domenica 11 ottobre 2015

SIAMO TUTTI COLPEVOLI

Non vale la pena entrare su problemi risaputi, quanto piuttosto dimostrare che di questa guerra del Golfo siano colpevoli tutti. È prassi cominciare sempre denunciando gli organismi lontani e internazionali, che non implicano la nostra responsabilità. È il solo modo per sentirci senza peccato e scagliare la prima pietra. Allora cominciamo dall'Onu? E sia. Ci si domanda: se invece ad essere l'lraq ad invadere il Kuwait fosse stata la Tanzania ad invadere lo Zambia, credete voi che l'Onu avrebbe mosso un dito per difendere il diritto delle genti oppresse? Probabilmente no, perché nello Zambia non vi sono interessi economici, la gente non vale niente, sono nani e zulù. Non è vero che siano tutti uguali, tutti uomini. C'è qualcuno più uguale degli altri, più "uomo" degli altri.
Dal 1948 all'88 ben 10 sono state le risoluzioni dell'Onu e tutte disattese. La carica suona quando fa comodo. Questa volta l'Onu l'ha suonata, ma come portavoce e altoparlante dell'America, dei suoi interessi, dei suoi pozzi di petrolio. L'America? È il Paese più pacifista della terra quando non si tocca il suo portamonete o non si intacca il suo orgoglio di "Caput mundi", impero del mondo. Oggi negli Usa tutto è a stelle e strisce secondo la bandiera americana. Gioielli, orecchini, camice da notte, mutande, cravatte, pullover, tutto a "stelle e strisce". La carta igienica invece porta la faccia di Saddam Hussein e tutto il mondo gode nel vedere gli americani pulirsi il sedere con la foto del beduino irakeno. Lo si fa per solidarietà con i soldati nel Golfo, si dice, ma in fondo si dimostra la solita violenza all'americana, il suo stato mentale. L 'Italia? Patria del diritto, la giustizia delle genti. Orbene è made in ltaly un terzo dei Bunker per aerei e truppe scelte di Bagdad. Luigi Cimolai di Pordenone con altri amici di ditte tedesche e jugoslave ne ha costruiti parecchi per Mig e Mirage con piste di lancio e tutti a prova dì bomba.
Non si dica che pensasse di costruire un asilo infantile, opere di beneficienza per handicappati, oppure uno scivolo per bambini.  La chiesa? Non vogliamo coinvolgere tutti e tutto, ma un documento di cronaca è di dovere. Padre Zanotelli, direttore della rivista di cronaca "Negrizia" di Verona, il 1.4.1987 ha accusato i venditori d'armi al Medio Oriente, lran incluso, come mercanti di morte. Inoltre che la nostra cooperazione per il terzo mondo è solo strumento d'interesse per le nostre industrie. Spadolini e Andreotti hanno creato un caso con il Vaticano. E il P. Zanotelli ha dovuto lasciare l'Italia ed emigrare nel Congo. Si dirà che il Papa non sapeva di tutto questo, Però certe cose in un "Azienda" avvengono quando si sa che i responsabili sono consenzienti. Oggi ci sta bene che il Papa predichi contro la guerra nel Golfo perché è un'avventura senza ritorno, ma ci starebbe meglio che non venissero più allontanati da noi i profeti di pace, quelli che con largo anticipo mettono il dito sulla piaga, sulle cause, e sui focolai di guerra. I giovani? Fanno tenerezza quando manifestano sulle piazze con una colomba dipinta sulle gote. Peccato che pacifisti e manifestanti sono solo durante l'anno scolastico, Infatti l'lraq ha invaso il Kuwait giovedì 2 agosto, durante le vacanze. È stato quello il primo giorno dell'ingiustizia e della guerra.
Dov'erano i giovani? In vacanza, in tutti i sensi. E prima del Kuwait, quando Saddam Hussein fece uccidere con delle nuvole terribili migliaia di curdi, dov'erano i giovani? Non un corteo, non uno striscione.
O sono forse Usa dipendenti? Con la preoccupazione innata nei giovani europei di indossare pantaloni jeans, gridare musica è jè, parlare linguaggio OK, emulare patriottismi alla Rambo, che non siano anche per caso per un pacifismo all'americana? Questa guerra ci pone dunque dei grossi interrogativi, e costituirà per i prossimi decenni una riflessione globale non tanto sullo sterile pacifismo ma su che cosa e come si possa e si debba costruire fa pace fra i popoli.

Autore:
Albino Michelin
26.01.1991

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