giovedì 17 giugno 2021

LE CROCIATE DELLA CHIESA: DA EVENTO STORICO A IDEOLOGIA

L’aspetto più convincente della religione di Gesù è che egli non si arruolò un gruppo di fanatici per diffondere il suo vangelo ma lo affidò alla carica spirituale dello stesso messaggio e alla testimonianza appassionata dei suoi annunciatori. Gesù racconta nella parabola di Marco:” Il regno di Dio è simile ad un granello di senape che quando viene posto nel terreno è il più piccolo di tutti i semi, ma poi cresce e diventa più grande di tutte le piante dell’orto e con rami così grandi che tutti gli uccelli vengono a fare il nido”. (4,30-32). Chiaro il messaggio: la diffusione del Vangelo ha da basarsi sulla forza interiore dell’amore e non sull’asservimenti e la schiavitù dei destinatari. Questo spirito ha animato il cristianesimo dei primi secoli finché cominciarono le spedizioni per la liberazione del santo sepolcro di Gerusalemme, dal 637 in poi occupato dai musulmani. Inizialmente erano caratterizzate piuttosto in forma di pellegrinaggi pacifici e disarmati, diventate poi crociata armata, con la prima guidata dal papa Urbano II (1096-99). Da allora la diffusione del Cristianesimo ebbe anche una pesante componente di sacra violenza, certo con importanti eccezioni, ma troppo minoritarie. In questa logica si situa la dichiarazione di Papa Nicolò V ad Alfonso re di Spagna:” Nella pienezza della nostra potestà apostolica concediamo piena e libera facoltà di invadere, conquistare, espugnare, debellare e soggiogare saraceni e pagani ed altri nemici di Cristo dovunque siano, nonché regni, ducati, principati, domini e possessi mobili ed immobili da essi dovunque posseduti riducendo gli abitanti in perpetua schiavitù”. (Dum Diversas 1452). Di qui il motto dei conquistadores cristiani contro gli infedeli: “o battesimo o morte” e le condanne al rogo con frati che sbattevano il crocefisso sulla bocca dei moribondi per obbligarli alla conversione. Retaggio pesante che rimase tenace nel dna della chiesa anche se scemando di eccessi, ma pure oggi esistente nell’inconscio di molti. Entrato come ideologia per contaminazione nelle varianti sia di carattere religioso come politico-sociale. Spirito di crociata si è avuto nella difesa dello Stato Pontificio contro gli anticlericali fautori dell’unità d’Italia anni 1860-70, nella guerra civile spagnola a sostegno del dittatore Franco 1936, nelle leggi ariane di Mussolini 1938, nei crimini nazisti dello stesso periodo con i forni crematori dal razzismo scientifico contro gli ebrei, gli omosessuali, i disabili mentali. Spirito di crociata quando nel 1943 si fondò ufficialmente la Democrazia Cristiana con l’emblema identitario della croce scudata (i nuovi cruce signati di Goffredo di Buglione) e la scomunica dei comunisti. Però non è oggi da tralasciare una forma di divulgazione del vangelo pure antievangelica, basata non tanto sulla violenza delle armi ma sul terrorismo psicologico ed è la crociata mariana. Premesso che la Maria del Vangelo è figura mirabile, parla pochissimo, quasi mai, interviene una sola volta e per togliere d’impaccio due sposini, medita sempre in cuor suo, mirabile esempio d’interiorità. Oggi si divulga il logo” a Gesù attraverso Maria”, anziché” a Maria attraverso Gesù”. Nel Vangelo Maria brilla di luce riflessa, ma la crociata mariana le garantisce un primo piano in una vera guerra santa. In modo particolare attraverso radio private tipo Radio Maria, autodefinitasi regina della pace, sorta nel 1982, ricca di donazioni anche testamentarie, anticipata garanzia del Paradiso, con 2 milioni di euro di sovvenzioni statali in tre anni, con circa 900 emittenti, 3 milioni di ascoltatori al giorno ed altro. Lasciamo la parola a molti teologi contemporanei fra cui P. Maggi.” L’attuale crociata mariana raccoglie tutto il ciarpame ed il marciume della teologia sepolta per 1500 anni. La chiesa con essa anziché evangelizzazione fa terrorismo psicologico per sottomettere le persone all’idea di un Dio spietato. Il messaggio della misericordia, struttura portante del Vangelo di Gesù, viene sostituito da madonne minacciose, che mostrano l’inferno stipato di disperati, con imminenza di terremoti, guerre carestie pesti come la covid 19, mandate dal figlio Gesù per convertire il mondo. Loro basta la creduloneria, richiamando a riti e a pratiche mummificate. Con una pioggia di pseudo apparizioni madonne loquaci giramondo, che affidano misteriosi segreti a persone di ogni genere, che non cessano di versare lacrime anche di sangue da statue di ogni continente…” E attorno a questa crociata tutta una galassia di gruppi e adepti minori: “L’Immacolata vincerà” con lo striscione sbandierato tutte le domeniche in Piazza S. Pietro, “Cristo regni”, il trinomio” Dio, patria, famiglia,” Il Popolo della famiglia”, la “Nuova Bussola” ed una miscela di crociati provenienti da gruppi meno fanatici quali movimento dello Spirito, rinnovamento carismatico, neocatecumenale ed altri sullo stesso orientamento come Opus Dei, Comunione e Liberazione. E la chiesa istituzione oggi su questo argomento? Dopo l’ultimo ventennio del secolo scorso di Wojtyla e Ratzinger con la loro crociata contro il risveglio teologico abbiamo in Papa Bergoglio un ritorno al Gesù della nostra parabola. Basti ricordare fra gli innumerevoli gesti emblematici quello del 12.4.2019 in cui bacia i piedi ai nemici della prima crociata del 1096, cioè ai leader musulmani del Sudan e alle innumerevoli espressioni:” Oggi il vangelo si diffonde non con il proselitismo, ma con la testimonianza.”

Autore: Albino Michelin   12.05.2021
albin.michel@live.com

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