giovedì 30 maggio 2024

LA CHIESA CHE VERRÀ

Ogni giorno noi ci risvegliamo con grandi progetti sul futuro. Ogni stagione cambia le foglie ed i suoi frutti per incominciare una nuova stagione. Ogni anno la natura si spoglia e si rinnova per un ulteriore slancio alla produzione dei frutti e delle conifere ombreggianti. Non è solo un ciclo della vita identico a quello di ogni giorno, ma similare ed evolutivo. Non sempre ci troviamo al solito posto immobile, ma ci portiamo dietro ogni esperienza personale e la tecnologica. Tutto muore per rinascere sotto diverso impulso. Con maggiore o minore oscillazione così è la nostra società che si muove in modo mutevole. Anche la chiesa si trova in una epoca di cambiamento ed in un cambiamento d’epoca. È già stato fatto un concilio ecumenico Vaticano primo del 1880, ma poi ci si è accorti che la deriva della chiesa non si è ristagnata né diluita. Divorzi, diminuzione delle nascite e quanto a vostra conoscenza. Si è voluto ripetere nel 1962 per tre anni: un concilio vaticano secondo. Ma anche qui un’altra deriva della chiesa, soprattutto per la qualità della tecnologia, ed il mondo si è scristianizzato maggiormente. Di qui il sinodo voluto da papa Francesco (incontro di tutte le religioni del mondo, diverse culture e popoli) per vedere se è possibile rivitalizzare la chiesa. Essa è un corpo vivo, se così si lascia andare, tutto in putrefazione. E qui va fatto un discorso su Gesù. Egli si è incontrato con un centurione romano che aveva un servo gravemente ammalato. E lui lo guarì sebbene fosse uno straniero. Gesù non si faceva chiamare Rabbi, cioè Maestro, ma era un guaritore vero. Gesù non sentiva ribrezzo verso chicchessia. I vescovi ortodossi portano un pastorale detto caduceo: un bastone collegato ad una serpe terapeutica ed una serpe tossica. Ed è il simbolo della farmacia di Esculapio, passato ai vescovi ortodossi nella figura di Gesù guaritore e quindi da passarsi ai cattolici prelati perché la vera missione della chiesa è fatta per curare le sofferenze e le ferite in ogni parte dell’umanità.
Le donne.
Ad esempio è disposta la chiesa a rinunciare alla disparità di genere per fare si che tutti gli uomini e tutte le donne possano far parte del regno di Dio? Veramente no. In una recente commissione del Sinodo fu fatta una consultazione per completare i componenti e le componenti dello stesso. Si sa che nella chiesa cattolica il cardinalato è la figura di prestigio e non di ministero ordinato, quindi sarebbe stato possibile cercare di proporre a capo una laica o una religiosa. E quante sono ora le laiche teologhe cattoliche, una vera fioritura. Non è stato verso di incaricare una donna a questa commissione, è stato incaricato il monsignore con la prospettiva di diventare prefetto del sacro ufficio. Una donna no, esiste ancora una discriminazione di genere nella chiesa. Non parliamo dell’ordinazione di donna prete, questa è una realtà oggi impossibile. Eppure i casi oggi sono molteplici. Così oggi vi sono tante possibilità che si ritorni alla chiesa delle origini e siano coppie di genitori a impartire il battesimo ai loro figli. Ma si vuole sempre rimanere sul sacrale. Quando toccherebbe ai genitori responsabili della vita del neonato?
I giovani.
Oggi i giovani si trovano in una situazione confusa e caotica. Vale meglio darci una descrizione che non una definizione. I giovani oggi vivono senza spazio e senza tempo, vivono solo di percezione e di immediatezza. Se voi chiedete oggi ad un giovane se un domani per caso ci si potesse vedere, vi dirà che non lo sa. Domani è troppo lontano. Nell’amore di coppia forse può valere quanto i sacerdoti possono dirci. Allorquando uno va a dichiarare le proprie colpe, si pensa subito ad una dichiarazione per i peccati di sesso. Questo era un tempo passato. Quando qualcuno si confessa, si viene a dire: “io sono stato uno stronzo perché avevo pensato che lei mi amasse”. Vi era solo un rapporto di corpi e di emozioni. Non c’è una relazione di cui i giovani avrebbero tanto bisogno per costruirsi una famiglia. In campo religioso sono rari ma non mancano, quelli che hanno problemi di coscienza. Ho trovato un monaco camaldolese che mi diceva: ho recuperato qualcheduno che nel mio convento ha proposto per la religione musulmana, perché gli confaceva maggiormente e perché Dio non va bene per tutte le religioni e per tutte le scarpe. L’ho trattenuto per un anno e l’ho lasciato andare con Dio perché Dio è più grande della chiesa.
I bambini
La chiesa oggi ha perso l’adulto. Novantacinque per cento dei bambini e adolescenti non li trovi più alle attività religiose. Morte precoce. Eppure nella chiesa delle origini vi era il passaggio da adulto ad adulto. I bambini danno credito agli adulti di riferimento. Un caso per tutti. Di domenica e di buon’ora gruppi di bambini, con macchine a gogo che vanno a raggiungere i campi di scii per una giornata sulle nevi.
Non si tratta di sbaraccare ma di ricompattare.
La chiesa va ricompattata non in vista del passato ma del futuro. Il PC si ricompatta in vista di una nuova programmazione futura. Che sarà di buon auspicio se si avrà il coraggio di osare. Osare non è piangersi addosso. Nessuna mamma vorrebbe tornare a pulire i panni nel fiume, grazie a Dio abbiamo le lavatrici elettriche. E non dimentichiamo di includere nelle riforme della chiesa” elementi detti” del paganesimo: il piacere del godimento, non solo valle di lacrime ma anche qualche bella soddisfazione ed una piacevole ecologia dalle dimensioni umane.

Autore: Albino Michelin 14.05.2024
albin.michel@live.com

LA CHIESA CHE MORIRÀ

 Sono usciti di recente due nuove pubblicazioni che trattano entrambi della crisi della nostra società politica e culturale e della chiesa. Ancorché sconosciuti da entrambi. Il primo si intitola: “La chiesa che morirà”, di Michele Semeraro e “la chiesa che verrà”, di Armando Matteo. E tutte e due lamentano che la chiesa è troppo lontana dalla gente. Il primo dice:” Morirà la chiesa dei privilegi. Morirà la chiesa clericale ancora più grave nei laici che nei ministri ordinati. Morirà la chiesa del compromesso con i poteri mondani e con le ideologie cristianiste così lontane dallo stile evangelico. Morirà la chiesa nostalgica di quei tempi gloriosi che così gloriosi non sono mai stati. Morirà la chiesa del vittimismo che si ritiene accerchiata e minacciata dalle istanze degli uomini e delle donne del nostro tempo. Morirà la chiesa del trionfalismo, delle cose in grande e del come si è sempre fatto. Morirà la chiesa ostile verso coloro che non vogliono o non possono, o non possono o non vogliono vivere né come noi né secondo i nostri criteri. Morirà la chiesa affascinata dal sacro e ostile e insensibile all’umano”. Il secondo così si esprime” vivrà la chiesa formata al rispetto di ogni vissuto concreto delle persone reali. Vivrà la chiesa capace di onorare tutti gli uomini e donne senza mai ridurli ad una immagine stereotipata e mortificante. Vivrà la chiesa nell’integrazione di ogni razza, di ogni colore, di ogni lingua, di ogni cultura, di ogni percezione di umanità. Vivrà la chiesa che si riconosce in modi diversi di vivere le alleanze tra persone, senza sentirsi obbligati ad approvare o in dovere di disapprovare. Vivrà la chiesa di piccole cose, delle piccole comunità, dei mezzi semplici, della marginalità e della modestia gioiosa. Vivrà la chiesa se saprà morire sempre meno romana e sempre più interiore.” Sono due monaci cattolici e guai cosa si potrebbe dire di loro. Al momento con questi due autori con buona parte del clero e con l’episcopato varrebbe la pena di rincominciare dall’origine della vita di Gesù, ormai sufficientemente assodato della sua storicità. Si sa che le traduzioni della bibbia sono state diverse in periodi storici. La prima traduzione è apparsa nel 100 avanti cristo da parte di settantadue eruditi della scuola di Alessandria d’Egitto che hanno tradotto l’antico testamento in greco. Il vangelo è stato scritto in una forma non contemporanea agli scrittori evangelisti. Chi scrisse dopo quant’anni, chi scrisse cento anni dopo come i discepoli di Giovanni evangelista. Nel quattrocento S. Girolamo ritradusse i libri che erano stati scritti in greco e Rufino ne è stato anche l’autore. I masoretti della scuola di Masora, della sede di Gerusalemme e Tiberiade completarono l’antico testamento che a quel tempo si scrivevano le consonanti senza le vocali e quindi punteggiatura e vocali venivano successivamente aggiunte. E qualche tentativo di sonnolenza poteva capitare. La prima bibbia in italiano si ha nel 1471 con il monaco camaldolese Malermi. Nel 1534 Lutero fece la sua traduzione in tedesco dal greco. Nel 1971 la CEI (Conferenza episcopale italiana) fece la sua traduzione, corretta poi nel 2008. Tenendo presente comunque che la bibbia fu sempre tenuta all’oscuro per parecchi secoli ad una grande maggioranza di fedeli. Al punto in qui ci si trova è giusto domandarsi quale sia la bibbia migliore: se la cattolica, la protestante, i testimoni di Geova, la calvinista ecc. Nessuna per la precisione. A parte il fatto che la bibbia non è stata suggerita da Dio. Essa non è un documento storico ma teologico e spirituale, non si insegna come è fatto il cielo, come si va in cielo. Ora quale lingua parlava Gesù? Gesù parlava in aramaico, cioè il dialetto ebraico. Talvolta con gli stranieri cioè greci e romani usava la lingua greca, le preghiere Gesù le recitava in aramaico. Ora se Gesù parlava in aramaico, tutto il suo linguaggio è andato perduto. Ecco la necessità di fare un testo dall’inizio alla fine, dalla nascita alla morte in una forma coesa. E questo comporta una rimescolanza di tutto il testo ed una revisione totale degli stessi vangeli. Una prova è che per una strategia gattopardesca si correggesse recentemente ad un Padre nostro “E non abbandonarci alla tentazione. “Ora la prima difficoltà nasce dalla tradizione. Per alcuni ogni cambiamento significa tradimento. Si pensa infatti che chi traduce la bibbia fa un tradimento o semplicemente salva la faccia. Chi si convince che questa sia la vera fede e l’unica strada da percorrere perché il cristianesimo abbia ancora cittadinanza nella nostra epoca, in verità procede a negarla. Congelando esattamente il dinamismo che proprio la parola tradizione porta con sé. E così si può comprendere che il cristianesimo è quello di venire meno alle sicurezze collaudate per avere la scelta migliore. Non tratta di salvarla congelandola o di farla saltare in aria. Si tratta di permettere che sia attiva. Sotto questa luce, ci serve la disponibilità ad una sorta di ricupero di ciò che è l’essenziale per i credenti. Qui la domanda è semplice e secca: a cosa serve la chiesa? La seconda resistenza possibile all’appello del cambiamento è quello di non disperder l’identità. Nel non volere inventare una nuova mentalità di chiesa volta alla perifrasi si è sempre fatto così, e va bene così: non si va molto lontano. La formulazione meccanica di idee chiare e distinte sulla ripetizione di affermazioni porta solo ad un vicolo cieco. C’è a convincersi che oggi è tempo di grande evoluzione e rivoluzioni e contro rivoluzioni ed il cristianesimo offrirebbe un grande centro di gravità permanente. Una terza ed ultima resistenza possibile è quella che deriva da un pesante risentimento. Le domande sorgono spontanee: come è stato possibile che così rapidamente si disperdesse dalla collettività le grandi celebrazioni grazie alle quali il mistero veniva conservato e redistribuito alla luce del cristianesimo? Come è stato possibile così facilmente che si sia fatto dimenticare quelle antiche parole che davano sollievo all’anima come ad esempio il dono, il sacrificio, la riparazione del peccato attraverso la croce, la remissione dei peccati, il paradiso, purgatorio, inferno. In una parola la salvezza? Ma Gesù disse “è ora di partire, è ora di andare all’altra riva”. (Marco 8.13)

Autore: Albino Michelin 09.05.2024
albin.michel@live.com

lunedì 27 maggio 2024

COSA DICE ESPRESSAMENTE LA BIBBIA SU GLI OMOSESSUALI

 È da un po’ di tempo che i Media online ed i YouTube ed i vari conferenzieri e teologi ci abbiano consentito di fare questo argomento di pubblica discussione possibilmente lontani da ogni manifestazione di piazza e ogni intrusione politica. Questo è anzitutto un argomento di origine e interesse biblico. Un secondo aspetto è quando si pensa alla bibbia come soluzione di ogni problema esistenziale. Essa non è un documento storico ma, un documento di carattere teologico e spirituale per improntare la nostra vita nei confronti del regno di Dio. Quindi nella bibbia non c’è tutto il nostro comportamento, qualche volta di più e qualche volta di meno, ma sempre con lo spirito alla ricerca di ciò che è il bene in essa implicito. Per entrare nell’argomento quando si parla di omosessualità, si parla di sensualità, di cui lo stesso etero, omo può essere una variante, come vedremo nel proseguo dell’argomentazione. Anzitutto Dio ha creato il mondo, 1000 anni fa o 15 miliardi di anni fa, il tempo qui non conta, è il modo che conta. Ed uscito dalle mani di Dio: “facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza… maschio e femmina Dio gli creò”. Prima che l’uomo e poi la suddivisione dei compiti in maschio o femmina. Quindi l’uomo e la donna sono in relazione, sono la relazione. Non po' vivere uno senza l’altra e viceversa. Ora un mondo di collaborazione e non di opposizione. In un tempo non lontano ci fosse matriarcato od il patriarcato o viceversa poco importa. E l’uomo non può prevaricare sulla donna, essa non è un suo oggetto di possesso. Non pensiamo ad oggi a quanti omicidi e sevizie ci sono. Dio è geloso dell’uomo, maschio e femmina compresi, è l’immagine di Dio. Con ciò entriamo nel dettaglio dell’omosessualità.
Levitico capo 20, 10-14.
“Chi commette atti d’adulterio con la moglie, l’adultero e la donna devono essere messi a morte. Ad un rapporto con la matrigna, tutti e due devono esseri messi morte. Se uno ha rapporti con la nuora, tutti e due saranno messi morte. Se uno rapporti con un uomo o con un animale, devono essere tutti e due messi morte”. Di qui si capisce che a quel tempo solo i rapporti coniugali erano concessi per la procreazione, abusi nessun in merito.
Prima a Timoteo 9,11-12.
“Per gli iniqui, i ribelli, gli empi ed i peccatori, per i sacrileghi ed i profanatori, per i parricidi e matricidi, per i fornicatori, per i pervertiti e tutti i empi sufficienti, i falsi e gli spregiudicati e poi ogni altra cosa contraria alla sana dottrina”. Vi sono quindici peccatori che vanno nel maligno, in ogni caso non c’è il peccato dell’omosessualità.
I Romani capo 1,26-32.
“Dio gli ha abbondonati a passioni infami, le loro donne hanno scambiato rapporti naturali contro natura. Egualmente gli uomini commettendo atti ignominiosi con altri uomini. Dio gli ha abbandonati in balia di intelligenza depravatrice, colmi di ingiustizia e di malvagità, di cupidigia e di malizia, pieni di invidia e di omicidio, di rivalità e di ogni frode, diffamatori, nemici di Dio, oltraggiosi e superbi, profanatori ed orgogliosi del male, ribelli ai genitori, malpensanti e sleali, senza amore e senza misericordia. E continuano così a farle pur conoscendo il giudizio di Dio”.
Su venticinque iniquità, solo una copia di omosessuali, sulle altre ventiquattro si parla altri facinorosi e non è forse possibile che disprezzando questa categoria la si voglia totalmente escludere dal consorzio umano. Qui c’è ne è per tutti. Ed abbiamo qualcosa da perdonarci, colpendo questa minoranza di deboli indifesi.
Genesi capo 19,4-14, Giudici capo 19,22-25.
Si parla del castigo di Sodoma e Gomorra. Si narra di due uomini che invitati da Lot genero di Abramo, causa un lungo viaggio vengono ospitati in casa sua. Ed ecco un tumulto di popolo che assediò la casa e vuole abusare di questi due perché sono stranieri. A questi popolani vengono presentate le due figlie di Lot perché ne abusino al posto loro. Nel libro dei Giudici, abitualmente la zona di Gabaa, si tratta di un levita che offre una cena ed un’ospitalità ad un forestiero. Quando fuori avviene lo stesso tumulto di popolo che voleva abusarne. Al che il levita fu costretto a sacrificare sua figlia in favore dello straniero. Conclusione dei due racconti: non vi è stato un delitto di omosessualità ma di odio contro lo straniero (già allora gli ebrei erano razzisti o meglio contro i forestieri). E si è trattato da parte di Lot e del Levita di soddisfare con la sostituzione delle donne.
Primo Samuele capo 1,3. Dio gradisce gli omosessuali.
“Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l’amico di Jonathan si era talmente legato all’anima di Davide che Jonathan lo amò con tutto sé stesso. Da quel giorno Davide lo prese con sé senza riferire nulla a suo padre. Poi Jonathan strinse un patto con Davide, perché lo amava come sé stesso”.
Luca capo 7,2-10. Gesù elogia un omosessuale.
“Gesù incontra un centurione romano, che aveva un servo gravemente ammalato. Il centurione l’aveva molto caro. Egli mandò alcuni amici a dire a Gesù: Signore non sono degno di stare a disturbarti, non sono degno che tu venga sotto il mio tetto, ma concedi la tua parola ed il mio servo sarà guarito. All’udire queste parole Gesù restò ammirato e rispose che non ha mai visto tanta fede in Israele e lo congedò alla considerazione di così grande fede. E gli inviati quando tornarono a casa il servo era già guarito”. Gesù non soltanto approva questo centurione omosessuale ma lo elogiò immensamente. Gesù non aveva vergogna di contattare con gli altri, ma li incoraggiava con il colpo d’ala a proseguire nella propria strada.
Luca capo 1,7-96.
“Si tratta di un fariseo che invita Gesù ad un pranzo e là vi era pure una peccatrice prostituta. Ed egli disse: se questa potesse farsi conoscenza. Ella rivolta a Gesù gli ha profumato i piedi e piangendo cominciò a versare lacrime ed asciugarle con i suoi capelli. Al padrone disse: tu non hai fatto niente di più di quella donna che ha fatto tutto il necessario. E disse rivolto a lei: ti dono perdonati molti peccati poiché tu hai amato molto”.
Sintesi 1
Dio è amore. È venuto al mondo per guarire, per insegnarci a vivere in pace. Dio non si sente offeso, non piange per i peccati degli uomini, non si vergogna degli esseri umani. Non approva l’orientamento o l’abitudine verso il male ma è comprensivo di fronte all’atto. Il figlio di un omosessuale, perché non potrebbe essere anche una variante della sessualità in modo positivo o negativo.
Sintesi 2
Un domani che la medicina facesse la sua strada, che colpa ne avrebbe una coppia dello stesso genere che promette sia un matrimonio eterno e che non lasciasse i figli sulla strada. Una provocazione od uno stimolo adeguato alla riflessione: dal momento che l’uomo è figlio di Dio e che i genitori sono una funzione non potrebbe essere che quella madre in quanto prostituta fosse diventata eventuale madre omosessuale non sarebbe il proprio figlio meno gradito a Dio, dal momento che a lei è stato molto perdonato perché molto ha amato.
Il testo aperto alla discussione

Autore: Albino Michelin 02.05.2024
albin.michel@live.com