sabato 15 luglio 2023

IL NOME DONNA NEL MONDO

Questione di toponomastica è importante in un discorso estensivo fare a ritroso, dal moderno all’antico, la toponomastica del nome con cui si indicavano le persone del passato. Nel caso è l’appellativo donna che qui ci interessa. Il più recente è signora (latino senior, seniorerin), significa anziana. Nel medioevo avevamo donna (latino domina, maschile dominus) padrona di casa. Francese Madame. Sempre dal latino la femmina che significa feconda. Dal latino altro nome, quello di matrona da mater, genericamente convivente. Sempre un altro nome, dal sanscrito uks, donna di casa, convivente (usora). Mulier, forse dalla macina, antico molo. Donna addetta al mulino. Si suppone che la disparita fra uomo e donna nasce verosimilmente da un fattore biologico. Cioè che il maschio si sente superiore perché possiede l’elemento vitale virile all’esterno e la donna invece possiede la vita ricettiva all’interno. Quello che doveva essere un complemento è stato una discriminazione Psicologica.
Al tempo preistorico.
Oggi si fanno tanti pensieri se questo dio fosse padre o madre all’origine dei tempi. Andiamo agli antropologi, alle ipotesi che fosse donna. In effetti i maschi erano impegnati con la raccolta del cibo e alle contese della guerra, le donne addette alla fertilità e alla generazione. E quindi per logica delle cose proiettavano in dio madre la logica della creazione. Ovvio che si adorasse la dea madre. Prima del secolo VI (700 a.C.) era molto fiorente la civiltà dei sumeri nell’antica persia (5000-2000 a.C.) con le loro città stato e le loro sacerdotesse. È arrivata la civiltà greco-romana (700 a.C.) Ed e stato scritto ed elaborato il vecchio testamento, mentre qualche tempo prima si conoscevano pezzi della civiltà ebraica e della babilonese. Si è trovato il primo reperto di una donna risalente a 3 milioni di anni. Ed era una donna, di nome Lucy. Ma anche reperti di 3 mila a.C., si dava il nome di rituali femminili. Nella civiltà greca Platone (428-368) aveva collocato la donna al tredicesimo posto dopo i pesci. E questo è stato l’immaginario collettivo che ci ha accompagnati nei diversi secoli fino al 1950. Sconcertante quanto scriveva Scipione l’africano a sua moglie incinta” se sarà un maschio allevalo, se sarà una femmina buttala giù dalla rupe Tarpea”. Al tempo dei greci e dei romani non si avevano difficoltà di convocare delle donne, che venivano poste a protezione delle loro necessità dei propri bisogni esistenziali e dei loro amori. Nei greci si avevano divinità con Zeus, Atena, Artemide. Afrodite, Demetria, Esti. Presso i romani Giunone, Cerere, Venere, Diana, Minerva. E si pregavano per impetrare benedizioni. I Cristiani hanno poi sostituito con il loro santi e lo loro sante, comparse dopo le pagane, a fare la stessa funzione. O sopra un colle, in riva alle acque, dove sono in punti di ristoro, di relax, di ricupero.
Ai tempi di Gesù.
Tralasciamo qui il l’antico testamento dove piuttosto con la legge di Mosè vi era codificato il 6° comandamento che proibisce di commettere atti impuri, che tradotto significa di non fare adulterio perché poi si doveva lasciare una donna in mezzo ad una strada. O in un altro brano, quello del Talmud, che a spiegare la dottrina e insegnarla ad una donna, è meglio insegnare al mio asino a salire su per una scala. Andiamo direttamente a Gesù, il quale si è trovata a parlare con una donna al bordo d’un pozzo. Ciò ha fatto impressione anche agli apostoli i quali per il loro atavico maschilismo si erano meravigliati dello stupore della gente. (Giv,4.5). Gesù è entrato nella casa di un fariseo. A pranzo si è incontrato con una prostituta e si è fatto ungere con l’olio e si è lasciato asciugare i capelli alla meraviglia e alle critiche del fariseo. (Lc.7.38-39). Infine il grande comandamento dato a tutti:” amatevi a vicenda come io vi ha amato”. Gesù è un grande sia per gli uomini sia che per le donne. Inizia in questo periodo devozione alla madonna. Con il suo silenzio e la sua ubbidienza ha fatto breccia nell’animo femminile nella accettazione del maschilismo. Posizione un po’ diversa da san Paolo il cofondatore della chiesa. “Non permetto dalle donne di parlare in pubblico. Il marito deve stare soggetto al cristo perché e il suo capo. La donna invece deve restare sottomessa all’uomo come al suo capo.” A parte qualche religioso che curato le trovatelle, grande beneficio senz’altro, pero la chiesa non ha certo diminuito il maschilismo. S Clemente d’Alessandria, fondatore della prima cosiddetta facoltà teologica “la donna dovrebbe vergognarsi al solo pensiero di essere al mondo. S. Cirillo vescovo alessandrino, ebbe a che fare con la prima femminista della storia. (415 d.C.) lpazia, filosofa, astrologa. Con la cura degli ammalati, prima strega, su istigazione del vescovo lapidata sulla pubblica via, la prima cristiana uccisa dai cristiani finita la persecuzione dell’impero romano. Non ci fu bisogno che il concilio dichiarasse che le donne non avevano l’anima (concilio di Mocon, (580) perché la gente legittimasse questa diceria. Le streghe, che hanno fatto combattere con la lora cultura laica, avrebbero condotto il mondo ad una maggiore qualità di valori, ma tutto è andato in cenere. Difficile quantificare il loro numero. Si parta da un a nove milioni bruciate al rogo, ma si fa l’ipotesi sul numero dai satanisti. Si sa che l’ultima bruciata fu Anna Göld il 26 10 1730, una mattanza di oltre 15 secoli. Per la donna era aperta l’unica porta: verginità o maternità, non esisteva l’alternativa a segretarie di azienda, né il diritto alla scuola, alle libertà civile, e quella che avesse il pallino cultura sempre in convento doveva finire. Persino all’anagrafe doveva sentirsi esclusa. Significativo quanto si legge che alla moltiplicazione dei pani, vi erano cinque mila persone senza conteggiare donne e bambini. La donna considerata come eterna bambina. Quindi si riempivano i monasteri delle monache di Monza. “Lo ius primae noctis” che indica il presunto diritto del signore feudale di sostituirsi al marito nella prima notte di nozze, pare sia un falso storico. Ma sul resto bisogna consolarsi. Da segnalare il pellegrinaggio delle lesbiche al santuario di Montevergine (AV) datata dai primi del 1200, che ogni anno proveniva dalla Grecia, dalla gente chiamata i femminielli.
Al tempo della chiesa
S. Agostino.” L’uomo brilla di luce immediata, la donna invece brilla di luce riflessa. La donna deve chiedere a dio nel piacere sessuale” non lo faccio per amore mio, lo faccia per amor di Dio”. II giurista Graziano (1135) “L’uomo viene da Dio perché ha l’anima, la donna ne è priva perciò non ha l’anima”.
Umberto Eco tratteggia e riassume il lungo periodo, lo esprime ma senza condividerlo” le donne furono considerate un mucchio di letame, figlie della falsità, sentinelle dell’inferno, strada che porta alla iniquità, puzza da scorpione, sempre sono la causa della irriverente erezione dell’uomo saggi.” Mai nulla di più becero è stato scritto.
Apparizione della Madonna alle donne.
Fra un minimo di 2280 apparizioni della madonna nella stragrande maggioranza sono alle donne e minorenni. Ne citiamo alcune per caso. Madonna della medaglia contro il treno (18.7.1730) a Caterina Labouret. Madonna delle lacrime (19.7.46) contro l’abbandono dalla messa festiva a Melania. Lourdes (11.2.1858) a Soubirous, contro l’origine della specie: Fatima (13.7.1917) contro guerra a Lucia, Francesco e Giacinta. Mediugorie (24.6.1981) contro il progresso a Myriana, Iwanka e Wika. Quella recente Madonna dei gnocchi di Trevignano Roma (aprile 2023. Ogni 3 del mese) a Scarpulla Giuseppa detta Gisella contro il cibo inquinato. La predilezione a scegliersi dalle donne è forse perché la donna è più legata alla vita, o perché possiede uno psichismo più fragile, o perché ha un inconscio collettivo più accentuato, qui non è il caso di fare un’indagine.
Il prete e la donna
Non c’è stato mai buon sangue fra un prete e una donna. Ricordiamo film lo Spretato del 1953 ed il film il Prete sposato del 1970. E questo per una remora ancestrale del maschilismo. Gesù ha lasciato libera la donna per il matrimonio, o per la famiglia, o per il regno dei cieli, o per vivere dedito a una comunità. Le donne che hanno sposato preti raramente hanno divorziato, ma talvolta e stato vissuto come un incubo dagli interessati. Vi fu un concilio nel 968 che raccomandava ai preti la castità, ma poi andò che ognuno faceva di sua spontanea volontà. Venne il Concilio di Trento e in quel caso si ribadì con dentro o fuori. Finché Wojtyla non ritorno alla carica nel 1993 col canone 277 in cui ritornò sul celibato per tutti i preti e a doppia mandata. Voleva dire che il matrimonio è per la truppa ma il celibato e per gli ufficiali. Da ciò si vede che per quanto riguarda il sacro si va ancora a rilento. Infatti nel 2014 nel cinquantesimo anniversario del concilio ecumenico in una grande assemblea vi erano convenuti 2.400 maschi e 23 femmine. Irrisorio, Ancora una discriminazione si è costatata con il licenziamento dagli asili e suole materne private delle irregolari o cosiddette conviventi.
Cambiamento epocale.
E siamo arrivati a civiltà contemporanea. Abbiamo anche il burka (finestrella), il chador (velo) il neqab (finestrella), Hijab (velo). Tutto da discutere. Il mondo è diventato in crogiuolo di mentalità.

Autore: Albino Michelin 03.07.2023
albin.michel@live.com

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