giovedì 9 dicembre 2021

TROPPI MITI NELLA CHIESA CATTOLICA DA REINTERPRETARE

 Le analisi sulle difficoltà della Chiesa cattolica ripetono sempre le stesse cause, cioè minor frequenza alla messa, mancanza di clero, cambiati i tempi. Tutto vero, ma si tralascia qualcosa di molto più importante. La chiesa cattolica è troppo pesante causa i suoi miti e i suoi dogmi. Questo ci viene espresso da molti studiosi di teologia, detti “Reinterpreti del Cattolicesimo”. Non hanno interessi di proselitismo o anti. Loro obbiettivo è relazionare sull’argomento per ritornare dalla religione alla spiritualità di Gesù. Lo possono fare perché la ricerca anche nella chiesa oggi è più libera, mentre nel passato il teologo dipendente dall’università o da un seminario che si permettesse di uscire un pelo dall’ortodossia veniva licenziato e messo sulla strada. Oggi ognuno ha il proprio stipendio, frutto di pubblicazioni di libri, conferenze ed altro. Inoltre questi teologi si poggiano anche sul fatto che Papa Bergoglio non cita troppe dottrine del passato, ma come Gesù bada concretamente ad agire in base alla parola di Dio e a servizio dell’uomo. E così lascia intendere che la teologia cattolica da secoli vecchia e clericale, diventa incomprensibile e allontana di più che non l’attuale indifferenza digitale. Per cui molti se ne vanno, anche se liquidati come sovversivi, scismatici, eretici: epiteti a cui nessuno fa più caso. Ora il gruppo di studio citato elenca sette miti che andrebbero oggi reinterpretati: 1) Il peccato originale. 2) Il dio rancoroso dell’antico testamento. 3) L’incarnazione di Dio nell’uomo Gesù di Nazareth. 4) La redenzione dell’umanità attraverso la morte di Gesù in croce. 5) La Trinità. 6) La Chiesa infallibile, uomini con poteri divini. 7) Il cattolicesimo, unica vera religione. Premesso che la bibbia non è una raccolta di favole e leggende, però ne contiene alcune, la cui rilettura è urgente. Il suo limite è l’interpretazione letteraria. Il mito non è un fatto storico, ma preistorico, una interpretazione del vissuto umano: d’onde vengo, dove vado, perché vivo. La bibbia però non copia materialmente i miti pagani, mentre li assume e li riempie di un significato religioso. In breve dettaglio: 1) Il peccato originale, (Dogma Concilio di Trento 1541) vedi il mito greco di Pandora. Da sempre ci si chiedeva: da dove proveniva il male nel mondo. Per spiegare che non era causato da Dio si è imbastita la disubbidienza dei progenitori, l’intervento del serpente satana, il castigo di Dio alla sofferenza e alla morte per tutti i discendenti. L’impianto è debole perché qui non paga chi rompe, tu non puoi essere punito da Dio per una colpa che non hai compiuto. Invece l’interpretazione di Thailand de Chardin ci sembra più valida: l’uomo chissà da quanto tempo (3 milioni di anni?) è stato creato o apparso sulla scena imperfetto, fragilità ed incompiutezza, affinché con la sua libertà possa superare istinti ed ingiustizie, umanizzarsi ed umanizzare fino alla fine dei tempi. Solo allora Dio sarà tutto in tutti (Paolo 1a Cor,15,28) 2) Il Dio rancoroso. (Esodo circa 1200 a.C.). E’ vero che nella Bibbia si legge la vendetta del Dio degli ebrei verso i nemici. Ma tutto ciò è segno di pochezza di quella gente che proiettava in Dio l’odio e la vendetta di cui loro erano carichi. Creato un Dio a propria immagine e somiglianza. 3) Gesù figlio di Dio (Dogma di Nicea 325 d.C.). In antico era prassi definire il re quale figlio di Dio. Un mito che persone eccezionali nascessero dalla congiunzione di un dio con una ragazza vergine del popolo. Caso anche di Romolo, primo re di Roma, concepito dal dio Marte con Re Silvia. Gesù è il prediletto di Dio (Mc.1,11)) che ha realizzato in modo totale la di lui volontà, e nel modo più perfetto che un uomo possa immaginare. Ecco perché Gesù se in Giovanni dice che il padre è maggiore di lui (14,28), in altri passi che lui e il padre sono una sola cosa, (10,22), in altri che Dio è padre suo e padre nostro, (20,27), alla fine afferma che ogni uomo è figlio di Dio. Ma forse chiedeva troppo quel tale che voleva conoscere il DNA di Gesù e quello di Dio, suo padre. 4) Gesù ci redime col sacrificio della morte in croce. Qui il mito di Ifigenia e di molti popoli antichi. Agamennone sacrificò sua figlia per ingraziarsi la dea Artemide che così essa lo perdonò. Gesù è morto in croce non per volontà di Dio padre, (sarebbe contro natura), ma per dimostraci che non cambia nulla nel mondo se non si è pronti a dare la vita per le proprie sacrosante idee, per la verità e la giustizia, l’amore verso il prossimo. Da non dimenticare che Gesù ha sempre combattuto contro la sofferenza, mai consigliata. 5) Trinità, un solo Dio in tre persone. (Dogma di Nicea) Questo mito è antichissimo e presso molte civiltà, si fonda sulla magia del numero simbolico tre, che significa perfezione. Per esempio il mito egiziano: Iside, Osiride, Horus: padre, madre, figlio. Conviene qui dribblare la filosofia greca con le sue formule grattacapo. Ci basti un esempio popolare di trinità: il sole genera, illumina, rianima. Così sarebbe la perfezione di Dio 6) Chiesa infallibile. Mito del potere, frutto della chiesa piramidale costantiniana (350 d.C.). Dogma autoreferenziale di Pio IX (1869). Ma Gesù aveva insegnato agli apostoli di non fare come i potenti del mondo che vogliono essere serviti. La sua comunità invece esiste per servire e testimoniare l’amore verso gli ultimi. 7) Cattolicesimo unica vera religione. Mito del sovranismo. Bando imperiale di Teodosio nel 385 d. c. quando la chiesa da perseguitata ricevette consenso di perseguitare e fare le crociate. Tuttavia con questo non va dimenticato il grande bene che la chiesa lungo i secoli ha espletato. Ma oggi essa andrebbe riformarla alla luce di questa problematica globale.

Autore: Albino Michelin 04.10.2021
albin.michel@live.com

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