domenica 18 ottobre 2020

LA VERITÀ VI FARÀ LIBERI

Libertà è la parola fondamentale che penetra e pervade il mondo di oggi nelle relazioni personali ed interpersonali, nei rapporti familiari, amorosi, sociali, persino fra gli stati anche quando si scatenano le guerre. Libertà come amore è una espressione universale perché si identifica con il nostro ego più profondo. Però è l’espressione anche più ambigua, in quanto viene manipolata e strumentalizzata a piacere secondo le circostanze sino al punto che risulta difficile darci una definizione a base comune e la si confonde facilmente con arbitrio e istintualità, ribaltando libertà di opinione con libertà di offesa. Nel social poi è vera babilonia e conviene passarci sopra per non finire in tribunale per diffamazione. Comunque un tentativo di “itinerario della libertà” la si può abbozzare. Premesso che nessuno sceglie in libertà quando nascere, da chi, dove, con quale fisico e con quali talenti ma ognuno viene gettato fuori dal grembo materno in un mondo totalmente estraneo e straniero, per di più gridando perché si sente smarrito e abbandonato. Certamente però in un mondo e in un’epoca che ha i suoi pregi e i suoi difetti, la sua cultura e la sua ignoranza, la sua religione e la sua indifferenza, con il suo bene e il suo male. Ed in questa situazione si fa, cresce, si migliora o deteriora la nostra libertà. A confrontarsi con i filosofi in merito si hanno addirittura definizioni contrastanti. Per esempio Sartre afferma che l’uomo è un essere condannato alla libertà. E Spinoza che l’uomo può amare più le sue catene che non la libertà. Ciò’ significa che la nostra libertà è anche la nostra angoscia. Che molti preferiscono farsi comandare piuttosto che scegliere, la schiavitù piuttosto che la libera scelta, affidarsi ad un potere magico che a se stessi, ad un dittatore piuttosto che alla riflessione critica, ad un dogma religioso piuttosto che ad una ricerca personale del divino. Come dice Kafka, simili alla talpa si preferisce la tana al mare aperto. Ciascuno di noi ha provato la paura e l’ansia di fronte ad una scelta. Certo Gesù diceva che la verità vi farà liberi, ma è un’espressione un po’ sibillina, in quanto ognuno potrebbe inventarsi la sua verità. Può diventare più comprensibile se la colleghiamo con l’altra:” io sono la via”, quasi a dirci che la libertà significa camminare sulla strada verso una meta evitando di sbandare. Ma anche qui si rimane sul generico. Quando noi affermiamo di scegliere in libertà qualche cosa, possiamo domandarci: è il nostro io a scegliere, oppure un altro cioè il nostro inconscio, il preconscio, il super io, insomma una seconda persona che si piazza al nostro posto? In questo labirinto o meglio in questo mistero ci si può aiutare distinguendo libertà “da”, libertà “di”, libertà “per”, libertà “con”. Anzitutto libertà” da” significa libertà dal caos, attraverso il controllo del nostro fascio di istinti. Convincerci che noi non siamo esseri di natura, ma esseri di cultura. L’animale ad esempio (al di là di qualche limite di addomesticamento) è un essere di natura. Segue gli istinti naturali, vive a lungo beato e pacifico senza complessi. Ma noi siamo invece esseri di cultura, abbiamo bisogno di formazione, educazione, autocontrollo, condizioni e condizionamenti, etica di valori, regole, per non restare selvaggi o diventare tali, anche perché siamo esseri in relazione con gli altri. Pure Gesù diceva che l’uomo è come una semente destinata a crescere verso la pianta frondosa, incluso che questa ha bisogno pure di una certa coltivazione, terreno, acqua, innesto, potatura. Oltre alla libertà “da” si deve fare attenzione anche alla libertà “di”. Esempio: un giovane desidera frequentare l’università, settore medicina. Ma la famiglia non ha la possibilità finanziaria di garantirgli questa scelta. Egli sente l’impulso della libertà di acquisire una laurea, ma non può, deve ripiegare verso un’altra professione. La libertà” per” è di facile comprensione se ci riferiamo ad una realtà come quello attuale della pandemia coronavirus. Lo Sato per la prevenzione dei cittadini impone una serie di prescrizioni. Ovvio la rissa fra chi desidera la libertà (=cioè liberazione da ogni regola) e chi invece capisce che la libertà significa attenzione verso gli altri. Che la mia libertà finisce dove comincia la tua. E quindi per rispetto agli altri rinuncia alla movida, alla discoteca, agli assembramenti, al calcio. E c’è anche la libertà “con”. E qui viene in mente quanta gente a questo mondo nasce per violenza di un coniuge sull’altro, per improvvisazione, sotto l’alcool e la droga, per ricatto. Anziché nell’ amoroso dialogo di libertà dell’uno “con” l’altro e viceversa. La libertà come si vede include un ventaglio di componenti e di comportamenti ed è nel rispetto della loro verità, cioè nella responsabilità che la si potrà raggiungere pienamente ed esperimentarla profondamente. Con il vantaggio di crescere nel lessico civile e maturare nel senso civico, fra di noi ancora molto carente.

 Autore: Albino Michelin     07.09.2020

albin.michel@live.com

 

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