giovedì 28 dicembre 2023

LA SPIRITUALITÀ DEI FIGLI UNA RISORSA PER GLI ADULTI

 

Oggi c’è un grande amore per gli animali, specialmente cani, senza aver nulla contro cani. C’è chi vuole la taglia piccola, chi la vuole media, chi la vuole grande. Si va dal cucciolo al pastore tedesco, al pittbull, al terrier, al cane da caccia, al cocker piccolo ma di carattere. Cani da richiamo, cani da compagnia, cani da guardia, cani da giocare nell’appartamento con il proprietario, cane da non abbaiare, da accudire ai suoi bisogni secondo l’addestramento. Non solo badiamo a spese. Una razza di cani può andare dalle 1.800 alle 2.500 fr al mese. Quando non sia quello da 11.000 fr. Come un siberiano. ln Italia abbiamo 7 milioni cani, 7.5 milioni di gatti. Ad un proprietario svizzero costa mediamente per cibo, veterinario, pettinatura verso 4.100 fr. Ci vuole quasi un capitale. Per un certo verso qualche volta si preferisce il cane ad in figlio. Si è tentati pure a rinunciare ad un figlio perché i tempi sono finanziariamente difficili. Comunque alla base della nostra fede ci sta la cura dell’essere umano e poi eventualmente quella dell’animale. In fondo o nell‘etica o in qualsia altra fede (cattolica, protestante, ortodossa, buddista, iraniana.) ci vuole la spiritualità dei genitori o degli educatori, se no oggi si fa un buco nell’acqua. Al di là della fede, quello che più conta è che questa esperienza la vivano i suoi genitori e qui il successo sarà quasi assicurato. Una serie di comportamenti difficili negli adolescenti potrebbe essere evitato. Soprattutto avremo una nuova cultura ed educazione dei nostri adulti. Ma il fattore spiritualità inizia già della nascita. Dopo lo smarrimento iniziale viene lasciato il passo al sentimento di gratitudine, alla vita. La scienza può spiegare le ragioni biologiche della materia, la spiritualità spiega le ragioni immanenti della vita. E il bambino si affida al senso della vita di adulti quale segno di sacralità. L’affidarsi del bambino sta nella sua abnegazione nell’aver fiducia che il mondo presentato dagli adulti sia buon, sia bello, sia vero. La fase “del mondo che è buono” e quella che riguarda tutta la prima infanzia (0-7 anni) e abbraccia la scoperta di un mondo che lo accoglie. La seconda fase “il mondo è bello” è quella in cui si scoprono i valori morali e la meraviglia delle cose create. La terza è la fase “il mondo è vero “in cui il ragazzo avvalora le scoperte precedenti attraverso ricerca di nuovi orizzonti. I bambini portano dentro di loro domande e intuizioni profonde sul senso della vita. Se in bambini crescono in un ambiente di vita spirituale, o se loro si permette di viverla e di accompagnarvici in pienezza, allora problema è risolto. Il bambino cresciuto adeguatamente sul piano educativo e morale sarà in grade di distinguere il male dal bene e pertanto di espandersi spiritualmente. Il bambino viene dall’aldilà, la sua vita lo dimostra, si sente fortemente inserito nei misteri dell’universo. I semi della divinità che si trovano in ogni bambino e che spesso viene ignorato dai suoi genitori o educatori è simile ad una ventata di gelo che tutto dissecca, ostacola, o distrugge. La spiritualità è una esperienza di amore e risponde nel bambino a un bisogno profondo di Dio e della sua natura. Quando questo è garantito si può vivere tutti i giorni con grande serenità. Si può stare accanto per un mal di denti, ma aiutandolo a trovare gli strumenti per “cavarseli” anche da soli. Altro esempio: Il bambino non va visto come un vaso da riempire, ma gli si riconosce la possibilità con cui osserva e affronta la vita. Lo sforzo del genitore è quello di mettersi nei panni del proprio figlio e farsi giudicare dal figlio stesso. Ed ancora, altro esempio. Riconosciamo i bisogni profondi della persona. Quando si fa scattare il “no” è un mezzo che aiuta a crescere, mettersi gli occhiali delle frustrazioni quotidiane di figli. Si rinforzano il senso della realtà e aiutano il bambino a usciere a poco a poco da suo egoismo infantile e senso di onnipotenza. Educare non vuol dire darle tutto vinte. Ed ecco alcune strategie. Una bambina di seconda classe: Dio vola, tiene il barattolo dell’acqua, manda il sole e guarda nuvole in giù. Terza elementare: porta le scarpe azzurre, la vestaglia gialla e i sandali bianchi. Fa piovere. Una bambina della quinta elementare: Dio mangia, dorme, Dio sa volare. Io non so volare. Una Ragazza di 13 anni lascia nel su inconscio la paura di Dio. Un bambino quarta elementare ha una fantasia che riesce a fare tutto ciò gli aggrada. Versa una spiritualizzazione, altrettanto necessaria. Sarà quando il ragazzo avrà un concetto più astratta di Dio. Se per ipotesi a una ad un bambino si bloccano le rappresentazioni infantili, crescerà in una fede fragile. L’importanza dell’affetto è fuori pure discussione. Oggi i bambini hanno troppe cose, ma forse mancano delle cose più emozionanti. La collocazione delle esperienze di fede nei ragazzi è d’importanza pure capitale. Alla collocazione religiosa forse va bene che si trovi nel suo habitat. In genere che il cattolico frequenti il suo, Il protestante, l’islamista, il buddista pure il proprio, perché sia contatto con i propri simboli, le proprie immagini, con i propri raduni, con le proprie escursioni, importante che vi sia una proposta religiosa che vada nella direzione della spiritualità. Se ciò non fosse il caso va ricercata nel menu delle religioni locali quanto l’infanzia abbisogna. Indubbiamente di ciò ne avrebbero vantaggio anche i genitori e glia adulti. Ricupererebbero e forse aumenterebbe il rispetto. Al vandalo va insegnato che si può vincere o perdere; che vittorie e sconfitte fanno parte della vita. La nostra società ha dimenticato educazione e buona creanza. Basta il permissivismo E abbiamo questi risultati. Se a tuo figlio fai un’osservazione è capace per darti una lezione di buttarsi giù dal terzo piano. Il padre di Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa con 20 coltellate l’11 novembre 2023, pronuncio io suo discorso il 5 dicembre: “siamo oggi tutti coinvolti da questo ennesimo delitto. Non so se avrò il coraggio di perdonare”. E dopo qualche giorno interruppe il silenzio, riassorbì il suo dolere. “Ma io devo perdonare”. Al crollo delle nostre agenzie educative fa specie sentire chi preferisce i cani agli umani. Ma fa più rammarico rinunciare all’amore della famiglia per interessi personali. Ed è una sconfitta della loro natura privarli di una formazione spirituale e religiosa, di cui la componente essenziale è l‘educazione sessuale. Da pregare Dio ci scampi dal sostituire i figli per altri interessi, per non lasciare il nostro domani in balia dell’indifferenza, della delinquenza e dell’odio.

Autore: Albino Michelin 16.11.2023

albin.michel@live.com

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