sabato 22 giugno 2019

DA NERONE A SALVINI: TROVATO UN CAPRO ESPIATORIO

Lo storico romano Tacito (55-120 d. C) nei suoi Annali scrive che l’Imperatore Nerone non riuscendo a trovare la causa dell’incendio di Roma avvenuto nel 64 la attribuì ai cristiani,” stranieri”, capro espiatorio, e cosi dare inizio a 250 anni di persecuzione contro di loro. Nel prosieguo poi degli anni i romani e loro imperatori erano sconcertati dai diversi gruppi di cristiani che in nome del loro Messia Gesù si opponessero ad ogni distinzione fra uomo-donna, ricchi-poveri, schiavi-liberi, locali-stranieri. I cristiani praticamene facevano obbiezione di coscienza contro le leggi dello Stato basate anche su distinzioni sessuali, distinzione sociali, distinzioni razziali. Il rifiuto di bruciare l’incenso agli imperatori era di secondaria importanza. Per documentazione leggasi uno studio critico del tempo di G. Starr, Editori Riuniti. La storia non gli ha insegnato nulla se il nostro Ministro degli interni Salvini dopo 2000 anni ha ravvisato negli immigrati il capro espiatorio, per renderli colpevoli di tutte nostre le disgrazie, della mafia, della corruzione, dell’evasione fiscale, dei mancati investimenti, del debito pubblico, della disoccupazione, della fuga dei giovani, della decrescita economica. Con la conseguenza di fomentare l’odio e il rancore contro di loro. Un tempo Diocleziano mandava i cristiani al circo per essere sbranati dalle fiere, oggi Salvini per decreto Sicurezza bis penalizza e mette in ostracismo con 3.500-4.500 euro di multa chi salva uno straniero in mare e condanna gli onesti che in obbiezione di coscienza alle sue disumane leggi salvano naufraghi destinati alla morte. Non interessa qui se il decreto è stato approvato, lo sarà o meno, ci interessa stigmatizzare il cinismo del nostro rappresentante. Meraviglia la furberia e la scaltrezza, nulla a che vedere con l’intelligenza, del comiziante che ti va a sventagliare e sbaciucchiare sulle piazze bibbia, madonne, santi, rosari sbeffeggiando Bergoglio contro Wojtyla, un papa contro un altro, il quale Bergoglio in fondo non è mai stato per un’accoglienza indiscriminata ma sostenibile. Il nostro che si riferisce sempre alle radici cristiane, di grazia conosce il suo fondatore Gesù? Gesù non è stato condannato a morte perché si è dichiarato figlio di Dio (titolo che vita natural durante ha sempre rifiutato) ma perché per amore dei sofferenti, dei poveri, dei discriminati, degli ultimi ha fatto obbiezione di coscienza contro le leggi ebraiche-romane del tempo. Qualche caso: la legge proibiva di accostarsi ai lebbrosi obbligati a finire la loro vita lontani dall’abitato in mezzo ai cespugli con gli insetti? Gesù si avvicina e si prodiga per guarirli. La legge proibiva di lavorare e di guarire gli infermi nei giorni di festa? Gesù invece si danna l’anima per soccorrerli indipendentemente dai giorni del calendario. La legge proibiva di difendere una donna adultera dalla lapidazione? Gesù invece affronta i mastini della legge che se andavano coda fra le gambe, dando così speranza a lei e a tutte le persone sconfitte dall’iniquità del potere. Viene in mente qui l’elettricista cardinal Bolletta (polacco dal nome impronunciabile) andato a metà maggio a, riattaccare la luce a 400 romani che da tempo vivevano nel buio. Chi ci viene a dire che Gesù è stato condannato a morte per obbedire alla volontà di Dio e placare il padre irato per i peccati del mondo, fa il fuorviante dall’amore del prossimo. Gesù è stato fatto fuori perché non osservava molte leggi di Mosè e di Pilato, cui non importava nulla della dignità di “ogni” uomo. Per il resto non si è mai posto contro le prescrizioni statali anzi le ha rispettate con “date a Dio a ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare”. Si obbietterà che nel nostro caso del 26 maggio 2019 come in tanti altri lungo la storia la chiesa ha fatto politica Sì ma con le dovute distinzioni: che la chiesa per i suoi interessi talvolta l’abbia fatto è vero. Però quando Bergoglio, così contrastato deriso, vituperato da molti leghisti nel comizio milanese (25.5.19) ha difeso, come difende, come difenderà, i poveri, gli immigrati e gli sfruttati, non è un entrare in politica, non è difendere né la chiesa, né il cattolicesimo, ma riportarci tutti alle radici cristiane, cioè a Gesù, persona su cui Salvini in base all’operato è totalmente analfabeta. E quando il nostro e la Lega sostengono che lungo i secoli la chiesa ha usato i simboli religiosi per dare in testa ai musulmani, agli eretici, ai comunisti, è vero. Salvini però e molti cattolici non devono assentarsi dal mondo, ma ricordare che lo spirito di Dio di cui è pieno l’universo ci ha portato al rispetto dei diritti dell’uomo (1948). E anche questa è parola di Dio, della quale la chiesa nella sua umiltà è grata e professante. La parola di Dio non si identifica né con il papa, né con la chiesa, né il con il cattolicesimo, li supera tutti perché si identifica solo con Gesù. Molti partner leghisti giornalisti e sostenitori ritengono che il papa dovrebbe dare udienza anche a Salvini, rappresentante della maggioranza del popolo italiano. Come udienza ha dato all’ateo Feltri, all’abortista Bonino, al comunista Morales, alla minorenne Greta, scioperaiola scolastica illusa di salvare il clima e ad innumerevoli altri star. D’accordo, giusto tenere relazioni fra i vertici cattolici e la Lega, ma per questo sarebbe sufficiente un rapporto col Card. Parolin segretario di Stato. Però qui Salvini sentirà fischiarsi le orecchie. Con la differenza poi che il papa rappresentante di oltre un miliardo di cattolici (e non solo di nove milioni di leghisti italiani su 51 milioni aventi diritto al voto), deve scremare le sue udienze soprattutto in riferimento alle conseguenze: l’ipocrisia strumentale di Salvini. Gli ipocriti: l’unico genere di persone che Gesù rifiutava, perché le loro azioni erano solo strumentali alla propria pubblicità. “Non chi dirà Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma chi avrà fatto la volontà del Padre mio”. Cioè fatti non ciance piazzaiole. Vangelo di Matteo: “ero forestiero e mi avete accolto” …” Lo avete fatto a me,” sta esposto in un lenzuolo sulle finestre di un convento di suore in clausura a S. Benedetto del Tronto. Giustamente il papa preferisce occuparsi dei rom e dei profughi, magari sporchi nel corpo, meno nell’anima e nelle intenzioni. Giova qui per evitare ironie umorali ricordare i punti programmatici di Salvini negli ultimi dieci anni 1) Contro gli stranieri, sparare alle carrette del mare 2) Rom feccia della società, buttarli fuori con le ruspe 3) Gli stranieri, vengono qui a farsi le crociere e a delinquere, la pacchia è finita. 4) Stiano a casa loro, chiudere i porti, se annegano uno, cento di meno in Italia. 5) Multe sonanti a chi salva un profugo in mare…Ovvio che un papa deve accogliere tutti ma non può accettare chi fa professione di divulgare odio e rancore a scopo elettorale. Pericoloso che in Vaticano ci entri un buffone del genere, ti strumentalizza anche il Padre eterno. Con ciò nessuna animosità contro Salvini nostro Ministro dell’Interno. Complimenti per il 34% (non dimenticando che il 42% degli italiani si sono astenuti). Ma qualche consiglio: restituisca i 49 milioni i della Lega rubati agli italiani, scherzi con i fanti e lasci stare i santi, non gonfi gli stupri degli stranieri sulle nostre donne ignorando quelli dei nostri maschi sulle straniere, un esame di coscienza al suo staff che investe una barca di milioni per il fb, (il suo guru Luca Morisi si intasca 85 mila euro all’anno ), ringrazi i lavoratori stranieri che ci versano 14 miliardi di euro all’anno di cui sette soltanto ritornano a loro e sette vanno ai pensionati italiani. Cessi le risse con Di Maio, riducendo il Governo ad una carnevalata e ad una sceneggiata da Grande Fratello, finisca di bighellonare per l’Italia a farsi self e comizi contro ogni etica professionale disertando le sedute parlamentari, si addomestichi quella faccia truce e il me ne frego contro l’Europa, dove dopo le ultime elezioni conta meno di prima, e impari a dialogare, diversamente scelga per l’Italexit. Investa sull’integrazione e sull’accoglienza sostenibile degli stranieri anziché lasciarli cani sciolti per le strade e aumentare razzismo e xenofobia da parte degli italiani nei loro confronti. In una parola: Salvini non ritorni a Nerone e si liberi dal complesso” dello straniero capro espiatorio”.

Autore:
Albino Michelin
27.05.2019

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