domenica 25 agosto 2024

UN DIO VIOLENTO CHE HA CAUSATO LA MORTE DI GESÙ IN CROCE?

 Questo è un punto nodale della chiesa cattolica. Se si va a spiegare ad un bambino che Gesù ha espiato i tuoi peccati, vi dirà che egli non ha compiuto nessun peccato. E se andate spiegare le stesse cose ad un adulto converrà che il padreterno ha compiuto un atto di violenza, se ha imposto una totale espiazione da parte di suo figlio. Vi dirà caso mai il contrario, che Gesù è venuto al mondo per umanizzarci, per riconoscere il bisogno di misericordia da parte sua. Per guarire le infermità di ogni tipo e per fare in questo modo la volontà del Padre celeste. Questo, che possiamo dire uno slancio di Paolo di Tarso, il quale venne a dirci tout court che Gesù è morto per i nostri peccati, morto secondo le scritture (1a Corinti 15), che Cristo è morto per i nostri peccati come un maledetto da Dio (Galati 3 .13). Una specie di massacrato da Dio e quanti passi ancora ce ne riferiscono. Questo concetto medioevale è stato ripreso da un certo Anselmo di Canterbury nel 901. Egli si basa su un’idea del diritto romano per cui se si fa uno sgarbo ad un potente della terra si va a finire con lui nel duellare per espiare un delitto commesso. Ma se si va a finire in Dio infinito, Dio Padre dovrà mandare suo figlio sulla terra a riparare il peccato commesso. È necessaria un’espiazione infinita. Da qui è nata tanta devozione per la conversione dei peccatori insieme al sacrificio di Gesù, così è sorto tanto sacrificio della croce, così è stata inaugurata la messa per la redenzione dei peccati nel mondo. Quando, a dire il vero, Gesù aveva fatto l’ultima cena, cioè la prima messa come convitto intimo di amici commensali. Non era intrisa di vari signore pietà, di ogni specie di colpevolizzazione, ma di lode al signore. Al che sarebbe da rivedere tutta la messa ed suo ambito sacrificale. Di fatto il Concilio di Trento ha approvato e confermato con il numero 615 la inclusione di Anselmo. Ma Papa Ratzinger, che fu un grande teologo e non si è mai badato a lui a sufficienza, nel suo libro del 1968 su ” Cristologia e Soteriologia” ha detto che la teoria della soddisfazione ha condizionato le coscienze ed è una formula meccanica sempre più inaccettabile. Cosi dice che Gesù non è morto per i nostri peccati. Nel catechismo degli adulti, più recente e compilato dalla Conferenza episcopale italiana, se afferma testualmente che l’opera di liberazione di Gesù è stato oneroso, ma che in nessun modo Gesù ha pagato come ad un creditore esoso. Ora anche qui è stato mitigato e non si parla di un Dio che ha riscattato il sacrificio degli umani. È finalmente i teologi di oggi affermano ampiamente che Gesù non è stato ucciso per motivi teologici o per obbedienza ad un diktat di suo Padre, ma è stato messo in croce per motivi di carattere economico o tuttalpiù perdonava i peccati gratuitamente e non per la cassa dei sommi sacerdoti. Per questo è un difficile passaggio di attuazione e di rilettura. Quanti secoli sono passati e come dice il poeta “tu guarda e passa”. Questa teoria precedente rifà ad un concetto preistorico quando Dio ingiunge ad Abramo di sacrificare suo figlio Isacco. Egli salì sul monte ed all’atto di ucciderlo gli si presenta davanti un montone che egli sgozzo con chiaro sollievo. Un mito quello di Isacco che fa coincidere il passaggio da una civiltà agricola ad una semi industriale per cui si è passati ad uccidere il primogenito uomo ad un primogenito di un animale. Può sembrare di più che un’immagine. In effetti, non soltanto nella Fenicia terra contigua alla civiltà biblica, ma anche nell’Africa, in Sardegna, in Sicilia vi era l’usanza di sacrificare il primogenito per affermare la protezione di Dio. Tuttavia qualche volta per una nascita difficoltosa, ma in genere per impetrare la grazia divina. Talvolta questo lo si ritrova negli antichi tofet dedicato al dio Mkl (Moloch), il terrore degli antichi tribali. Di qui un’altra, in cui si arriva facilmente ad una violenza esistita in cielo e quindi anche sulla terra. Allora è conciliabile che vi sia una guerra di religione, una guerra ad esempio fra cattolici ed atei, legittima la guerra contro gli ebrei della Shoa, la guerra dei buoni contro i cattivi, passare per la spada contro l’odio dei malvagi, una guerra del padre contro il figlio, della madre contro la figlia. Ora si sa che Dio, il padre celeste, sarebbe pronto a morire piuttosto lui che fare del male a una persona. Un’altra conseguenza è che per piacere a Dio si doveva cercare sacrificio e croce per tutta la vita, in verità non c’è bisogno di andare a cercarla perché essa è inclusiva nella nostra esistenza, dal mattino alla sera. E viene in mente l’Imitazione di Cristo. È il testo dopo la bibbia più diffuso di tutta la letteratura cristiana. Autori ignoti del 1300 circa. Costituiva la filigrana in cui si doveva svolgere tutta la nostra vita cristiana. Specialmente il motto “agire contro” perché tutto era opera del maligno. E si chiamava il proprio corpo: frate asino, si faceva per tutta la vita confinati sopra una pianta, gettandosi fra le ortiche a scacciare i pensieri di sesso, vero cruccio della mentalità del passato. Si vede che si era allenati per attraversare questo genere di cose. Non occorre essere ossessionati al dolorismo per piacere al signore. Esso ci avvolge giorno e notte e ci penetra. Di conseguenza ecco un’ultima considerazione che sta lontano dal pagano godereccio,” godiamo ogni giorno che doman non c’è certezza.” Ma badare ad ogni giorno in cui può esserci una presenza di disgrazie dietro l’angolo. E quella sublimarla. Sempre ricordiamo un libro significativo “In principio era la gioia”. Siamo fatti per il bello in tutta la sua accezione, la musica, le arti figurative, per romanzi, per la gioia dei figli e dei nipoti, per la fisioterapia, per l’ippoterapia, per la cinofilia, per i diversi test di kinesiologia, per lodare il signore, e vangelo come terapia.

Autore: Albino Michelin 02.07.2024
albin.michel@live.com

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