domenica 16 giugno 2019

CYBERSPAZIO: ANCHE LE RELIGIONI VIAGGIANO IN INTERNET

Si dice che le vie del Signore sono infinite, è vero passano anche per internet. Molte specialmente fra le nuove religioni del mondo invadono il cyberspazio alla ricerca di un sempre maggior numero di aderenti. I cyberfedeli seguono cerimonie religiose utilizzando internet e le sue varie applicazioni tipo smartphone, seguono e cercano di verificare miracoli e apparizioni e molto altro. E poiché la concorrenza fra le varie religioni è competitiva (ma non si diceva 50 anni fa che Dio è morto?), molto spesso i siti sono utilizzati anche per attaccare e denigrare le credenze di altre fedi. Vedi Radio Maria con la sua campagna cattolico integralista contro i musulmani o i testimoni di Geova. Stanno moltiplicandosi nuovi tipi di predicatori e missionari che non hanno bisogno di grandi spostamenti per propagandare le loro credenze, lo fanno a casa loro seduti di fronte ad un computer. Ci sono siti che forniscono ogni sorta di informazioni e suscitano gli interessi fra i molti distratti. Le cyberreligioni considerano l’internet, quello che serve ai loro scopi, un luogo sacro in quanto possibile veicolo di spiritualità e strumento del divino. In online si svolgono riti e liturgie, si prega, si effettuano oracoli e profezie, si celebrano matrimoni. Non esistono soltanto coloro che si divertono a offendere, deridere, corrompere, bestemmiare. Persino i preti che un tempo leggevano il breviario in quattro volumi e in chiesa, oggi possono recitarlo e pregare in rete sul mini telefonino in un giardino fiorito o in un bosco di conifere. Un po’ sul piano di molti non praticanti che asseriscono di non frequentare più la messa, ma quando ne sentono il bisogno se la guardano su internet, magari in viaggio, sul treno, o in crociera. Senza qui entrare in merito se la Chiesa ufficiale esige la presenza fisica ad un rito per renderlo giustificato e valido. I credenti delle cyberreligioni non ritengono necessaria la rete solo per risvegliare eventualmente negli utenti un interesse spirituale, ma la utilizzano per mettere in circolazione le loro proprie energie spirituali. Si tratta di nuovi culti imperniati sulla quasi sacralizzazione del computer e della rete. Il cyberspazio non sarebbe soltanto il veicolo del sacro, ma sarebbe esso stesso sacro. Qualcuno tenderebbe a vedere nella struttura virtuale di internet una sorta di imitazione per quanto lontana della mente di Dio. Il cyberspazio quale manifestazione collettiva funzionerebbe come un sistema nervoso cioè innervato in miliardi di connessioni per il pianeta divinizzato, quale funzione di collegamento volto a conservare e mantenere la comunità spirituale. Questa concezione la si può prendere come input alla fede nel mistero della natura in quanto rapportata al suo Creatore, senza con ciò obbligare l’intelligenza umana ad una adesione vincolante, lasciandoci aperti e disponibili alle meraviglie del futuro. Ed ancora, internet viene utilizzato per dirimere dispute dottrinali, per mettere in comunicazione fra di loro i vari congressi e assemblee sinodali, per raccogliere finanziamenti, per divulgare libri devozionali e saggi culturali. Basta un colpo di mouse per passare da un convegno di streghe e di satanici alle apparizioni mariane, oppure da un tempio indù alla basilica di S. Pietro. Il cyberspazio diventa una specie di self-service dell’anima, dove tutto dalle divinazioni cinesi alle religioni ufologhe è a portata di mouse. Tutto diventa contiguo, mescolato, mix, disintegrando in questo caso le barriere spazio temporali esistenti fra le diverse connessioni religiose, una specie di ecumenismo automatico. Una considerazione merita il modo di reclutamento dei nuovi fedeli, è l’aspetto più delicato. L’internet permette di contattare le persone all’interno delle proprie case, spesso in momenti di isolamento e solitudine. Navigando in rete ci si concentra con la mente e si perde la consapevolezza del proprio corpo creando uno sdoppiamento, perché il cybernauta è in una condizione di suggestionabilità estrema, molto maggiore di quella creata dalle immagini TV. Il clima irreale della navigazione in rete indebolisce la barriera della razionalità, aumenta la curiosità, può indurre a nuove esperienze religiose, ma anche al loro abbandono. Tutto ciò porta con sé delle conseguenze, come la possibilità di conoscere nuovi mondi religiosi senza affrontare alcun tipo di critica, oppure una confusa mescolanza spirituale nella quale si crede un po’ a tutto, una specie di sincretismo ed eclettismo, oppure si costruisce un proprio sistema, utilizzando tasselli presi da diverse religioni, oppure le si relativizza, oppure si rifiuta tutto come un coacervo cabalistico. Il porre tutte le religioni sullo stesso piano se da una parte può servire all’approfondimento e ad una scelta costruttiva può anche portare ad un esasperato soggettivismo e antropocentrismo tipici della nostra mentalità postmoderna nella quale l’io diventa il centro dell’universo ritenendo di essere la misura di tutte le cose. In ogni modo internet da’ la possibilità ad ogni confessione religiosa vecchia e nuova di fare presa su un vasto collettore di individui. Il messaggio di Gesù’: ”andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura…Quello che vi ho detto all’orecchio divulgatelo sopra i tetti…” non avrebbe più bisogno al limite di lunghi viaggi apostolici per terra, per cielo e per mare, è sufficiente applicarlo attraverso l’internet e si arriva in tempo reale ai quattro angoli della terra, e a tutte le periferie, sia quelle geografiche, sia quelle morali che ci stanno dentro nel cuore della persona. Indubbiamente tutto ha un limite: alcune delle nuove religioni potrebbero essere anche anarchiche dal momento che tendono a rifiutare ogni dogmatismo, ogni principio, bandendo ogni forma di coerenza, preferendo il fai da te. Ma se veramente esse si affidano alla retta coscienza non ostante le etichette, le denominazioni, le strade più diverse possono arrivare alla scoperta dello stesso Dio. Il tanto vituperato e imbrattato internet con una quantità stratosferica di follower, twitter, Instagram, fb, sberleffi, complotti potrebbe diventare una magnifica risorsa per il futuro a beneficio anche della formazione religiosa di molta gente alla ricerca di punti di riferimento.

Autore:
Albino Michelin
06.05.2019

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