
importanza se per rispetto o per cortigianeria: il fatto si è che il neoeletto
gentilmente lo fece sparire dalla circolazione. Non si è entrati nella logica:
egli è il vescovo di Roma, cioè il coordinatore delle chiese universali, non
l'unica insindacabile autorità o l'infallibile Pio IX, Papa Re del 1870. Il
titolo di "reverendo “compare nel Codice di Teodosio nel 438 e veniva
attribuito ai sudditi specie militari degni di riverenza. Il titolo di
"Eccellenza": oggi riservato ai vescovi, appannaggio dei re
longobardi e franconi già dal 500. Abolito dallo Stato italiano nel 1945 con l’avvento
della democrazia per indicare uguale dignità fra tutti i cittadini. Anche
Benito Mussolini prima di tale data e della sua esecuzione capitale si faceva
chiamare "Sua Eccellenza". Il 21 agosto 2013 Papa Francesco telefonò
privatamente allo studente padovano Stefano Cabizza, il quale sorpreso rispose
con "Eccellenza ... " Al che la precisazione: "guarda che Gesù
non si faceva chiamare Eccellenza. "Per questo anche nei suoi documenti,
pure ufficiali, egli si firma semplicemente Francesco. Il titolo di “Eminenza”:
papa Gregorio I nel 590 lo cominciò ad assegnare al prefetto di Roma e ai
proconsoli romani. Papa Urbano VIII nel 1630 lo elargì a tutti gli
ecclesiastici cardinali. Infine il titolo di Papa: il vescovo di Milano Siricio
nel 390 si fece chiamare "Pappas" = papà. Certo che gli suonerà male
il ruolo di Governatore dello Stato-Città del Vaticano, concordato con il suo
predecessore Pio Xl nel 1929 ... Ma tant'è, bisogna fare i conti anche con la
corte: il papa passa, questa resta. In definitiva non bisogna fare i nostalgici
per l'abolizione del titolo di Monsignore e di tanti altri previsti nella
Chiesa cattolica. Da dignitari dell'apparato si apre la possibilità di essere
anche nei dettagli testimoni del vangelo.
Autore:
Albino
Michelin
22.01.2014
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