martedì 21 aprile 2015

DON ORESTE BENZI: UN PRETE CONTRO LA PROSTITUZIONE

E' fuori discussione che i cosiddetti preti della strada, fra cui don Benzi, tonache nere fra ortiche e minigonne, sono encomiabili per la loro scelta di vita. Non conoscono orari né di giorno è di notte, paghe sindacali, tempo libero, ferie, relax. Per la sua Comunità di Rimini "Papa Giovanni XXIII" destinata al ricupero delle prostitute Don Benzi si spende totalmente. Ma mentre si è d'accordo per quanto riguarda la sua scelta di vita, qualche obbiezione sembra opportuno sollevare circa la modalita’ di approccio con il problema globale della prostituzione, circa le sue espressioni poco tolleranti, le generalizzazioni sempliciste, l'ostracismo verso i clienti, l'aggressività nei confronti di chi nella stampa e nei media la pensa diversamente, prospettando la problematica anche da altri punti di vista. Anzitutto è arduo stabilire quale donna debba essere considerata prostituta dal momento che non è solo il passaggio di denaro a fare del sesso un atto di pagamento. Ovvio che questo discorso vale anche per il cliente. La posizione di Don Benzi, sanguigno prete romagnolo è a tutti nota sia sui numeri come sui metodi che poi sono quelli della chiesa tradizionale. Egli sostiene con enfasi che le prostitute sarebbero tutte delle schiave, tratte dal terzo mondo, sfruttate, torturate, gettate sulla strada attraverso raggiri, inganni e falsi miraggi. Sarebbero 60 mila mentre i maschi italiani che le usano si aggirerebbero sui 9 milioni, uno su 6 = 15%. Dal 1998 tutta la provincia di Rimini sarebbe stata liberata da questo schifo e sulla stessa strada si starebbero avviandosi a Savona e Adria. Tale opera di bonifica, continua Don Benzi, si basa sul lavoro di una rete di volontari che agganciano le ragazze del marciapiede come fossero clienti, le aiutano a sfuggire dalla sorveglianza degli sfruttatori. Il tutto in collaborazione con Polizia e comune. In tre mesi questa piaga è stata vinta in questo territorio e lo sarà in tutta Italia, oracolo di Don Benzi, se ovunque si appronterà la legge del rastrellamento.  E qui ci si puo’ permettere qualche osservazione e sul metodo e sul linguaggio. In seguito a tale azione le prostitute sono sparite da Rimini ma per portarsi a Cesenatico, cioè qualche chilometro più a sud. Si puo’ essere solidali con questo impegno di chiesa ma non con il metodo. Non si puo’ pretendere che lo Stato italiano imponga ai suoi cittadini il Vangelo e la virtù. Diversamente si diventa come i tanti aborriti talebani che vogliono imporre il corano con la spada, o peggio si ritorna ai secoli bui della storia medioevale, quando in mancanza di legislazioni laiche-civili si utilizzava e imponeva quella clericale. Si mandava speditamente al rogo ogni trasgressiva. Lo Stato deve tutelare la libertà e colpire lo sfruttamento. Rispettare la libertà di scelta alla prostituzione e punire il racket delle schiave ed ogni altra forma dì oppressione. Non sì può in nome dello Stato togliere la libertà a chi sceglie di fare questo mestiere, che poi è il più antico del mondo. Qualcuno vede la missione di don Benzi come esemplare ma un po’ troppo intollerante che rischia di diventare una contromìssìone. Un tempo esistevano le case chiuse, oggi si parla di Eros-centri o   cooperative   del   piacere.  La   statale Verona -Vicenza in prossimità di quest'ultimo capoluogo, è un bivacco inaccettabile alla provocazione di bambini e minorenni. Importante che lo Stato intervenga a liberare la strada. Non pretendere che questo ci liberi dalla prostituzione: che esso la regolamenti, senza dubbio ciò è urgente. Alla  Niederdorf di Zurigo non si vede tanto mercato come sulle strade della cattolicissima Italia. Modestamente si puo’ imparare anche dalla  Svizzera : prostituzione?  Professione privata, schedatura, obbligo di cassa malati, controllo sanitario….  E' un male minore, vale la pena battersi   almeno per questo. L'impazienza del “tutto o niente" contrasta anche con il nostro Vangelo. In effetti, Gesù dice che il Regno suo è come un campo in cui cresce il buon grano e l'erba cattiva. Non estirpare questa frettolosamente affinché non venga strappata anche la spiga di frumento. Don Benzi ha condotto a Roma in visita dal Santo Padre 600 (0.1%) prostitute redente, cioè strappate dal marciapiedi e dagli sfruttatori. E' un buon raccolto, ma non si puo’ pretendere la luna né di rovesciare il mondo: non ci è riuscito neanche Gesù Cristo. All’ affermazione che le prostitute sono tutte schiave e schiavizzate che agognano l'ora della loro liberazione purtroppo bisogna rispondere che ciò non risponde a verità. E' ingenuo: molte hanno scelto, scelgono e sceglieranno questa professione di spontanea volontà rifiutando qualsiasi altra alternativa, per quanto allettante. Altra osservazione: per riscattare le prostitute non basta lanciare invettive contro i clienti definendoli consumatori del sesso, stupro di massa, nove   milioni di stupratori nella sola Italia. Nel cliente non si puo’ ravvisare altro che un balordo in cerca di scaricarsi   fisicamente   per un po’ di testosterone inebriante. Adagio con il linguaggio: in questa riduzione alla fisicità sta un grosso abbaglio. E' un limite tipico di chi fu educato alla tabuizzazione del sesso. In verità non è mai stato sufficientemente approfondito perché gli uomini cercano l’amore a pagamento anche quando hanno una   fidanzata   o una sposa o un’amica da corteggiare. Ma nel bisogno di arrivare diritti ad una donna a qualsiasi prezzo, compresi i rischi di salute e polizia, si esprime un'inquietudine oscura da cui l’umanità non riesce a liberarsi. Nel libro di lsabel Pisone  "lo puttana” parlano le prostitute e rivelano che molti clienti sono affetti da perversione, ma che anche chi paga una donna per sfogare la propria passione è capace di compassione evangelica. Pure nel cliente più banale può nascondersi inopinatamente il buon samaritano. Racconta nel libro Giulia: 'ho trovato un ragazzo che mi ha dato una somma ingente senza prestazioni. Gli ho chiesto di aiutarmi per non fare più quel lavoro. Mi ha portato in questura e poi in Comunità “. E Irene nella sua testimonianza: "un mio cliente mi ha sposata, ora sono felice, aiuto sua madre che è sordomuta" Saranno casi singoli, ma che obbligano a sospendere ogni giudizio e discriminazione morale e affrontare questa complessa galassia con stereotipi diversi. Prostituzione: non si dimentichi che in all’origine in genere ci sta spesso una famiglia alla miseria o sbagliata ed un infanzia sofferta. Mentre è certo di grande importanza intervenire sulle conseguenze come risulta dal lavoro di Don Benzi e di altri, urgente si richiede l'intervento sulle cause e sul risanamento della famiglia.

Autore:
Albino Michelin
20.06.2002 

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