martedì 12 maggio 2020

LA SPIRITUALITÀ DELLA TERRA

Questo periodo di primavera 2020 resterà indimenticabile nella storia come uno dei più sconvolgenti, perché si tratta di una pandemia estesa da una capo all’altro del mondo, dall’oriente all’occidente. Al riguardo ricompaiono studi e riflessioni che sembravano accantonati nel bagaglio del passato ma poco attinenti all’attualità. Riesplode tutta una letteratura a riprendere quanto sembrava accademico e superato. Ad esempio uno fra i tanti il Tages Anzeiger, quotidiano svizzero, che in data 23 marzo 2020 nella pagina culturale riporta in primo piano la figura di Leonardo Boff con un articolo titolato:” madre terra ci punisce a buon diritto con il corona virus”. Anzitutto una curiosità sull’autore che ci gratifica anche in quanto italiano. Leonardo Boff è un pioniere della teologia della liberazione sorta per suo merito e in collaborazione con Gutierrez ed altri sensibili al problema. Discendente di italiani, che nel 1880 partirono da Seren del Grappa (Belluno) in cerca di fortuna verso le terre brasiliane, Rio Grande do Soul. Nato nel 1938, fattosi frate francescano, laureatosi in teologia e filosofia, si appassionò ad una chiesa che come Gesù era chiamata a liberare i poveri dalle ingiustizie e dagli sfruttatori della terra. Considerato un marxista da papa Wojtyla dovette lasciare l’ordine ma il suo messaggio annoverò sempre più seguaci e sostenitori anche in Europa e nei paesi del benessere. Sostenne il movimento no global, e “Sem terra”, si dedicò al popolo delle favelas, adottò sei bambini. Il suo impegno era basato su motivazioni profonde, che non esiste una teologia su Dio se non applicata ad una teologia della liberazione, anzi ad una teologia olistica, cioè globale, e quindi anche ecologia e di qui la sua teologia “spiritualità della terra”. Fondò e sviluppò le comunità di base affinché ogni povero prendesse in mano il suo destino e la coscienza della sua dignità perché la povertà non è uno stato naturale, ma una schiavitù perpetrata dai potentati ricchi che sfruttano la terra e la depredano a loro interesse. Di qui Gaia, la madre terra va rispettata, non contesa ma ripartita fra gli esseri umani perché è la nostra casa comune. Ed in quel periodo iniziale, parliamo degli anni 1965-70 a ridosso del concilio persino la nostra liturgia domenicale veniva impregnata da questo messaggio di liberazione, ne è un esempio un canto di frequente nelle messe di comunità piene di entusiasmo:” Uscite dal guscio nazioni, abbattete i vostri confini sono muri di carta velina, alleluia.  Guardiamo la terra dai cieli, la vedremo malata e sperduta fra migliaia di stelle e pianeti, alleluia. Il mondo che abbiamo diviso in recinti di odio e di pianto appartiene ad un solo Signore alleluia. “Forse un po’ troppi alleluia, ma era evidente la spiritualità del cosmo, della terra ed un richiamo ad essa. Nei suoi numerosi libri Boff aveva già avvertito che la deforestazione, l’inquinamento, lo smog, l’abusivismo edilizio, l’incuria della plastica e dei rifiuti, avrebbero fatto saltare l’ecosistema, lasciato il segno ed anche il pericolo per la salute delle persone. Certo non aveva fatto il mago né calendarizzato epidemie, cambiamenti climatici, e catastrofi del genere che tanti oggi fanno circolare su internet e riportano le puntuali profezie dell’orrore. Forse non sono molto lontani dalla realtà alcuni osservatori che in questo periodo hanno costatato come dopo le misure di ristrettezza contro il coronavirus così violentemente manifestatosi nelle zone rosse Lombardia, Emilia, Veneto sono quelle più cementificate, private della terra coltivabile, della biodiversità, del verde e dei filari di piante, con paesi gli uni appicciati agli altri senza respiro di terra, sono state le prime e più mortificate da questa pandemia. E che dopo tali misure ristrettive la terra ha ripreso a respirare. L’ozono dell’aria è diminuito. Certo sarebbe prematuro e forse non del tutto scientifico stabilire un rapporto causa effetto fra inquinamento e pandemia. Si parla di concausa.  Non si può incolpare la Cina o il Congo o chissà chi. L’aria, il vento, la pioggia, gli agenti atmosferici sono tutti possibili vettori di trasmissione dei patogeni, che se privati del loro habitat di flora e fauna vanno alla ricerca di nuovi inquilini che siamo noi. Nel contesto di questa situazione l’arrivo in Italia di medici cinesi, russi cubani per garantire l’assistenza ai nostri connazionali vittime dimostra che la disgrazia unisce, il benessere divide, ma ci amplia la visione: l’accaparramento della terra altrui, del territorio, del sottosuolo, delle sue risorse, la vendita di armi: pure questo è un oltraggio alla spiritualità della terra. Ci fa venire in mente la guerra fredda in atto dopo la seconda guerra mondiale. I due blocchi Usa-Urss, potenze militari agguerrite. Oggi diventati due blocchi diversi: Usa potenza declinante-Cina in prepotente ascesa e che tende di allungare le mani sull’Africa, come l’Usa le aveva allungate sul Medioriente. Questa collaborazione a livello sanitario nel caso pandemia Italia è commovente come commovente sentir cantare dalla finestre Fratelli d’Italia e vedere gli striscioni” andrà tutto bene” nell’intento che tutto questo non resti retorica passeggera ma si tramuti in serio ’impegno per darci una visione globale, planetaria del mondo con identiche regole etiche e valori morali. Lo esige nel nostro interesse la spiritualità della terra.

Autore
Albino Michelin
24.03.2020

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