martedì 19 febbraio 2019

PAPA FRANCESCO SULL'ABORTO: REAZIONE DELLE DONNE

Mica tanto soft è stata l'espressione di Papa Francesco quando ad inizio ottobre 2018 in occasione di un’assemblea di pellegrini ebbe a dire: “Chi compie l'aborto è come un sicario che prende il coltello e ammazza un innocente". Indubbiamente sul tenore anche se non sul contenuto dell'intervento vi fu una indubbia reazione in modo particolare da parte delle donne. In effetti spazientita è stata la risposta di Dacia Maraini, nella quale scrive di stimare Bergoglio, ma il tenore delle parole l'ha stupita e addolorata. Le chiede perché ha usato termini così duri quando nessuna donna compie l'aborto a cuor leggero anzi si trova sempre di fronte ad una scelta tragica. E gli ripete l'alternativa di consigliare la prevenzione, scelta che la chiesa ha sempre combattuto. E' anche un rimprovero perché sul corpo delle donne, sulla maternità,   gravidanza,  sessualità debba sempre decidere il maschio, sia esso marito,  prete, vescovo,  papa.  Per non restare nel vago ho tentato di personalizzare il caso chiedendo ad alcune signore tramite mail la loro opinione con quattro domande:" come giudica l'intervento del   papa nella sua espressione, come considerano l'aborto le donne di oggi, prevenire la gravidanza attraverso i contraccettivi,        la castità coniugale secondo il precetto della chiesa per evitare figli." Cito le risposte secondo una certa logica. C. M:"lo sono una di quelle che ha compiuto l'aborto. Non mi interessano le parole del papa, ma purtroppo io l'ho sentito come un omicidio. Però prima di parlare bisogna conoscere il dramma in cui può trovarsi una persona. Avevo già due figli e mi è stato diagnosticato il terzo malformato. Feto senza un orecchio e senza un piede. Smarrita mi sono chiesta come avrei potuto vedermi nel futuro, come i miei figli avrebbero accettato questo essere, il mio rifiuto di ammucchiarlo in un cottolengo. Sono passata da diversi psichiatri, che si permettevano di liquidarmi quasi minorata psichica, ho contattato dei dottori e ho notato che la loro obbiezione di coscienza non deriva da una fede religiosa, ma dal tornaconto, cioè dalla paura che il feto non nasca morto e quindi andrebbero incontro a delle grane, oppure per motivi finanziari perché l'aborto in clinica sarebbe gratuito mentre nella prassi privata è a pagamento. Sono entrata nell'ospedale, e ho desolatamente visto una gran quantità di ragazze e giovani donne in attesa dell'aborto come se fossimo in un supermercato. Purtroppo ho deciso. Fortunatamente poi con il mio peso sulla coscienza ho potuto parlato anche con un sacerdote, il quale mi ha consigliato di andare pure alla comunione come prima. lo dopo questo gesto non mi sento una donna coraggiosa, neanche una donna sconfitta, ma una donna provata dalla vita, e mi sono impegnata in futuro a dedicarmi anche ai più bisognosi e al prossimo. ." A proposito del linguaggio tenuto dal papa nell'occasione, le parole vanno anche contestualizzate. Papa Francesco non si trova oggi tanto a suo agio. Da una parte gente che lo esalta per le sue aperture, dall'altra gente che lo mette alla forca. Basti pensare agli articoli di A. Socci nella stampa della destra politica quando scrive (26.9.15):" Tu papa stai umiliando la chiesa, sei una star di Hollywood che hai portato la chiesa in un pantano ideologico." Il tutto in risposta ad una affermazione di Bergoglio che aveva detto (19-9-13) :la chiesa non è tortura ma misericordia anche per i divorziati, gli omosessuali, le donne vittime dell'aborto, per l'assoluzione delle quali aveva abolito quel pellegrinaggio nei sacri palazzi in cerca del vescovo o del suo delegato per l'assoluzione, concedendo ad ogni prete l'incarico di impartirla .Altra risposta concernente la contraccezione, quella di C. R: "Nei primi otto anni di matrimonio ho avuto tre gravidanze. Tuttavia mio malgrado dopo un confronto specialistico spirituale e serio ho scelto di assumere una terapia contraccettiva orale perché essendo stata costretta a subire tre tagli cesarei non avrei potuto assolutamente accettare i rischi di un quarto intervento. Comunque su un principio resto ferma: che la vita umana è inviolabile dall'inizio dalla fine. lo non darò mai a mia figlia il preservativo perché faccia quello che vuole, ma accetterò il rischio di educarla ad una affettività autentica, con la consapevolezza delle difficoltà che comporta." Sui dettagli poi alcune opinioni si distanziano. D. V.:" L'aborto nei primi due mesi non è un omicidio". Altre risposte preferiscono la poesia della vita e volare alto. K. B.: "Penso che l'universo ha dato a noi uomini e donne un grande potere, quello di donare la vita e quello di toglierla. Essere consapevoli e responsabili non è solo un diritto, ma anche un dovere. Da troppo tempo ci siamo deresponsabilizzati e per tornare a sentire il meraviglioso canto del nostro cuore sarà necessario un lungo cammino di purificazione". Se infine la castità coniugale possa essere un metodo per controllare la gravidanza, qui si va a un estremo all'altro. D. V.:" La castità non esiste." E ancora la K. B:" Trovo che l'energia dell'amore sia un dono divino e solo chi è riuscito veramente a sublimare l'energia dell'amore dovrebbe votarsi alla castità. Se no arriviamo ai tristissimi risultati di cui sempre i giornali ci informano." Altro contributo di A. A:" Purtroppo sono divorziata da pochi mesi. L'amore è bello se fatto con amore e con rispetto, se no è un'esperienza ormonale che si esaurisce in tre minuti. Dico ai miei figli di 13 e 11 anni che i loro corpi e i loro sentimenti sono preziosi e perciò devono rispettarli e non buttarli per essere alla moda e accettati dagli altri". L'intervento papale sull'aborto può aiutare la gente a ragionare. Ma siccome anche le parole sono pietre, dopo questo piccolo incidente di percorso papa Francesco lasci cantare gli uccelli del malaugurio e prosegua la sua strada, con il suo linguaggio chiaro ma pieno di ottimismo nel vangelo del Signore.

Autore:
Albino Michelin
12.02.2019

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