lunedì 29 gennaio 2018

AUMENTANO I CANI, DIMINUISCONO GLI UMANI

Oggi sempre di più e in modo esponenziale aumenta l’amore verso gli animali in genere e verso i cani in particolare. L’anagrafe italiana conta oltre 60 milioni di abitanti e altrettanti sono gli animali che fanno di quella tradizionale una famiglia allargata: cani, gatti, pesci, uccelli…Si potrebbe istituire un partito politico degli animalisti con buone chances di successo, Molti si chiedono e altri sostengono che gli animali hanno pure un’anima. Certo che ce l’hanno, se no non si chiamerebbero animali. Non occorre scomodare V. Hugo o Freud il quale sosteneva addirittura che il sentimento per gli animali è lo stesso di quello che si ha per i bambini. Soltanto che l’anima ha diversi generi. Se per anima intendiamo pulsione interiore che fa crescere, allora anche le piante hanno un’anima e si chiama vegetativa, anche gli animali ce l’hanno e si chiama sensitiva, anche gli uomini e si chiama razionale. Ma potremmo andare ancora più in profondità: in quanto anche gli animali come tutte le creature hanno e sono energia. Persino la materia è energia, se no non deriverebbe da mater(=madre), fonte di energia. Tutto nel creato è energia che si trasmette. Non per nulla anche la Bibbia afferma: ”del tuo Spirito Signore è pieno l’universo”. E si trasmette per attrazione e “amore”. Gli atomi così diventano molecole, le molecole cellule, le cellule tessuti, i tessuti organismi, gli organismi gruppi, i gruppi comunità, e così di seguito. Esiste quindi un’energia materiale, una animale, una umana, una divina in scala ascendente. Che se poi dovessimo tirare la conseguenza che anche gli animali hanno l’intelligenza, come l’uomo cioè riflessione, autoconsapevolezza, autocoscienza, senso di colpa, qui il discorso cambia. Perché il nostro cane, l’amico dalle quattro zampe, parla con la coda, non con il cervello. E non è una battuta. Ciò non ostante la zoologia, il mondo animale ha una buona relazione terapeutica con il mondo dell’uomo. San Tommaso nel 1200 si è spinto a dire che gli animali sono idee divine al servizio dell’uomo. E anche la chiesa del medioevo ha posto dei particolari patroni a protezione degli animali: S. Rocco del cane, S. Francesco del lupo, S. Brigida del gatto, S. Martino del cavallo, S. Gerardo degli uccelli, S. Gilda dell’asino, S. Antonio abate del maiale e animali del cortile, San Donnino dei topi ed una infinità che sconfina con la leggenda. Per non andare al largo fermiamoci al cane. In Italia come detto i cani sono 7 milioni appartenenti a 502 varietà di razze. E che non ci scappi la bestemmia “mondo cane, mondo da cani”. Anche se andiamo praticamente verso un mondo di cani. Antonella Clerici, quella della prova del cuoco, essendole deceduto il suo Labrador di 15 anni, ebbe a dire: è come se avessi perso il mio figlio primogenito. E Alain Delon ha dichiarato che il suo cane deve morire con lui. E più di una signora celebra oggigiorno un mesto funerale al suo cagnolino, seppellendolo nell’orto, e piantando sulla tomba un alberello ed una lapide “in memoria del mio Riki”. E altre che si rammaricano: “neanche mio marito mi ha voluto bene come il mio cane. E’ proprio vero che i cani sono meglio dei cristiani”. E ti dicono che se uno non sa amare un cane, nemmeno sa amare una persona umana. E chi non ha un cane, non sa che cosa significa essere amato. Non importa se per mantenere un cane si spende un’ira di Dio. Due miliardi all’anno per il cibo, fatto di crocchette e scatoline, mica di scarti e di resti, 100 euro per una visita al veterinario, 40 per la toilette, il resto per l’asilo e il dressage. Il cane deve dormire sul lettone, sul cuscino personalizzato, andare a passeggio con guinzaglio griffato, orecchini, gioielli, pantofoline, campanelli, paltoncino, pannolini (se entra nella piazza di Savona), portato a spasso da un dogsitter, se il padrone è impegnato. Indubbiamente non possiamo negare i benefici arrecati dal cane, il compagno preferito dall’uomo: porta tranquillità e sicurezza, allegria, favorisce la socialità e la comunicazione, ti difende, corrisponde alle tue attenzioni. E’ un antistress, antidepressivo, calma l’ansia, trasmette calore con affetto, riempie il tempo libero dell’anziano, chissà con chi va ad accasarsi e quanto soffre allorché la coppia si separa. A questo punto però ci si può permettere anche qualche domanda. Ritenendo per vero quanto dichiara l’anagrafe del Comune di Milano, cioè che nel 2017 si erano registrati più cani che bambini, non è forse da dubitare che la gente oggi preferisce allevare un cane anziché un figlio? Non c’è forse da dubitare che con tutte queste famiglie separate, finite nella solitudine e nella rabbia, non sia più opportuna la compagnia di un cane che non del familiare o dell’ex? Non è questo un segnale di egoismo montante, di triste sbandamento e individualismo pericoloso? E i nostri politici e partiti che populisti terrorizzano con la panza e alla panza: ”abbiamo cinque milioni di poveri ridotti a mangiare una volta al giorno, perché migliaia di profughi e immigrati rubano i nostri soldi, vengono alloggiati in alberghi e quattro stelle, è un’ingiustizia, una vergona, padroni a casa nostra, tornino a casa loro “…e poi noi spendiamo 2 miliardi all’anno per mantenere i nostri barboncini con relative pappette e godurie varie? Indubbiamente una riflessione è d’obbligo, se no dovremmo accettare l’evidenza che purtroppo stiamo inesorabilmente conducendo questa nostra società verso ”una vita da cani”.

Autore
Albino Michelin
27.01.2018

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