domenica 27 agosto 2023

SIAMO IN UN CAMBIAMENTO D'EPOCA

Anziché in un’epoca di cambiamento. Un impatto di papa Francesco con la società postcristiana. In effetti Nanni Moretti ideò un film Habemus Papam (abbiamo il papa) in cui il protagonista Michele Piccoli si ritira dal pontificato appena eletto perché inadeguato. Si tratta di un film drammatico ma ipotetico. Poco prima che Ratzinger l’11.2.13 desse la valida rinuncia nel pieno della sua attività motivandolo che egli si sentiva impreparato al compito. Tocca il turno a papa Francesco e disse che “si ragiona con la testa e non con le gambe” ma in caso di inefficienza avrebbe pure lui dato le dimissioni. E cosi cade l’ultimo il tabu perché siamo in un cambiamento d’epoca. Non si può negare che questo papa non abbia conoscenza per decifrare il mondo religioso, sociale, economico, politico, quindi bisogna lasciare anche a lui un giudizio del tempo presente e di quello futuro, tralasciando un discorso sulla religione, battesimo, prime comunioni, cresime, matrimoni fatti in chiesa, funerali sempre più in civili, pratiche in calo da 20 anni. Preferiamo un discorso laico. Sul cambiamento d’epoca anziché in un'epoca di cambiamento. Una volta un viaggiatore si trovò a Milano davanti ad un cartello che suonava cosi: Tu non sei nel traffico, tu se il traffico. Non si lotta mai contro la realtà. E la realtà del nostro tempo, è esattamente il nostro cambiamento.
Cambiamento epocali simboli, paradigmi. Sono cambiati, i modelli, il modo di pensare. Siamo fatti di qualità, di una certa trasformazione dei suoi effetti. Ma sono cambiati i modelli che per anni ci avevano accompagnati. Non vi è pensiero umano che non avuto una radicale conversione. Filosofia, teologia, arte, trascendenza, saper unitario, convergenza delle coscienze, pluralità, indifferenza.
Il dominio della scienza. Sembra quasi che la filosofia teoretica abbia una importanza secondaria. Ma essa ha dato la carica a tutto le altre scienze. Per citare brevemente Keplero a quelli della fisica recente, alle novelle di Kafka ai saggi di Simmer alla musica di Schönenberg, alla fenomenologia di Husserl, dai teoremi di Godel. Non si potevo immaginare che tutto fosse finito in bolla di sapone.
Il dominio della tecnica. Dalla seconda guerra mondiale specie ha conosciuto in questi ambiti nel corso degli ultimi 50 anni più velocizzazione che durante tutto il periodo precedente la sua presenza del pianeta. Diremmo che si tratta più di un semplice allungamento di vecchiaia, invece si tratta di un soddisfacente prolungamento di un'età pensionabile, meno carica di malattia di terrore morti improvvise. Guidati dal principio secondo il quale è tecnicamente possibile, deve essere tecnicamente realizzato, i pionieri della tecnica hanno promosso una completa ridefinizione delle condizioni elementari dell’esistenza umana con l’invenzione di così tanti ritrovati da rivoluzionare la vita della casa, lavoro, in società e ovviamente la vita dal singolo.
Grande cambiamento economico. Ricostruzione pubblica edilizia, ridefinizione del mondo del lavoro, consolidamento del mondo pensionistico, emigrazione, un’Italia sotto, soglia di 10% di povertà.
Cambiamento epocale digitale. Mai rivoluzione è stata così potente pervasivo. Un uomo, un bambino, un anziano, una civiltà assente. Si parla di un mondo di egolatria. Mai come oggi è data al cittadino occidentale la possibilità di prendere la parola magari con foto e mani in tasca. Chi si sognava anni fa? Il tanto tempo libero ci rende disponibili per sé stessi, sono arrivati i computer con relativo facilita nel superare il dolore e la sofferenza. Oggi grazie sia ai potentissimi anestetici a nessuno passato in testa di invocare la salve regina in questa valle di lacrime.
Negli ultimi quattro decenni è accaduto un mutamento delle parole guida, con l’eclissi di alcune e l’emergere di altre. Ecco titoli a modo di esempio su una quindicina di espressioni. Paradiso, purgatorio, inferno, natura, legge naturale, sacrificio, rinuncia, autorità, diritto, tradizione, sobrietà, fissità, figliolanza, maturità, spirito. Ed ecco la loro lenta ecclissi: pluralismo, tolleranza, tecnica, salute, accompagnamento, corporeità, donna, consumo, aggiornamento, singolarità, sessuologia, partecipazione, ecologia, benessere, giovinezza.
Non cedere all’indietrisimo. Con questa tipo di autoreferenzialità e del si è sempre fatto così ci troviamo dentro la tradizione. Anche dal punto di vista delle riforme religiose è cambiamento d’epoca. E meglio andare più sicuro con la tradizione che con la lo spirito pionieristico. Di stare fissi come dentro ad un’armatura di crociati. Me se la fede non ha lo slancio verso il futuro non cresce, avviene il suo congelamento, il suo anacronismo. Gesù non ha semplicemente scritto nulla. Ha portato un messaggio d’amore destinato a chiunque scorre lungo la generazione, presente e futura. Per il cristianesimo non esiste una opposizione stellare fra il cambiamento e la fedeltà alla tradizione, in quanto è la tradizione stessa ad avere il suo fondamento in un movimento dinamico. Indubbiamente essendo permeato in osmosi il sentimento religioso con la società civile, questo discorso del” Cambiamento d’epoca” può essere utile ad entrambi.

Autore: Albino Michelin 31.07.2023
albin.michel@live.com

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