martedì 9 aprile 2024

LA PASQUA DI GESÙ

 

Sentiamo parlare di questo argomento soprattutto da sacerdoti deputati a tale compito, alla sepoltura dei defunti. Pero bisogna anche distingue ciò che essi in genere dicono da come lo dicono. E un suffragio dovuto per una famiglia in lacrime, talvolta un cittadino illustre strappato dalla nostra conoscenza o affetto. Pero non basta. Ecco perché conviene ricorrere alla Pasqua di Gesù. Sulla nostra morte in quanto fine della vita si può fare un discorso sull’aldilà e su quel futuro che ci apparitene. Premesso morte è la cosa più ingiusta e atroce che ci possa capitare di fatto ci capita. Noi non siamo fatti per morire ma per rinascere infinti volte, siamo fatti per risorgere. Nascere può essere una disavventura per qualcuno. In effetti si sente talvolta dire, a che pro mettere al mondo chi non ci vuol venire. Essere costretti a vivere per contare i giorni della fine deve essere una grande frustrazione. Anche quando uno è anziano, anche centenario, si può dire che la morte gli arriva sempre troppo presto. Il Qoelet, quel libro della bibbia che parla che tutto è vanita e nient’altra che vanita, dice che tutti noi abbiamo i giorni contati. Una differenza la c’è fra la morte di una foglia, di una formica, di un’ape, e che tutte queste non contano il giorno della nascita e il giorno della morte. Non pensano di fare l’anniversario di un defunto, non si sognano di fare un qualche monumento o qualche capitello sulla strada. Nemmeno l’animale più fedele dell’uomo sa quando deve andare e quando tornare, il cane. Questi nostri esseri finiscono il loro ciclo dell’esistenza si arrestano li, e periscono. L’uomo invece muore. Perciò vuole vivere e risuscitare, vuole vivere e risorgere, non gli basta questa vita. Gesù ama la vita, non la vuole perdere. Ama la vita e l’ama in sovrabbondanza. Non per nulla partecipava ai banchetti, tanto che lo chiamavano a torto mangione e bevone. Nella casa di Simone si lasciava ungere capelli e i piedi da una donna e che noi potremmo chiamare o pensare ad un erotismo raffinato. E quando arriva il Getsemani fa una preghiera di implorazione: “padre lasciami vivere, lasciami ancora vivere.” Gesù non voleva morire, ma neanche per risorgere. E Suo malgrado attraversa la morte, propriamente alla pstmortem. Al di là delle romanzate seppure celebri letterature sull‘iconografia, al di là delle descrizione romanzate che non sempre si equivalgono, al di là delle apparizione che un po’ si contraddicono, al di là delle lettere di Paolo un po’ lontane dal tempo in cui sono state pubblicate, al di là dei diversi soggettivismi a cui sono stati sottoposti, esiste una frase di Luca che al cap.24 versetto 3 dice:” perché cercate un vivente trai morti. Non è più qui. “Esse, le donne erano tutte trafelate in cerca del sepolcro vuoto, se uscito dalla tomba o meno. L’angelo ripete che voi lo cercate invano-E dove cercarlo? Vi sono due figure nel vangelo che parlano di Tomaso e quello Maria Maddalena. Tommaso è il tipo che non ci vuole credere e perciò che intende mettere il dito nella piaga del costato di Gesù. Questo vuole le credenziali, è uno scientifico, vuole toccare con mano. Maria Maddalena invece, quella che confonde Gesù con l’ortolano, al sentirsi chiamare Maria, gli si fa incontro per tentare di abbracciarlo, ma si sente dire:” noli me tangere, non taccarmi.” Quello in certo senso era un cadavere rianimato, non era Gesù. Ma Gesù le ingiunge di non cercare uno tra i morti, che lui era ed è il vivente. E ricorda ancora quasi fosse presente la risurrezione di Lazzaro. Egli viene chiamato da Marta e da Maria (questa è la sorella di Lazzaro) che il suo amico è morto. E la prova dell’amore. Gesù piange per un amico, piange per tutte le persone di questo mondo, Gesù si commuove per ciascuno di noi. Ora Gesù morto, non c’è più nel sepolcro, ma tutt’ora il vivente. E viene ricordata in forma retrospettiva a Lazzaro” Talita’ kumi”, cioè vieni fuori, come aveva risvegliato la bambina di Giairo. E rivolge questa espressione prima di tutto alla Maddalena. Vieni fuori dal tuo dolore, io sono morto, ma sono il vivente, sono nel Padre”. Maria esci da tuo dolore per diventare Amore.” L’esperienza di una scomparsa ma che Gesù ritornerà, l’annuncio che non si ne andrà per sempre. L’esperienza di una scomparsa e il dolore di un vuoto. Lutero fa una bella diagnosi sulla fede di Maria che crede non ostante tutto e non ostante la tomba vuota. Lutero di Tommaso dice che si tratta di un superstizioso o un credere solo se ci mette il naso, per la Maddalena fa una bella diagnosi psicologica. La fede secondo Tommaso sarebbe una credenza e perciò avrebbe bisogno di prove. La Maddalena sostiene che non ha bisogno di prove perché si fida dell’amore. Se una persona avesse bisogno di prove sarebbe tutto un assillo: come sei stato, con chi sei stato, quando chi sei stato? Non si finisce più. La fede non ha bisogno dell’agenda delle opere buone. La fede si struttura dal basso. Il fatto Gesù che non sia più qui, non è detto che lui non sia il vivente. Gesù non torna più indietro dalla morte, ma esso si sente amato non ostante la distanza. La distanza per chi ama è una formai di prossimità. Gesù parla a Maria con un senso mistico: tu non mi puoi trattenere, non mi puoi toccare, ecco ciò che deve amare, devi amare ciò che ti sfugge, ama che io me ne vada. Un altro esempio può essere tratto dall’astrofisica. Noi sappiamo di provenire anni luce da stelle morte. Pero ne sentiamo l’influsso, siamo come visitati da questa luce. Ora il sepolcro è vuoto, è una stella morta. Ma la luce che proviene da essa mi mette ancora in contatto con il Risorto. E quindi non nasce il senso della nostalgia e nemmeno quello del lutto, ma il senso della gratitudine. Credere nella risurrezione non è pregare ma adorare ciò che di bello abbiamo avuto, il tristo ed il piacevole, bene ed il male in rapporto con il passato. Tutto con lui con si riscatta. Un autore, di cui mi sfugge il nome, parlando del sepolcro vuoto, e del non è più qui, dice “portatemi sempre con voi”. Questa sarebbe un modo con la Maddalena per far risorgere il Gesù dalla passione alla risurrezione. E questa è un modo possibile a tutte noi.

 Autore: Albino Michelin 25.03.2024

albin.michel@live.com

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