mercoledì 14 marzo 2018

DALLA MADDALENA DELLA BIBBIA ALLE MADDALENE DELLA STORIA

Maria Maddalena è una santa che si festeggia il 22 luglio, cui sono state lungo i secoli dedicate chiese, parrocchie, confraternite, feste, fiere. Milioni di bambine battezzate con il suo nome, centinaia di monache entrate in convento mutando il loro nome di ragazza con il suo. Senza citare tutte le varianti e di persona e di luogo, come Magda, Maida, Marlene, ecc. Per restare al Vangelo le Marie sono tante, almeno cinque, a cominciare dalla madre di Gesù, alla sorella di Lazzaro e di Marta, alla prostituta che entrata in un banchetto di Simone non esita di versare l’unguento profumato sui piedi di Gesù, suscitando indignazione e morbosità fra i maschi presenti. Per non citare opere d’arti figurative e letterarie sulla Maddalena, sempre con sentimento di ammirazione o di compassione. Come il romanzo “Codice da Vinci” un thriller del 2003 autore Dan Brown, 8 milioni di copie, tradotto in 44 lingue, sia pure finalizzato al botteghino, dove l’autore rifacendosi anche al Vangelo (apocrifo=messo in disparte) secondo S. Tommaso, la chiama compagna del Salvatore, Cristo la amava più di tutti gli altri discepoli, che offesi reagivano: ”perché la ama più di noi?”, soleva spesso baciarla sulla bocca, (al tempo usanza per indicare comunione spirituale), Gesù l’ aveva sposata ed aveva avuto dei figli. Sì, opera di fantasia, non ricostruzione fedele degli eventi storici. Oppure da citare anche il film ”L’ultima tentazione di Cristo” di Martin Scorsese, 1988, in cui Gesù sfiduciato e morente dice alla Maddalena sotto la croce: ”Ma va, chi me la va fare questa vita, andiamo a farci una famiglia”. E così Gesù scende e si dedica ad una vita più normale. Anche qui arte e fantasia che non corrispondono alle narrazioni canoniche. O infiniti dipinti dai più adeguati al testo biblico, come la Maddalena penitente del Tiziano (1533), ai più espressivi della proiezione erotica degli artisti. Vedi quello di Leonardo da Vinci, 1498, in cui il personaggio alla destra di Gesù non sarebbe il giovane e celibe apostolo Giovanni ma la Maddalena, vedi quello di G. Cagnacci 1650, pretesto biblico per raffigurare il corpo della giovane discinta e seducente, fino alla prostituta e santa spudorata che piaceva agli uomini. Nella Maddalena abbiamo tutti i volti della molteplicità, dalla sirena al genio femminile. Fra tante fantasie è doveroso rifarsi al testo evangelico, con eventuali interpretazioni, ma sulla base di questo. Maria Maddalena proviene da Magdala, alla lettera toponimo che significa Torre dei pesci, paese di pescatori, costiero sul lago di Tiberiade. L’evangelista Luca (8,2) parla di quella Maria liberata da sette demoni. E qui senza entrare in merito all’esistenza o meno di (Satana= avversario) o demonio, alla sua origine dalla letteratura persiana del sesto secolo a. C., sappiamo che al tempo allorché una persona soffriva di malattie sconosciute alla medicina e quindi incurabili, la si definiva posseduta da Satana o dal demonio. E se per caso o per prodigio tale infelice veniva guarita la si segnalava come liberata da Satana. E che se poi addirittura si parlava di liberata da 7 demoni, si entrava nella simbologia del tempo, cioè il numero 7 significava totalità, e quindi che la persona veniva liberata da tutte la sue sofferenze, tante e pesanti, e magari cacciate in un branco di porci, cioè allontanate dalla persona afflitta. Nemmeno qui è il caso di disquisire se Gesù era esorcista nel senso etimologico del vocabolo o un guaritore, pieno della energia di Dio e che anche lui usasse il linguaggio comune della gente, senza complicati ragionamenti, di difficile comprensione per quel tempo. Ecco perché l’interpretazione di oggi, più approfondita da studi storici di psicologia e psicoterapia, parla di Maria Maddalena come di una ragazza sofferente, depressa, forse vittima di delusione amorosa, di un amore malcorrisposto, quello che ha distrutto e distrugge molte donne profondamente innamorate, toccata fino a disturbare la sua integrità mentale. E Gesù la libera da questa situazione, le da’ forza, coraggio, nuove prospettive, la riprogetta. E si sa di quanto le donne sono capaci quando prendono una decisione, percorrono una nuova strada. Che Maddalena si sia sentita pervasa da una profonda amicizia verso Gesù può stare nella logica della vita, anzi dimostra la forza dell’amicizia quando è condivisa e costante. Entra subito a far parte del gruppo delle donne che accompagnano per le strade e assistono il Messia, fino a sfidare tutto e tutti e anche gli stessi crocifissori sotto il patibolo. E qui significativo è il quadro del Masaccio 1426, Maria in ginocchio dà le spalle allo spettatore, raccolta in sé stessa e nel suo dolore, assente dagli astanti, in una sensazione di impotenza. Ma nella Risurrezione di Gesù Maria è la prima persona a cui il Maestro appare, ancora prima che agli apostoli, per annunciare a tutti che egli è vivo e proclamare la buona novella, fino ad essere definita oggi l’Apostola degli apostoli. E anche in questo caso non ci interessa la disquisizione se l’apparizione fu una visione esteriore o interiore, ci interessa la forza dirompente e inspiegabile di questa donna. Di minor conto è quindi la sua figura poliedrica passata alla storia, se devozionale, se carismatica, se redenta, se prostituta, se erotica, troppo spesso funzionale agli interessi della proiezione maschile e in parte della chiesa di soli maschi composta. Ciò non toglie nulla a questa donna, alla sua grandezza e alla sua tenacia morale, nulla toglie alle donne del nostro tempo, alle loro capacità e ai valori di cui possono essere portatrici.

Autore
Albino Michelin
06.03.2018

Nessun commento:

Posta un commento