martedì 31 maggio 2022

NEL CATTOLICESIMO CONVIVONO A FATICA DEVOTI, TEISTI E ATEISTI

All’interno del cattolicesimo tutti si chiamano fratelli però esistono delle forti correnti che rendono difficile la fratellanza-in un miliardo e 345 milioni di componenti, devoti, teisti, ateisti. Fra le accuse più ricorrenti rivolte dai devoti alle altre due correnti, con troppa saccenza dette dei moderni o degli aperturisti, è quella di voler distruggere il patrimonio religioso del passato senza offrire alcuna valida alternativa in sostituzione. Buttano giù tutto, santi, madonne, cristi, divinità, clero, papi e che cosa ci mettono al loro posto? Di conseguenza chi resta dentro come un peso morto, chi esce dall’orchestra. Ovvio che a certe dottrine non crede più neanche un bambino, quando ad esempio nella prima comunione si insegna che si va a mangiare il corpo di Cristo ed il pupo risponde che lui non va a mangiare nessuno perché non è un cannibale. Ciò che lamentano i devoti è la scomparsa del corporeo, del materiale, del visibile, del tangibile nella religione. Tutto ridotto a interiorità, a spiritualità, a mito. Dio non sarebbe più il motore del mondo come si credeva da 7000 anni, cioè da sempre, un dj che conduce la storia degli uomini, colui che abita sopra i cieli e sorveglia le sorti dell’universo, non sarebbe trascendente, ma immanente, dentro la storia anzi dentro la coscienza dell’uomo. Dio non sarebbe Trinità, padre, figlio, spirito santo, ma il numero mitico per indicare ogni perfezione. Maria non avrebbe ricevuto l’annunciazione dell’angelo, non, sarebbe immacolata concezione, non sarebbe rimasta vergine, non sarebbe stata assunta in cielo in corpo e anima, ma trasfigurata dalla devozione popolare, non assisa in cielo perché nell’aldilà non esiste spazio per i corpi. Teisti e ateisti, continuano i devoti, non crederebbero alle apparizioni mariane, né alle numerose minacce di catastrofe preventivate da Maria, perché Gesù è misericordioso. Gesù non sarebbe morto in croce per i nostri peccati, ma per darci l’esempio a impegnare la nostra vita per il prossimo. Gesù non sarebbe il figlio di Dio secondo natura, ma uomo e figlio prediletto di Dio, il vertice della perfezione umana. Il papa con la chiesa non e infallibile, assistito dallo spirito santo, ma fallibile allorché non ubbidisce alle ispirazioni di Dio. Le apparizioni degli abitatori celesti non sarebbero ammonimenti dell’aldilà, ma frutto della suggestione o dell’inconscio collettivo. La presenza del diavolo lungo la storia è citata 135 volte con diversi nomi nella bibbia e in Italia si contano oltre 200 esorcisti, ma i teisti ritengono si tratti di un impianto terroristico fra masochismo e sadismo per soggiogare la gente e dominarla con la paura. E lunga sarebbe la lista delle diverse posizioni Rappresentante e fautore dei pietisti devoti in Italia sarebbe Vittorio Messori, ottantunenne, emiliano focoso, proveniente da una famiglia di atei e convertitosi dopo malattia, che ha trasferito la sua vis polemica e apologetica anche nell’attuale professione di fede cattolica. Forbito scrittore di innumerevoli articoli religiosi, ipotesi su Gesù e Maria che non lasciano spazio a nessun dubbio, regista di documentari filmici sulla Madonna, pluripremiato, difensore del binomio papale Wojtyla-Ratzinger, agli antipodi di Bergoglio, ha furoreggiato con il libro “Gamba amputata” in cui esalta Maria per il miracolo di aver restituito una gamba ad un giovane in preghiera. Tutta manna per la schiera dei cattolici devoti. Di buon piglio rivaluta tutte le realtà sottovalutate dai teisti e ateisti cioè dai credenti moderni come l’importanza della materia nella religione, il vedere, il toccare, il baciare, i miracoli, le guarigioni, le processioni. Noi siamo corpo e il corpo ha la sua importanza. Noi andiamo all’anima attraverso il corpo, all’invisibile attraverso il visibile. Anche Gesù ha dato importanza al corpo. Toccava le persone, le prendeva per mano, ungeva la parte malata. Ma un pomeriggio di sole Gesù incontrandosi con la samaritana al pozzo accettò la discussione. La donna sosteneva che il suo tempio di Samaria era più importante di quello dei giudei, cui apparteneva Gesù. E il maestro disse:” donna verrà il tempo in cui ne su questo monte né su quello di Giudea si adorerà Dio, perché lo si adorerà in spirito e verità (Giov.4-23). Ecco l’emergenza per Gesù, priorità alla spiritualità, all’interiorità, all’immanenza anche se non esclusività. Sta di fatto però che le posizioni oggi sono abbastanza definite. I devoti non usciranno mai dal magistero e dalla chiesa con il letteralismo dei dogmi, dei riti, del clero tradizionale. I teisti non torneranno più indietro ad una religione rituale e ripetitiva a costo di polemiche. Mantengono la loro posizioni: “Chiesa dall’inutile fardello, la fede è diversa dal suo linguaggio con risposte adeguate al tempo, necessità di rifondare la chiesa, non un’altra chiesa, ma una chiesa diversa. ”Devoti: si va verso il baratro. Teisti: si va verso cieli nuove e terre nuove. In tanta querelle Importante non si verifichi quanto Wladimiro Putin, il devoto ortodosso, ebbe a dire sulle armi in Ucraina” servono per il trionfo della fede. ” E si tornerebbe alle crociate e alle guerre di religione.

Autore: Albino Michelin 30.04.2022
albin.michel@live.com

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