mercoledì 20 febbraio 2019

SULLA RISURREZIONE DI GESÙ: TRA FEDE E DILEMMI

Si sa che il Cristianesimo si fonda non soltanto sulla figura storica di Gesù, ma in modo particolare sulla sua Risurrezione da morte. In effetti Paolo scrive ai Corinti che se Gesù non fosse risorto vana sarebbe la nostra fede, nemmeno noi risorgeremo e viceversa se noi non risorgeremo neanche Gesù sarebbe risorto. E qui possono saltar fuori diversi dilemmi: in effetti non si tratta di un ritorno alla vita di prima, né di una rianimazione di un cadavere, né di una scomparsa di astronauta verso l’atmosfera come si racconta di certi personaggi leggendari antichi sul tipo di Elia, Romolo, Alessandro Magno. Qui il discorso si fa più stringente.  Non si tratta di una contraddizione, ma certo di un mistero che ad alcuni può riuscire irritante.  Si sa che anche fra i credenti esiste un certo decalage: la maggioranza non ha difficoltà ad accettare l’esistenza di un Dio, più complicato ammettere la chiesa, mentre solo il 20% non rifiuta la Risurrezione di Gesù. Una certa esperienza poté farla pure il sottoscritto recentemente in una tavolata di amici ai quali pose la domanda che cosa pensassero della tomba vuota alla morte di Gesù e dove fosse andato a finire il suo corpo.  Una persona rispose di credere a quello che le hanno sempre insegnato, una seconda trattarsi di un simbolismo, tre di metafora- mito, tre di una leggenda sacra. Anzitutto va premesso che nessuno poté vedere di persona e costatare il passaggio dalla morte alla vita di Gesù. Di storico abbiamo solo la morte, la fuga e la scomparsa dei discepoli, il loro ritorno dopo qualche tempo degli stessi. Paolo, Pietro e 500 l’avevano visto vivente perché Dio l’aveva risorto. Non ha qui importanza se si trattasse di una visione fisica o interiore, il fatto si è che si sentirono talmente trasformati da essere pronti di dare per lui la vita. Di qui si evince che già all’inizio Gesù viene annunciato in quanto risorto e non è risorto perché annunciato Questa potremmo dire è la costante della Risurrezione, ulteriori descrizioni e racconti potrebbero appartenere al genere letterario, cioè alle variabili. Altro dilemma sarebbe sul quando avvenne questo prodigio. Studiosi e interpreti attuali basandosi sul Vangelo di Giovanni sostengono che la Risurrezione avvenne nel momento della morte in croce. In effetti Gesù invocò il Padre” Dio mio perché mi hai abbandonato” Subito dopo emise lo spirito. In quel momento Dio accolse Gesù come il Risorto. Dio non ha salvato suo Figlio dalla morte, ma nella morte l’ha chiamato alla vita eterna.  Si parla del terzo giorno, che però va inteso non come tempo cronologico, ma tempo esistenziale, sempre sul simbolismo del numero tre, cioè completezza. Gesù fu risuscitato una volta terminata e completata la sua missione. Il tutto collegato con una espressione di Gesù stesso che aveva promesso” quando sarò sollevato da terra attirerò tutto a me” (Giov.12,32). Che la chiesa primitiva abbia stabilito la Pasqua tre giorni dopo non disturba, come avviene in certi gruppi umani che festeggiano un giubileo rimandando l’evento di qualche giorno. Altro dilemma: se Gesù sia salito al cielo con il suo corpo fisico. Bisogna spiegarsi, si e no. Il catechismo insegnava che Dio è puro spirito. Quindi arrivasse in cielo un ospite con un corpo fisico sarebbe invasione indebita. Così gli uomini che a migliaia andassero in cielo ti farebbero un’ammucchiata indescrivibile. Quando si parla di cielo si faccia attenzione che non si intende uno spazio, ma un modo di essere. Se Dio è puro spirito, se è energia spirituale e amorosa a lui Gesù è arrivato con un corpo spirituale, come con un corpo spirituale ci arrivano tutti i salvati. Certo noi siamo il nostro corpo. Soltanto che esiste una certa distinzione fra il mio corpo e la coscienza che io ho di esso. Il mio corpo nasce, cresce, invecchia, si fa le rughe, muore. Il mio io invece resta sempre lo stesso. Non c’è continuità fra il mio corpo e il mio io. La nostra coscienza non si identifica con il nostro corpo, ma la supera. Anche Bergson sosteneva che essa ha bisogno del corpo per esprimersi, ma non ha bisogno del corpo per esistere. La nostra coscienza con il nostro spirito fa parte dell’energia universale, dell’energia di Dio. Gesù è stato assunto da Dio non con il suo corpo materiale, con le sue ossa, molecole, tessuti, ma con il suo spirito rivestito di corpo glorioso. La risurrezione non è un fatto materiale, ma reale perché lo spirito dell’universo cui noi partecipiamo è reale, anche se non soppesabile. Persino in fisica esistono realtà per niente o poco materiali che noi cerchiamo di quantificare. Ad esempio la fisica tenta di descrivere la natura della luce, al tempo stesso onde e corpuscoli, e come tale imponderabile inimmaginabile, traducendola in formule. Cosi noi si traduce in formule accessibili come “corpo spirituale”, realtà che non riusciamo a capire   intellettualmente. Risurrezione e sopravvivenza di Gesù che non è simile alla nostra per esempio di un Michelangelo che della Cappella Sistina porta il nome e ci parla oggi attraverso le sue opere. Si tratta della persona di Gesù vivente, permanente, non menomata, anzi maturata. Altro dilemma è il sepolcro vuoto. Paolo il primo a documentare la vita di Gesù non parla mai di sepolcro vuoto. Quindi può essere un’aggiunta letteraria tardiva e registrata nei vangeli, metafora.  Paolo si limita a dire che Gesù si è manifestato ai suoi rivestito di un corpo celeste. Di qui è lecito dedurre che il corpo di lui rimase nel sepolcro e che la sua fede non si fonda sul sepolcro vuoto. Questo può essere ambiguo e dare luogo a interpretazioni come impostura dei discepoli, sottrazione di cadavere, scambio di persona, morte apparente. Qualcuno potrebbe obbiettare che anche prima di Gesù esistevano risurrezioni dai morti. Sì ed erano parecchie, come quella in Egitto di Osiride che ucciso dal fratello viene risuscitato dalla moglie Iside. Non si può però parlare di plagiato stante contenuti e finalità diverse. Potrebbero però essere indizio di un bisogno di ogni uomo di sopravvivenza, da Gesù con la sua Risurrezione già raggiunta. 

Autore:
Albino Michelin
19.02.2019

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