lunedì 23 marzo 2020

IMMACOLATA, CONCETTA, CETTINA E L'IMMACOLATA CONCEZIONE

In Europa e particolarmente in Italia è molto diffuso fra le donne il nome di Immacolata, Concetta, Cettina tre appellativi onorifici riferentisi alla Madonna Immacolata Concezione. Per quanto di madri di Gesù ve ne sia stata una sola, però di devozioni con particolarità diverse ve ne sono di innumerevoli dalle più serie alle più paesane come la Madonna delle galline (Pagani, Salerno). Però molti confondono la verginità di Maria con l’Immacolata concezione. IL primo titolo verrebbe a significare che Maria ha dato alla luce Gesù senza rapporto con un uomo, ma per intervento dello Spirito santo. Quello di immacolata concezione invece è tutto diverso e bisogna chiamare in scena quattro attori: Adamo, Ch. Darwin, Bernardetta Soubirous, Papa Mastai-Ferretti Pio IX. In sintesi Immacolata Concezione vuole significare che Maria venne concepita normalmente dai suoi genitori Gioacchino ed Anna, ma la sua anima non venne macchiata dal peccato originale, quello di Adamo che dopo di avere disubbidito a Dio mangiando il frutto proibito venne condannato con tuti i discendenti alla morte, alle sofferenze, all’espiazione pure essendo questi ultimi, quindi anche noi, incolpevoli ed inconsapevoli. Invece Maria sarebbe stata esentata da tutto ciò, scelta dal mazzo dei comuni mortali, privilegiata, pura, umile, ubbidiente, casta, serva docile, silenziosa, e con tutte le virtù che noi vogliamo attribuirle. Questo dogma venne definito nel 1854, dopo una serie di dure controversie fra ordini religiosi, i francescani favorevoli, e i domenicani con Tommaso d’Aquino contrari. Questi ultimi sostenevano che Gesù è nato per tutti anche per sua Madre, quindi vissuta con il carico umano di debolezze, ma fedele alla vocazione di diventare progetto Dio.  Maria pure è cresciuta, si è maturata, certo meglio di tutti noi, ma non di un altro pianeta. Tant’è vero che è morta come tutti non ostante l’esenzione dal peccato originale. Il dogma di Pio IX però visto nell’interpretazione delle conoscenze di oggi, scivola ad affermare il creazionismo e a condannare l’evoluzionismo. Il solito scontro scienza e fede che oggi grazie a Dio e a coscienziosi teologi tende a scemare. Il tutto perché si è considerato la Bibbia un libro di scienza anziché un libro di fede. Come se il pasticcio con Galileo astronomo che riteneva l’eliocentrismo, (la terra gira attorno al sole) e la chiesa che erroneamente basandosi sul letteralismo delle sacre scritture riteneva il geocentrismo non avesse insegnato nulla. Ma nel 1633 Galileo ha dovuto piegarsi a Urbano VIII e rinnegarsi.  Ora dopo 171 con questo dogma di Pio IX siamo pari pari. Nel panorama del pensiero del tempo entra in gioco la teoria dell’evoluzionismo di Ch. Darwin (1809-82) il quale con gli studiosi naturalisti riteneva superato il creazionismo (che Dio avesse creato in un determinato momento dal nulla l’uomo e la conseguente umanità). E sull’argomento scrisse anche nel 1859 il suo bestseller ”L’origine della specie”, in cui sostiene che l’uomo è frutto di lunghissimi tempi attraverso la selezione dai vegetali, animali, umani. E quindi salta il racconto del peccato originale biblico e viene annoverato quale mito sacro, che a ben capirlo non rinnega nulla ma attribuisce ad esso un altro significato. Simile interpretazione non piacque ovviamente a Pio IX che nel 1864 nel Sillabo la rifiutò come blasfema fantasticheria. Tuttavia la definizione del dogma del 54 aveva risvegliato e surriscaldato la pietà popolare. In un ambiente contadino e tradizionale a ciò possono essere molto sensibili anche i bambini nei quali la devozione passa attraverso racconti sacri, prodigi, apparizioni, suggestioni. Ed è così che a Lourdes, ai piedi dei Pirenei francesi, una ragazza di 14 anni, Bernardetta Soubirous (1844-1879) raccogliendo legna presso la grotta di Massabielle ebbe la visione di una bella signora che il 25 marzo del 1958 le rivelò il suo nome:” Io sono l’Immacolata Concezione”. Alcuni critici minimizzarono il fatto perché incolta, rozza, figlia di madre alcoolizzata, chiamata nanerottola per la sua statura di un metro e quaranta, pure lei con tendenza al vino e a fiutare tabacco. Altri invece giustamente ritengono che la configurazione tipologica, mentale e spirituale non c’entri molto in una visione mistica. Che questa nel caso possa essere frutto di una forte carica inconscia depositata nel profondo del proprio io da una educazione ambientale, famigliare, strettamente cattolica nulla da eccepire. Può essere quindi che la definizione del dogma di quattro anni prima anziché profezia abbia fatto da motore emotivo alle visioni della ragazza. Senza entrare in merito ai 162 anni successivi di Lourdes ad oggi, carichi di devozione e di prodigi, non del tutto peregrina è la spiegazione data da alcuni cioè che in un mondo maschilista, in cui la donna era (ed in parte ancora è) inferiore all’uomo, il porre sugli altari la donna Maria poteva sembrare una compensazione alla dignità negata ed un ricupero della stessa nei confronti del mondo maschile. Però non è sufficiente affermare che basta una per accontentarle tutte. Riteniamolo l’inizio di un lungo cammino verso l’uguaglianza su tutto e anche verso il sacerdozio femminile.

Autore:
Albino Michelin
29.02.2020

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