lunedì 30 maggio 2022

LA RESPONSABILITÀ DELLA CHIESA CRISTIANA ORTODOSSA NEL CONFLITTO RUSSO-UCRAINO

Domenica 6 marzo 2022 Cirillo, il 16.o patriarca cristiano ortodosso di Mosca e di tutta la Russia ebbe a dire in una omelia controversa:” L’invasione in Ucraina è giustificata in quanto vuole contrastare l’orda delle lobby gay dell’occidente”. A parte il fatto che è maniaco vedere dovunque gay, indubbiamente questa è un’uscita offensiva e omicida. Simile a quella di Putin che le armi sono per il trionfo della fede. Per farsi un’idea di questa crisi che coinvolge tragicamente anche il cristianesimo ortodosso bisogna come sempre rifarsi un po’ alla storia, alla geografia, e anche alla religione. La Russia conta 17 milioni di Km2.e 146 milioni di abitanti. L’Ucraina 603 mila km2.e 41 milioni abitanti. Un clima di potere’ lo si è respirato domenica 8 maggio in occasione del giorno della memoria e dei 77 anni della resa della Germania nella seconda guerra mondiale dove morirono all’incirca 20 milioni di russi soltanto. Non vogliamo risalire alla preistoria quando in Ucraina comparivano i primi neanderthal o in Russia i varenghi con relative annessioni e frammentazioni, veniamo un po’ più avanti e abbiamo i normanni che calarono dal nord e i veneziani che attraversavano per i loro mercati in Cina. Una esperienza importante è la convivenza con i cattolici pacifica fino al 350 d. C. e poi diversamente tumultuosa, fino al periodo delle distruzioni delle immagini al tempo di Leone Isaurico e alla rottura definitiva con la chiesa cattolica ad opera di Michele Cerulario (1054), frattura fa oriente e occidente per motivi di prestigio. Da qui è iniziata la religione cristiano-ortodossa (=retta dottrina), con una certa autonomia, stesso Dio, stesso Cristo, Grande Madonna, separata e indipendente dal papa e nella propria gestione strutturale e dalle altre chiese la ortodossa greca, la ortodossa russa, la ortodossa cosovara, la costantinopolitana, prima fa pari, le murate, e le ufficiali del vicinato. Una religione che non ha avuto spirito di corpo e di gruppo, storicamente priva di un ordinamento e diritto romano. Così per tutta la permanenza degli zar (=lat. cesari), specie di monarchi fra mongoli e cosacchi fino alla rivoluzione russa del 1918. L’Ucraina e la Russia fecero vita comune fino al 1991 quando decisero per la loro indipendenza, sempre basata su sospetti e diffidenze. In Ucraina emerse una doppia tendenza: il legame con la Russia e il tentativo di legarsi all’occidente. La Russia sospettò che vi entrasse lo zampino usa-europeo per aggregarsela alla sua orbita. La Russia nel 2014 occupò la Crimea regione confinante e aumentò il controllo su di essa. Un complesso di cose per cui il 24.2.22 la Federazione russa passò all’invasione dell’Ucraina con una escalation dai costi umani ingenti. Il patriarca di Mosca da sempre arruolato alla politica e all’economia di Putin aveva rotto anche con Bergoglio cui aveva consigliato di misurare e parole. Aggiungeva che la via alla fede dell’occidente era perdente, troppo mondanizzata, tiepida, paganeggiante, persa nei diritti umani. Esibiva una smaccata inclinazione al lusso, hobby dello ski, dei cani da razza, uno chalet in Svizzera, ammontare di conti in banca, orologi di lusso, quindi gestione un po’ garibaldina della chiesa ortodossa. Al secolo Vladimiro Michaejlov, l’amicizia con Vladimiro Putin è a prova di fuoco, sorta dal 1965 quando questi entrò in seminario per la laurea in teologia, furono anche collaboratori in un ufficio statale, di recente si esternarono in un abbraccio per niente terapeutico. Commistione penosa fra religione e politica, anche se all’avvento di Stalin non mancò qualche persecuzione da parte del Soviet. Fondamentalmente però Cirillo fu sempre il chierichetto di Putin la Resistenza di Leone Magno nei confronti di Attila flagello di Dio (453) e altre resistenze se la sognano gli ortodossi. Comunque il conflitto in Ucraina fece il suo corso. Per quanto da più parti si paventi una terza guerra mondiale tecnicamente non pare realizzabile. Ugualmente l’Ucraina sta diventando una immensa maceria. Si parla di 1.300 morti sotto le macerie, probabilmente 816 il numero dei civili morti a tutt’oggi, di cui 58 bambini 7 milioni di sfollati verso l’estero, oltre 100 mila in Italia, 40 mila in Svizzera di cui 2 milioni all’interno della stessa nazione. Senza contare tutte le distruzioni concomitanti e gli strascichi per il futuro. Si ripete la Siria, 11 anni di guerra, una catastrofe dimenticata. Eccezione di qualche condanna delle chiese sorelle e dei teologi, presidente, patriarca e popolo ortodosso tutti compatti nel proclamare il trionfo della fede e della patria. Ma l’Europa un minimo di umanità lo conserva ancora e condanna la benedizione di Cirillo a Putin, alla guerra, alla destabilizzazione dell’Ucraina e della Crimea. Ci interessa qui un confronto interno col Cristianesimo fra cattolici e protestanti. Ortodossi beati fra ori smaglianti, icone, segni devoti e nuvole d’incenso. Arretrati di qualche secolo, mentre cattolici e protestanti negli ultimi decenni hanno fatto molta più strada nella reciproca comprensione. Certo altra storia, altra civiltà, altri usi e costumi. Abbiamo spesso motivo nella nostra chiesa da lamentarci sul papato, la teologia, le riforme, i preti sposati, tutto quel che si vuole. Ma almeno un’autocritica se la sanno fare, un Concilio ecumenico per ripensarsi negli anni 60 l’anno organizzato ed ora non hanno che da rievocarlo come spinta ad ulteriori anche se lente riforme. Un papa non più re anche se viene bersagliato per la sua apertura ai poveri, agli ultimi, agli stranieri, agli atei, in una parola all’umanità, fratelli tutti. Hanno lo stesso fondatore, lo stesso Cristo, uno scandalo strumentalizzare la religione ai propri interessi. Un invito come scriveva nel suo libro H. Küng a stipulare un’etica mondiale in cui venga bandita ogni guerra e ogni traffico d’armi.

Autore: Albino Michelin 18.04.2022
albin.michel@live.com

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