mercoledì 1 aprile 2015

BAMBINE CHIERICHETTATE? LONTANE DALL'ALTARE

Esiste un’istruzione vaticana di 200 pagine contenente una specie di nuovo indice di riti proibiti, cioè l’elenco di 37 abusi che verrebbero attualmente commessi nella liturgia e in modo particolare nei confronti della messa. Ne cito uno fra i tanti che qui c’interessa: "Evitare il più possibile di ricorrere alle bambine come chierichette, dare prima fondo a tutte le riserve dei maschietti. E allorché il ricorso alle femminucce fosse inevitabile. Lo si faccia solo per giusta causa e su giudizio del vescovo. Qualcuno ha definito questo giro di vite un golpe contro le riforme volute dal Concilio del 1965. All'origine comunque ci sta l'enciclica del Papa Wojtyla intitolata "Ecclesia   de Eucaristia' (= la chiesa nasce dall’Eucarestia) pubblicata il 17 aprile 2003. Nel numero 52 della stessa il Papa ha chiesto ai dicasteri competenti di preparare un documento più specifico con richiami anche di carattere giuridico contro un malinteso senso di creatività nella liturgia e nella chiesa.  Subito un gruppo di sei cardinali si misero all'opera. Dall'interno però qualcuno ha fatto giungere alle agenzie di stampa (quindi di pubblico dominio) il testo integrale di un documento incredibile, forse approfittando del tramonto del pontificato in atto. Sul frontespizio la sigla "strettamente personale". Si resta stupiti che tale riservatezza sia stata in tal modo violata. Comunque a noi, uomini della strada, non resta che prenderne atto e tentar e una riflessione di chiesa per quanto possibile giudiziosa e costruttiva.

                   L'OPINIONE DELLE BAMBINE, DELLE MAMME, DELLE NONNE

Se le destinatarie sono loro sarà pure conveniente sentire le loro reazioni. Partendo dal fatto che tutti siamo popolo di Dio, tutti abbiamo dentro di noi lo spirito del Signore come dice la Bibbia. Tutti quindi potremmo possedere un po' di buon senso ed esprimere in materia la nostra opinione, bimbe, mamme, nonne comprese. E' anche cosi, giova ripeterlo, che si costruisce la chiesa. Nei giorni successivi a tale notizia mi trovavo nel vicentino. Invito Laura Z chierichetta della parrocchia, nipote e figlia dei proprietari di una trattoria, ad una mini conversazione. Eccone il tenore: "Laura, il Papa non ha piacere che tu faccia la chierichetta, che ne pensi?". E la bambina: "E io lo faccio lo stesso “. La ammonisco: "No, tu devi parlare con il tuo prete e sentire che cosa ti dice". Qualche giorno dopo la piccola arriva con il responso: "Il parroco mi ha detto che lui non sa niente di questa roba. Ma siccome io gli ho riferito che sta roba me l'aveva detta un prete di Svizzera, cliente della trattoria, allora lui continuò dicendo, sì che era vero, però io non dovevo preoccuparmi, potevo fare lo stesso la chierichetta, perché il Papa comanda a Roma, ma qui comandiamo noi".
Nel discorso si intrufola la nonna, detta Angelina la Moretta, la quale si schiera con il Papa: "Ho sempre detto io che le donne non stanno bene sull'altare. Fuori dai piedi, stiano in cucina a far da mangiare". Allora si caccia dentro anche la mamma della Laura Bertilla, verso la quarantina: "Eh no, io vedo bene le bambine chierichette. Sono più attente, più dignitose, più servizievoli, di buon gusto e decoro dei maschi. lo ho già fatto l'esperienza del mio più grande , Francesco, 13 anni".
Due sere dopo mi trovo nel Mantovano ad una festa di ex emigrati. Sollevo la stessa domanda: incredulità, sgomento   ritorno alle streghe. Una signora: "Se ci vuole il consenso del vescovo per mia figlia di 12 anni mi toccherà andare a prendermi il certificato del ginecologo. Due settimana fa in occasione   di   una   cena   operaia   nella Svizzera tedesca riapro sull’argomento. Risposte similari: "documento controproducente, aumenteranno   gli   avversari e senza scopo”. La chiesa scava con le donne un fossato ancora più largo. Sulla croce del Calvario i maschi sono scappati tutti, rimaste solo le donne. Dall'altare invece, simbolo del potere sacro, gli uomini le sbattono via. Un sessantenne, fra nove risposte, si distanziò riprendendomi imbufalito “tu devi chiedere agli autori i motivi del documento, non questionare noi altri. lo sono d'accordo con l'intervento perché so di un prete che si à trovato le ragazze belle del paese, ma l'altare non è una passerella di soubrette.”
Le chierichette però di quella parrocchia (15 fra solo 5 maschietti) sono in pratica della stessa opinione di Laura Z. Sacerdoti svizzeri, un altro mondo, interpellati dichiarano: "bella parità di diritti fra uomo e donna. Cominciamo presto, già da bambini proprio nella chiesa". Tutti convennero nel sottolineare che, se mancano le bambine, con i ministranti maschi si può chiudere bottega. Oltre i 12 anni scappano tutti.

                                                 PROMOZIONE FEMMINILE
                            NELLA CHIESA DELLE NUOVE GENERAZIONI

Qualche anno fa assistetti ad una conferenza sull'enciclica papale, "Mulieris Dignitatem" (= dignità della donna) nella quale il relatore volteggiò fra pensieri alati, angelici, mielosi sul genio femminile. Nella discussione mi permisi un intervento: 'belle parole, ma non illudiamoci, alla fine la dignità e la promozione della donna nella chiesa consisterà quasi soltanto nel pulire i pavimenti, o poco più”. Non l'avessi mai detto, conferenziere e uditorio con occhi di fiamma mi assaltarono sotto la minaccia di un fracco di botte. Chiesi scusa dell'asserzione provocatoria. Ad anni di distanza va solo controllata l'espressione nei modi, ma non nella sostanza. Questa istruzione chiamata 'Pignus Redempionis (=Pegno della redenzione) ci porta indietro verso quella direzione. Nemmeno la maggior parte dei bollettini parrocchiali ci aiutano a ragionare in materia, se è vero per esempio che un mensile di grande diffusione a proposito del tema scriveva: "Puntini sugli i". Come dire, ben vengano le proibizioni, si strozzino le voci de.llo spirito. Che il documento in questione richieda ulteriore esame lo dimostra il nr. 60 in cui si vietano danze e applausi negli edifici sacri anche al di fuori delle celebrazioni eucaristiche. E qui il primo censurato sarebbe addirittura il Papa Wojtyla che ben volentieri caldeggia applausi nei suoi pontificali nonché gradisce balli come si ebbe a constatare nel luglio del 2002 a Guadalupe in Messico con ragazze ad ancheggiare come le veline di Domenica In, esibenti ghiotte rotondità e solo qualche pezza in più a celare le prosperose forme. Qualche cardinale, Kasper, Silvestrini e pochi altri si sono dichiarati perplessi di fronte a questo documento antifemminista. Da augurarsi che il futuro sia con loro.

Autore: Albino Michelin
Anno 2003

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