venerdì 10 dicembre 2021

SPIRITO DEL TEMPO E TEMPO DELLO SPIRITO

Nel 62 a. C. Cicerone al senato romano fece una violenta Catilinaria contro il suo avversario aggredendolo: “o tempora o mores” Oh che tempi, che costumi”, deplorando la perfidia e la corruzione di quell’epoca, rimpiangendo le virtu’ morali del passato, ignorate e offese da tutti. Una condanna pubblica contro lo spirito del tempo. Sono passato 2100 anni da quelle invettive e niente di nuovo sotto il sole. Indubbiamente generalizzando faremmo anche un torto a tante persone e a gruppi animati da sentimenti etici che hanno non solo, resistito ma anche contribuito a pezzi di storia apprezzabili. Però anche oggi specialmente dopo la seconda guerra mondiale non si fa altro che lamentare sullo spirito del nostro tempo per le crisi di ogni genere, tanto che certi correnti religiose minacciano e paventano la fine di questo mondo. A parte il fatto che Gesù nel suo Vangelo è molto meno catastrofista e più ottimista. L’espressione “spirito del tempo“ è difficile da definire, risale alla filosofia tedesca del 1769 come Zeitgeist, e più tardi in italiano come “genium saeculi” genio della generazione. Un clima che si respira un po’ dovunque e da nessuna parte, invisibile ma invadente. Plasma le nostre abitudini senza farci violenza, fino a che ci troviamo diversi e a nostra insaputa. Ci accorgiamo che tutto è cambiato e sta cambiando ma non abbiamo strumenti né volontà per gestire un ritorno ai valori perduti, non dimenticando però che non tutti sono andati perduti, alcuni si sono evoluti, troppo pochi comunque per essere trainanti. Tutto cambia velocemente a motivo della rapida circolazione e diffusione delle idee e dei modelli di comportamento. Spirito del tempo è un clima intellettuale, culturale, etico, politico della nostra epoca, ma anche una tendenza che viene assimilata dalla nostra coscienza e ci modella dall’inconscio. Il filosofo polacco Z. Baumann usa la metafora modernità liquida per descriverci, la chiama liquida per dire il dissolversi del’ ordine sociale, una società liquida, un’impresa liquida, una morale liquida, un amore liquido. Un mondo senza tradizioni, senza regole, senza impegni vincolanti. Primo bersaglio la politica. Però la società rispecchia esattamente lo spirito del tempo. I governanti non sono sempre personaggi immorali in quanto essi stessi rappresentano lo spirito del tempo. La società non è governata male, ma è governata e addomesticata secondo le regole e i costumi del tempo, permissiva e logica del profitto, tutto e subito. I nostri verbi preferiti, anche se non proferiti sono: ignorare, mentire, prevaricare, rubare, uccidere. Noi italiani sembriamo campioni di autolesionismo e di disistima, ma non esageriamo, questo è un problema dei paesi economicamente sviluppati, dell’occidente. Quelli del terzo mondo forse ci seguiranno a ruota. Troviamo normale che McDonald, Coca-cola e i colossi petroliferi-siano i padroni del nostro stile alimentare e turistico ripentendoci il solito tam-tam, mantra ossessionante: vendere, vendere, vendere, acquistare, acquistare, acquistare senza che nessuno si faccia una piega? All’affermarsi dello spirto del tempo gioca un ruolo suasivo la pubblicità, una logorrea contro tutto e tutti. Un fiume di notizie e contro notizie senza il tempo di filtrarle. Non dimentichiamo la moda di massa. Si sa che dal neolitico l’uomo si copriva di pelli di cammello senza mutare per secoli la foggia, vestirsi per coprirsi. Oggi si cambia ogni stagione stile di abbigliamento perché l’imperativo è apparire. Aggiungi il tutto e subito con una frenesia stressante. E’ lo spirito del tempo. E qui ci si può chiedere come fare, e se vale la pena, reagire a questa violenza silenziosa. Sembra un gioco di parole, ma un tentativo di soluzione potrebbe essere il tempo dello spirito, cioè riservato alla riflessione, per il ricupero della propria autonomia intellettuale e morale. Passare dalla protesta alla proposta. Senz’altro tempo dello spirito può anche chiamarsi preghiera. Questa può servire di consolazione spirituale al singolo, al rapporto col trascendente, ma se resta così, il mondo cambia poco. Guai all’uomo solo. Soltanto se essa diventa gruppo sia religioso, umanitario culturale lentamene cambierà lo status quo. Scriveva Paolo ai Tessalonicesi: “non spegnete lo spirito, esaminate ogni cosa, ritenete ciò che è buono.”(1°,5). Dare tempo allo spirito significa riservare spazio per la formazione dei buoni sentimenti, come ieri nella prima infanzia li tramandavano con i miti e le fiabe le nonne. Ma oggi tutto è soppiantato da elettroniche diavolerie, i genitori non hanno più tempo e pazienza, regalano ai pupi appena slattati lo smartphone e ci crescono senza discernimento fra il bene e il male, nell’indifferenza, col falso concetto di libertà di opinione e di odio, come si grida nelle nostre piazze. Morale liquida ed elettronica. Ed ugualmente passione per la riflessione va coltivata poi nella scuola che non dovrebbe essere solo luogo di informazione, ma anche di formazione. Un esempio pur se limitato ma molto significativo è l’impegno assunto recentemente dai Comites (Comitati italiani emigrazione) in Svizzera che hanno lanciato e poi pubblicato in un libro un programma nelle scuole dei nostri ragazzi sulla tematica della legalità. I pensieri, i desideri, gli input per una società libera dalla mafia, dall’ndrangheta, dalla sacra corona unita, dalla camorra lasciano stupiti. Anche questa iniziativa appartiene al tempo dello spirito che se ampliato a tutti gli altri settori risanerà lo spirito del tempo, di cui il nostro mondo ha estremo bisogno.

Autore: Albino Michelin 15.10.2021
albin.michel@live.com

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