lunedì 13 novembre 2023

RELIGIONE CIVILE ED ETICA MONDIALE

Si invoca da più parti che l’Italia avrebbe bisogno di un minimo di religione civile. E che le battaglie sulla religione di stato, abolita nel 1948, con le ricorrenti alzate di scudi sul crocifisso, o sul presepio nelle scuole e tante altre questioni di relativa importanza, lasciano i tempi che trovano. Invece se una fa un tumulto e rimostranze, un casus belli. E ci avremmo invece una vera religione civile da instaurare. E non parliamo di religione cattolica che da tempo è in crisi, quanto di rispetto reciproco che sta base della convivenza. Ci verrebbe anzitutto una vera politica civile in cui non vi sia uno sfruttamento della religione a scopo politico, come ad esempio succede ad alcuni politici italiani nei casi sopra citati con tanto di rosari e crocifissi. E per religione civile, intesa con campanella e j.j. Rousseau, si si intende potenzialità propria della religione di unire le persone, i popoli, le culture in una direzione di continuo mutamento nel benessere del cittadino, dello stare bene e del sentirsi bene insieme. Ma ecco soprattutto oggi affacciarsi l’urgenza di un’etica mondiale, perché il mondo è diventato piccolo, e lo scambio di informazioni è divenuto globale e quindi ecco la necessita di una etica ugualmente globale. Ora per la prima volta nella storia delle religioni mondiali si è riunito a Chicago dal 28 agosto al 4 settembre del 1993, trent’anni fa, con la partecipazione di 6.500 persone di tutte le possibili religioni per fare elaborare e promuovere una dichiarazione per un’etica mondiale chiamata la “dichiarazione del parlamento delle religioni mondiali”. E poiché vi era parvenza della politicizzazione americana questa volta era stato preparato dall’università di Tubinga in Germania. Erano rappresentate 15 religioni. Eccole per alfabeto. Bahai, Brahmana Kumaris, buddhismo (con mahayana, theravada, vajrayana, zen), cristianesimo (con anglicani, cattolici romani, ortodossi, protestanti), ebraismo (con conservatori, riformati, ortodossi), giainismo (con Digambar, shwtamar), induismo (con vedanta), mussulmanesimo (con sciti e sunniti), neo-paganesimo, religioni indigene (con Akmapim e yoruba, oriundi americani), sikh, taoisti, teosofi, zoroastriani, organizzazioni interreligiose. Costoro si son dati anche una regola d’oro dalla bocca dello loro fondatore. Ciascuno ha il suo vangelo, Confucio (55 a. C.)” quella che tu stesso non desideri, non farlo nemmeno agli altri”. Rabbi Hillel (60 a.C.).” Non fare agli altri quello che non vuoi gli atri facciano a te”. Gesù di Nazareth, “tutto quanto volete gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro” (mt.7,12). Islam” nessuno di voi è un credente fino a quando non desidera per un suo fratello quello che desidera per sé stesso.” Giainismo” l’umo dovrebbe comportarsi con indifferenza nel confronto di tutte le realtà mondane e trattare tutte le creature del mondo come egli stesso vorrebbe essere trattato”, buddhismo” una situazione piacevole oppur gradevole per me, deve essere pure per un altro”. Induismo”, non ci si dovrebbe comportare con gli altri in modo non gradito, ma fare anche tu lo stesso. E questa cioè è l’essenza della morale”. E con questo si è giunti alle prospettive per il futuro. Cioè di un consenso di fondo circa i valori vincolanti, criteri immutabili e fondamentali comportamenti personali. Senza un consenso di fondo nell’etica ogni comunità è prima o poi minacciata dall’implosione. Non c’è un ordine mondiale senza un ‘etica mondiale. Per etica mondiale non si intende una ideologia mondiale unitaria al di la di tutte le religioni, e neppure un miscuglio di tutte religioni. L’umanità e stanca di ideologie unitarie e le religioni del mondo sono in ogni caso nelle loro di fede e dogmi, nei loro simboli è riti che una unificazione assurda sarebbe un cocktail di sincretistico imbevibile. Un’etica mondiale non intende neppure sostituire l’alta etica delle singole religioni con un minimalismo etico. La Tora degli ebrei, il discorso della montagna dei cristiani, il corano dei musulmani, i veda degli induisti, i discorsi di Budda, i detti di Confucio restano il fondamento per la fede, la vita, il pensiero di centinaia di milioni di uomini. Un’etica mondale si propone di dare risalto a quella che già ora, non ostante tutte le divergenze, è comune alle religioni del mondo, e precisamente per quanto riguarda il comportamento umano, i valori, e le morali fondamentali. In altre parole, etica mondiale non riduce la religione a un minimalismo etico ma evidenzia il minimo di ciò che ora e comune alle religioni. Essa non è di fatto contro nessuno ma inviata tutti credenti e non credenti a fare propria questa etica, a dire ed agire in conformità ad essa. Ed ancora altro punto fondamentale. Per etica mondiale non va intesa una nuova ideologia mondiale e neppure una religione mondiale unitaria al di sopra di tutte le religioni esistenti, né, né tanto meno il domino di una sola religione su tutte le altre. Per etica mondiale so intende un consenso nei confronti di valori vincolanti, di norme immutabili e di fondamentali comportamenti personali già esistenti. Senza un consenso di fondo nell’ etica ogni comunità o prima o poi è minacciata dal caos o da una dittatura, e le singole persone perderanno la speranza. Noi confidiamo nel fatto che le nostre tradizioni religiose ed etiche, spesso già millenarie, hanno in sé sufficienti elementi di una etica comprensibile e praticabile da tutti gli uomini di buona volontà, sia essi religiosi o no. Ed ecco allora i quattro aspetti su cui le religioni di 15 paesi, in pratica tutti gli uomini di buona volontà hanno sottoscritto 1) non uccidere 2) non mentire 3) non rubare 4) non sfruttare sessualmente la donna. Alcuni dettagli. Al primo punto: 170 sono i conflitti armati a questo mondo. Effetti collaterali. Va messa nella coscienza che la sacralità della persona umana è la matrice di ogni moralità. Va abolita la tortura, va tenuto il rispetto dell’uomo della persona umana e del suo ambiente. L’attenzione al clima, alle piante, degli animali. Al secondo aspetto: la menzogna può diventare una tecnica, una strategia della sopravvivenza e dell’integrazione. Sul terzo aspetto: siamo contro la confisca dei beni e il ladrocinio. Il mondo e ricco di risorse per assicurare a tutti i bene primari. Sul quarto aspetto. Risulta che in media il 75% degli uomini discriminano le donne con diversi abusi, 40% ancora viene costretta al matrimonio forzata. Il maschilismo è ancora imperante. Risposte di sempre, ma che oggi alla sfida globale si fanno sempre più urgenti.

Autore: Albino Michelin 20.09.2023
albin.michel@live.com

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