martedì 23 giugno 2020

CORPUS DOMINI E RAZZISMO

L’accostamento potrebbe apparire un po’ stravagante, ma a farci una riflessione approfondita forse non lo è. Si permetta di partire da due episodi recenti: quelli di un poliziotto bianco in Usa che il 25 maggio u.s. strozza con uno scarpone sul collo l’afroamericano G. Floyd e quello dell’inglese bianco P. Hutchinson che il 13-6 salva un estremista di destra, che stava per essere linciato dalla folla. Dice il Corano al 5,12 ripetendo il testo ebraico del Talmud:” chi uccide un uomo è come se uccidesse tutta l’umanità”. E viene in mente un’espressione di Gesù nella sua ultima cena e ripetuta fino ad oggi nella messa cattolica:” questo è il mio corpo offerto in dono per voi,” che possiamo in tutta logica ampliare:” la vita mia e la vostra va condivisa con gli altri, non va ad eliminarli e sacrificarli per vendetta o per interesse.” La dottrina della presenza di Gesù nel pane della messa ha creato molti rompicapo fra i teologi con circonlocuzioni filosofiche complicate tipo transustanziazione, consustanziazione, trans finalizzazione, tran significazione, fino a scomunicare a vicenda i diversi sostenitori. Per lo meno ci si è precisato che nel pane non è presente fisicamente Gesù, cioè con la sua pelle, i suoi organi, le sue cellule, ma si tratta di presenza reale. Che cosa poi significhi presenza reale anche qui non vale la pena addentrarsi. Simbolica, mistica? Ci si mandava perfino al rogo per queste “sigle” teologiche. In tanta agitazione di spiriti ovviamente sono sorte e si sono diffuse visioni private sui miracoli eucaristici, se ne registrano nel mondo 22. Pensiamo a Lanciano (CH) quando nel 750 un prete dubbioso costatò che la particola si trasformò in un pezzo di carne sanguinante o a Bolsena (VT) quando nel 1264 un prete boemo Pietro di Praga si trovò fra le mani una particola pure sanguinante. Ed è in questo periodo 1247 che papa Urbano IV per sistemare un certo Berengario che divulgava la presenza simbolica istituì la festa del Corpus Domini (Corpo del Signore), con una solenne processione annuale nelle dimensioni di una festa cittadina e popolare con drappi alle finestre, corpi bandistici e forze dell’ordine con cappa e spada. Veramente Gesù non ha detto di chiuderlo prigioniero nel tabernacolo per adorarlo o portarlo per le strade, ma: “Prendete e mangiate e distribuitevi il pane…” Ad ogni modo anche ogni tipo di devozione può essere alimento interiore e psicologico per le persone, quindi va rispettato o incoraggiato. Quando Gesù disse quella espressione intendeva molto di più’:” identificatevi con me, con il mio corpo che siete pure voi. Io ho dato il sangue per voi da quanto vi voglio bene, voi siete la mia passione, però altrettanto fate voi per amore degli altri.” Sconvolgente, non si dimentichi quanto dice Paolo (1 Cor.12,27):” voi siete il corpo di Cristo.” Lo ripeteva Gesù: quello che fate ad un vostro simile lo fate a me. L’ostia è il corpo reale di Gesù nel senso che si identifica con la comunità, con il mondo sociale, addirittura con il mondo cosmico (Th.de Chardin): da rispettare, condividere, amare. Mancando questo concetto le nostre messe, le nostre comunioni, prime o ultime, cambiano poco o niente il nostro rapporto sociale. Conseguenze: quando i cristiani sono andati a fare le crociate contro i musulmani, le hanno fatte contro il corpo di Cristo, e quando i terroristi musulmani fanno saltare le torri Gemelle di New York fanno a brandelli il corpo di Cristo. E quando i bianchi europei vanno a confiscare gli africani confiscano il corpo di Cristo. E quando affogano nel mare i disperati affogano il corpo di Cristo. E quando andiamo a rapinare le materie prima nel terzo mondo noi rapiniamo il corpo di Cristo. E quando incendiamo le foreste dell’Amazzonia, noi bruciamo l’ossigeno al corpo degli indigeni, al corpo di Cristo. Si dice che la devozione popolare veneri 33 chiodi della passione di Gesù, tutti con la pretesa dell’autenticità, e sparsi in 29 città del mondo, ma i veri chiodi che noi si pianta sul corpo di Cristo sono le torture, le sofferenze, le discriminazioni sul corpo di miliardi di poveri cristi della terra. Ogni tanto come in questo periodo divampano reazioni contro il razzismo, vedi nei due casi all’inizio citati. Come in Svizzera le manifestazioni di oltre diecimila persone nelle piazze il 14 giugno u.s., come nei campi di calcio della Germania che prima di ogni partita i giocatori si sono messi in ginocchio al centro del campo in memoria delle vittime del razzismo. Non entriamo a citare gli eccessi di decapitazione dei monumenti dedicati a personaggi del passato rei di razzismo come C. Colombo, A. Escher, Churchill, ecc. perché andrebbero contestualizzati storicamente. Fermiamoci all’oggi: cattolici o non cattolici, credenti o non credenti, questo può essere un segno della sensibilità verso il corpo sociale, verso tutta l’umanità umiliata, implicitamente verso il corpo di Cristo. Non andate in pace perché la messa continua. Fate questo in memoria di me.

Autore:
Albino Michelin
29.05.2020

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