lunedì 4 settembre 2023

L'IDEOLOGIA OMOSESSUALE AL POTERE: LA CHIESA SI SMARCA

"Dalla parte degli ultimi” questo e lo slogan ripetuto a più riprese da Franco Barbero ex presbitero, prete sposato dal 2003 di Pinerolo (T0), che dopo le immancabili traversie ha mantenuto intatta la sua passione per una categoria tanto bistrattata come questa nostra società. Nel passato periodo ha accompagnato e celebrato il matrimonio a 690 coppie anche con una toccante cerimonia. La sigla è nota a tutti, proveniente da in acronimo un po’ tabuizzante anglosassone: L(lesbiche), gay(gay), b(bisessuale), t (transgender di traverso, strano) L’Italia non è del tutto bacchettona. Prova ne sia per stare al caso più recente l’incontro dei genitori cristiani con i figli lgbt in una recente serata alla parrocchia di Gesù Redentore del mondo di Modena. Per questo su segnalazione dei fedeli di vare regioni l’associazione Pro Vita e Famiglia ha preso carta e penna contattando una ventina di diocesi italiane nella quali si sono svolti un tale evento arcobaleno. Sotto la presidenza di Toni Brandi viene via poi inviata comunicazione seguita da un successivo sollecito in cui si chiedeva non solo spiegazione sugli eventi verificatisi, ma anche-pur nella piena condivisione della necessita di combattere ogni violenza e discriminazione, di prendere le distanze da essi nella misura in cui si prestano di essere sponde alle rivendicazioni Lgbt. Ad essere contattate una ventina di diocesi, ma nella stragrande maggioranza non è stata fornita alcun tipo di risposta. Michele Seccia, vescovo di Lecce, anche se da un lato non si riconosce in un linguaggio mutuato dalle logiche di rivendicazione dei diritti, né nella teoria gender da definirsi colonizzazione ideologica, dall’altro lato non si è dichiarato contrario a lavorare per una maggiore inclusività contro l’omofobia e a un momento di preghiera contro ogni forma di discriminazione. Alessandro Damiano, vescovo di Agrigento, ha difeso la possibilità ai nostri fratelli e sorelle cosi dette Lgbt e alle loro famiglie, di pregare insieme e di continuare a sentirsi parte integrante della comunità, e al tempo stesso chiede scuse se passato un messaggio diverso. Claudio Cipolla, Vescovo di Padova, che pur difendendo i momenti di preghiera tenutisi, ha risposto all’associazione Pro Family “di non voler alimentare nessuna cultura transgender o ideologia del genere, ma solo di accompagnare il cammino di fede di ogni persona”. Paolo Giulietti, Vescovo di Lucca, a Pro Vita & Family ha voluto puntualizzare che la veglia pro Lgbt svoltasi della sua diocesi e stata iniziativa della comunità valdese, che come tale non è stata sponsorizzata dai canali diocesani. Un altro gruppo di diocesi-quelle di Milano, Treviso, Ragusa, invece semplicemente risposto non di aver ricevuto la comunicazione della Associazione Pro Family, quindi non dando conferma di essere a conoscenza delle veglie contestate. Da tutte le altri contattate, come si diceva, non è arrivata nessuno risposta. Un atteggiamento che ha lasciato l’amaro in bocca. Su venti diocesi vi è stato uno scarso interesse dei vescovi, di cui cinque soltanto entrarono in merito. Il significato è chiaro: non si vuole fare una battaglia ideologica, anche questi sono figli di Dio. Bisogna stemperare. Una lenta crepa la c’è. Ma anche se i vescovi italiani vanno a rilento, Papa Francesco ha un chiaro rapporto di accettazione degli omosessuali. Giova qui ripetere le risposte allorché egli si è trovato di fronte in occasioni ufficiali.
Chi sono io per giudicare un gay (30-5-15). Che tu sia gay non importa, se Dio ti ha fatto così. Il papa ti ama così. Devi essere felice di ciò che sei (5-21 18) La chiesa deve chiedere scusa, ai gay. I gay non vanno discriminati nella chiesa, devono essere rispettati e accompagnati pastoralmente (26-6-16). Chi discrimina un gay non ha cuore in questo mondo (Messaggero di Roma). Il papa ama i vostri figli Lgbt così come sono perché sono figli di Dio (6-2-19). Le persone omosessuali hanno diritto a una famiglia. (21-10-20). Al di là delle posizioni ufficiose queste solo le posiziono ufficiale della chiesa. E in effetti questo papa è molto osteggiato, chi ne chiede le dimissioni, chi ne è scandalizzata e fa silenzio per non offendere la chiesa istituzione. Ma egli nota di trovarsi un cambiamento epocale anche da un punto di vista delle riforme religiose. Non è l’uomo dal “si è sempre fatto così”. Fedeltà alla tradizione, ma questa è dinamica. In lui ciò che vale è il rispetto particolarmente nel caso: il rispetto per gli omosessuali. Se l’episcopato mondiale non è preparato egli pure deve rallentare. Non si sente e giustamente un dio in terra. Per quanto poi concerne l’omofobia nei confronti degli arcobaleni si potrebbe porre un interrogativo ai tradizionalisti cattolici italiani: noi siamo animali in tutto eccetto l’intelligenza. L’apparato respiratorio, digestivo, motorio è identico a quello animale. Ora abbiamo 1500 animali nel mondo omosessuali. Che qualche malattia non si sia tramessa alle persone, sino al punto da renderle impedite sessualmente di procreare fino dalla nascita? Ora questi omosessuali vanno lasciati allo sbando? E poi una domanda forse senza risposta: che tanti capi di governo, e ministri, e amministratori abbiano più uomini o più donne, con uno e con dei figli lasciati sulla strada? Chi per razzismo o per sovranismo o per genitori di sagrestia pensa non sia un male minore quello di avere due padri o due madri dello stesso sesso: ma che i figli si sentano amati? Sara un male minore ma forse avremmo famiglia più unite.

Autore: Albino Michelin 04.08.2023
albin.michel@live.com

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