lunedì 20 ottobre 2025

SPORT E CALCIO FEMMINILE

Lo sport, sia esso professionale che amatoriale, è un fenomeno che coinvolge per lo meno tutto il mondo occidentale uomini e donne. A lungo caratterizzato da un netto predominio maschile, anche perché commercialmente e socialmente. Ed anche perché considerato uno sport ludico riferito a pochi. La differenza fra i due coinvolgimenti veniva riportata a differenze di origina forti i primi e sedentarie e remissive la le seconde. La radicale differenza fra i due sessi non è stata ancora convalidata dalla medicina moderna, ora in via di ripensamento. Poiché il corpo è il più evidente simbolo della differenza fra uomini e donne e lo sport è un’arena in cui esso vene messo in gioco in modo specifico, lo sviluppo dell’attività sportiva fra le donne è indubbiamente un importante segnale di emancipazione femminile. Laddove lo sforzo atletico, tradizionalmente associato alla virilità, diviene a poco a poco disponibile anche alle donne, queste sembrano sottrarsi alla femminilità più tradizionale che la voleva passiva e sedentaria. La sviluppo dello sport femminile deve fare i conti con i diffusi atteggiamenti che considerano le attività fisico-psico sportive come essenzialmente e naturalmente dominio dei maschi. Esperite come un’idea ovvia e di senso comune, la nozione che esistano delle innate differenze biologiche e psicofisiche fra i sessi riunita allo stereotipo incorreggibile della professione medica della fragilità e delicatezza del femminile, si configura come una forma di sessismo che limita fortemente la partecipazione femminile alle attività sportive fisiche ricreative. Gli uomini cioè devono apparire muscolosi forti, privi di emozioni, freddi, competitivi, in modo rigido orientati alla vittoria, talvolta di contatto e di aggressività. Mentre le donne devono mostrarsi disinteressate, vestire abiti sgargianti, enfatizzando la propria femminilità, capelli lunghi, e lunghissime unghie finte. Per alcuni Maomettani religiosi si devono rispettare le regole ed i codici etici. Nella cultura islamica conservatrice ed integralista l’esibizione della donna in alcuni casi importanti i modelli sportivi sono sconsigliabili e malvisti, come ad esempio la mostra eccesiva del proprio corpo, il farsi riprendere dalla televisione e la pubblicità di fronte spettatore prettamente maschile. Fortunatamente sempre più si può salutare l’accesso a questo sport femminile. Uno sguardo comunque al progresso in questo ambito si impone per quanto concerne due nazioni a noi stanno viciniore: Svizzera-Italia. La stampa oggi si sbizzarrisce a descrivere la lunga marcia della nazionale elvetica per il pareggio internazionale che le ha permesso di qualificarsi al campionato europeo. Si è evoluta dal 1970 e il suo calcio è diventato più fisico, più tattico, più sofisticato: le pioniere del pallone fronteggiano e resistono istituzionalmente. All’inizio le atlete sono state accoppiate in maggior parte delle ragazze minorenni. Nel 1988 perdono contro la Germania per 10 a 0. Il motivo e che la AST non aveva investito per molto tempo nelle giovani svizzere Ma oggi è da tutti riconosciuto come la nazionale sia esportatrice di giovani talenti in tutta Europa. La prima partecipazione del 2015 è stata una pietra miliare del suo sviluppo. Con la qualificazione 2015 e con la quella del 2017 hanno potuto partecipato per la prima volta al torneo europeo. In questi mondiali la Svizzera ha affrontato le campioni del mondo in carica e vennero eliminate dalla Spagna per 5 a1. Ma negli ultimi anni si prevede un enorme sviluppo considerando le bambine che giocano con passione negli oratori e nelle feste popolari e nei tornei di paese. Gli articoli sui giornali riguardano con soddisfazione che lo sport oggi è donna. E qui saranno gli stereotipi meno lunghi a morire. Il progresso invece del calcio femminile italiano si è appoggiato su un motivo che muoversi non solo è utile per il proprio benessere del corpo ma anche per scacciare lo stress e la tensione. Le donne che in Italia praticano lo sport sono quasi 18 milioni ovvero il sessanta per cento il quarantotto per cento della nazione. Nel 2018 le donne tesserate al calcio sono state 240 mila, mentre vent’anni prima risultavano 80. Troppo deboli, troppo emotive, poco comprensive: queste le caratteristiche attribuite al gentil sesso. Ma i valori dello sport sono stati riconosciuti anche dalla nostra costituzione italiana la quale dice con la modifica del settembre 2023” la Repubblica Italiana riconosce il senso ed il valore educativo, Sociale e promozionale per il benessere psicofisico in tutte le sue forme”. Se per i ragazzi maschi lo sport costituisce ancora in rito di passaggio per le femmine esso può diventare non tanto una svirilizzazione del gentil sesso quanto una molteplice varietà dell’atletica nel mondo. Elenchiamo per completezza quali sono oggi gli sport già praticati o in via di sviluppo. Ginnastica ritmica, calcio, pallavolo, pallacanestro, pallamano, sci, tennis, nuoto, fitness ed altri minori. Indubbiamente si tratta di sviluppare strutture palestre e quant’altro secondo motto di Giavenale” mens sana in corpore sano” e viceversa.

Autore: Albino Michelin 10.09.2025
albin.michel@live.com

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