martedì 20 ottobre 2020

LOURDES 8 MILIONI DI DEFICIT: CONSIDERAZIONI SUI BUSINESS DEL SACRO

Il Coronavirus ha certamente messo in ginocchio l’economia mondiale ma anche gli introiti e le finanze dei vari santuari che per il calo a picco dei pellegrini sono piombati in un profondo rosso. Il caso di Lourdes chiuso con le piscine per protocollo sanitario dal 17 marzo u.s. è uno fra i tanti anche se il più eclatante. Comunque la pandemia ha anche avuto il vantaggio di portarci un po’ di saggezza nella conduzione di questa e di tutte le realtà del settore. Cioè puntualizzare il numero dei pellegrini senza la tentazione di gonfiarlo, rendere noti i movimenti delle entrate uscite, gestione attenta anche alle osservazioni costruttive dei devoti o degli atei non ha importanza, trasparenza nella conduzione finanziaria, utilizzo del denaro a favore dei bisognosi. Tutto questo spesso è il tabù dei santuari. Si sa che il turismo religioso è praticato in tutto il mondo. Dal primo e più frequentato tempio buddista di Sensoji Tokio con 30 milioni di Pellegrini annui, (anche i buddisti sono religiosi come tutti gli umani), alla Madonna di Guadalupe in Messico con 20 milioni, all’Aparecida del Brasile con 8 milioni, a Lourdes (con stima ballerina fra i 3-6 milioni, 500 processioni, 50 mila malati), e via via tutti gli altri. Per partire dal caso nostro è noto che il 16 luglio u.s. si è celebrata la Lourdes United, una maratona televisiva mondiale di fede, diretta di 15 ore in 10 lingue, convocando tutti alla generosità per raccogliere fondi ed evitare il collasso. Certo va capita la situazione, Lourdes secondo centro turistico della Francia dopo Parigi, 137 alberghi di cui solo 4 aperti nel mese di luglio u.s., 21 mila posti letto, 320 dipendenti salariati di cui 80 licenziati. Comprensibile che con l’acqua alla gola il rettore O. Dumas si sia rivolto allo Stato per sanare il buco. Il quale Sato ovviamente può erogare contributi per sanare monumenti pubblici anche sacri come il caso post incendio della basilica Notre Dame di Parigi del 15.4.19, ma non è suo compito trainare pellegrini da ogni dove a sostegno della fede mariana. Qualcosa disturba nella brutta esperienza: dopo Il Lourdes-United non è stato ancora quantificato e reso noto il risultato dell’introito, ciò disturba perché si continuerebbe con il mistero della fede cioè con l’andazzo di nascondere il denaro del sacro circolante attorno ai santuari, frutto dei sacrifici della gente quotidiana. Nel contempo della pandemia sono capitate anche due inondazioni disastrose che hanno messo in ginocchio il territorio di Lourdes. E qui ci si permetta una costatazione birbona: in occasione del terremoto di Amatrice (24.8.16) con 299 vittime diversi predicatori mariani hanno rivelato essere un castigo di Dio contro le coppie divorziate, questa volta nessuno ha sentenziato che le inondazioni di Lourdes siano state un castigo della Madonna per le nefandezze dei suoi pellegrini. E’ opportuno che certo clero terrorista intuisca e faccia tesoro delle leggi di natura. E viene attuale l’espressione di Papa Bergoglio quando nella messa a S. Marta il 9.12.16 ebbe a dire:” Fan paura i preti rigidi, che girano col copricapo in testa a forma del pianeta Saturno, si credono perfetti, ma dentro nascondono problemi, dentro sono un disastro”. Sempre a proposito di business del sacro aggiungiamoci anche radio Maria. IL suo direttore Livio Fanzaga esalta questa “Voce della Madonna, della chiesa, del Magistero cattolico” perché si sovvenziona spontaneamente con le offerte dei fedeli, senza pubblicità commerciale, senza magnati protettori. E si nasconde astutamente il contributo di 2 milioni ogni 3 anni proveniente dallo Stato italiano, in base ad una legge del 1998 nr. 448 comma codicillo 190 art.4.Una montagna di soldi più che ad ogni altra radio privata. Ci stupisce l’ipocrisia di una emittente cattolica che foraggiata dal denaro pubblico, pure degli aderenti alle altre religioni, e atei, si permetta di offendere con i peggiori epiteti i “peccatori” di turno conviventi, divorziati, omosessuali quali figli di Satana e minacciarli dei castighi di Dio. E persino nel periodo di questa pandemia (12.3.20) il direttore con insistenza a battere cassa affinché i contagiati impossibilitati di andare alla posta per un sostanzioso vaglia facciano una sepa straordinaria. Sempre con il sottinteso intento di intimidazione psicologica ai renitenti e promessa di copiose benedizioni mariane agli ossequienti. Un po’ diverso il caso di Padre Pio attorno al cui santuario nel Foggiano viene mantenuta la struttura ospedaliera Casa sollievo della sofferenza. Ammirazione e sostegno, ma anche qui qualche infiltrazione di troppo. Sfarzosa la tomba del santo come la tomba del faraone, e imbarazzante l’inciampare ogni 3-4 metri nelle cassette delle elemosine. Qui pure il dio denaro ha i suoi proseliti. Un’osservazione, si spera non del tutto irriverente, è di un certo signore il quale si augura che d’ora in poi la Madonna faccia un vero miracolo, quello di abolire il business attorno ai santuari.

 Autore: Albino Michelin   14.09.2020

albin.michel@live.com

 

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