Pronunciare il nome Lutero e pensare ai protestanti di cui egli è il fondatore è la stessa cosa. Da bambino del catechismo, da adolescente, da studente, confesso, i protestanti mi hanno sempre fatto paura: perché gli altri, la cultura, la chiesa, la teologia me l'avevano messa addosso. Un lavaggio del cervello con il mito anti Lutero: figlio di Satana corruttore della chiesa, scomunicato e fondatore di una masnada di scomunicati, ribelle al Papa, distruttore di santi e della Madonna, frate impudico voglioso di maritarsi con una monachella.
E il dramma non era solo dei preti giovani, usciti e modellati così. Era
soprattutto dei nostri emigrati degli anni 50-60, specialmente le ragazze.
Erano tante allora, mentre i nostri giovanotti cattolici pochini. Avveniva che
si innamorassero e sposassero con protestanti. Una tragedia per loro, per i
genitori in Italia, per i preti che dovevano obbligarle
a trascinare il partner nella chiesa cattolica, a convertirlo e giurare
un'educazione cattolica ai figli. Tante non ci sono riuscite ad imporre questa
violenza al coniuge, tanti protestanti hanno obbligato invece la ragazza
italiana a passare dalla loro parte, a educare i bambini
nella loro chiesa.
Allora ecco il verdetto: questa donna è come Lutero
una scomunicata, troncare i ponti, togliere la parola, non benedire la
casa a Pasqua, segnarla in nero nella cartella anagrafica. E si ricordano
ancora altri particolari: quando noi, emigrati o meno,
siamo in quel tempo arrivati in Svizzera, eravamo muniti di tutte le istruzioni.
Mai entrare nelle chiese sopra il cui campanile ci stava un gallo. Solo dove ci
stava la croce. E poi in quelle chiese, quelle del gallo, mai entrare durante
una funzione religiosa a curiosare, a sentire: ci poteva essere la scomunica,
cioè l'espulsione dalla chiesa cattolica.
Sono passati solo alcuni decenni: quanto è cambiata
la situazione, quanto maestra di vita questa breve storia è stata. Lutero
nacque ad Eisleben nella Germania centrale il 10-11-1483 e morì a 63 anni, dopo
di aver causato una scissione all'interno della chiesa cattolica con la riforma
e fondando la religione protestante che oggi conta 700 milioni di adepti, e il
cattolicesimo alcuni milioni di più.
Perfino Papa Wojtyla, che quanto a dottrina e
magistero è piuttosto tradizionalista, ha pubblicato su Lutero un interessante documento
in data 5 novembre 1983. Non fu ancora una riabilitazione, né una abrogazione
della scomunica (che probabilmente arriverà tra qualche tempo) ma è una chiara
revisione del giudizio cattolico su Lutero e sui
protestanti. Questo Papa scrive: “La colpa della rottura dovunque esiste deve
essere riconosciuta da qualsiasi parte si trovi». Viene riconosciuta in Lutero una personalità profondamente
religiosa, una grande fede in Dio e nella parola della Bibbia, un carattere
sensibile, preoccupato della sua salvezza eterna. Questo Papa ammetteva quindi
implicitamente anche delle colpe nella chiesa romana del tempo. E raccomandava
di studiare profondamente il passato e la situazione storica del cinquecento
per non continuare ad attribuirci a vicenda inutili torti: questo è il punto di
partenza da qualche tempo per il dialogo fra cattolici e protestanti e la
premessa per l'ecumenismo cioè per la ricomposizione delle due religioni.
L'intenzione di Lutero non era quella di fondare
un'altra chiesa, ma di riformare quella cattolica di allora. Troppo accentramento
romano, troppa pompa, troppo sfarzo, troppo commercio di indulgenze per costruire
la Basilica di S. Pietro. Poca fede, poca parola di Dio, poca testimonianza
evangelica. Ma Lutero diceva delle cose giuste nel modo sbagliato e l'allora
Papa Leone X l'ha tolto dai piedi o si è illuso di
toglierselo, comminandogli la scomunica. Una chiesa che si spacca in due, con
una lacerazione secolare: Lutero non l'avrebbe voluto. Un Lutero troppo
irruento, un Papa Leone X troppo autoritario e la frittata è fatta.
Dopo quasi 5 secoli di storia, di inimicizie, di
guerre, il clima sta cambiando. Anche nei matrimoni misti oggi nessuno più deve
convertirsi alla religione dell'altro e l'educazione dei figli preferibilmente
segue la religione della madre o secondo comune accordo. Le passioni, i preconcetti e i pregiudizi, le calunnie e diffamazioni reciproche sono
scomparse. Anche la chiesa cattolica ha imparato qualcosa. Sì, essa non ha solo
da insegnare, ma anche tanto da imparare: dal Vangelo, dagli altri uomini di
buona fede e volontà, in silenzio, in umiltà, da tutti e sempre' perché uno
solo è il maestro: Gesu’ di Nazareth.
Autore:
Albino Michelin
12–11-1983
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