giovedì 14 dicembre 2023

ESISTE L'ANIMA?

Non possiamo pretendere che Platone, S. Paolo, S. Agostino abbiano su Dio, sull’ universo, sull’anima umana detto tutto. E a noi che cosa resterebbe da fare? Il mondo sarebbe fissato e stabile, mentre il mondo è evolutivo. E quindi bisogna dare spazio anche alle nostre voci. Possiamo quindi prendere tre filosofi moderni e chiedere loro contributo su questi argomenti. Quello di Umberto Galimberti che cerca vie diverse per dimostrazione dell’anima. Poi quella tradizionale di Francesco Agnoli che ripete abbellendola la strada di sempre. E poi quello di Federico Faggin che cerca vie totalmente nuove. Secondo il Galimberti: l'anima è immortale nel cristianesimo, l'anima è evocativa nella poesia, l'anima essenziale nella psicologia perché senza anima non puoi smontare la personalità, è fondamentale nell'amore perché difficilmente l'amore lo si può fare con un corpo soltanto. Eppure l'anima non esiste, esiste soltanto l'idea di anima. Sono sempre le idee che portano avanti il mondo. Come Dio è che una idea, e che nessuno ha mai visto, eppure porta vanti il mondo con una quindicina di religioni. Ma l'anima non esiste. Esiste un platonismo a misura popolare, come separazione dell’anima dal corpo e viceversa, quello portato avanti da Agostino dal 400 in poi rimasto fino al presente dal 1600. Restiamo sul secondo: dimostrazione dell’anima come da tradizione. Alcuni sostengono che parole come la coscienza, la creatività, il ragionamento morale siano prova dell'esistenza delle anime tout court. Non esiste una prova scientifica conclusiva dell’esistenza dell'anima in quanto che non è un concetto che può essere misurato o osservato direttamente. Ma tali prove ritornano e sostengono che sono la coscienza, la creatività e il ragionamento morale che potrebbero essere la prova dell’esistenza dell’anima. E ti citano altre prove. Come ad esempio le esperienze pre-morte: alcune persone che hanno avuto tali esperienze riferiscono di provare un senso di distacco dal proprio corpo fisico, e di percepire una realtà diversa da quella terrena. Sebbene queste esperienze siano soggettive e non possano essere verificate scientificamente, sono spesso citate come prova che la coscienza può esistere indipendente dal corpo fisico. Altro argomento la moralità. Gli esseri umani hanno un senso morale che va oltre l’interesse personale e non si basa esclusivamente sull’istinto o sulle norme naturali. Il morire per un nobile ideale che può essere amor di patria, per la famiglia, per Dio non si spiega sempre per un impulso fanatico, mentre lo si può spiegare per un gesto ideale di nobile e puro sacrificio. Questo senso morale potrebbe essere il riflesso di una legge universale o di una volontà divina, che richiede l’esistenza di un’anima. È importante notare che questi argomenti non sono conclusivi e definitivi, perché la questione dell’esistenza dell’anima è di difficile risposta in mode esaustivo. Alcuni punti di approfondimento. Gli esseri umani sono in grado di creare musica arte, letteratura altre forme di espressione che vanno oltre semplici bisogni di sopravvivenza. È un fenomeno complesso che non è ancora del tutto compreso dalla natura. Vale la pena notare che molti di questo argomenti su basano su convinzioni personali, quindi su prove empiriche che non convincono tutti. E notare che anche queste contro argomentazioni non sono abbastanza conclusive e che il dibattito dell’anima probabilmente continuerà per molto anni a venire. Ma le religioni che hanno credenza sull’anima vanno oltre ciò che può essere scientificamente, e c’è una grande varietà di queste credenze. Cristianesimo: l’anima e descritta come immortale dotata da Dio al momento del concepimento. Nel Islam l’anima viene riconosciuta come ruh (anima) e si ritiene uguale al cattolicesimo. Nell’induismo l’anima è ritenuta come atman (coscienza spirituale) e sia eterna ed immutabile. Dopo la morte si crede che l’atman si reincarni un nuovo corpo basato sul karman (il frutto delle azioni compiuta da ogni vivente che influisce sulla qualità della vita secessiva) delle persone. Nel buddismo si crede che lo spirito è la parte più nobile dell’uomo e la sua capacita di elevarsi al di sopra del finito e andare fino a Dio. Al momento però nemmeno nelle religioni ci sono prove scientifiche che confutano definitamente l’esistenza dell’anima, poiché il concetto di anima non è qualcosa che può essere misurato o osservato con i metodi scientifici. Tuttavia vale ancora una volta ricordare che lo stesso studio scientifico e dei suoi i fenomeni correlati è ancora nelle sue fasi iniziali, lontano ancora dal comprendere. Per cui in quanto tale è improbabile che avremo una risposta definitiva alla questione dell’esistenza dell’anima attraverso mezzi scientifici. Abbiamo sentito due voci in capitolo. Ora il terzo è Francesco Faggin che batte strade nuove. E si riferisce a Francesco Redi di Arezzo del 1623, famoso biologo del tempo che andava dicendo “Vivum Ex vivo “ Non può nascere un essere dotato di vita da un altro essere inanimato. Cioè da un sasso non può nascere una intelligenza, un’anima. Faggin ha pubblicato due libri di Irriducibile, cioè che non si può ridurre la coscienza ad un gruppo di cellule a composizione chimica. Fa una breve dilucidazione ed esposizione sull’anima. Egli divide in quattro categorie le sue prove sulla coscienza e sull’anima. Prima categoria. E’ quella cognitiva, o conoscenza che deriva dalla percezione di un mondo fisico, il gusto del cibo, il profumo di una rosa, il suono della musica, il senso del colore. La seconda categoria riguarda le emozioni come la curiosità, l’amicizia, la compassione, la fiducia, la, la paura, la rabbia, la tristezza, l’orgoglio, l’ostinazione, la confusione l’invidia, l’avidità, e così via. La terza è costituita dal pensiero. Se chiedi a te stesso come fai a sapere di avere un pensiero percepirai una debole immagine del pensiero prima ancora di averlo tradotto in parole. La quarta categoria contiene i sentimenti spirituali di amore intenso disinteressato il sentimento di unita con l’universo, con una persona trascendente più grande di noi, le ineffabili esperienze mistiche riportate nel corso dei secoli. E una esperienza non clonabile, non sono trasferibile da una persana ad un altro, resta nella interiorità e nella intimità. Infine secondo il Faggin la nostra anima dopo la morte verrebbe assunta dai nostri neuroni e ritornerebbe donde era partita. Perché secondo la fisica quantistica l’anima nostra sarebbe immortale dall’origine della nostra vita e per l’eternità. Da due mila e cinquecento anni, da Platone, si è fermata lo studio sull’anima. Ora è giusto che si ricominci o che si presti seguito e per tutto il tempo che sarà necessario. A tutti un aforisma: il corpo in regalo, l’anima è una conquista.

Autore: Albino Michelin 01.11.2023
albin.michel@live.com

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