venerdì 21 luglio 2023

LA REINCARNAZIONE

Gli induisti dicono come un orefice prende un gioiello fra le mani e con esso foggia un disegno nuovo e più bello, allo stesso modo Atman con la reincarnazione ti renderà la foggia più splendente e meravigliosa. La reincarnazione offre una spiegazione sulla esistenza e della continuità dell’anima. È argomento complesso e affascinante che appassiona l’umanità per secoli. Sì è nella consistente minoranza se si pensa vi si aggiungono il buddismo il giainismo, le sette mussulmane, le africane, le esoteriche, le gnostiche, ermetiche. In più nel nostro ambiente abbiamo il Movimento spirituale cristiano, e la chiesa cattolica liberale. Si va all’incirca sui 2 miliardi di persone. La reincarnazione si riferisce al modello culturale religioso orientale e allo spiritismo che descrivono una trasmigrazione dopo morte dell’anima in altri corpi (minerale, vegetale, animale) fino a che l’anima non si sia liberata completamente dalla materialità. Pitagora (570-495), uno dei più antichi sostenitori si   lamentava passando per la strada che il suo cagnolino non doveva essere molestato perché aveva reincarnato un suo parente. Dagli antichi era corrente la mentalità che una stessa anima potesse vivere in periodi storici diversi e potesse essere soggetta a rinascite dopo la morte. E lo ricordava già Platone con il suo innatismo. Cioè un ricordarsi di un sapere già presente nella nostra mente, dimenticato nel momento della nascita e perciò conoscere significa già riconoscere. E qui qualcuno penserà ai sogni che vi sia una mano presente e precedente a me che mi abbia mandato un messaggio. E quando incontriamo qualcuno mai visto, una pacca sulla fronte, dove mai l’abbiamo visto questo. J. Stevenson, pediatra, con studio sui bambini allorché si trova impensatamente di fronte a piccoli con talenti o gravi turbe psichiche ipotizza, ma non di più, che sia stato preceduto da un essere reincarnato. Andiamo a vedere il pensiero di Gesù, evitando quello di un’esaltazione ingenua e dall’altro lato quella di una negazione della esistenza storica. Il quale Gesù aveva avuto probabilmente rapporti con gli orientali.   Quindi egli chiede quale opinione avessero di lui. Uno disse che era Giovanni il battista, altri Elia, o uno dei profeti. Quindi era possibile che un profeta si sia reincarnato in Cristo. Sul Monte Tabor dopo la trasfigurazione dice: ma io vi dico che Elia è già venuto ma non l’avete riconosciuto. E allora compresero che aveva parlato di Giovanni battista. Quando i farisei interrogarono il cieco nato lo apostrofarono: sei al venuto a mondo pieno di peccati e vuoi fare da maestro. E testimoniano che quel castigo viene da una condotta precedente. Pero ora due brani che dicono il contrario. Pietro afferma (1.3.10.18) che Gesù è morto una volta per tutte, giusto per gli ingiusti. E qui viene negato ogni tipo di reincarnazione. Come di fatto viene negato quando Gesù sulla croce senti dirsi dal buon ladrone: ricordati di me quando sarai nel tuo regno. Il signore gli risponde: oggi sarai con me in paradiso.  Anche in questo caso non c’è traccia di una seconda rinascita. Sembra quasi che signore qui voglia nicchiare, che voglia dire e non dire o addirittura non abbia che idee chiare nemmeno lui.  C’è chi insinua essere un diritto che ha voluto lasciare alla chiesa nella gestione dell’oltretomba, dell’inferno e del Paradiso. E in effetti in privato Gesù teneva spesso alle sue confidenze e controversie nella chiesa primitiva. Spiccava allora S. Gregorio di Nissa a sosteneva parimenti che quando l’anima non può essere purificata nella prima vita, necessita di una o al massimo altre reincarnazioni, ma non oltre le 4. Origene gran lottatore (183-256 d.C.,) che morì torturato dalla persecuzione di Decio riteneva, in quanto a sapere perché l’anima ubbidisce al male e talvolta al bene, bisogna cercare le cause di una nascita anteriore alla corporea attuale. Nello stesso tempo respingeva come una stoltezza la trasmigrazione in un vegetare o animale in quanto indegno della dignità umana.  L’imperatore Giustiniano anche se completamente a digiuno in materia, invocato dalla chiesa cattolica, affibbiò nove proposizioni di scomunica e anatema sit. Nel tempo moderno le correnti di pensiero sono portate avanti da Marsilio Ficino, Giuseppe Mazzini, Schopenhauer.  Al Corano 3.27 pregano così i musulmani: Signor ci hai fatto morire due volte, due volte ci hai dato la vita, riconosciamo le nostre colpe. Nel secolo scorso uno dei più importanti propugnatori fu nell’occidente R. Steiner (1861-1925) nell’ambito della sua antroposofia. Più di recente questa dottrina ha fornito parte integrante del movimento New Age.  E molto riconosciuta principalmente nella società che pratica o praticava la cremazione, basata sulla convinzione che la spirito dopo la morte si potesse disfare dal corpo e poteva quindi essere distrutto.  Canto divino: come una persona indossa vestiti nuovi e lascia quelli vecchi ed usati, così indossa corpo materiale e lascia i vestiti consunti. Una della più antiche religioni della terra continua il suo contributo al pensiero mondiale.

Autore: Albino Michelin 05.07.2023
albin.michel@live.com

sabato 15 luglio 2023

IL NOME DONNA NEL MONDO

Questione di toponomastica è importante in un discorso estensivo fare a ritroso, dal moderno all’antico, la toponomastica del nome con cui si indicavano le persone del passato. Nel caso è l’appellativo donna che qui ci interessa. Il più recente è signora (latino senior, seniorerin), significa anziana. Nel medioevo avevamo donna (latino domina, maschile dominus) padrona di casa. Francese Madame. Sempre dal latino la femmina che significa feconda. Dal latino altro nome, quello di matrona da mater, genericamente convivente. Sempre un altro nome, dal sanscrito uks, donna di casa, convivente (usora). Mulier, forse dalla macina, antico molo. Donna addetta al mulino. Si suppone che la disparita fra uomo e donna nasce verosimilmente da un fattore biologico. Cioè che il maschio si sente superiore perché possiede l’elemento vitale virile all’esterno e la donna invece possiede la vita ricettiva all’interno. Quello che doveva essere un complemento è stato una discriminazione Psicologica.
Al tempo preistorico.
Oggi si fanno tanti pensieri se questo dio fosse padre o madre all’origine dei tempi. Andiamo agli antropologi, alle ipotesi che fosse donna. In effetti i maschi erano impegnati con la raccolta del cibo e alle contese della guerra, le donne addette alla fertilità e alla generazione. E quindi per logica delle cose proiettavano in dio madre la logica della creazione. Ovvio che si adorasse la dea madre. Prima del secolo VI (700 a.C.) era molto fiorente la civiltà dei sumeri nell’antica persia (5000-2000 a.C.) con le loro città stato e le loro sacerdotesse. È arrivata la civiltà greco-romana (700 a.C.) Ed e stato scritto ed elaborato il vecchio testamento, mentre qualche tempo prima si conoscevano pezzi della civiltà ebraica e della babilonese. Si è trovato il primo reperto di una donna risalente a 3 milioni di anni. Ed era una donna, di nome Lucy. Ma anche reperti di 3 mila a.C., si dava il nome di rituali femminili. Nella civiltà greca Platone (428-368) aveva collocato la donna al tredicesimo posto dopo i pesci. E questo è stato l’immaginario collettivo che ci ha accompagnati nei diversi secoli fino al 1950. Sconcertante quanto scriveva Scipione l’africano a sua moglie incinta” se sarà un maschio allevalo, se sarà una femmina buttala giù dalla rupe Tarpea”. Al tempo dei greci e dei romani non si avevano difficoltà di convocare delle donne, che venivano poste a protezione delle loro necessità dei propri bisogni esistenziali e dei loro amori. Nei greci si avevano divinità con Zeus, Atena, Artemide. Afrodite, Demetria, Esti. Presso i romani Giunone, Cerere, Venere, Diana, Minerva. E si pregavano per impetrare benedizioni. I Cristiani hanno poi sostituito con il loro santi e lo loro sante, comparse dopo le pagane, a fare la stessa funzione. O sopra un colle, in riva alle acque, dove sono in punti di ristoro, di relax, di ricupero.
Ai tempi di Gesù.
Tralasciamo qui il l’antico testamento dove piuttosto con la legge di Mosè vi era codificato il 6° comandamento che proibisce di commettere atti impuri, che tradotto significa di non fare adulterio perché poi si doveva lasciare una donna in mezzo ad una strada. O in un altro brano, quello del Talmud, che a spiegare la dottrina e insegnarla ad una donna, è meglio insegnare al mio asino a salire su per una scala. Andiamo direttamente a Gesù, il quale si è trovata a parlare con una donna al bordo d’un pozzo. Ciò ha fatto impressione anche agli apostoli i quali per il loro atavico maschilismo si erano meravigliati dello stupore della gente. (Giv,4.5). Gesù è entrato nella casa di un fariseo. A pranzo si è incontrato con una prostituta e si è fatto ungere con l’olio e si è lasciato asciugare i capelli alla meraviglia e alle critiche del fariseo. (Lc.7.38-39). Infine il grande comandamento dato a tutti:” amatevi a vicenda come io vi ha amato”. Gesù è un grande sia per gli uomini sia che per le donne. Inizia in questo periodo devozione alla madonna. Con il suo silenzio e la sua ubbidienza ha fatto breccia nell’animo femminile nella accettazione del maschilismo. Posizione un po’ diversa da san Paolo il cofondatore della chiesa. “Non permetto dalle donne di parlare in pubblico. Il marito deve stare soggetto al cristo perché e il suo capo. La donna invece deve restare sottomessa all’uomo come al suo capo.” A parte qualche religioso che curato le trovatelle, grande beneficio senz’altro, pero la chiesa non ha certo diminuito il maschilismo. S Clemente d’Alessandria, fondatore della prima cosiddetta facoltà teologica “la donna dovrebbe vergognarsi al solo pensiero di essere al mondo. S. Cirillo vescovo alessandrino, ebbe a che fare con la prima femminista della storia. (415 d.C.) lpazia, filosofa, astrologa. Con la cura degli ammalati, prima strega, su istigazione del vescovo lapidata sulla pubblica via, la prima cristiana uccisa dai cristiani finita la persecuzione dell’impero romano. Non ci fu bisogno che il concilio dichiarasse che le donne non avevano l’anima (concilio di Mocon, (580) perché la gente legittimasse questa diceria. Le streghe, che hanno fatto combattere con la lora cultura laica, avrebbero condotto il mondo ad una maggiore qualità di valori, ma tutto è andato in cenere. Difficile quantificare il loro numero. Si parta da un a nove milioni bruciate al rogo, ma si fa l’ipotesi sul numero dai satanisti. Si sa che l’ultima bruciata fu Anna Göld il 26 10 1730, una mattanza di oltre 15 secoli. Per la donna era aperta l’unica porta: verginità o maternità, non esisteva l’alternativa a segretarie di azienda, né il diritto alla scuola, alle libertà civile, e quella che avesse il pallino cultura sempre in convento doveva finire. Persino all’anagrafe doveva sentirsi esclusa. Significativo quanto si legge che alla moltiplicazione dei pani, vi erano cinque mila persone senza conteggiare donne e bambini. La donna considerata come eterna bambina. Quindi si riempivano i monasteri delle monache di Monza. “Lo ius primae noctis” che indica il presunto diritto del signore feudale di sostituirsi al marito nella prima notte di nozze, pare sia un falso storico. Ma sul resto bisogna consolarsi. Da segnalare il pellegrinaggio delle lesbiche al santuario di Montevergine (AV) datata dai primi del 1200, che ogni anno proveniva dalla Grecia, dalla gente chiamata i femminielli.
Al tempo della chiesa
S. Agostino.” L’uomo brilla di luce immediata, la donna invece brilla di luce riflessa. La donna deve chiedere a dio nel piacere sessuale” non lo faccio per amore mio, lo faccia per amor di Dio”. II giurista Graziano (1135) “L’uomo viene da Dio perché ha l’anima, la donna ne è priva perciò non ha l’anima”.
Umberto Eco tratteggia e riassume il lungo periodo, lo esprime ma senza condividerlo” le donne furono considerate un mucchio di letame, figlie della falsità, sentinelle dell’inferno, strada che porta alla iniquità, puzza da scorpione, sempre sono la causa della irriverente erezione dell’uomo saggi.” Mai nulla di più becero è stato scritto.
Apparizione della Madonna alle donne.
Fra un minimo di 2280 apparizioni della madonna nella stragrande maggioranza sono alle donne e minorenni. Ne citiamo alcune per caso. Madonna della medaglia contro il treno (18.7.1730) a Caterina Labouret. Madonna delle lacrime (19.7.46) contro l’abbandono dalla messa festiva a Melania. Lourdes (11.2.1858) a Soubirous, contro l’origine della specie: Fatima (13.7.1917) contro guerra a Lucia, Francesco e Giacinta. Mediugorie (24.6.1981) contro il progresso a Myriana, Iwanka e Wika. Quella recente Madonna dei gnocchi di Trevignano Roma (aprile 2023. Ogni 3 del mese) a Scarpulla Giuseppa detta Gisella contro il cibo inquinato. La predilezione a scegliersi dalle donne è forse perché la donna è più legata alla vita, o perché possiede uno psichismo più fragile, o perché ha un inconscio collettivo più accentuato, qui non è il caso di fare un’indagine.
Il prete e la donna
Non c’è stato mai buon sangue fra un prete e una donna. Ricordiamo film lo Spretato del 1953 ed il film il Prete sposato del 1970. E questo per una remora ancestrale del maschilismo. Gesù ha lasciato libera la donna per il matrimonio, o per la famiglia, o per il regno dei cieli, o per vivere dedito a una comunità. Le donne che hanno sposato preti raramente hanno divorziato, ma talvolta e stato vissuto come un incubo dagli interessati. Vi fu un concilio nel 968 che raccomandava ai preti la castità, ma poi andò che ognuno faceva di sua spontanea volontà. Venne il Concilio di Trento e in quel caso si ribadì con dentro o fuori. Finché Wojtyla non ritorno alla carica nel 1993 col canone 277 in cui ritornò sul celibato per tutti i preti e a doppia mandata. Voleva dire che il matrimonio è per la truppa ma il celibato e per gli ufficiali. Da ciò si vede che per quanto riguarda il sacro si va ancora a rilento. Infatti nel 2014 nel cinquantesimo anniversario del concilio ecumenico in una grande assemblea vi erano convenuti 2.400 maschi e 23 femmine. Irrisorio, Ancora una discriminazione si è costatata con il licenziamento dagli asili e suole materne private delle irregolari o cosiddette conviventi.
Cambiamento epocale.
E siamo arrivati a civiltà contemporanea. Abbiamo anche il burka (finestrella), il chador (velo) il neqab (finestrella), Hijab (velo). Tutto da discutere. Il mondo è diventato in crogiuolo di mentalità.

Autore: Albino Michelin 03.07.2023
albin.michel@live.com

lunedì 10 luglio 2023

FEDERICO FAGGIN: LA NATURA DELLA COSCIENZA E DELLA TECNOLOGIA: IRRIDUCIBILI

Federico Faggin è noto fisico inventore nato a Isola Vicentina (VI) nel 1941. Nel 1968 a 27 anni emigra in California e diventa una persona di riferimento per tutti gli scienziati ed appassionati di tecnologia. Con il microprocessore ha contribuito a plasmare il presente che tutti conosciamo. Nel 2010 ha ricevuto da Obama il premio nazionale e nel 2019 gli è stato conferito dal Presidente Mattarella il titolo di Cavaliere. Nel 2011 ha fondato una organizzazione no-profit dedicato allo studio scientifico della coscienza. Nel 2019 ha pubblicato un libro “Silicio” e “Irriducibile” fino al suo appassionato impegno sulla consapevolezza. Faggin nel 2011 ebbe anche una esperienza mistica. “Sentii emanare dal mio petto una potente carica di energia-amore mai provata prima, amore che superava qualsiasi mia idea sulla natura dell’amore. Ampi fasci di luce riempirono la stanza per poi abbracciare l’intero universo. Era la sostanza da cui tutto ciò che esiste e fu fatto. Con sorpresa riconobbi che quello ero io. L’esperienza mi cambiò per sempre.” Ed ecco ora il suo pensiero. La materia incosciente non può produrre organismi coscienti. A parte l’origine dell’universo si sa soltanto che i germi della nostra natura sono in esso racchiusi. Attualmente si sono un po’ stemperate le diatribe fra materialismo e l’origine della coscienza umana. La vita proviene dalla cellula umana, verosimilmente la parte più piccola dell’organismo, noi ne abbiamo trenta trilioni. Il mondo esterno viene passato dentro di noi, attraverso l’esperienza delle informazioni sensoriale diventa una esperienza interiore. La vera intelligenza sta nella capacita di comprensione è di capire le profondità. Non è prodotta della meccanica, dalla chimica, non è campo elettromagnetico con delle relative reazioni.
Francesco Redi (Arezzo 1623), famoso biologo del suo tempo, andava dicendo” vivum ex vivo” non può nascere un essere dotato di vita da un altro essere inanimato. Quindi anche nella coscienza del mondo interiore possiamo distinguere quattro classi distinte: la prima è quella cognitiva o che deriva dalla percezione del mondo fisico. Il gusto del cibo, profumo dei una rosa, suono della musica, il senso del colore. La seconda categoria riguarda le emozioni come curiosità, amicizia, compassione, gioia, fiducia, paura, rabbia, tristezza, orgoglio, ostinazione, vergogna. invidia, avidità, confusione e così via. La terza è costituita dai pensieri. Se chiedi a te stesso come fai a sapere di avere un pensiero percepirai una debole immagine del pensiero prima ancora di averlo tradotto in parola. La quarta categoria contiene i sentimenti spirituali, di amore intenso e disinteressato, il sentimento di unita con l’universo, con una presenza trascendente più grande di noi, le ineffabili esperienze mistiche riportate nel corso dei secoli. Altra caratteristica e che queste esperienze di coscienza non sono clonabili, non sono trasferibile ad una secondata persona, restano nella mia interiorità ed intimità. E passiamo alla tecnologia con il suo computer (anno di fondazione 1941) e di conseguenza al Robot e all’intelligenza artificiale (IA). Qui vale il discorso di prima. Dalla cellula animata non nasce nulla di inanimato CP compreso. Che l’uomo è il luogo del cervello e della mente, mentre CP è il luogo della memoria e del calcolo. Che l’uomo è costruttore del PC, mentre la macchina è l’elaboratrice. Che il CP fa tanta strada quanto l’uomo gli permette di fare. Non si mai è mai visto al mondo, sorride Faggin, un uomo o dona donna partorire un CP. Il PC non si meraviglia di una frase scurrile, ne bestemmia, né imprecazione, o di ambiguità di ogni genere. In quanto alla scienza si è scoperto che esistono particelle subatomiche piccolissime, più piccole dell’elemento materiale che richiamerebbe l’esistenza di qualcosa che va aldilà della materia -Gli scienziati moderni, compresa la Fabiola Giannotti presidente del Cern e membra dell’Accademia Scienze in Vaticano, dicono che la scienza non avrà mai limiti. La fisica quantistica di carattere ondulatorio e dinamico con suoi molti scienziati, fra cui diversi premi Nobel, e ovviamente Faggin, va oltre l’idea che l’atomo (con protone, elettrone, neutrone) sia l’elemento più piccolo della materia, ed ha portato a scoprire che c’è qualcosa d’impercettibile e irraggiungibile che va a finire in qualcosa di natura diversa, ai livelli estremi della materia. Per similitudine quella che oggi si potrebbe chiamerei anima o equivalente l’autocoscienza. Si ipotizza che la nostra autocoscienza esisterebbe nell’universo prima della nostra nascita, verrebbe assunta dopo la morte, ritornerebbe nell’universo, ma non verrebbe distrutta.
La teoria quantistica è stata anche citata a livello accademico come possibile spiegazione della coscienza. Ma qui si entra nella religione e nella vecchia diatriba scienza e-fede. Si risolverebbe con l’invasione del territorio reciproco, si torna al creazionismo, e la scienza ne verrebbe mortificata. Grande carattere quello di Faggin, totalmente dedicato al coscienza e alla tecnologia, di sé stesso si definiva tutto dedito con la testa il cuore, lo stomaco. Con il cuore, la capacita mentale e con la mente razionale. Il cuore con l’empatia e la curiosità. Con lo stomaco, la grande passione meccanica e l’autorealizzazione. Un augurio a tutti i suoi affezionati che ascoltano le sue conferenze on line: che il mondo non è più come prima, che la coscienza è quella che dà un senso alla vita, che le idee buone facciano il giro del mondo.

Autore: Albino Michelin 30.06.2018
albin.michel@live.com

lunedì 3 luglio 2023

L' URGENZA DI UNA LEGGE MORALE

La nostra epoca può rivendicare un caos morale senza precedenti. La gente comune di un tempo si aspettava l’onestà, la giustizia, la sincerità, noi oggi ci aspettiamo tutto il contrario. La scienza è diventata la nostra parola d’ordine, scientifico è sinonimo di onesto, fattibile. Noi qualsiasi azione possiamo compiere, basta che la tecnica e la scienza ce lo garantiscano, altre remore non esistono, o che piovano dal cielo, o che spuntino dalla terra. Mai ci passa per la testa che la scienza non sostituisce l’etica, ma invece solleva di fronte a questa una grande quantità di questioni. Per essere umana la scienza deve collegarsi con l’etica e la società moderna se vuole salvarsi deve porre l’accento su questa alleanza. E qui bisogna subito liberarsi dagli equivoci. Anzitutto chiarire l’espressione “umano”. Una cosa è l’umano descrittivo, altra l’umano normativo. Diciamo per esempio è “umano” mentire nel senso descrittivo, cioè statistico, per dimostrare l’esistenza di tanti bugiardi. Mentre se lo intendessimo in senso normativo significherebbe che tanti fanno bene a mentire, anche se ladri. Ancora uno fra i molti equivoci: abbiamo la struttura biologica animale, basta comportarci secondo l’istinto degli animali e siamo sulla strada giusta. Errore, perché l’animale a seguire l’istinto si salva, l’uomo invece si uccide, vedi alcool, droga, ecc. Ed ancora un equivoco: basta esercitare la propria professione e si ha automaticamente comportamento morale. Dipende. La parola deriva da “fateor” che significa proclamo, cioè due cose: competenza e onestà. Un medico che si compera la laurea e procede ad operare in chirurgia è un antiprofessionale. Come quello che si prende una laurea e poi opera con trascuratezza è uno scorretto perché manca di una delle due componenti della professione. In tanto caos che cosa ci sta alla base della morale, dove si fonda, che cosa fa sì che una nostra azione sia lecita o illecita, accettabile o alienabile? È identico essere altruista o impostore? Vogliamo mettere sullo stesso piatto della bilancia per esempio un Albert Schweitzer (1875-1965) e Adolfo Hitler (1889-1945)? Il primo, un alsaziano franco tedesco, medico, teologo, pastore protestante che ha passato tutta una vita nel Gabon d’Africa a piantare farmacie da campo, che ha investito il guadagno del suo premio Nobel zurighese nella costruzione di un villaggio per lebbrosi e che volle morire in una foresta con loro? Ed un Hitler che ha eliminato 6 milioni di Ebrei, di cui 1 milione bambini? Chi e cosa li distingue? Sulla base di chi e   cosa? Il color della pelle, gli ormoni, il lignaggio? Ed ancora qualche caso minore: nascondere difetti di un’auto usata e venderla come nuova è morale? Dare ad un compare in matrimonio una figlia con l’occhio offeso aggiustandolo con copertura artificiale è un affare nobile? L’esemplificazione sarebbe infinita. Qui ci aiuta una goccia d’olio. Se la poniamo in un ingranaggio del motore è tanta manna, se la versiamo in una camicetta da cerimonia è uno sciupio. Niente è neutro, dipende sempre dall’uso dell’uomo Così sono le nostre azioni. Ed ancora insistiamo: dove sta la distinzione fra il bene e il male, l’origine del valore e disvalore, in conclusione della morale? Per gli ebrei dipende dal decalogo di Mosè, per i cattolici dalla Bibbia, per i musulmani dal Corano, per gli induisti dai Veda? Non del tutto perché molti uomini non sono figli di nessun libro rivelato. Allora dove sta l’origine? Semplice: Nella dignità dell’uomo, del suo ambiente, delle sue relazioni. In una frase: Nella sacralità della persona umana. Tutte le leggi umane si basano nel poco o nel molto su qualche consenso a questa sacralità: l’amore del prossimo. Anche se ci sono filosofi come Rand che al contrario considerano l’egoismo norma morale etica, per il quale il sacrificio per gli altri è un in investimento dell’io su sé stessi. Amare il prossimo come se stessi per Rand e per molti non è una deviazione ma un paradigma per amare gli altri. Ma non è necessario che un comportamento sia socialmente universale per essere considerato universalmente umano. Talvolta si costata che quando una persona viene offesa nella propria dignità vi sono altri che rinunciano perfino alla propria vita a favore della dignità calpestata nel proprio simile. La storia è piena di queste persone che hanno incarnato tale eroismo, sia che si creda o meno ad una sopravvivenza nell’aldilà. Non solo Papa Bergoglio, ma credenti e non credenti sono d’accordo su un punto: la sacralità della vita è la matrice di ogni morale. Alcuni addirittura arrischiano l’esistenza in cambio di una non esistenza. Si pensi alle 350 mila donne nel mondo e alla cinquantina circa in Italia che ogni anno rinunciano alla propria vita per dare alla luce un bambino. Glen Glay nel libro “The Varrios” racconta che nella seconda guerra mondiale un soldato tedesco del plotone rifiutò l’esecuzione di dieci ostaggi, spinto dalla compassione verso di loro e delle loro famiglie. Conseguenza, venne fucilato pure lui. Invece di 10 morti se ne ebbero 11. Non scorgiamo in questo soldato un bagliore di bellezza e di valore anche se il suo sacrificio è stato inutile? Per non dimenticare tanti casi quotidiani come il sacrificio di Luca Carollo che il 29 agosto del 21 si gettò in mare nel palermitano per salvare un bagnante che stava per annegare. Lo trasse in salvo ma Luca ci rimise la vita. E poi si dice che i miracoli non esistono o che esistono solo nei santuari. Non si dimentichi che anche nel Vangelo di Giovanni (13,15) Gesù dice che nessuno ha amore più grande di colui che dà la vita per il suo prossimo. A tanto si arriva quando si pone come fondamento della morale la sacralità della vita umana.

Autore: Albino Michelin 27.06.2023
albin.michel@live.com